lunedì 11 febbraio 2013

Faccia a Faccia con Maurice BERANTO


Candidato a Presidente della Repubblica del Madagascar

Le origini e le etnie
Sono nato il  23 Settembre 1949. Figlio di George Beranto, amministratore civile, Capo di Stato Maggiore del Presidente Philibert Tsiranana, dal  luglio 1961 a giugno 1971 e di Séraphine Rasoarivony,  le mie origini si fondano in  quattro  province dell'isola. Mio nonno paterno è Tsimihety e mia nonna Sakalava Nosy Berafia, in Maromandia. Mio nonno materno è per metà Merina, Andrianamboninolona di Ambohitrombihavana, l’altra metà  Betsimisaraka Fetraomby Anivorano , e la nonna di Betsimisaraka Antanambao Saniveno. Mi sono sposato con Sileny Clotilde, figlia del sindaco di Manakara, quindi della stirpe  Antemoro. I miei due figli,  Tombolaza e Aboraza, hanno le loro origini quindi in cinque province.

Il  lavoro
Ho studiato architettura al Beaux-Arts di Parigi,  tornato in Madagascar nel 1980, mi sono trasferito con la famiglia a Diego Suarez, dove ho lavorato per “Secren civile Engineering Society” come capo della BET e poi come direttore. Questa società è stata trasformata dal potere del  tempo, in una impresa socialista, senza capitale, senza attrezzatura e con 150 dipendenti. Questa esperienza di lavoro l’ho dovuta interrompere  a causa dei  problemi di salute di un figlio, che ho portato a Parigi per le cure mediche e dove la famiglia Beranto  ha vissuto fino al 2000.

La vita politica
Associato e attivista  politico dal 1970, perché interessato ai problemi del paese, sono stato membro del UNDD - Francia e dell'Ufficio Politico UNDD al rientro in Madagascar.
Ho fatto parte del buro’ politico del UNDD e ho tentato di trasformare questo movimento in un reale partito politico. I miei tentativi e il mio lavoro non sono stati apprezzati e quindi mi sono dimesso per creare  nel maggio 2003 FIDEM Fiombonan'ny Demokraty Malgascio.

Quale è il tuo parere sulla rinuncia a presentarsi alle elezioni presidenziali di Andry Rajoelina, attuale Presidente di Transizione.
Molti di noi, e io per primo, ci siamo sempre chiesti il perché di tanto tergiversare davanti all'evidenza. Infatti, come immaginare che il presidente ad interim potesse presentarsi a delle elezioni che suggelleranno la fine della transizione da lui presieduta? […] Inoltre, stimando che prima delle presidenziali dovrebbero essere organizzate le elezioni politiche, Rajoelina sembra non aver preso con molta gioia la dichiarazione di non-partecipazione alle presidenziali. Anziché calmare definitivamente il gioco, continuerà a gettare benzina sul fuoco.

Che cosa ti ha spinto a candidarti a Presidente del Madagascar
Ho notato negli ultimi anni che il Madagascar anche senza gli aiuti internazionali tutti gli organismi del governo hanno funzionato. Questo significa che il Madagascar ha delle risorse interne e sono tante. È necessario che queste risorse siano ben gestite per garantire al popolo malgascio una vita migliore. 

Ritieni di essere l’uomo giusto per il Madagascar
La mia esperienza internazionale, non dimentichiamo che ho vissuto in Francia fino al 2000, le mie tradizioni politiche, gli uomini FIDEM che mi circondano in questa preparazione alle elezioni Presidenziali,il programma,  mi fanno affermare senza ombra di dubbio che siamo le persone di cui ha bisogno oggi il popolo madagascio per uscire definitivamente dalla crisi e dalla povertà.

E in particolare
 "Ci siamo messi in marcia, in questi anni, per cambiare il paese. Rinnovare la sua cultura politica, marcita in decenni di scempio della cosa pubblica. Armati di tanto coraggio e buona volontà, abbiamo messo al centro etica e spirito  di servizio, sperando di ottenere risultati tangibili. Gli interessi privati, i personalismi, la verticalità organizzativa, la fede messianica in un leader affidabile, sono dentro di noi”.

Mentre stiamo per pubblicare questa intervista a Maurice Beranto ci perviene la notizia che le elezioni Presidenziali in Madagascar dell’8 maggio prossimo sono state spostate al 24 luglio, pertanto abbiamo chiesto all’intervistato cosa ne pensasse di questo cambiamento di data e se manca la volontà politica a fare uscire il Madagascar da una crisi che dura già da parecchio tempo:
Sapevo già da tempo che la data delle elezioni andava spostata, questo ci lascia il tempo necessario per fare bene il nostro lavoro. Fontunatamente io avevo già avvertito il mio seguito di non avere fretta e fare bene il lavoro per non rifarlo la seconda volta.
Questo nuovo tempo a disposizione ci fa abbassare la tensione sulla ricerca dei finanziamenti per la campagna elettorale.
Sito internet di Maurice Beranto: http://mauriceberanto2013.mg
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del dottore Guariglia

Reportage politico da Antananarivo-Madagascar


Il ritorno di Ravalomanana è destinato a ricreare forti tensioni
sociali nel Paese proprio quando l’attuale presidente Hery sta

registrando importanti successi






Etnie del Madagascar


I numerosi popoli del Madagascar hanno origini estremamente diverse; alcuni gruppi giunsero in Madagascar dall'Indonesia, altri dalle terre bantu dell'Africa meridionale, altri ancora dal Nordafrica e dai paesi arabi. Tuttavia, essi condividono una quantità sorprendente di tratti culturali, a partire da quelli linguistici: le numerose lingue parlate da questi popoli, per esempio, sono strettamente correlate fra di loro, al punto da essere talvolta classificate (impropriamente) come dialetti di un'unica lingua (il malgascio).
Una cosa che accomuna tutto il Madagascar e' la presenza di tanti, tantissimi bambini che popolano le strade e i villaggi rendendoli vivi con le loro squillanti voci. Spesso però, molti di questi, si trovano a far fronte a situazioni difficili ed essere costretti a diventare adulti troppo presto....i loro volti, i loro sguardi in apparenza persi , i loro sorrisi, sono una delle cose più significative che rimangono vive e impresse a chi si reca in Madagascar.
La fusione delle razze provenienti in passato dall'occidente e dall'oriente ha dato origine a 18 tribù che si differenziano, a volte anche in modo netto, l'una con l'altra sia per quanto riguarda i tratti somatici che per lo stile di vita (le diversità tra le tribù dell’isola visibili nelle diverse tecniche di costruzione adottate per le case). Sebbene il Madagascar e' ora una repubblica le varie tribù sono fortemente legate ai propri Re che rivestono il ruolo di mediatore tra l'uomo e Dio e tra presente e passato.


1-Antaifasy
Si trovano sulla costa sud-orientale del Madagascar nei pressi di Fort Dauphin, nella regione di Farangana. Il nome di questa tribù dalle piccole dimensioni significa "gli abitanti della sabbia" e seppelliscono i morti all'interno della foresta.
2-Antaimoro
Si trovano sulla costa sud-orientale del Madagascar e il nome significa "quelli della costa". Arrivarono dai paesi arabi del medio oriente intorno al XIV secolo e sono caratteristici per la conoscenza dell'astrologia lunare. Sono stati i primi malgasci a codificare il linguaggio tribale in caratteri arabi . Crearono la famosa carta di Antaimoro utilizzando la fibra di una pianta locale per la necessita' di scrivere.
3-Antaisaka
Vivono nella regione a nord di Fort Dauphin. Una credenza caratteristica degli Antaifasy è quella di costruire in casa una seconda porta destinata alla morte. Lasciano i cadaveri all'aperto per vari giorni prima della cerimonia di sepoltura.
4-Antankarana
Originari di Cap d'ambre si sono poi trasferiti nella all'estremo Nord del Madagascar. Il loro nome significa "quelli delle rupi" riferendosi ad un imponente massiccio che si trova in quella regione. Sono dediti soprattutto alla pesca ed alla pastorizia.
5-Antambahoaka
Il nome significa "quelli della comunità" e si sono stabiliti nella regione di Mananjary nel 1200 circa. Sono legati a consuetudini musulmane, come il rifiutarsi di mangiare carne di un 'animale non completamente dissanguato. Praticano la circoncisione (Sambatra) e questa cerimonia e' molto importante e vi partecipano tutti i giovani che saranno circoncisi nei sette anni successivi.
6-Antandroy
Il nome significa "quelli che abitano nelle spine". Vivono all'estremo sud , in un territorio molto arido .Guerrieri e guardiani degli Zebù' hanno degli stregoni famosi perchè realizzano amuleti potentissimi.
7-Tanosy (o     Antanosy)
Chiamati anche "quelli dell'isola" vivono attorno alla cittadina di Fort Dauphin in case di rami e legno. Abili fabbri e carpentieri caratterizzano le tombe con stele in pietra
8-Bara
Nome di origine bantù ma di significato sconosciuto. Dalla fisionomia Africana erano, rinomati come feroci guerrieri e per dimostrare la loro forza praticano il furto degli zebu' perchè ritengono che sia segno di virilita' possedere molti capi. Oggi vivono di allevamento sugli altipiani centrali.
9-Betsileo
Abitano al centro del Madagascar nelle prossimita'di Fianarantsoa. Sono detti "invincibili", e in loro e' forte l'influeza indonesiana e lo si può costatare dalle loro coltivazioni a terrazzo. Sottogruppo dei Betsileo sono i Zafimaniry, anch'essi abilissimi intagliatori che vivono ad est della città di Ambositra. Praticano frequentemente la riesumazione dei morti
10-Betsimisaraka
"Gli inseparabili" : Ciò nasce dal fatto che questa etnia data da un unione di varie etnie avvenuta all'inizio del XVIII secolo da parte del re Ratsimilaho. Vivono su palafitte e case costruite con alberi del viaggiatore. Coltivano caffè, canna da zucchero e chiodi di garofano. E' la seconda tribù più numerosa del Madagascar.
11-Bezanozano
Il nome significa "quelli con molte piccole trecce" per il loro tradizionale modo di portare i capelli. Abitano lungo il fiume Mangoro, su di un territorio montuoso, ricoperto da foresta pluviale tra Antananarivo e la costa orientale.
12-Mahafaly
Il nome significa "creatori di tabù" esono considerati dalle altre tribù molto saggi. Le loro pittoresche e fantasiose tombe, abbellite con intagli in legno, pitture e corna di zebù sono da considerarsi le più interessanti del Madagascar
13-Merina
"Quelli degli altipiani". Vivono attorno alla capitale Antananarivo e sono detti anche "i più potenti". Richiamano lineamenti asiatici e nella loro società è presente un sistema a tre caste determinato dalla tonalità della pelle. Le loro case sono rivolte a ovest e la divisione degli spazi interni corrisponde ai mesi dell'anno.
14-Sakalava
"Gli abitanti delle valli lunghe". Sono la tribù più importante del Madagascar e occupano quasi tutto il teritorio ad ovest. Di pelle scura, misuravano il loro potere in base agli schiavi che possedevano. Oggi e' il numero di zebù posseduti a determinare il potere di un sakalava. Tramite uno stato di "trance" di alcune persone i re e i personaggi piu' famosi trasmettono i loro consigli. Per molti Sakalava le tombe sono il tramite con Dio (Zanahary).
15-Sihanaka
"Quelli che errano nelle paludi". Dediti alla pesca e la coltivazione di riso si sono stabiliti intorno al lago Alaotra. Prosciugando gli acquitrini per la risocoltura hanno creato una zona detta oggi il "granaio del Madagascar".
16-Tanala
"Gli abitanti della foresta", vivono vicino al parco di Ranomafana. Incendiano ampi spazi di foresta per creare zone da coltivare col caffe'. Lasciano i morti all'aria aperta per più di un mese.
17-Tsimihety
Il nome significa "coloro che non si tagliano mai i capelli". Sono pastori e coltivatori di riso. I loro capi sono sempre stati eletti per saggezza ed esperienza e non per successione monarchica.
18-Vezo
Il nome significa "i nomadi del mare". E' l'unica tribu' che non pratica la circoncisione. Sono abilissimi pescatori e piroghieri e si spostano a sud-ovest del Madagascar lungo la barriera corallina seguendo i banchi di pesci riparandosi con tende ricavate dalle vele delle piroghe.
Vazimba
E' un leggendario popolo di pigmei che sembra abiti nelle foreste tra Morondova e Moromboe. Il contatto con questo popolo non e' mai stato diretto se non in casi eccezionali. Hanno l'appellativo di "bambini dell'acqua" per la loro statura. Abitano in zone inaccessibili e a questi leggendari personaggi è attribuito un potere ancestrale perchè sembra abbiano il potere di leggere nel futuro ed una conoscenza tale delle piante medicinali da poter curare qualsiasi malattia. I corpi dei morti vengono posti all'aria in posizione seduta, vestiti dei loro migliori indumenti e rimangono lasciati li finchè l'odore della morte, della putrefazione non diventa insopportabile.









Itinerari ed informazioni per viaggiare in Madagascar Un'isola un continente


Un altro mondo, un altro pianeta, né Africa né Oriente. Un’isola felice, un paradiso per i naturalisti. Una terra suggestiva, dove piante ed animali sono endemici, con mille ricchezze da offrire. Un popolo dalla pelle scura ma dai tratti e dai modi asiatici, che ama la forza della parola e della poesia. Un mare evocatore di sogni, al quale affacciarsi da lunghe spiagge deserte. Un tuffo in una natura unica, concedendosi momenti di relax e felici incontri con abili artigiani. Tutto in fuoristrada e in battello lungo il fiume. Varie estensioni possibili...

Il Nord, costa occidentale

Madagascar come non potreste neanche immaginarlo. Nord, terra di pirati, isole ed isolotti, mangrovie, palme e villaggi di pescatori. Un’avventura “acquatica” profumata d’ylang-ylang, ricca d’incontri e campi in riva al fiume e sul mare, lungo spiagge mozzafiato, sotto cieli che sembrano acquerelli. Da Majunga a Diego in 4X4, attraverso foreste di palme impenetrabili e mercati animatissimi, in barca su fiumi e tra le isole Radama dai fondali trasparenti color smeraldo. E ciliegina sulla torta gli Tsingy Rossi... unici! Turisti? Nessuno!

Un pezzetto di Paradiso

Ce n’è per tutti i gusti su questa grande isola... foreste esuberanti, praterie sconfinate, montagne rudi, spiagge da fiaba, gente affabile e atmosfera serena. Questo è uno scampolo di Madagascar, dalla capitale accoccolata sulle colline alle casine dei piccoli centri che sembrano uscite dalla matita di un bimbo, attraverso le Alte Terre per gustare sapori, odori, luci, colori ed incontri. Il sorriso di tutti, fauna e flora endemiche ed un mare cristallino invitano prepotentemente a restare, perché no?, in una baia da Robinson Crusoe...

Costa ovest: Fiume, Tsingy e spiagge

Che paradiso questa isolona! Ci si può tornare più volte, per rigustare volti e sapori già noti, immagini e atmosfere già vissute, e per scoprire cose nuove. Questa volta si va agli Tsingy, i celebri calcari aguzzi. Per poi seguire il Canale di Mozambico lungo le più belle spiagge deserte, dove isolate, minuscole strutture di “charme”, avvolte nella luce aranciata dei tramonti sul mare, accolgono odierni Robison Crusoe. Attraverso villaggi, foresta spinosa e baobab strampalati. Senza dimenticare la suggestiva navigazione sul fiume Tsiribihina.

Madagascar! Tonga Soa

Si sa, il Madagascar è un paradiso. Una sorpresa piacevolissima per chi non c'è mai stato, un Eden sospirato e ritrovato per chi se ne è innamorato e ci torna ormai ogni anno. Questo itinerario coglie l'essenza, l'atmosfera suggestiva della Grande Isola, col massimo del comfort possibile. Dalla discesa in battello privato del fiume Tsiribihina alle spiagge deserte della costa occidentale, dipinte dai tramonti infuocati sul mare, agli struggenti paesaggi delle Alte Terre punteggiati di casine e risaie a terrazza. Il cielo dei tropici, le atmosfere dei mari del sud macchiettati di vele, piccole comunità di gente sorridente, lemuri e baobab bizzarri, piccole strutture di fascino lungo il percorso ed un clima ottimo fanno di questo viaggio un momento indimenticabile, una vacanza davvero imperdibile. Voglia di viverci per sempre, quantomeno di tornarci al più presto...

Finalmente ad Est !!!

Finalmente ad Est... finalmente per davvero!
Dopo aver rimandato più volte e studiato ancor di più, ecco un programma originale, di sicuro insolito e di grande impatto, da realizzare nel periodo climatico più opportuno dell'anno. Una prima, dalle straripanti, brillanti foreste dell'est giù per la scarpata che porta alla costa orientale, selvaggia, ornata di spiagge, scogliere, piccoli villaggi e palme da cocco inchinate sui flutti. Dal Canal dei Pangalani fino in fondo alla baia di Antongil, con veicoli fuoristrada appositamente rialzati per superare gli innumerevoli guadi. Passando per il parco sottomarino di Nosy Antafana (davvero superlativo!) e l'isola Roger dove vive l'Aye-Aye, il lemure più raro. Senza dimenticare Ste. Marie, l'isola dei pirati... e del relax!

Festeggiare Natale e Capodanno nell'estate dei mari del sud, sotto il cielo dei tropici. Ecco l'idea!
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La cucina in Madagascar


Il Madagascar è da sempre crocevia della navigazione commerciale per le navi in rotta delle Indie e un mix di 18 diverse etnie, in provenienza dalla vicina Africa ma anche dall’Oceania, dall’Asia e i paesi occidentali colonizzatori, come i francesi, gli olandesi e i portoghesi. La cucina del Madagascar risente soprattutto delle influenze indiane.
Tra gli aspetti di grande suggestione è proprio la specificità culturale che si riflette nelle ricette e le tradizioni gastronomiche. Alimento base della cucina malgascia è il riso presente nella maggior parte delle ricette.

Tra i piatti famosi del Madagascar c’è il romazava, considerato il vero piatto nazionale. E’ sostanzialmente un brodo a base di verdure cotto con carne di manzo o pollo. C’è anche Il ravitoto sy henakisoa preparato con foglie di magnocca pestate e tritate e carne di maiale.
Tra le ricette più raffinate merita di essere menzionato il sesika amalona, ovvero l’anguilla farcita: una carne tenerissima farcirla con carne di maiale tritata, aglio, cipolle da cuocere a fuoco lento con una salsa a base di pomodoro e zenzero.


Per i piatti di carne c’è il varanga, un manzo filettato che è un sottile trancio di carne cotto in acqua e ripassato in brace con cipolline intere. Oppure il hena ritra preparato con carne di zebù cotta con aglio. Tra le carni più saporite anche l’akoho mifahy, ovvero carne di gallina a pezzi e stufata. E ancora la carne di maiale: il tongo-kisoa, ovvero i piedi di maiale con fagioli bianchi, accompagnati dal lasary, trito di pomodoro e cipolla. Tutte queste ricette si accompagnano con l’acqua d’argento, ovvero il ranovola, che si ottiene bollendo l’acqua con il resto di riso attaccato al fondo della pentola.



Inoltre il Madagascar è il primo produttore al mondo di vaniglia, la spezia che accompagna benissimo dessert e ricette agro-dolci. Per la frutta: mango, ananas,  papaya, litchi, kurasol, ampalibe, banane, ecc  .
Fonte:lussuosissimo.com
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Proviamo a farci in casa chinotto o Coca-Cola naturista

TACCUINO DI VIAGGIO In Madagascar


di Roberto Vitali
Alcuni giorni lontano dalla quotidianità, su una bellissima isola con una natura rigogliosa, spiagge da sogno ed un popolo cordiale. Il nostro collaboratore è rimasto stregato dal Madagascar e, contagiato dal "mal d'Africa", non aveva molta voglia di tornare in Italia... ma ha dovuto farlo, ed ora ci racconta questa magica esperienza.

Turisti o viaggiatori? È l'interrogativo che si ripresenta ogni qualvolta ci si trova a discutere sui diversi modi di intendere una vacanza.
Il turista è un consumatore di viaggi organizzati che consentono di vivere qualsiasi tipo di vacanza, dalla balneare domestica fino alle mete più esotiche e lontane, senza rinunciare a tutti i comfort.
Il viaggiatore è una persona che si cala nel luogo, nella cultura, che vuole conoscere le persone e le loro abitudini, provare i cibi locali... insomma vuole vivere in prima persona e pienamente il luogo che lo ospita.
Quando si ha una disabilità o "esigenze speciali" molto spesso non ci si può permettere di fare i viaggiatori, magari comprando semplicemente un biglietto aereo andata e ritorno e organizzandosi di volta in volta a seconda del posto, delle occasioni e di quanto si trova sul proprio itinerario. Potremmo dire che le persone con disabilità sono turisti più per necessità che per vocazione. I temerari che fanno questo tipo di turismo sono veramente pochi, ma vi garantisco che esistono.
Questa primavera, preso dallo "spirito del viaggiatore", con un amico ho programmato un viaggio in Madagascar, isola di Nosy Be. Le nostre aspettative erano di visitare un paese, conoscerne le abitudini, vivere in un luogo ancora incontaminato, fare immersioni, escursioni e tutto quanto ancora può offrire una destinazione del genere.
Dopo una accurata ricognizione ho deciso di appoggiarmi a Viaggi del Ventaglio.

Il Madagascar
Il Madagascar è un'isola vastissima, la quarta al mondo per grandezza. Il suo territorio è compreso tra il 12° e il 25° parallelo a sud dell'Equatore, nella fascia del Tropico del Capricorno; è detta anche Isola Rossa per la presenza della laterite, roccia argillosa di colore rossastro che caratterizza il paesaggio.
Una catena montuosa, con vette che arrivano fino ai 2.600 metri, attraversa il paese da nord a sud. Ad est e a nord troviamo foreste tropicali, mentre nella parte meridionale dell'isola sono presenti deserti e foreste spinose.
Le coste del Madagascar sono bagnate a oriente dall'Oceano Indiano, a nord e a ovest dal Canale di Mozambico. Numerose sono le baie che ospitano stupende spiagge tropicali.

L'isola di Nosy Be

Una “sciarpa di boa”
In Madagascar la località turistica più famosa ed attrezzata è l'isola di Nosy Be. L'isola è situata nella parte nordoccidentale della costa malgascia, a 15 km al largo di Ambanja, ed ha una superficie di oltre 300 km². Il periodo migliore per visitarla va da aprile a dicembre. Hell Ville, il capoluogo, conta 30.000 abitanti ed è un centro pieno di vita.
Nella parte interna dell'isola troviamo la foresta tropicale,piantagioni di spezie e ylang-ylang (da cui si ricava un'essenza utilizzata per la produzione di molti profumi) e coltivazioni di canna da zucchero, da cui viene distillato il rhum.
Vivono su quest'isola i lemuri macaco (una specie di scimmia che trovate solo in Madagascar), camaleonti, uccelli di varie specie e serpenti come il boa constrictor. I coccodrilli sono presenti in tutti i 12 laghi di origine vulcanica ed anche in alcune aree paludose. La flora vanta circa 12.000 specie diverse di piante, anche medicinali, e fiori.

Il villaggio
Il Villaggio Andilana di Viaggi del Ventaglio si trova su una delle spiagge più belle dell'isola. Sono principalmente due le spiagge a disposizione: una per chi ama tutte le attività proposte dallo staff di animazione ed un'altra, detta "spiaggia untouchable", per le persone che preferiscono il silenzio e la quiete che questo mare e quest'isola possono trasmettere.
Il tragitto per raggiungere l'acqua risulta a volte faticoso; qui l'escursione tra l'alta e la bassa marea è tra i 4 e 5 metri e questo impone a volte percorsi molto lunghi, superabili servendosi dell'apposita carrozzina da spiaggia di cui è dotato il villaggio, oltre che dell'assistenza sempre puntuale del personale di servizio.
Da questa base sono partito per tutte le escursioni, sia quelle via mare che quelle all'interno dell'isola (prenotabili direttamente all'ufficio escursioni).

Le escursioni
Facilmente realizzabili sono le escursioni in barca alle isole dell'arcipelago di Nosy Be. Queste isole sono molto belle e vale veramente la pena visitarne almeno un paio, se proprio non volete vederle tutte.
Nosy Tanikely è un parco marino con una bella spiaggia ed una coloratissima barriera corallina; il "reef" a pochi metri dalla battigia è l'ideale per fare snorkeling e diving. Qui potrete incontrare pesci tropicali, coralli dalle forme strane (attenzione al corallo di fuoco, potrebbe lasciare antipatici ricordi sulla vostra pelle) e le stupende tartarughe che vi nuoteranno accanto.
Le barche utilizzate sono di vario tipo: le più accessibili risultano quelle normalmente utilizzate per le attività di diving. Solitamente vi si può accedere direttamente dall'acqua nella parte posteriore, anche se spesso l'apertura è abbastanza stretta e non consente l'entrata in barca diretta di una eventuale carrozzina; bisogna quindi essere in grado di fare trasferimenti.
Durante la vostra sosta su questa isola prestate attenzione agli insetti. Tra i più antipatici ci sono i mokafu che vivono nella sabbia: per tenerli lontani ed evitare che vi pungano bisogna cospargersi con olio di cocco.
Non mancheranno poi di venirvi a trovare, durante l'ora di pranzo, i lemuri. Questi divertenti animali si cibano preferibilmente di frutta ed in particolare di banane: non dimenticate mai di portarvene una scorta con voi.
Nell'isola di Nosy Komba si trova in un piccolo parco naturale dove si potranno conoscere oltre ai lemuri anche tartarughe, camaleonti e serpenti. Qui sarà possibile non solo incontrarli ma addirittura toccarli, "farsi una sciarpa" con un boa constrictor, farsi camminare sulla schiena e sulla testa da lemuri che vengono a prendersi pezzetti di banana, prendere in mano un camaleonte. Nel percorso per salire all'interno del parco incontrerete piante di ananas e di caffè.
Durante il tragitto - difficile ma non impossibile con un aiuto adeguato - per arrivare al parco attraverserete anche un piccolo villaggio di pescatori dove avrete la possibilità di fare acquisti di prodotti tipici dell'artigianato locale. Maschere di legno, tovaglie ricamate o intarsiate, confezioni di ylang-ylang, e tanto altro ancora. Fate attenzione perché non tutto si potrà esportare, in particolare non si potranno esportare conchiglie, coralli ecc. se non a determinate condizioni sulle quali dovrete documentarvi in loco.
Tra le escursioni all'interno dell'isola quella a bordo dei quad è risultata una tra le più piacevoli e interessanti. Alcune ore alla scoperta delle piantagioni di spezie percorrendo belle piste che si addentrano nella foresta, attraversano remoti villaggi e si spingono fino alla zona dei laghi vulcanici intorno a Mont Passot, che dall'alto dei suoi 330 metri offre uno splendido panorama sulle numerose isole dell'arcipelago.
quad di piccola cilindrata sono facilmente utilizzabili e non richiedono eccessiva destrezza e competenza tecnica nell'uso. Purtroppo questi mezzi possono essere noleggiati solo durante le escursioni organizzate.

Finalmente viaggiatore

Il ristorante ad Ampasindava
Quando si dice la fortuna: ho conosciuto Andrea e Marco, italiani residenti nell'isola che mi hanno prestato il loro quad per alcuni giorni. Così anch'io, grazie alla loro grande disponibilità, ho potuto fare il viaggiatore. Assieme a Francesco, l'amico che ha condiviso con me questa vacanza fin dal progetto e relativa pianificazione, siamo quindi potuti partire in esplorazione all'interno dell'isola. Francesco ha noleggiato una moto da cross ed io con il quad, un 500 a quattro ruote motrici!
Seguendo la statale, poco più di una pista in terra battuta con enormi buche, ci siamo allontanati in direzione ovest seguendo, per quanto possibile, la costa. In realtà questa pista si snoda anche ad una discreta distanza dalla costa: era impossibile seguire a vista il mare e ci siamo dovuti fidare del nostro senso dell'orientamento.
Dopo oltre tre ore di un percorso molto avventuroso tra buche enormi, guadi di fiumi (in realtà non troppo impegnativi ma estremamente affascinanti), attraversando foreste e campagne coltivate a canna da zucchero, risaie, piantagioni di banane, siamo arrivati ad una palude di mangrovie. Un piccolo cartello in legno ci informava della presenza di un bar, ristorante e bungalow a pochi metri.
Ovviamente la tentazione di andare a bere qualcosa di fresco era grande e ci siamo quindi ritrovati, dopo aver attraversato un tratto di palude lastricata di granchi violinisti, su una spiaggia (una baia di circa 3 km di lunghezza) dove l'unica costruzione e segno di civiltà era rappresentato da una capanna.

Che pranzo!
Siamo arrivati alla spiaggia di Ampasindava ed il gestore ci ha accolti in maniera molto cordiale. Dopo i primi convenevoli scambiati in francese abbiamo scoperto essere anche lui italiano, di Roma (quartiere di Centocelle), trasferitosi da quattro anni in questo paese per gestire la propria attività di albergatore e ristoratore. Rimasti - ovviamente - a pranzo e nell'attesa della preparazione dei cibi, ci siamo regalati un bagno rinfrescante nelle acque di fronte al bungalow, concedendoci il tempo per una rilassante pausa allietata da una freschissima bottiglia di Sauvignon africano.
Il mare ed il panorama hanno poi assorbito tutte le nostre attenzioni, con le inevitabili riflessioni sul nostro personale stile di vita, che difficilmente ci consente pause di questo tipo in luoghi altrettanto affascinanti ed incontaminati.
Anche se il nostro amico ci ha offerto un piatto di pasta italiana, abbiamo optato senza alcuna remora per un menu di pesce che merita di essere illustrato: crostini di pane fatto in casa con formaggio locale, calamaro con zafferano alla griglia, filetto di cernia con zafferano alla griglia, verdura cruda, banane flambé al rhum, caffè (veramente buono) ed una bottiglia di Sauvignon africano. Totale: 52,00 euro per due persone. In verità, rispetto alla media dell'isola è abbastanza costoso, ma il valore aggiunto del mare e del relativo panorama rende il prezzo accettabile.
Sempre in tema di mangiate, vi consiglio, tra gli altri, il ristorante Tsy Manin Kafe, nei pressi della spiaggia di Madirokely, dove potrete gustare un'ottima aragosta a prezzi veramente popolari.

Informazioni pratiche
Se le esperienze riportate vi hanno fatto venire voglia di visitare il Madagascar, allora potrebbero tornarvi utili alcune informazioni pratiche. Cominciano vedendo come arrivare: i collegamenti dall'Italia per il Madagascar e viceversa vengono garantiti dalle compagnie Air Madagascar e Air France.
Dall'Italia (Milano Malpensa) è possibile volare solo verso la capitale Antananarivo, per proseguire poi con un volo interno che in meno di un'ora porta a Nosy Be. Su nessuno degli aerei Air Madagascar - né dall'Italia, né per i collegamenti interni - è in dotazione la carrozzina per muoversi all'interno dell'aeromobile. La durata del volo è di circa 10 ore, mentre la differenza di fuso orario e di una sola ora in più rispetto all'Italia. Attenzione: solo per i clienti di Viaggi del Ventaglio è possibile effettuare il volo diretto sull'isola di Nosy Be.
Il modo più semplice per muoversi una volta arrivati sull'isola è il taxi. È possibile anche noleggiare moto, motorini e biciclette; come già detto, non è ancora previsto il noleggio "autonomo" dei quad, disponibili solo per le escursioni con le guide.
Un viaggio in zone tropicali deve sempre essere valutato anche dal punto di vista sanitario. L'Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia a chi si reca in Madagascar almeno la vaccinazione antimalarica. Per avere tutte le informazioni del caso potete rivolgervi all'ufficio vaccinazioni della vostra Azienda Sanitaria Locale.
Per quanto riguarda il problema delle punture di insetti, personalmente non ho avuto esperienze negative: al villaggio il trattamento di disinfestazione viene effettuato più volte al giorno. Sicuramente chi vuole intraprendere escursioni dovrà necessariamente munirsi di repellenti adatti al clima ed agli insetti locali.
I cibi
In Madagascar è possibile mangiare bene spendendo poco. L'elemento principale nella dieta malgascia è il vary, cioè il riso, cui si accompagnano carni di pollo, zebù, maiale e pesce.
Tra le numerose pietanze tipiche della cucina locale, molto varia e saporita, segnaliamo il ravitoto, spezzatino di carne di zebù o maiale con germogli di manioca, le kitoza, sottili fette di carne affumicata o seccata al sole e i mosakiky, spiedini di carne che vengono serviti per strada con salse speziate, mango o patate.
Ovviamente non di sola carne è composto il menù malgascio: ci si può abbuffare di pesce e crostacei - anche "prestigiosi" come l'aragosta - a prezzi che fanno sorridere chi è abituato ai conti dei nostri ristoranti.
Le bevande
Come per i cibi, anche per le bevande c'è solo l'imbarazzo della scelta. I vini del Madagascar possono essere anche di ottima qualità, in particolare quelli prodotti nelle regioni di Fianaranzoa e Ambalavao. Le marche migliori sono Lazan'ny Betsileo, Berger, Grand Cru d'Antsirabe e Clos Malaza.
Una bevanda molto diffusa è la birra: la più comune è la Three Horses Beer, molto buona. Anche il rhum è molto popolare: se ne trovano di economici ma anche di qualità superiore, come il rhum di Dzamanzary e quello di Ambilobe.
Altra bevanda alcolica è la betsabetsa, tipica della zona costiera, che viene prodotta con la canna da zucchero. The e caffè sono molto comuni e in genere di buona qualità.
Alcuni consigli
Ecco alcune considerazioni e qualche consiglio, in ordine sparso, per chi si appresta a visitare il Madagascar. Alcuni suggerimenti sono banali ed andrebbero sempre tenuti presente quando si viaggia, altri sono meno ovvi perché legati maggiormente alla realtà locale.
Trattare sempre sui prezzi: si usa così!
Informatevi sulle mance, quanto e come darle. Considerate che lo stipendio medio di un lavoratore è di 35/50 euro mensili.
Informatevi sempre, prima di fare acquisti, se ciò che comprate potrete portarlo in Italia senza correre rischi alla dogana.
Uscite dal villaggio/hotel che avrete scelto e andate a mescolarvi in mezzo alla gente: qui la popolazione è molto cordiale e socievole e non si corrono particolari pericoli.
La lingua ufficiale è il francese (ma molto diffuso è il malgascio), ma scoprirete che sono in tanti a parlare anche l'italiano.
La parte più bella del tramonto non è quella in cui il sole tocca il mare ma quella in cui scompare sotto l'orizzonte. Vedrete il cielo mutare dal rosso al viola al blu e, se sarete fortunati (purtroppo a me non è capitato), potrete vedere anche il "raggio verde"!
Provate i cibi locali: sono veramente squisiti!
Siete in un paese straniero, ricordatevi di portarvi tutti i medicinali di cui potreste avere bisogno (analgesici, antistaminici, disinfettanti ecc.). Nel villaggio era presente un medico italiano per le necessità di primo soccorso ma sull'isola non esistono strutture sanitarie in grado di affrontare e gestire patologie importanti.
Al villaggio fanno riferimento alcune missioni e potrete lasciare cose che non avete intenzione di riportare a casa, come indumenti o medicinali inutilizzati.
Infine un suggerimento ormai scontato ma che è sempre bene ripetere: anche se vi offriranno di tutto - ma veramente di tutto, da droga a sesso - evitate accuratamente questi "articoli". Il turismo sessuale non solo è immorale ma è anche vietato e nel paese le leggi a riguardo sono molto rigide.
Fonte: mobilità.com

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