Stando a un portavoce delle forze di sicurezza, sono stati
perpetrati due distinti furti: venerdì 80 Dahalos armati con fucili da caccia
hanno attaccato il villaggio di Tranomaro, prelevando 150 capi; la gendarmeria
li ha inseguiti e ne è scaturito uno scontro a fuoco costato la vita a 13
criminali. A Mahaly si è verificato un secondo furto, di 300 zebù: in questo
caso un centinaio di Dahalos si è trovato di fronte solo sei gendarmi,
costretti a chiamare rinforzi che, arrivati sul posto, hanno affrontato i
banditi con almeno due perdite.
Un tempo rito tradizionale, per consentire ai giovani di
mostrare la propria virilità, il furto di zebù è diventato sempre più diffuso
assumendo le dimensioni di un consistente traffico che alimenta un grande giro
d’affari, con frequenti episodi di violenza. I Dahalos sono guidati dal bandito
Remenabila che si muove con i suoi uomini in diverse aree inaccessibili nel sud
dell’isola.
Nel 2012 il governo di transizione di Andry Rajoelina aveva
inviato forze speciali per combattere il fenomeno, misura che analogamente è
stata presa anche quest’anno con un’operazione condotta fra maggio e giugno,
dopo l’elezione del presidente Hery Rajaonarimampianina. – Misna
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I risultati ufficiali dell’ “Operazione
Tandroka” sono, secondo il governo,
lusinghieri: in meno di un mese, nella regione
di Anosy, sono stati uccisi 40
ladri di bestiame e ne sono stati arrestati 76.
una famiglia è tanto
più ricca e potente quanti più zebù possiede
e in molte tribù si
stipulano ancora i matrimoni barattando la donna con l’animale
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