giovedì 28 agosto 2014

I futuri fornai dell’Africa

Arnaldo Cavallari sarà chiamato a formare ed educare

“La nostra filosofia - ha spiegato - non è quella di mandare un po’ di soldi di carità e che, poi, a distanza di decenni non ha risolto nessun problema e forse la povertà è aumentata. La nostra idea è quella di aiutare quelle popolazioni ad essere autonome aiutandole nella produzione dei beni, a cominciare da quelli alimentari”.

Appena il tempo di registrare il marchio “Pane pulito italiano”, avvenuto martedì scorso, e già si prospetta un’iniziativa di livello internazionale per Arnaldo Cavallari, il patron del Pane Ciabatta. Così la prima bandiera di “Pane pulito” potrebbe essere piantata in Madagascar. Ieri mattina, infatti, nel laboratorio sperimentale di via Ca’ Cima, è arrivato Maurizio Sarlo segretario nazionale dell’associazione EuAfrica impegnata in iniziative di solidarietà verso il Terzo mondo. Ad accompagnarlo Tonino Casati Bariani, imprenditore polesano molto noto, insieme ai figli Davide e Simone, nel settore dell’arte bianca e della panificazione. Sarlo ha illustrato il progetto che da tempo sta portando avanti e che vedrà la luce il prossimo anno, dopo aver passato il viatico dell’Expo di Milano. Il progetto si chiama “Idem” acronimo per Isola di esperienza per un mondo migliore: in pratica si tratta di dar vita, nel Terzo mondo, a dei villaggi che siano in grado di essere indipendenti sotto tutti i punti di vista, a cominciare dall’approvvigionamento dei beni. “La nostra filosofia - ha spiegato - non è quella di mandare un po’ di soldi di carità e che, poi, a distanza di decenni non ha risolto nessun problema e forse la povertà è aumentata. La nostra idea è quella di aiutare quelle popolazioni ad essere autonome aiutandole nella produzione dei beni, a cominciare da quelli alimentari”. E quando si parla di beni alimentari il primo in assoluto è il pane, quando si parla di pane c’è di mezzo Arnaldo. Così Cavallari sarà chiamato per avviare un processo di formazione per i futuri fornai del Madagascar ma dovrà insegnare loro non solo la tecnica ma anche la qualità. “Pane pulito - osserva Sarlo - non sarà un’etichetta, ma l’aspetto qualificante perché la produzione non deve muoversi in una logica di profitto industriale, ma nella prospettiva di togliere quelle popolazioni dalla miseria aiutandole con cibi sani”. Inutile soffermarsi a descrive il patron della Ciabatta, al settimo cielo di fronte a una prospettiva del genere e già pronto a prenotare l’aereo per l’Africa. Luigi Ingegneri ADRIA


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