lunedì 10 novembre 2014

Un vino rosso finanzia gli acquedotti in Madagascar


Grazie alla vendita del Merlot Vallombrosa, si è potuto finanziare il progetto sull'isola malgascia. Devoluti oltre 120mila franchi

Dieci anni di collaborazione tra la Tamborini Vini di Lamone con la Fondation Suisse Madagascar (FSM) hanno permesso di destinare oltre 120 mila franchi al progetto “Acqua potabile per tutti”, messo in opera sull’isola malgascia. In totale sono stati costruiti 21 acquedotti in altrettanti sperduti paesini sull’isola Nosy Be, a beneficio di una popolazione totale di circa 30mila persone. Per il finanziamento delle opere (circa 400'000 franchi) la FSM, oltre che alla Tamborini Vini, sponsor privato principale, ha potuto attingere anche ad altri fondi pubblici svizzeri.
La ditta vitivinicola di Lamone ha finanziato questa sponsorizzazione avvalendosi di uno dei suoi prodotti di punta, il vino rosso prodotto sotto l’etichetta della Tenuta Vallombrosa di Castelrotto, in Malcantone. In accordo anche con Manor Ticino che si occupa di una parte della distribuzione, è finora stato possibile destinare alla causa una media di oltre 5 franchi per bottiglia venduta. Importo ovviamente non ricaricato sul costo della bottiglia ma scaturito dalla rinuncia del margine di guadagno da parte del produttore e del distributore.
Nell’arco di dieci anni Tamborini Vini e Manor hanno smerciato 22'990 bottiglie con la particolare etichetta azzurra che riproduce una donna malgascia che trasporta sul capo un rudimentale recipiente per il trasporto dell’acqua.
La FSM, ONG ticinese, dal canto suo non si limita al progetto “Acqua potabile per tutti”, ma è da sempre attiva sull’isola africana anche nel campo sociale, dell’istruzione e della sanità.

Nella foto, da sinistra, Fiorenzo Melera, Mascia Cantoni e Claudio Tamborini qualche giorno fa alla consegna della somma scaturita grazie alle vendite dello scorso anno.

Articoli correlati

Nicola, da alcuni anni, è impegnato a salvaguardare, attraverso un piano
di ripopolamento,alcune specie arboree autoctone molto preziose della famiglia dei “palissandri”

un luogo in cui il tempo sembra essersi praticamente fermato
sotto molto punti di vista,primo fra tutti quello naturalistico

la storia di due amiche volontarie nel Madagascar

È il Madagascar la seconda patria di Carlo Bresciani. Non è una vacanza
Non sono i tesori inimitabili di una natura splendida, selvaggia e incontaminata ad averlo stregato Carlo, originario di Prevalle, si è innamorato della gente. Di quella gente, poverissima e buona.

Lui, Nicola Gandolfi è là, per salvare la biodiversità,
in una parte di mondo che viene definita «patrimonio
dell'umanità da salvaguardare»



Nessun commento:

Posta un commento