domenica 1 febbraio 2015

Cucinare con le spezie





Salsa rougaille e aperitivo Ginger roger con zenzero e combava dell' Atelier Madagascar


Edith dell'Atelier Madagascar ci racconta i segreti di un particolare e bizzarro agrume. Quale? Leggete qui.





Il Madagascar è il paese delle spezie e qui c'è una famiglia che le produce da ormai quattro generazioni. È la famiglia di Edith Eloise Jeomazawa, proprietaria dell'Atelier Madagascar, un negozietto piccolo e carino nel cuore della vecchia Torino. Un punto di riferimento sia per i ristoratori del borgo sia per tutte le persone che, oltre alle spezie, cercano oggetti etnici autentici. Non solo, Edith sta diventando un sostegno psicologico per molte donne straniere del quartiere che si recano da lei per dei consigli su molteplici argomenti, dalla scuola, al lavoro, alla giustizia.

Tornando al tema speziato, nell'Atelier si possono trovare spezie provenienti ovviamente dal Madagascar, vaniglia Bourbon biologica in primis, e dal resto del mondo. Edith, però, ci racconta della combava, che non è una vera e propria spezia: “L'arrivo di questo particolare e bizzarro agrume in Europa è recente, se paragonato a spezie come il pepe. Il suo arrivo, infatti, si aggira attorno alla prima metà dell’Ottocento, grazie a botanici che ne fecero pervenire i semi dall’isola di Timor. È curioso che i mercanti di spezie ne trascurarono l’importazione, viste le ottime qualità, la diffusione come condimento in area indonesiana e anche in relazione alle condizioni climatiche favorevoli che l’area mediterranea avrebbe offerto alla coltivazione di questo agrume.

. Tra l'altro la pianta è molto robusta e poco sensibile ai parassiti, per cui idonea anche alla coltivazione bio”. Se non avete mai sentito parlare di combava (antico nome dell’isola di Sumbawa, in Indonesia, dove i mercanti di spezie la trovarono), è probabile che l'abbiate sentita chiamare makrut, nome di etimologia Khmer o kaffir lime (kaffir in arabo vuol dire infedele), a seguito del suo utilizzo nell’Europa centro settentrionale.

Della pianta si utilizzano le zeste e le foglie, che regalano note muschiate, di citronella, di bergamotto e di fiori d'arancio. “Commercializzarla è stata un po' una sfida, per via dei suoi aromi molto particolari. Abbiamo infatti deciso di importare solo zeste grattugiate e disidratate per rendere più familiare il suo uso”. La si può utilizzare, infatti, al posto delle zeste di arancio o limone. “La maggior parte delle ricette contenenti combava arriva dal Sud-Est asiatico (India, Thailandia, Laos, Indonesia, Malaysia) dove rappresenta un importante ingrediente nella preparazione di salse e miscele speziate come curry, sambal, chilli. In Madagascar e nelle vicine isole Reunion viene impiegata nella preparazione della rougail, una salsa di accompagnamento che prevede anche pomodori tagliati a cubetti, zenzero, cipolla e peperoncino”. La combava può essere usata come condimento per il pesce, i crostacei, il pollo o la carne di maiale. E ancora, è indicata nella preparazione di zuppe e in abbinamento a mango, banane e soia. “Con la combava potete anche aromatizzare il tè, oppure il sale e l'olio per insoliti dressing e marinate. Diventa una goduria abbinata al cioccolato o al miele”.

Combava
Famiglia: Rutaceae
Si presenta come un piccolo agrume di diametro medio di 4 cm circa, periforme e dalla verde buccia bitorzoluta. La sua denominazione botanica, Citrus × hystrix, è dovuta alla presenza di molte spine nella pianta. I maggiori produttori ed esportatori a livello mondiale sono il Madagascar, le isole Reunion e la Thailandia. L’estrema acidità non ne permette l’ingestione come frutto fresco ed è per questo che vengono utilizzate in cucina solo le zeste e le foglie, il cui profumo intenso risulta avere note di citronella, muschiate, di bergamotto e neroli, ottime per accompagnare il pesce, i crostacei, il pollo e la carne di maiale. Ha proprietà antisettiche e anti infiammatorie, ed è un buon rilassante utile per prevenire l'insonnia. Viene impiegato anche come decongestionante del fegato.

Salsa rougaille alla combava e zenzero
400 g di pomodori tritati
2 cipolle tritate finemente
2 cucchiai di concentrato di pomodoro
1 spicchio d'aglio schiacciato o tritato finemente
1 cucchiaio di radice di zenzero fresco grattugiato
1 pizzico di combava
4 manciate di foglioline di timo fresco
Prezzemolo fresco tritato
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
Sale q.b.

Soffriggere il trito di cipolle in una padella con olio evo, aggiungere l'aglio, lo zenzero e la combava, lasciare rosolare fino a doratura. Unire il concentrato di pomodoro mescolando per qualche decina di secondi, poi le foglie di timo, continuando a mescolare. Inserire per ultimi i pomodori tritati mescolando bene, coprire e continuare la cottura per 5 minuti. Diluire con acqua calda, salare e lasciare sobbollire per altri 5-10 minuti. Una volta raggiunta la densità desiderata, spargere il prezzemolo tritato e mescolare. Da servire in accompagnamento a riso bianco o pane oppure insieme a uova, pesce, gamberi, pollo, carne o salsiccia.

Ginger roger alla combava e zenzero
500 ml di acqua
70 g di zenzero in polvere
20 g di combava
300 g di zucchero
Acqua tonica

Portate a ebollizione l'acqua con lo zenzero e la combava. Spegnere il fuoco e lasciare in infusione per 24 ore. Riportare sul fuoco, unire lo zucchero e far bollire per un minuto. Raffreddare e filtrare. Tenere il preparato al buio per circa 2 mesi, quindi usarlo per aromatizzare i dolci o servirlo allungato con acqua tonica.

Atelier Madagascar | via Borgo Dora, 21 | Torino | tel. 011.5211483 | 
www.vanigliabourbon.com
a cura di Annalisa Zordan

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Con le pesche ho realizzato questa aromatica confettura,
utilizzando per la preparazione il mio Bimby:

ecco i cibi e le bevande tipiche del Madagascar
Solitamente si mangia carne di zebù, di pollo, di maiale, crostacei e pesce,
quest’ultimo ottimo affumicato.

E' il clima tropicale del Madagascar a rendere la sua vaniglia così buona.

Uno degli itinerari più suggestivi si snoda nella regione
centro-settentrionale, dove si ammirano paesaggi in continua evoluzione

Uno dei prodotti più conosciuti del Madagascar è la vaniglia,
che viene ricavata da un’orchidea e si utilizza come aroma.
Poiché ci vogliono minimo due anni per far crescere i baccelli
di vaniglia, questi sono un prodotto piuttosto costoso.

Se vivesse in Brianza, Mora Norbert terrebbe, sotto il cuscino, una pistola.
Ma essendogli capitata la ventura di nascere in Madagascar,
in camera da letto, per proteggersi, tiene la sabbuha.

Condotta in Madagascar, dove il picacismo è diffuso,
la ricerca è la prima a individuare una popolazione in
cui questa pratica è altamente diffusa tra gli uomini



Muore improvvisamente Renato Brancadori

Sposato con una malgascia era papà di un bimbo di 2 anni, eroe a l’Aquila dopo il sisma,  faceva parte della Protezione Civile.


SAN GINESIO - Renato Brancadori aveva 44 anni, faceva l'imbianchino. A stroncarlo forse un infarto mentre si trovava in un casolare in ristrutturazione nel Fermano. A scoprire quello che era successo e a rinvenire il corpo è stato il fratello. Da pochi anni era diventato padre, faceva parte della Protezione civile.

 Renato Brancadori con la divisa da sbandieratore del Comune di San Ginesio
di Gianluca Ginella

Un eroe fra le macerie per aiutare i terremotati del sisma che colpì l’Aquila il 6 aprile del 2009, un papà premuroso di un bimbo di due anni, un volontario della protezione civile pronto a dare sempre una mano al prossimo, uno sbandieratore del palio di San Ginesio. Era Renato Brancadori, che oggi si è spento, stroncato a 44 anni da un malore improvviso, con ogni probabilità un infarto. Quando è successo, questa mattina alle 12,50, il ginesino Brancadori era al lavoro in un casolare in ristrutturazione a Monteleone di Fermo. Da qualche anno faceva l’imbianchino, dopo aver gestito fino a 10 anni fa il bar sotto al teatro di San Ginesio, e in quel casolare un malore lo ha colpito mentre stava lavorando. Un dramma che si è consumato improvviso. Brancadori si è accasciato a terra. Ed è lì che lo ha trovato il fratello Luca che da un po’ cercava di contattarlo al cellulare ma senza ottenere risposta. Così, preoccupato, era andato a vedere cosa fosse successo. Quando è arrivato al casolare ha trovato il fratello e ha chiamato subito il 118. Sul posto, insieme al personale dell’emergenza sono intervenuti anche i carabinieri della Compagnia di Montegiorgio e il personale del Servizio di prevenzione e sicurezza sugli ambienti di lavoro dell’Area vasta 4 di Fermo. Disperati sono stati i tentativi degli operatori del 118 di rianimare il 44enne. Non c’è stato nulla da fare. Brancadori è morto per via del malore. In seguito è stato portato all’ospedale di Fermo, dove sarà eseguita l’ispezione cadaverica disposta dalla procura. Ma è grande il dolore a San Ginesio. Lì era nato Brancadori, lì lo conoscevano tutti. 

Lì aveva la moglie, una donna del Madagascar che ha conosciuto nel corso di una vacanza e con cui si è sposato e ha avuto un bimbo che oggi ha due anni. Un dramma che ha colpito un uomo che non ha esitato, come volontario della protezione civile di San Ginesio, a correre in soccorso alle persone colpite dal terremoto de L’Aquila. Un gesto che era stato anche premiato dal Comune con un riconoscimento a tutti i volontari che si erano prodigati a prestare soccorso nella città abruzzese. «E’ una tragedia per tutti. Sono cose, queste, che colpiscono un paese intero – ha detto Simone Tardella, assessore a Turismo, Sport e Istruzione del Comune –. Io e lui ci conoscevamo sin da piccoli, ci eravamo visti domenica ad un compleanno con i nostri bambini. Era una persona serena, tranquilla, dedita alla famiglia e al lavoro. L’amministrazione ci tiene a ricordarlo e a manifestare la vicinanza alla sua famiglia».
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Un altro avvenimento significativo  degli ultimi tempi, è la morte di Martial il ray aman-dreny di Ambokala.  Lo chiamavamo “chef de Region”perché ha lo stesso nome del ricco e prepotente capo della Vatovavy- Fitovinany

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Sposa la figlia del killer di suo padre

Quando l'amore supera l'odio

I destini di un uomo e una donna si sono incrociati 25 anni dopo il fatto di sangue che coinvolse i rispettivi genitori in piena guerra di mafia. Lui è il rampollo di una potente famiglia mafiosa della provincia di Palermo.

Ha sposato la figlia dell'uomo che ha ucciso suo padre.
 L'amore può sbocciare laddove meno te lo aspetti. In mezzo al fetore della mafia e al rosso del sangue dei morti ammazzati. Può superare gli steccati dell'odio. Si può amare persino la figlia dell'uomo che ti ha reso orfano. Che venticinque anni prima è stato il killer di tuo padre, crivellato di colpi in una delle tante, troppe faide mafiose di una terra martoriata. Il figlio di un boss assassinato può diventare egli stesso un mafioso eppure avere la capacità di coltivare un sentimento che il codice d'onore (?) di Cosa nostra non prevede: il perdono.

In un paese della provincia, ad una manciata di chilometri da Palermo, tutto questo è storia. Due giovani, oggi quarantenni, hanno messo una pietra sopra il passato. Lui è il rampollo di un casato di mafia. Porta un cognome che conta nello scacchiere della Cosa nostra che ha fatto e fa la voce grossa in provincia, e dialoga con i boss della città. Anni fa scampò all'ergastolo in un processo che affondava le radici in un blitz dei carabinieri che rese "nero" alle cronache il venerdì dei clan che regnavano fra Bagheria e Villabate. Giovani killer se ne andavano in giro ad ammazzare la gente, a consumare vendette trasversali contro i pentiti che raccontavano infamità. E proprio un pentito ci ricorda ora che può nascere amore dove ci sono odio e morte. Venticinque anni fa i killer si appostarono sotto casa del boss e padre dello sposo, entrato in rotta per il potere con i vecchi capi che non gradivano l'avanzata dei corleonesi. In estate, come fanno in tanti, si trasferiva nelle case di villeggiatura lungo la costa palermitana. Si può sfuggire al caldo. Non ai killer che avevano deciso di consumare la vendetta contro il traditore che si era schierato con Totò Riina.

L'uomo che si sarebbe fatto poi pentito e il suo compare impugnavano fucili da caccia. Un prima sventagliata di pallettoni. La vittima provò a scappare. Il sangue che gli veniva fuori dalle viscere era ancora caldo. Riuscì a fare poco più di cento metri a piedi. In mezzo alla gente che stava tornando dal mare gli piovvero addosso altre due fucilate. Stramazzò per terra. Toccò al compare del pentito l'onore del colpo di grazia. Era per lui più facile ipotizzare di finire ammazzato, come sarebbe avvenuto alcuni anni dopo, piuttosto che solo immaginare che quell'ultima fucilata l'avrebbe sparata al padre del genero che non avrebbe conosciuto. Nessuno dei due, vittima e carnefice, si sarebbe commosso guardando due giovani all'altare quando, venticinque anni dopo, la figlia del killer avrebbe sposato il figlio del boss morto ammazzato. Un incrocio di destini.

La ragazza oggi si divide fra il duro compito di crescere dei bambini e i viaggi per i colloqui con il marito. Le carceri sono piene di donne e bambini che aspettano in fila per guardare i propri cari negli occhi oltre il vetro che li separa. Così come sono pieni i Tribunali di parenti che si radunano all'esterno dei Palazzi di giustizia per scorgere il volto dei detenuti attraverso il finestrino del pullman che li conduce in aula per le udienze.

Là fuori c'è stata mille volte anche lei, la protagonista della storia d'amore che vi raccontiamo. Era poco più che una una bimba quando suo padre ammazzava il padre dell'uomo che sarebbe diventato suo marito, a cui avrebbe deciso di legare il suo destino. Un destino segnato, ancora una volta, da Cosa nostra. Ora lei attende, ore e ore, l'arrivo in Tribunale del marito che l'ha lasciata da sola facendosi arrestare. Il suo, e dei suoi familiari, d'altra parte, è un cognome che pesa nella mafia palermitana. Quando c'è stato da serrare i ranghi e resistere alle raffiche di arresti, non si è tirato indietro. Ha risposto signorsì ai vecchi padrini. I nomi dei protagonisti della storia li teniamo celati. Ci sono dei minorenni da tutelare, così come il diritto alla riservatezza per una faccenda che affonda le radici nella cronaca, ma che sfocia nei rapporti intimi e familiari.

La dottrina degli opposti è antica di millenni. Il mondo si regge sul rapporto fra i contrari che lottano fra di loro. Possiamo identificare il caldo - dicevano i primi pensatori - solo perché sappiamo che esiste il suo contrario, che chiamiamo freddo. La guerra dei contrari è solo apparente, però. In profondità gli opposti non fanno a pugni. Amore e odio non sono più due facce di una stessa medaglia. Nella profondità del cuore non esistono gli steccati dell'odio. Almeno così ci piace credere sia avvenuto per i due bambini che seppero della terribile storia dei padri, ma che, una volta adulti, scelsero lo stesso di amarsi. Peccato che il fetore della mafia abbia ammorbato anche la loro nuova casa. Lui non ce l'ha fatta ad affrancarsi fino in fondo, a trovare nell'amore la svolta definitiva. Ora è in carcere. Peccato davvero.
Fonte : http://livesicilia.it
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Madagascar, flussi turistici in aumento


Nel 2014 incremento del 5%. A pesare sui flussi turistici internazionali fattori quali i problemi di flotta della compagnia di bandiera, che non ha potuto rimpiazzare in tempo i due Boeing arrivati a termine del contratto.
Dopo un 2013 che ha visto un forte calo dei visitatori non residenti, -22%, lo scorso anno è stato più positivo per il Madagascar, che dovrebbe aver chiuso con un aumento intorno al 5%, in base a quanto comunicato da Eric Koller, presidente del Consiglio di amministrazione dell’Office national du tourisme. “Secondo le
Statistiche del ministero del turismo – ha dichiarato il responsabile -, nei primi nove mesi dell’anno passato è stata registrata una crescita del 13%. Ma gli ultimi mesi sono stati più o meno stabili per diverse ragioni. L’anno nel suo complesso vedrà un trend simile al 2013, con un leggero aumento del 5%, per circa 220mila turisti”.
A pesare sui flussi turistici internazionali fattori quali i problemi di flotta della compagnia di bandiera, che non ha potuto rimpiazzare in tempo i due Boeing arrivati a termine del contratto, e l’epidemia di Ebola, che ha penalizzato in generale le mete africane, anche se di fatto ha interessato solo alcuni stati del continente.
Pubblicazione a cura Office national du tourisme
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se cerchi una vacanza fatta di mare, sole e natura,
il Madagascar è la tua mèta ideale.
Troverai un clima magnifico tutto l’anno ad aspettarti

Spiagge paradisiache e natura rigogliosa,
questo è il Madagascar. Ma c’è molto di più.

L'incanto delle bellezze naturali e l'eccezionale biodiversità sono i maggiori
tratti distintivi di una terra definita "l'ottavo continente"

La prima cosa che ci ha colpito del nostro viaggio in Madagascar
è stata l’esplosione della natura in tutta la sua rigogliosa potenza.

Una terra dai mille colori, dalla vegetazione lussureggiante,
dal mare cristallino, popolato da simpatici abitanti, che supera
di gran lunga l'immaginario collettivo e che alimenta sempre di più il mal d'Africa

Si tratta di un " museo vivente ", un " santuario della natura ",
un piccolo continente  che concentra 12.000 specie di piante e

specie di vertebrati , mammiferi , rettili, anfibi e uccelli che sono endemiche. 

Madagascar Jungle Express 12 ore Manakara-Fianarantsoa

  Jungle Train 
Il tragitto Manakara - Fianarantsoa o viceversa, a bordo del Jungle Train richiede teoricamente circa 12/14 ore di viaggio per percorrere circa 160 km di strada ferrata che attraversa una foresta tropicale del Madagascar. 
Diffidate di chi suggerisce una durata di 8 ore, meglio non fare programmi, infatti tutto è molto teorico e diciamo pure che prevedibilmente arriveremo certamente a destinazione a calar delle tenebre, salvo inconvenienti che dovessero sfortunatamente capitare al moderno locomotore.
Nel nostro caso partenza da Manakara, cittadina affacciata sulla costa orientale dell'isola nell'Oceano Indiano a Fianarantsoa.                                               
Da sapere che questa è l'unica tratta ferroviaria ufficiale in Madagascar con trasporto di passeggeri, non tenendo conto di altri trenini di poca importanza come quello impegnato a scopo esclusivamente allocco-turistico su di un breve tragitto.
Costruita in epoca coloniale francese negli anni 30 ed è tuttora funzionante come allora.




Per informazioni e prenotazioni è possibile rivolgersi alla Compagnia FCE Cote Est tramite mail, chissà forse vi rispondono.
fce@blueline.mg
Invece tutte le altre linee ferroviarie presenti in Madagascar sono gestite da Madarail, info reperibili sul loro sito.
Madarail
Questa compagnia opera prevalentemente con convogli utilizzati per il trasporto delle merci, salvo appunto come poco prima accennato utilizzare un trenino dedicato ai turisti registi. In futuro è probabile che l'offerta venga ampliata
Consigli di viaggio
Solo uno, prenotare un biglietto di prima classe e attendersi una terza non troppo affollata. Non dimenticate dove siete è necessario sfoderare tutto il vostro spirito di adattamento e dotarsi di pazienza, facile facile, tanto siete in vacanza.
Il treno è utilizzato essenzialmente dagli abitanti dei villaggi dell'entroterra, per loro la linea è di vitale importanza considerato che non esistono strade, un vera ancora di salvezza per spostarsi nei vari villaggi lungo la Costa Est di Manakara o verso l'entroterra di Fianarantsoa e beninteso per commerciare ogni tipo di prodotti, sebbene prevalentemente siano banane e caffè.
Lentamente la locomotiva affronta un percorso che attraversa la jungla in un contesto paesaggistico naturale di grande effetto, sono 18 le fermate ed a ogni stazione è una festa paesana.
Riprendiamo dunque la strada ferrata, le soste a seconda del carico e dello scarico richiedono più o meno dai 10 ai 30 minuti, talvolta in alcune stazioni vengono effettuate manovre di sgancio dei vagoni merci di testa che verranno poi recuperati carichi nella tratta di ritorno. I passeggeri possono nel frattempo tranquillamente scendere e mescolarsi fra i colori malgasci, nel caso di ritardo una corsa e conseguente salita al volo sul treno è possibile.
Durante il viaggio non c'è niente da temere, non sarete assaliti da nessuno per nessun motivo, tanto più che difficilmente sarete riconosciuti, specialmente se vi sarete premuniti di indossare un vestito stampato con motivi etnici oppure a fiori nelle tonalità banana e arancio, anche verde ramarro se vi garba va bene. L'importante è che sia molto sgargiante da creare un forte contrasto con la vostra pelle. In questo caso, se proprio volete passare inosservati, non dimenticate di spalmarvi sul viso e sulle parti scoperte del corpo un lucido da scarpe moro, via diciamo marroncino Marocco tendente al sabbia. Sempre copritevi bene il capo, o meglio rasatevi a zero la capoccia che la cera ci si appiccica meglio, ricordandosi di apporre un sottofondo di vinavil che rende il tutto più credibile e pure resistente agli eventi atmosferici.
L'arrivo del treno è anche un'occasione di baratti, acquisti e vendite che avviene fra i viaggiatori e gli abitanti dei villaggi principalmente attraverso i finestrini.
Le ultime ore del viaggio si svolgono nell'oscurità più assoluta e nel silenzio della foresta rotto soltanto dallo sbuffare del choo choo train.
In questo contesto, all'improvviso nell'avvicinamento alle stazioni il cielo è illuminato dai fuochi accesi dagli abitanti del villaggio, la festa che sia giorno o notte continua.
Questa gita è anche un'opportunità per entrare nel vivo della situazione malgascia, un'esperienza singolare e divertente, aggiungo per quanto mi riguarda emozionante sotto molti punti di vista, probabilmente la Madagascar-escursione che più mi ha lasciato ricordi indelebili.
Avviso ai naviganti, Nota Bene:
Non è per gente con la puzza sotto il naso, a tal proposito se appartenete a questa categoria vi assicuro che potreste uscirne travolti e po' dopo stravolti.
Casomai portatevi una maschera antigas.
Arrisentissi...forse
Creato da Farang
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Una natura superba, mare splendido che, in alcuni punti,
raggiunge i colori e le trasparenze delle Maldive,
un verde della foresta così intenso che quasi abbaglia

un luogo in cui il tempo sembra essersi praticamente fermato
sotto molto punti di vista,primo fra tutti quello naturalistico

Natura e bellezza: Madagascar
Già quando si muovono i primi passi in questo Paese, si avverte
tutta la sua essenza respirando gli inconfondibili profumi di ylang
ylang, di caffè e di vaniglia di cui è intrisa l'atmosfera 

La felicità non è reale se non è condivisa”…
e allora mi fermo e racconto con cura e attenzione 


mercoledì 21 gennaio 2015

Pensioni, ecco tutti i requisiti per andare in pensione nel 2015

Pubblicazione a cura del Patronato Ital Uil Madagascar

Dal prossimo anno andranno via le penalizzazioni per chi andrà in pensione con 42 anni e mezzo di versamenti. Dal 2016 scatta l'adeguamento alla speranza di vita Istat.

Quali sono le regole per i diversi tipi di pensionamento nel 2015 alla luce della riforma Fornero e dei successivi aggiustamenti? Quali novità ha introdotto la legge di stabilità in materia previdenziale? Orientarsi tra riforme e norme successive non è facile. Ma, a meno di cambiamenti in corso d'anno, più volte ipotizzati e annunciati anche se tutti da verificare, ecco una mappa ragionata per riassume tutte le modalità per l'accesso alle prestazioni a carico dell'Inps suddivise per ciascun comparto lavorativo. 
Pensione di vecchiaia. Per la prestazione di vecchiaia sono necessari 20 anni di contributi e un'età minima così suddivisa: a) uomini lavoratori dipendenti, autonomi e parasubordinati: 66 anni + 3 mesi; b) donne del settore pubblico: 66 anni + 3 mesi; c) donne dipendenti del settore privato: 63 anni + 9 mesi; d) donne lavoratrici autonome e parasubordinate: 64 anni + 9 mesi.
Per gli invalidi almeno all'80%, dipendenti del settore privato, l'età di pensione è pari a 60 anni e 3 mesi per uomini e 55 anni e 3 mesi per donne. Per chi ha iniziato a versare i contributi dopo l'anno 1995 è possibile ottenere la pensione anche con soli 5 anni, a condizione però che abbia almeno 70 anni + 3 mesi d'età.

Pensione anticipata. Per gli uomini di ogni settore di lavoro: 42 anni + 6 mesi di versamenti contributivi (41 anni + 6 mesi per le donne); novità della legge di stabilità 2015 è che sarà possibile lasciare anche con meno di 62 anni senza subire alcun taglio dell'assegno (come invece accadeva, a determinate condizioni sino al 2014). Per chi ha iniziato a versare i contributi dopo l'anno 1995 è possibile avere la pensione, anche con soli 20 anni di contributi e un'età di 63 anni + 3 mesi a condizione di avere un assegno superiore a 2,8 volte l'importo dell'assegno sociale. In tutti i casi la finestra mobile è superata.
Salvaguardati - Per chi mantiene le vecchie regole pensionistiche, cioè i salvaguardati e i lavoratori che beneficiano dell'ultrattività delle vecchie regole pensionistiche, basta raggiungere il quorum 97,3 con almeno 61 anni e 3 mesi e 35 di contributi, oppure, solo 40 anni di contributi. Qui però resta in vigore la finestra mobile.
Dal 2016 tutti i requisiti saranno adeguati alla speranza di vita Istat e quindi subiranno un incremento di 4 mesi. Per tenere sott'occhio tutte le ultime novità pensionioggi.it ha messo a disposizione gratuita dei lettori il pensionometro per verificare la prima data utile per accedere alla pensione.
Fonte : http://www.pensionioggi.it/

sabato 17 gennaio 2015

Il Madagascar ha abolito la pena di morte


ANTANANARIVO – Il parlamento del Madagascar ha abolito la pena di morte. Il Madagascar è il 18esimo paese abolizionista dell’Unione africana e il 99esimo abolizionista totale a livello mondiale. Il voto e’ simbolicamente arrivato il 10 dicembre, per coincidere con la Giornata Internazionale dei Diritti Umani.

Sono anni, dal 1958, ancora in epoca coloniale, che il Madagascar non effettua piu’ esecuzioni e tuttavia la pena capitale era rimasta nei suo codici anche se di routine ogni condanna a morte veniva commutata nel carcere a vita. “Ci sono state discussioni molto intense, ma alla fine l’abolizione e’ arrivata all’unanimità, 99 a zero”, ha detto il presidente del Parlamento Jean Max Rakotomamonjy. Soddisfazione per il voto “storico” e’ stata espressa dall’Unione Europea.

La nuova legge sancisce che “nessuno pup’ essere messo a morte” e sostituisce la pena capitale con i lavori forzati a vita. (13 dicembre 2014)

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noi vogliamo seguire il suo esempio”.
Intervista a mons. Vella, vescovo in Madagascar

scontri con forze dell’ordine
Sono almeno 15 le vittime, per la maggior parte banditi,
dei pesanti scontri fra ladri di zebù detti Dahalos e forze
dell’ordine registrati ieri nell’area di Amboasary Sud,
nel sud-est del Madagascar.

I risultati ufficiali dell’ “Operazione Tandroka” sono, secondo il governo,
lusinghieri: in meno di un mese, nella regione di Anosy, sono stati uccisi 40
ladri di bestiame e ne sono stati arrestati 76.

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Elettricisti senza frontiere portano energia al Sud del mondo



Électriciens sans frontières è una ong francese che porta energia elettrica nei Pvs, ma interviene anche nelle emergenze come ad Haiti o nelle Filippine. In Madagascar e in altri Paesi i progetti sono a energia solare
I più famosi sono i Medici senza frontiere, fondati all’inizio degli anni 70 a Parigi poi in questi quattro decenni la denominazione “senza frontiere” si è accompagna a moltissime altre professioni: dagli Educatori senza frontiere (nati in seno alla Fondazione Exodus) a Ingegneria senza frontiere, Fotografi senza frontiere, e poi ancora psicologi, informatici, senza dimenticare Reporter sans frontières. Ma sembra che le possibili declinazioni professionali siano infinite. In Francia, per esempio, da alcuni anni sono attivi gli Elettricisti senza frontiere.

Gli elettricisti senza frontiere portano la luce nei Paesi del Sud”. È questo il titolo di un articolo apparso su 
La-Croix.com. Il testo è dedicato all’attività di un’associazione Électriciens sans frontières, appunto i cui volontari sono esperti del settore pensionati o cinquantenni in grado di garantire una presenza duratura per la realizzazione dei progetti legati all’energia di ong o di intervenire in caso di urgenza come è stato nel caso del terremoto di Haiti cinque anni fa o dopo gli uragani nelle Filippine.
Al centro dell’articolo una missione realizzata in Madagascar dalla delegazione di Elettricisti senza frontiere della Normandia dove è stato pianificato l’accesso all’acqua e all’elettricità di alcuni centri medici di un distretto della regione di Fianarantsoa e Ambalavao. Una particolarità è che tutti i progetti realizzati in Madagascar sono a energia solare.

Questa ong francese esiste da una trentina d’anni e conta attualmente un migliaio di volontari, mentre sono in corso 124 progetti. Nata nel 1986 da una dozzina di dipendenti di Edf che hanno dato vita a un’organizzazione denominata Codev (Coopération Developpement ovvero cooperazione sviluppo) con l’obiettivo di mettere la propria esperienza al servizio di progetti di solidarietà internazionale per l’accesso all’elettricità. È nel 2002 che prende il nome di Elettricisti senza frontiere e si trasforma in una federazione di associazioni regionali, quattro anni fa poi il passaggio ad associazione nazionale e pur continuando ad avere la stragrande maggioranza dei suoi volontari provenienti dal mondo dell’energia si è aperta anche ad altri settori della società civile.
Sul sito e sul 
profilo Facebook dell’ong si possono conoscere i diversi progetti realizzati in questi anni o in fase di realizzazione tra America Latina, Africa e Asia
 Antonietta Nembri
Fonte :http://www.vita.it/non-profit/ong/elettricisti-senza-frontiere-portano-energia-al-sud-del-mondo.html

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