lunedì 19 agosto 2013

Unione Italiani nel Mondo

La UIM, Unione Italiani nel Mondo, è una associazione che si occupa della tutela dei diritti e degli interessi degli italiani nel mondo, e che offre loro supporto ed assistenza in ambito sociale, politico e previdenziale.
Gli italiani che risiedono all’ estero spesso devono affrontare una serie di difficoltà burocratiche legate sia al Paese di residenza che all’Italia. Per favorire l’integrazione e sfruttare a pieno le opportunità di crescita offerte dalla permanenza all’estero il primo passo da fare è garantire l’inserimento sociale, rimuovendo ogni tipo di ostacolo sia dal punto di vista informativo che dell’orientamento. Per questo la UIM ha predisposto un modello di assistenza che inizia in Italia con la conoscenza del Paese che ospiterà i nostri connazionali, in particolare delle politiche che ne regolano l’ingresso, delle opportunità di impiego e di alloggio e che continua all’ estero con la prima accoglienza.
Per maggiori chiarimenti: italuil.madagascar@yahoo.it
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Il 95% di questi anfibi non si trova in nessun'altra parte del mondo

Madagascar, a rischio estinzione più del 25% degli anfibi

Secondo Mitsinjo, un’associazione ambientalista che è impegnata nella salvaguardia della biodiversità del Madagascar, «Almeno il 25% delle specie di anfibi del Madagascar sono minacciate di estinzione»

Nel 2011 il Madagascar era all’12esimo posto della classifica stilata dall’International Union for Conservation of Nature (Iucn) sulla ricchezza di specie di anfibi: la grande isola africana  dell’Oceano indiano ospita più di 286 specie di rane, rospi e raganelle e il 95% di questi anfibi non si trova in nessun’altra parte del mondo.

Ma Mitsinjo  avverte: «Tragicamente, almeno il 25% delle specie di anfibi del Madagascar sono minacciate di estinzione, principalmente a causa della perdita di habitat. La malattia denominata “chytrid” ,che ha già colpito gli anfibi in Africa, minaccia anche quelli del Madagascar».

Per far fronte a questa crisi di estinzione l’associazione ha realizzato un primo centro di allevamento ad Andasibe, une località a 140 km ad est della capitale Antananarivo, per rafforzare le popolazioni a rischio e formare la popolazione per gestire l’epidemia fungina grazie a programmi di allevamento in cattività e di conservazione ex situ. I ricercatori di Mitsinjo sottolineano che «Si tratta anche di condurre delle ricerche sull’allevamento delle specie di rane locali, per comprendere I loro bisogno di cure in cattività».

Andasibe è considerata il paradiso degli anfibi del Madagascar: nell’area che comprende un raggio di 30 Km intorno alla città vivono più di 100 specie.

I lemuri del Madagascar sono a rischio estinzione in 20 anni

Deforestazione e caccia minacciano questi primati


Piccoli, simpatici, ma destinati a scomparire se non si farà nulla per proteggerli. I lemuri sono i primati più a rischio nel mondo, specialmente quelli che vivono in Madagascar, l'unico luogo in cui vivono allo stato brado. Più del 90 per cento delle 105 specie presenti sull'isola dovrebbe essere inserito nella lista rossa delle specie in via di estinzione. Questo primate reso famoso dal film Madagascar ha davvero tanti nemici.Secondo gli esperti il colpo di grazia alla specie è stato dato proprio dal disboscamento illegale: circa il 90% della foresta originaria del Madagascar è andata perduta e i lemuri ed altre specie endemiche rimangono aggrappati ad un'esistenza sempre più precaria nei frammenti che sono rimasti. La caccia ai lemuri però ha raggiunto livelli mai visti prima."La gente continua a fare traffici illegali di legno, metalli preziosi distruggendo la foresta. Poi chi arriva qui illegalmente ha bisogno di mangiare e quindi caccia e mangia i lemuri. Per questo bisogna mettere un atto un piano per preservare l'habitat e impedire le attività illegali il direttore dell'istututo per la conservazione tropicale.A peggiorare la situazione anche l'instabilità politica del Madagascar dopo il colpo di stato del 2009 che la lasciato mano libera a bracconieri e a razzie di ogni tipo.

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Basta spray, c’è un adesivo contro le zanzare (e lo paga Bill Gates)

In California è cominciata a la sperimentazione di "patch" da attaccare ai vestiti per creare un vero e proprio scudo e proteggere chi lo porta dalle punture dagli insetti.
Non essere vittima delle zanzare per molti è un vero e proprio sogno. Ma godersi in tranquillità una serata estiva all'aperto potrebbe presto diventare realtà, e senza spray o miscele chimiche.
In California, infatti, stanno sviluppando degli adesivi, dei "patch", da attaccare ai vestiti per creare un vero e proprio scudo per proteggere dagli insetti a chi lo porta. Le zanzare attaccano l'uomo grazie all'anidride carbonica che produce con il respiro, che le attira e rivela la posizione della vittima.
L'adesivo in sperimentazione nei laboratori americani Olfactor copre la nostra anidride carbonica, creando una barriera. Ovviamente, la durata e la reale portata del patch, sono tutti da sperimentare, ma sicuramente si tratta di una ricerca interessante, tanto più che non utilizza sostanze considerate pericolose se inalate dall'essere umano.
La ricerca del patch anti zanzare è stata finanziata dalla fondazione Bill and Melinda Gates, con l'intento di esportarlo anche in certe zone africane, asiatiche e sudamericane, dove le zanzare possono essere letali, specie per i bambini.
CHI SIAMO
Il team di Kite ™ è composto da una serie di professionisti appassionati dedicati alla lotta contro le malattie trasmesse dalle zanzare in tutto il mondo.
Abbiamo riunito un team di classe mondiale di scienziati, ingegneri, progettisti, esperti sulla salute pubblica, e imprenditori per trasformare le nostre scoperte scientifiche in prodotti reali che possono avere un impatto sulla vita delle persone in tutto il mondo.

La piattaforma Kite ™ è stata creata da Grigio Frandsen , il Dott. Michelle Brown e Torrey Tayanaka , ed è il risultato in più di tre anni di lavoro presso Olfactor Laboratories, Inc. , e più di tre anni di ricerca presso la University of California Riverside dal professor Anandasankar Ray e il suo team.

DOMANDE FREQUENTI

Il kite Mosquito Patch è davvero non tossico?
Il Kite Mosquito Patch utilizza i principi attivi che sono stati approvati e considerati sicuri dagli Stati Uniti Food and Drug Administration per l’uso umano. La sicurezza dei bambini - il segmento più colpito dalla malaria e di altre malattie trasmesse dalle zanzare - è stato al centro dei nostri sforzi di sviluppo del prodotto.

Posso usare il Mosquito Patch Kite sui miei figli?
Sì. Questa è stata una delle priorità di sviluppo principale – per la sicurezza e l’applicazione. Funziona proprio come un adesivo. I genitori possono mettere un Mosquito Patch Kite intorno ai neonati e bambini (sui loro vestiti o sul passeggino, per esempio)

Il Kite è nocivo o dannoso per l'abbigliamento?
Esso avrà lo stesso impatto che avrebbe un adesivo.

Ho visto sugli articoli di stampa che si tratta di un cerotto cutaneo. Non è forse stato progettato per andare sui vestiti?
Kite Patch è progettato per l'abbigliamento, non sulla pelle. Alcune notizie non sono esatte -  la nostra tecnologia è stata progettata per essere messo sull’abbigliamento, marsupi, zaini, Camelbacks e altri attrezzi esterni ecc.

 Kite funziona su tutti i tipi di zanzare in diverse parti del mondo?
Dato che tutte le zanzare avvicinano gli esseri umani attraverso l'anidride carbonica del respiro, confermiamo che Kite è efficace su tutti i tipi di zanzare. Le prove preliminari effetuate sul campo indicano che questa tecnologia è efficace su diverse specie di zanzara.

Kite fornisce protezione al 100% contro le punture di zanzara?
Kite fornisce un flusso costante per un massimo di 48 ore, ma non garantisce che le zanzare non ci mordano. Esso è  progetto per sostituire  spray-on, fan-powered, o applicazioni di lozione, ma non prende il posto di zanzariere da letto durante la notte e / o di abbigliamento adeguato nelle zone infestate dalle zanzare.

La patch Kite proteggere contro mosche nere, moscerini pungenti e tafani?
Molti insetti, come mosche nere, moscerini pungenti e tafani, sono attratti da anidride carbonica. Kite non è stato ancora testato su questi insetti.

Qual è la durata di conservazione del Patch Kite?
Principi attivi hanno dimostrato una durata fino a 18 mesi. Tuttavia, la durata di conservazione per il kite rimane da stabilire.

Quanto è grande ogni patch Kite?
Kite è stato progettato approssimativamente per 1.5 cmq

Questo avrà un impatto significativo sulla malaria?
Sì, noi crediamo così. Riducendo il contatto tra le zanzare e gli esseri umani, Kite sarà sicuramente un impatto di trasmissione di malaria.
La tecnologia del Kite è abbastanza avanzato. Chi c'è dietro?
Un folto gruppo di grandi organizzazioni e di individui
Ecco i dettagli:
La proprietà intellettuale originale che ha portato allo sviluppo della tecnologia che stiamo usando per il kite è stato scoperto presso la University of California Riverside dal Dr. Anandasankar Ray. E 'stato finanziato dalla Bill e Melinda Gates Foundation e il National Institutes of Health (NIH). La proprietà intellettuale è stato poi concesso in licenza esclusivamente con i diritti di tutto il mondo per ieCrowd e messo in Olfactor Laboratories, Inc. (OLI), la sua controllata. In seguito a ciò, la nuova tecnologia è stata sviluppata, e abbiamo depositato tre brevetti negli ultimi 18 mesi. Abbiamo anche ricevuto finanziamenti provenienti dal National Institutes of Health e siamo in partnership di collaborazione per testare varie tecnologie OLI con l'USDA, l'Esercito degli Stati Uniti Walter Reed Institute of Research, e di altre organizzazioni internazionali. La tecnologia del Kite è solo una delle tecnologie in fase di sviluppo dal nostro team a OLI.

 Kite e le sue possibilità! Posso acquistarlo immediatamente negli Stati Uniti?
Kite  è il primo prodotto al mondo che contiene composti in grado di bloccare la capacità zanzare 'di rilevare l'anidride carbonica. E 'nuovo e potente. Perché difende gli esseri umani dalle zanzare, è considerato un "repellente". Usa, composti spaziali non tossici che - pur sicuro per il consumo umano / contatto - richiedere la registrazione EPA. Siamo ansiosi di ottenere il nostro processo di registrazione EPA completato e ottenere prodotti sul mercato e per voi! Il vostro aiuto sarà ora accelerare il processo.

Io vivo in Canada (o nel Regno Unito, Singapore, Brasile, India, Francia, Messico, ecc), e voglio comprare Kite momento. Come?
Kite Patch è sviluppato rapidamente, ma non è ancora pronto. Stiamo chiedendo ai sostenitori che ci aiutino a finanziare la prova sul campo in Uganda, poi per aiutarci a finalizzare la produzione e lo sviluppo del prodotto.

Mi piace Kite e penso che è necessario nel mio paese. Posso acquistarlo adesso?
Kite è il primo prodotto al mondo che contiene composti in grado di bloccare la capacità zanzare 'di rilevare l'anidride carbonica. E 'nuovo e potente. Perché difende gli esseri umani dalle zanzare, è considerato un "repellente". Usa, composti spaziali non tossici che - pur sicuro per il consumo umano / contatto - richiedere la registrazione EPA. Siamo ansiosi di ottenere il nostro processo di registrazione EPA completato e ottenere prodotti sul mercato e per voi! Il vostro aiuto sarà ora accelerare il processo.
Stiamo seguendo processo di regolamentazione di ogni paese per l'introduzione di questa nuova tecnologia. La tecnologia del Kite è potente e non tossico - e di nuovo - e vogliamo che l'approvazione da ogni governo prima della distribuzione di un paese specifico. Il governo dell'Uganda è stata incredibilmente solidale e accogliente della nostra prova sul campo pianificato lì.

Devo davvero aspettare così a lungo? AMO Kite!
Sì, in effetti. Stiamo lavorando più velocemente che possiamo - e dobbiamo pianificare i tempi di fuori di un processo di registrazione negli Stati Uniti (EPA) e in altri paesi. Alcuni saranno molto più velocemente di altri. Quindi appendere in là e ti terremo tutti postato. Linea di fondo: il vostro sostegno sta portando una tecnologia incredibile mercato. Grazie.
Ho visto un articolo dicendo che Kite Patch è finanziato dalla Fondazione Gates. E 'vero?
La Bill e Melinda Gates Foundation ha fornito finanziamenti generosi per la scoperta originale presso l'Università della California, Riverside. Siamo particolarmente orgogliosi che la nostra azienda ha preso quella scoperta originale e la trasformò in una nuova tecnologia e una gamma di prodotti - molti dei quali saranno annunciati nei prossimi mesi.
Se Kite ha ricevuto sovvenzioni dal NIH e altri, perché necessita il nostro finanziamento?
Abbiamo ricevuto finanziamenti, ma per ottenere effettivamente la tecnologia del Kite a mercato, abbiamo bisogno di sostegno per favorire lo sviluppo dei prodotti e di una prova sul campo, dove conta di più. Il Olfactor Laboratories, Inc. squadra ha lavorato il suo cuore per più di tre anni sullo sviluppo della scienza, e tocca a tutti noi ora per farlo mercato dove si può avere un impatto globale.
Sei ragazzi legati USAID, Rollback Malaria, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, Malaria No More, e di altri gruppi di lavoro per terminare la malaria?
Siamo collegati o stiamo connettendo con un gruppo ampio di enti non profit, governative, e for-profit che operano all'interno dell'arena zanzara e il vettore di controllo. La nostra visione di Kite è che sarà diventato una parte essenziale della casella degli strumenti in uso per combattere le malattie trasmesse dalle zanzare nei prossimi anni, e che fornirà una solida alternativa ai metodi tossici, dannosi, o inefficaci in uso oggi.

Sarà il progetto Kite in Uganda davvero aiutare le persone lì?
Abbiamo scelto l'Uganda come location per la nostra prima prova sul campo per due motivi: primo, perché è uno dei paesi più colpiti dalla malaria, in secondo luogo, perché Grigio ha lavorato dentro, intorno e su temi che incidono Uganda (Esercito di Resistenza del Signore, del Sud l'indipendenza del Sudan, i Grandi Laghi conflitti, ecc) e come risultato abbiamo legami e la familiarità con esso. Per non parlare il popolo dell'Uganda sono fantastici e Pilgrim Africa è stato un incredibile collaboratore nella preparazione dei nostri test sul campo.

Per quanto riguarda la prova sul campo in Uganda - mi puoi dire di più?
Stiamo lavorando con Pilgrim Africa per distribuire i nostri primi kite Patch Mosquito. Stiamo progettando che prova ad essere incentrato sulle sia la protezione e la fornitura di fornire un contributo al processo di progettazione definitiva. La nostra tecnologia è in fase avanzata, ma stiamo partendo con ciò che gli utenti vogliono e hanno bisogno, dove conta di più - nelle regioni più influenzato da malattie trasmesse dalle zanzare. Se siamo in grado di alleviare le sfide che affrontiamo in Uganda e in altre aree di test, siamo in grado di garantire che la tecnologia del Kite avrà la più ampia possibile impatto.

Chi è il vostro partner in Uganda?
Siamo onorati di avere Pilgrim Africa come nostro partner chiave nella nostra prima prova sul campo in Uganda. Il loro team è dedicato, duro lavoro, e sul taglio-bordo di produrre risultati sostenibili e di impatto orientato nelle regioni più povere dell'Africa. La nostra tecnologia viene da Olfactor Laboratories, Inc., e la nostra incubazione e infrastrutture di business è fornito da ieCrowd.

Quando questo progetto sarà lanciato in Uganda?
Prevediamo che questo progetto di lanciare fino a sei mesi dal completamento della nostra campagna di crowdfunding.

Qual è la campagna di crowdfunding di Kite circa?
La nostra campagna di crowdfunding su Indiegogo ci permetterà di finalizzare il Mosquito Patch progettazione Kite e spedire un gran numero di patch in Uganda per un test sul campo. La prova sul campo ci aiuterà a finalizzare la formulazione e le ultime modifiche di progettazione di prodotto. Una volta che la formulazione è finalizzato possiamo iniziare il processo di registrazione EPA per gli Stati Uniti. Una volta che abbiamo l'approvazione negli Stati Uniti, saremo in grado di scalare il prodotto per la distribuzione capillare e di influenzare i mercati - in particolare per quelli in cui le zanzare significare vita o morte.

Quando riceverò i miei frutti dalla campagna di crowdfunding?
Ci aspettiamo di spedire Kite adesivi, bottiglie d'acqua, e T-shirt 6 settimane dalla fine della nostra campagna. Kite patch per Uganda dovrebbero spedire fino a 6 mesi dalla fine della nostra campagna. Stimiamo Kite patch ai nostri sostenitori americani di spedire circa un anno dalla fine della nostra campagna, una volta che sono EPA-registrato.
Ho sostenuto la sua campagna Indiegogo. Riceverò il mio aquilone patch prima della prova sul campo in Uganda? Per favore?
Stiamo usando questo supporto per finanziare il nostro test sul campo e per consolidare la produzione e lo sviluppo del prodotto. Poi ci sarà finalizzare la produzione e la fabbricazione e quindi spedire a voi. Lei sarà il primo a ricevere Kite patch dopo il test di Uganda e dopo incontriamo l'approvazione regolamentare.

Quanto costerà Kite quando sarà pronto?
Kite è stato sviluppato per avere la più ampia distribuzione in tutto il mondo con un unico obiettivo: proteggere l'uomo dalle zanzare. Di conseguenza, ogni mercato sarà leggermente diversa. Mentre oggi si hanno due scelte - repellenti per zanzare che sono tossici e in qualche modo efficace, o prodotti "naturali" o non tossici che sono completamente inefficaci (sappiamo, che abbiamo testato tutti i prodotti primari sul mercato alle stesse condizioni che 'ho usato per testare i nostri composti). Kite cambia questa scelta: si può anticipare che Kite zanzara patch sarà la zanzara più efficaci repellenti sul mercato che avviene anche per essere non tossico.
Sono molto interessato a vendere o distribuire Kite Patch. Come posso inviare una proposta?
Stiamo ricevendo una notevole quantità di interesse da parte di aziende e privati ​​che vogliono acquisire licenze esclusive e / o distribuzione di Kite Patch - letteralmente uno o due di un'ora. Siamo molto onorati e molto riconoscenti. Saremo distacco una richiesta di proposte entro la fine del mese di luglio per specifiche categorie di partnership che crediamo sarà prezioso per l'utente finale. Controllare kitepatch.com spesso per gli aggiornamenti su questo fronte. Anche in questo caso - grazie per il vostro interesse.
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Latium World Folkloric Festival, tocca anche al Madagascar

Seconda serata di gala dell’edizione 2013 del “Latium World Folkloric Festival”, manifestazione di folklore internazionale. Il 6 agosto, a partire dalle ore 21.15, sul palco del teatro all’aperto di piazza della Croce, a Cori, salgono artisti provenienti dall’Africa, dall’Asia e dall’Europa, che accompagnano gli spettatori in un suggestivo viaggio nella cultura, gli usi, i costumi e le tradizioni del pianeta.
Il festival ha come principale obiettivo quello di creare occasioni di incontro fra giovani e genti di tutto il mondo, per contribuire allo sviluppo di una cultura della pace. Una manifestazione nata a Cori e poi impostasi a livello regionale, riconosciuta dal CIOFF (Conseil International des Organisations de Festivals de Folklore et d’Arts Traditionnels), ONG in relazioni formali di consultazione con l’Unesco.
Il 6 agosto si esibiranno gli artisti del gruppo folk “Sagotro”, del Madagascar, con i riti ancestrali e i ritmi profondi di una terra che continua a stupire l’Occidente e a rappresentare un esempio unico di biodiversità, il gruppo serbo “State folk dance ensemble Akud Ivo Lola Riber”, costituito durante la seconda guerra mondiale e testimone del ricco patrimonio culturale della martoriata terra dei Balcani, lo spagnolo “Grupo Municipal de Danzas de Fuengirola”, con il coinvolgente flamenco e le musiche dell’Andalusia, e il thailandese “Pong Lang Troupe of Kalasinpittayasan School”, con la grazia e le curate coreografie tipiche dell’Oriente.
La serata è stata preceduta dalle degustazioni gastronomiche e dal mercatino dell’artigianato curati dai gruppi internazionali e dalle comunità albanesi, bulgare, colombiane, danesi, indiane, romene, siriane, tunisine, ucraine e ungheresi presenti a Cori, che hanno offerto gratuitamente agli spettatori piatti caratteristici dei loro Paesi.

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Cultura e comunità: un rigraziamento a quella di Cunardo!

gentile direttore,
vorrei esprimere pubblicamente la mia personale ed incontenibile gioia delle ultime due settimane.
Scatenata dalla cultura della comunità.
Un piccolo paese della provincia accoglie puntualmente a luglio il Festival Internazionale del Folclore, voluto da un’Associazione Culturale Folcloristica che dal 1979 diffonde cultura e tradizione popolare, come riconosciuto anche dalla Federazione Italiana Tradizioni Popolari.
A Cunardo alla baita del Fondista anche quest’anno si è scandita la XXVIII edizione.
Grazie a “I Tencitt” ed al sindaco/presentatore/cantante/amico/vicino/uomo (umano, troppo umano?) – come da tutta l’amministrazione del paese.
Personalmente quest’anno la mia gioia è raddoppiata, perché tra le nazioni ospitate c’era il Madagascar, isola a cui son legata per ragioni diverse e molto personali.
Quindi, godere nuovamente di quei ritmi e di quei “quadri” che ne rappresentano tradizione e cultura è stata la gioia suprema a cui potessi ambire in questo 2013 di declino.
Mi son ricaricata grazie a “I Tencitt” ed al Sindaco Morisi che impeccabilmente ha condotto sei serate, (sempre sold out anche se gratuito e completato da ottima cucina!), in un volo pindarico tra Madagascar, Brasile, Georgia, USA, Bielorussia ed, ovviamente il paese ospitante, l’Italia.
Mi piacerebbe, gentile direttore, che quest’uomo e la sua comunità possano ricevere il giusto riconoscimento per la reale attività che svolgono sul territorio.
Dal 1979.
Uno molto semplice potrebbe essere quello di raccontare, come “controcanto” di questo 2013 ricco di delusione per la politica del non fare, una storia al contrario: quello della comunità che riunita intorno a cultura e tradizione, continua indefessa a lanciare il segnale di più alta integrazione e democrazia. Ed a generare “altro”.
Purtroppo, reputo che il grosso problema italiano sia proprio quello culturale.
Perché se la funzione della comunicazione, quindi anche dei media ma non solo, si limita a mostrar astio e incoerenza, vilipendi e sfregio dei diritti, sprechi e furberie, cemento e antenne, il pubblico finisce per accettar che quella sia la realtà.
Mentre viviamo in un mondo fatto di persone che ancora spengono la televisione e malgrado un festival internazionale non sia adeguatamente pubblicizzato, raccolgono da vent’ottani l’invito a conoscere le altre culture.
Partendo dalla propria.
Personalmente sono sempre molto vicina a queste “comunità”, dove vedi giovani che si formano (imparare cosa sia il lavoro di cucina e servizio dietro il bancone di una festa popolare è impagabile!), generazioni che “collaborano” e pubblico che riempie i luoghi predestinati ad accoglierli. Come accadrà nelle prossime settimane grazie ad un altro gruppo che si riunisce intorno ad un obiettivo culturale: gli Alpini e la Banda di Capolago.
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L'Accademia del profumo spiega come 'leggere' gli aromi

 - Il mughetto e' l'immagine stessa della pudicizia e della discrezione: i suoi fiori sono minuscoli e si aprono solo per i corteggiatori piu' timidi e delicati. E che dire della vaniglia del Madagascar, che per "sposarsi" e produrre il suo frutto odoroso, deve essere fecondata manualmente, da operaie specializzate, dette "marieuses", perche' l'ape melipona, partner naturale di questa orchidea, e' rimasto in solitaria attesa nel natio Messico?

Se, invece, si preferiscono le storie romanzate, coinvolgenti, l'Accademia del Profumo consiglia "Il libro dei profumi perduti" (Fabbri Editori Life). Un'avventura nel mondo del profumo contemporaneo, tanto quanto "Il Profumo" di Patrick Suskind fa rivivere l'inquietante atmosfera della Grasse del XVIII secolo. In tre settimane, fitte di intrighi e colpi di scena, si viaggia da New York a Nanchino, da Londra a Parigi, sulle tracce di un antico testo che consentira' di ricreare il magico profumo delle anime gemelle.

Un essenza in grado di risvegliare memorie di vite pregresse e avvallare la teoria della reincarnazione. Esoterico quanto basta per alimentare il mistero, il libro e' pervaso dal vero filo conduttore della storia: il profumo. Perche' l'autrice M.J. Rose, scrittrice americana famosa per la sua capacita' di miscelare suspense ed emozioni, ha condotto scrupolose interviste con esponenti illustri, creatori 'cult' come Sophia Grosjman o emergenti come Olivier Durbano, per carpire le realta' della creazione e conferire al romanzo un'impronta di autenticita'. Finale a sorpresa, "ça va sans dire", e un po' di sogno. Che in estate non guasta.

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Invasione di cavallette. Dall’Africa non arrivano solo le micidiali ondate di calore

Dall’Africa non arrivano solo le micidiali ondate di calore, ma anche un'infestazione di cavallette. Le cavallette nei mesi scorsi in Madagascar hanno messo in ginocchio l’agricoltura e messo in discussione la sicurezza alimentare per più del 50% della popolazione. Le cavallette hanno invaso dapprima l’Egitto e poi il Negev israeliano. Nel nostro paese è scattato l’allarme cavallette da Coldiretti. Per il momento gravi problemi si registrano nel Vicentino e nel Pesarese sulle colline del Montefeltro. Le condizioni climatiche di caldo umido e inverni miti e con poca pioggia, hanno agevolato l'invasione di cavallette, che stanno causando danni gravissimi alle campagne e quindi all’agricoltura. Le cavallette se non arrestate in tempo, sono realmente una piaga biblica perché distruggono sia le piante spontanee che i terreni coltivati.  A rischio sono il mais, la vite, gli ortaggi, l’erba medica e i foraggi per gli animali. Le cavallette hanno trovato le condizioni ideali per moltiplicarsi a dismisura, sono affamate e possono divorare tutto ciò che incontrano. Come arginare questa invasione? Sarebbe importante la prevenzione nel periodo autunno-inverno per la distruzione meccanica degli involucri nei quali sono contenute le uova che vengono deposte a una profondità di 5-6 centimetri e possono permanere nei terreni più soffici anche per quattro-cinque anni, dichiara Coldiretti. Bisogna agire nei luoghi di diffusione e proliferazione. L’abbandono delle zone collinari, delle montane e dei campi facilitano a creare l’habitat ideale per la riproduzione delle cavallette. Per combattere gli attacchi- Coldiretti rivela che esistono dei metodi naturali con il ricorso a fagiani e faraone che devono però essere presenti in un limite minimo di 20 esemplari ed uno massimo di 100 per azienda. 
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Le ragazze del foyer, Fianarantsoa

Foyer de l’Orphelinat

Il Foyer de l’Orphélinat è una delle ultime iniziative sostenute dell’associazione.
Si tratta principalmente di una scuola di cucito e taglio che permette la formazione delle giovani che hanno raggiunto l’età per lasciare l’orfanotrofio.
Completata la formazione le giovani hanno la possibilità di lavorare nell’ atelier.
Attualmente è garantito il lavoro per 50 persone del Madagascar.

Sul posto i coniugi Edda e Marzio Frigerio, iniziali promotori dell’associazione svizzera, oggi pensionati, i quali – da alcuni anni – hanno scelto di occuparsi a tempo pieno dell’aiuto agli orfani di Fianarantsoa. Senza un aiuto esterno in loco le iniziative dell’associazione non hanno la possibilità di decollare.
L’aiuto è evidentemente fornito a pieno titolo di volontariato.

Cooperativa AINA

La Cooperativa AINA è una società cooperativa di diritto malgascio fondata il 1 gennaio 2008.
La cooperativa è iscritta alla Camera del commercio di Fianarantsoa, ha un numero fiscale e presenta bilanci che vengono revisionati da un ufficio specializzato della capitale Antananarivo.
Le quote delle cooperativa sono detenute da chi vi lavora.
Trattasi di ragazze che hanno raggiunto l’età della forzata uscita dall’orfanatrofio e che rischiano in conseguenza di ritrovarsi senza sbocchi sulla strada.

Dati 2010

·         38 ragazze impiegate nella cooperativa taglio e cucito
·         2 ragazzi impiegati nella cooperativa Serigrafia tessuti
·         1 commerciale
·         1 impiegata d'ufficio
·         Il personale è formato esclusivamente da cittadini malgasci.


·         NEW DAL MADAGASCAR

·         Il tempo è sempre più prezioso e di spazio libero ce ne rimane sempre meno, per questo motivo siamo in ritardo con le nostre New. Questi ultimi mesi sono stati per noi un susseguirsi di impegni e di lavori.
·          Edda ed io siamo continuamente in movimento da 3 anni (niente riposo) e sono 7 che non torniamo in Ticino.
·         Inizia questo mese il nono anno di lavoro in Madagascar e spesso ci chiediamo cosa siamo riusciti a cambiare con la nostra attività, non sempre troviamo le risposte e la forza di reagire, a momenti difficili.
·         Fortunatamente abbiamo avuto la visita di due giovani coppie Ticinesi e anche se il loro soggiorno da noi è durato solo due notti e una giornata, ha comunque colorato per un momento la nostra vita.
·         Le nostre ragazze lavorano abbastanza bene, ma la mentalità e le abitudini Malgasci le portano spesso a dover affrontare situazioni complicate.
·         Thérèse lascia il "Foyer" sabato; è rimasta incinta da un liceale, continuerà a lavorare da noi, ma come da regolamento deve andare a vivere altrove. Adrea conviveva con un uomo "serio", è in stato  interessante e scopre che il suo partner è sposato con due figli; la moglie dell'uomo gli ha incendiato la casa mentre era assente…..
·         Ecco le situazioni con cui dobbiamo convivere ogni giorno.
·         Domani arriveranno 3 nuove ragazze dall'orfanotrofio ed inizieranno l'anno di apprendistato… speriamo bene.
·         L'inverno si sta rivelando duro e il freddo non accenna a diminuire, anche se peschi e aranceti sono in fiore.
·         Edda e Marzio e tutte le ragazze del Foyer con i loro pargoli
·         vi ringraziano per la vostra attenzione
www.arfam.ch
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La Chiesa cattolica in Madagascar


Inaugurazione delle mostre "Maratona fotografica Città di Latina" e "Il Madagascar negli occhi dei bambini"

L'associazione fotografica Factory10 è liete di presentarvi in un unica serata due esposizioni, una dedicata alla prima edizione della "Maratona fotografica Città di Latina" e l’altra a cura di Cristina Urbano “Il Madagascar negli occhi dei bambini”.
La Maratona Fotografica, manifestazione che si è svolta all'interno della città di Latina nell'arco di tutta la giornata di sabato 11 maggio 2013, ha richiamato gli appassionati di qualsiasi livello e stile.
La mostra è il risultato di una splendida giornata passata nel tipico clima Factory10: nove ore, tre temi da interpretare, tantissime immagini per ognuno dei 73 iscritti dai 4 agli 84 anni di età. Con questi numeri, di assoluto rilievo, la prima "Maratona Fotografica della Città di Latina" si è dimostrato un evento che ha saputo entusiasmare e coinvolgere tutti i partecipanti in una fantastica giornata di fotografia e di scoperta della città.
Da tutte le immagini realizzate, secondo i temi assegnati (1. la realtà vista con gli occhi di un bambino; 2. non sempre le cose sono quelle che sembrano,; 3. affinché la luce sia splendente deve esserci l'oscurità) è stata selezionata una fotografia per ogni tema, in collaborazione con gli stessi autori: 120 immagini in formato a4 che riempiranno le mura dell' associazione a partire da Sabato 20.

Cristina Urbano è una dei soci più affezionati di Factory10. Durante un viaggio in Madagascar è stata folgorata dagli sguardi dei bambini: un amore a prima vista, quasi irrefrenabile, che l'ha portata a documentare le sensazioni di quei momenti indimenticabili.

L’impegno di Cristina non si è però fermato lì: le immagini sono state anche uno spunto per iniziare un’attività di sostegno e aiuto, attraverso una raccolta di indumenti da poter donare ai bambini meno fortunati. Il raccolto verrà portato direttamente in Madagascar da Cristina stessa.
Un’ottima occasione inoltre per contribuire ad una splendida iniziativa sociale.
L’appuntamento è quindi fissato per Sabato 20 luglio, a partire dalle ore 20.00.
La serata sarà accompagnata da un aperitivo e musica in sottofondo.
La partecipazione è gratuita e aperta a tutti!
Vi aspettiamo numerosi!

Per maggiori info, è possibile consultare il sito http://www.factory10.it/latina/2013/07/20/mostra-maratona-fotografica/
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Per gli italiani all’estero

ATTI CONCRETI PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO: I DEPUTATI PD SCRIVONO AL VICE MINISTRO ARCHI
"Egregio Vice Ministro, On. Archi, poiché durante l'audizione svoltasi nel Comitato per gli Italiani nel mondo della Commissione Affari Esteri della Camera non è stato possibile completare gli interventi, Le inviamo, certi della Sua disponibilità e della Sua attenzione, alcune nostre riflessioni che riteniamo utili in questo passaggio politico".
Inizia così la lettera che di deputati Pd eletti all’estero, Marco Fedi, Gianni Farina, Francesca La Marca, Laura Garavini e Fabio Porta, hanno inviato al Vice Ministro Archi, per riassumere tutte le questioni aperte in materia di politica per gli italiani nel mondo. Di seguito il testo integrale della lettera.
"Della Sua relazione ci permettiamo di fare una lettura critica che riteniamo non debba mai venir meno neanche quando forze, storicamente diverse, concorrano a sostenere un governo di larghe intese, come il Governo Letta. Una sana dialettica, sempre utile anche quando sia interna a una maggioranza, è ancora più importante se c’è il rischio di avere un'unanime desistenza rispetto ai temi più urgenti per il Paese e per gli italiani nel mondo.
La prima questione che intendiamo porLe riguarda le deleghe. L'eccessiva frammentazione delle responsabilità in un Ministero come gli Esteri, già fortemente diviso tra centri di spesa e Direzioni generali, complica le sinergie che sarebbe opportuno realizzare.
Le Sue deleghe sono importanti ma l’attribuzione della responsabilità della rete consolare ad un altro esponente di governo e quella della rete degli istituti di cultura e delle scuole italiane all’estero ad un altro ancora, non aiuta di certo, anzi ostacola, la necessaria azione di coordinamento che Le chiederemmo di svolgere. Tale coordinamento è necessario anche per evitare che un autorevole esponente di Governo, quale Ella è, si trovi nella condizione di proporre al Parlamento e alle comunità italiane nel mondo un semplice elenco di cose da fare, una wish list, che riassume istanze che provengono addirittura dalla storia dell'emigrazione e del lavoro del CGIE, senza che emergano però proposte concrete e scadenze di riforma.
Ecco, se in questa fase di larghe intese si ponessero le condizioni per una serie di riforme riguardanti la scuola e la cultura, la tutela sociale, la rappresentanza, la rete consolare e i servizi per i cittadini, riusciremmo anche all'estero a dare il senso dell’utilità di un’alleanza tra oppositori del passato.
Nella Sua pur ampia relazione non si parla mai di coordinamento né di azione riformatrice. Potrebbe apparire addirittura paradossale che si parli, come Lei giustamente fa, di mantenimento della Circoscrizione estero e di inversione dell’opzione nel voto per corrispondenza, quando il Ministero degli Affari Esteri non ha avanzato una chiara posizione a favore dell'inversione dell'opzione, e lavora ad un progetto di voto elettronico, tra l'altro ancora non conosciuto nei dettagli. Il Ministero dell’Interno, a sua volta, in più di un’occasione,  si è pronunciato contro il voto per corrispondenza. Le chiediamo, quindi, non solo di assolvere alle Sue deleghe, ma anche di svolgere un’incisiva azione di coordinamento sui temi più generali.
Venendo alla spending review, dobbiamo constatare come essa sia stata ampiamente disattesa. Siamo oggi in una situazione in cui la Farnesina non riesce a garantire la propria rete diplomatico-consolare nel mondo. Questo significa non assicurare servizi alle imprese e non garantire servizi ai cittadini italiani, non solo a coloro che dimorano all’estero da molti anni ma anche a quelli che, più di recente, si muovono nelle dimensione globale.
Adelaide, Brisbane, Newark, Tolosa, Sion, Wettingen, Neuchatel, Mons, e altre città europee nell’elenco delle chiusure - come Losanna e Coira, ingiustamente penalizzate dalle ultime chiusure, per le quali dobbiamo trovare soluzioni - sono meta di imprese, di rapporti commerciali importanti, sono strumenti di quella promozione dell'Italia nel mondo di cui la Farnesina vuole rendersi protagonista.
Restano quindi aperti, Signor Vice Ministro, quesiti ineludibili: in che modo garantire i servizi ai connazionali nel mondo? In che modo sostenere la nuova presenza italiana di ricercatori, giovani, nuovi migranti in ambito internazionale? Si può essere presenti camminando nel vuoto? E se non si vuole il vuoto, quali servizi alternativi realizzare? È possibile che per rinnovare un passaporto occorra fare 725 chilometri, da Adelaide a Melbourne?
Non possiamo poi tralasciare la promozione e la diffusione della nostra lingua e cultura nel mondo. Da troppi anni questo settore attende una seria riforma. Il CGIE, con un suo documento di proposta, ha delineato alcune coordinate di riforma. Ci sembra indispensabile procedere su questa base a un utile approfondimento.
Analogamente, il tema dell'informazione radiotelevisiva e stampata richiede un impegno del Governo sui nuovi criteri da adottare per la concessione dei contributi, di cui Lei non ha parlato, e un'azione propositiva per dare nuova energia a Rai Italia.
Per il museo dell’emigrazione, inoltre, noi puntiamo francamente a un progetto più ambizioso: a una rete museale delle migrazioni, a un centro di cultura per la storia comune dei popoli migranti, di cui l’emigrazione italiana nel mondo sia parte essenziale ma non esclusiva, affinché continui a essere un fermento attivo e non un luogo in cui sia staticamente conservata la memoria della nostra vicenda storica.
Nella Sua relazione, inoltre, non si fa alcun riferimento all'IMU, alla necessità che la riforma in discussione tenga conto anche delle istanze degli italiani nel mondo per le quali Le chiediamo un energico intervento.
La proiezione del nostro Paese nel mondo, infine, ha bisogno di una strategia complessiva che deve essere resa più chiara e più sinergica anche per quanto riguarda l’azione delle strutture che agiscono in questo campo, come le Camere di Commercio, l’ICE e i vari altri sportelli. Intere aree del pianeta, a partire dall'Asia-Pacifico, continuano a essere sottovalutate come aree di sviluppo e di crescita nell'interscambio economico e negli investimenti.
Siamo certi, Signor Vice Ministro, che Ella vorrà considerare questo nostro messaggio come uno stimolo costruttivo e una sollecitazione a cogliere l’opportunità di una così ampia maggioranza di Governo. Confidiamo, dunque, nel Suo impegno e soprattutto nella realizzazione di atti concreti che diano agli italiani nel mondo il senso di un cambiamento di passo nell’azione di governo.
Gradisca i nostri più cordiali saluti e auguri di buon lavoro". (aise)
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