Grazie alla vendita del
Merlot Vallombrosa, si è potuto finanziare il progetto sull'isola malgascia.
Devoluti oltre 120mila franchi
Dieci
anni di collaborazione tra la Tamborini Vini di Lamone con la Fondation Suisse
Madagascar (FSM) hanno permesso di destinare oltre 120 mila franchi al progetto
“Acqua potabile per tutti”, messo in opera sull’isola malgascia. In totale sono
stati costruiti 21 acquedotti in altrettanti sperduti paesini sull’isola Nosy
Be, a beneficio di una popolazione totale di circa 30mila persone. Per il
finanziamento delle opere (circa 400'000 franchi) la FSM, oltre che alla
Tamborini Vini, sponsor privato principale, ha potuto attingere anche ad altri
fondi pubblici svizzeri.
La
ditta vitivinicola di Lamone ha finanziato questa sponsorizzazione avvalendosi
di uno dei suoi prodotti di punta, il vino rosso prodotto sotto l’etichetta
della Tenuta Vallombrosa di Castelrotto, in Malcantone. In accordo anche con
Manor Ticino che si occupa di una parte della distribuzione, è finora stato
possibile destinare alla causa una media di oltre 5 franchi per bottiglia
venduta. Importo ovviamente non ricaricato sul costo della bottiglia ma
scaturito dalla rinuncia del margine di guadagno da parte del produttore e del
distributore.
Nell’arco
di dieci anni Tamborini Vini e Manor hanno smerciato 22'990 bottiglie con la
particolare etichetta azzurra che riproduce una donna malgascia che trasporta
sul capo un rudimentale recipiente per il trasporto dell’acqua.
La
FSM, ONG ticinese, dal canto suo non si limita al progetto “Acqua potabile per
tutti”, ma è da sempre attiva sull’isola africana anche nel campo sociale,
dell’istruzione e della sanità.
Nella
foto, da sinistra, Fiorenzo Melera, Mascia Cantoni e Claudio Tamborini qualche
giorno fa alla consegna della somma scaturita grazie alle vendite dello scorso
anno.
Articoli
correlati
Nicola, da alcuni anni, è
impegnato a salvaguardare, attraverso un piano
di ripopolamento,alcune
specie arboree autoctone molto preziose della famiglia dei “palissandri”
un luogo in cui il
tempo sembra essersi praticamente fermato
sotto molto punti di
vista,primo fra tutti quello naturalistico
la storia di due
amiche volontarie nel Madagascar
È il Madagascar la seconda patria di Carlo Bresciani. Non è una vacanza
Non sono i tesori inimitabili di una natura splendida, selvaggia e
incontaminata ad averlo stregato Carlo, originario di Prevalle, si è innamorato
della gente. Di quella gente, poverissima e buona.
Lui, Nicola Gandolfi è là, per salvare la biodiversità,
in una parte di mondo che viene definita «patrimonio
dell'umanità da salvaguardare»
Nessun commento:
Posta un commento