Secondo uno studio recente, il
picacismo - l'ingestione di sostanze non commestibili - è comune anche fra i
maschi adulti, non solo fra i bambini e le donne in attesa
Si è
scoperto che le donne incinte non sono le uniche a mangiare sostanze non
commestibili. Un nuovo studio rileva un'incidenza sorprendente di picacismo -
la pratica di ingerire sostanze non nutritive - tra gli uomini.
Condotta
in Madagascar, dove il picacismo è diffuso, la ricerca è la prima a individuare
una popolazione in cui questa pratica è altamente diffusa tra gli uomini,
affermano gli studiosi. I soggetti coinvolti nello studio infatti mangiavano
sostanze non commestibili almeno quanto le donne incinte e gli adolescenti, che
finora sono stati considerati i soggetti che più praticano il picacismo, sulla
base di studi precedenti.
Allora da cosa deriva questa improvvisa
incidenza di picacismo negli uomini?
"La
mia ipotesi, ancora non confermata, è che sia possibile che studi precedenti
non abbiano incluso gli uomini fra i campioni di studio, limitandosi a studiare
le donne incinte", spiega Christopher Golden, eco-epidemiologo
responsabile dello studio e beneficiario di un finanziamento del National
Geographic Society Conservation Trust.
Anche
Laura Beatriz López, studiosa di picacismo e docente di Nutrizione alla
Università di Buenos Aires, la pensa così.
"Tradizionalmente,
gli studi di geofagia [l'ingestione di terra] e di picacismo si erano
concentrati soprattutto sulla descrizione di bambini e donne in stato di
gravidanza", dichiara López.
"Personalmente,
penso che questa ricerca sia all'avanguardia", continua, in quanto rivela
"un'alta diffusione di picacismo negli uomini e nessuna differenza
significativa rispetto alle donne".
Il picacismo migliora la salute?
Golden e i
suoi colleghi - sostenuti da Sera Young, antropologo della nutrizione alla
Cornell University - nel 2009 hanno condotto un'indagine sul picacismo
prendendo in considerazione un campione casuale di 760 individui appartenenti a
16 villaggi presenti nell'area protetta di Makira, in Madagascar.
Secondo lo
studio, pubblicato sulla rivista scientifica PLOS ONE, i ricercatori hanno
notato che i soggetti studiati - maschi e femmine - mangiavano 13 sostanze non
commestibili, come sabbia, terra, feci di pollo, riso crudo, radice cruda di
manioca, carbone, sale e polvere.
Più del 53
per cento dei soggetti coinvolti nello studio hanno riferito di essere affetti
da picacismo. Considerando soltanto gli uomini, il numero arrivava al 63 per
cento.
Meno
dell'1 percento delle donne non gravide, invece, hanno detto di aver ingerito
sostanze non commestibili durante la gravidanza, smentendo così il luogo comune
secondo il quale sarebbero soprattutto le donne a praticare il picacismo.
Perché mangiare sostanze non commestibili?
Molti
soggetti hanno riferito di mangiare sostanze non commestibili per le loro
proprietà curative, riguardanti soprattutto i disturbi allo stomaco, spiega
Golden. Inoltre, in tanti credevano che praticare il picacismo fosse di buon
auspicio per il miglioramento delle condizioni di salute.
In
precedenza, gli scienziati pensavano che il picacismo venisse praticato per due
ragioni: soddisfare un'eventuale carenza di minerali, ripulire l'intestino e
eliminarne i vermi.
Questa
ipotesi avrebbe senso per le donne incinte e per i bambini, le cui esigenze
alimentari sono maggiori rispetto al resto della popolazione.
Nonostante
ciò, non ci sono prove che il corpo umano possa effettivamente assorbire tracce
di minerali dal suolo, spiega Golden, aggiungendo che "è possibile che il
picacismo non porti nessun beneficio alla salute".
López
aggiunge che le usanze del Madagascar contribuiscono a rendere alto il tasso di
ingerimento di sostanze non commestibili. Per esempio, molti malgasci ritengono
che assumere amidi grezzi, contenuti nel riso crudo, non costituisca una forma
di picacismo.
Un fenomeno sottostimato
Golden
sottolinea che il picacismo "non viene praticato esclusivamente dalle
popolazioni rurali dei paesi in via di sviluppo", ma per esempio, anche da
molti americani, continua Golden. E parla per esperienza: "Un mio caro
compagno di università, spesso mangia
gessetti".
"È
una pratica molto diffusa, ma stigmatizzata e quindi sottostimata".
Susan
Albers, psicologa clinica di Cleveland, aggiunge: "Il picacismo è un
disordine alimentare che attira molto meno attenzione e ricerca rispetto ad
altri, come l'anoressia e la bulimia; ma è importante fare ricerca, in quanto
questa pratica può causare gravi problemi alla salute, causati dalla
possibilità di ingerire sostanze tossiche.
"Negli
ultimi anni l'attenzione sui disturbi alimentari negli uomini è
cresciuta", continua Albers. "Questo studio sottolinea che è
importante continuare a condurre ricerche sul picacismo negli uomini e fare in
modo che questi siano adeguatamente rappresentati nel campione".
Golden
spiega di non essere ancora pronto a definire il picacismo un disturbo
alimentare, dal momento che non è ancora chiaro se questa pratica sia dannosa.
È d'accordo, però, sulla necessità di continuare a fare ricerca, che prenda
soprattutto in considerazione i maschi adulti.
È
possibile che questo studio rappresenti un grande passo in quella direzione.
Secondo Golden, "apre un intero campo di ricerca, rendendo consapevoli i
ricercatori dell'importanza di includere sia uomini che donne nei loro
studi".
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