Nuova luce sul caso di Roberto
Gianfalla, il palermitano linciato lo scorso ottobre, insieme ad un
cittadino francese ed un malgascio, nella spiaggia di Nosy Be, in Madagascar.
Il seguente articolo, apparso il 9 gennaio su un giornale malgascio, “La
Tribune de Diego”, e tradotto da Daniel
Gianfalla, fratello dell’italiano ucciso, confermerebbe
indirettamente l’innocenza delle tre vittime barbaramente trucidate, accusate
di traffico d’organi. Ve lo proponiamo integralmente.
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Una bimba di 6 anni assassinata a Diego
Suarez fa temere il ritorno della vendetta popolare
La scoperta del cadavere atrocemente
mutilato di una bimba sparita da sei giorni, ha messo in allarme le autorità
locali circa lo sviluppo di manifestazioni simili ai tristi eventi del mese di
ottobre a Nosy Be.
A Antsiranana, corrono voci sull’esistenza di individui (un
uomo, una donna e uno straniero) che rapirebbero bambini. Le voci concordano
sul fatto che i rapitori attirerebbero bambini con caramelle e soldi, e che
dopo li porterebbero via con un 4×4. Il panico ha raggiunto ogni casa,
soprattutto nel quartiere della Scama, dove una bimba di 6 anni è stata
ritrovata il 26 dicembre in un luogo isolato, ricco di vegetazione, in questo
stesso quartiere. Da questo episodio in poi, si parla di numerose sparizioni di
bambini, soprattutto nel quartiere della Scama, ma la polizia responsabile
della protezione dei minorenni, che raccoglie le dichiarazioni di casi di
scomparse a Antsiranana, ha ricevuto solo due dichiarazioni nella prima
settimana di gennaio e i bambini sono stati ritrovati. Le forze dell’ordine
prendono comunque questo caso seriamente.
Le emittenti radio e televisive locali, nel 2013, hanno
registrato una trentina di casi di scomparse di minorenni. Però i genitori non
parlano e nessuno sa se questi casi siano stati risolti.
Ritrovato il corpo senza vita della
bimba.
La bimba è scomparsa il 20 dicembre. Sua madre era andata a
lavorare a Seimad nella Scama e aveva affidato, come a suo solito, i suoi figli
alla nonna. Dopo pranzo i bambini sono andati a giocare “non lontano”, dichiara
la madre. Ed è la sorella gemella che si è accorta della sparizione. I vicini e
la famiglia hanno cominciato le ricerche. La madre è stata messa al corrente al
suo ritorno. Domenica 22 dicembre, lo zio ha sporto denuncia. Il 26 dicembre,
il capo quartiere Fokontany ha informato la polizia della scoperta del corpo
senza vita di una bambina, in un posto isolato dalle case e nascosto dalla
vegetazione. La famiglia ha riconosciuto la bimba scomparsa. Il corpo era in
uno stato avanzato di decomposizione e la bimba, secondo il medico legale,
sembrerebbe stata brutalizzata e uccisa. La famiglia ha sporto denuncia.
Un’autopsia è stata effettuata e la polizia rimane in attesa dei risultati.
Un’inchiesta è in corso.
Caso simile a quello di Nosy Be?
La reazione della folla non si è fatta attendere. Degli
individui si sono messi alla ricerca di gomme e altri materiali combustibili al
fine di linciare le persone che hanno scoperto il cadavere. Solo le autorità
del quartiere hanno permesso che la collera della folla non si trasformasse in
massacro d’innocenti come a Nosy Be, dove ricordiamo, l’autopsia ha stabilito
senza equivoci la presenza di tutti gli organi sul cadavere del bambino,
all’origine della collera popolare, dimostrando l’innocenza delle tre persone
linciate, e smantellando le voci assurde di traffico di organi.
Questo non ha impedito alle voci più folli di continuare a
farsi strada. Tutto concorre, in effetti, nell’immaginario collettivo a
collegare l’ultimo caso con quello di Nosy Be. La sparizione di un bambino, la
scoperta del suo corpo qualche giorno dopo in decomposizione, le voci sulla
presunta sparizione di altri bambini, gli individui sospettati visti quà e là e
che sarebbero all’origine della sparizione e del uccisione, il sospetto di uno
straniero implicato e il popolo che vuole fare giustizia da se…
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