martedì 19 marzo 2013

Da Biologo ad operatore turistico in Madagascar


Sulla volta della foresta primaria di Masoala con voli in mongolfiera e dirigibile
Il parco nazionale di Masoala è la più grande foresta primaria protetta del Madagascar e dal 1998 fa parte del patrimonio mondiale.
Un biologo arrivato da Milano al seguito di una spedizione di studio della foresta del parco Nazionale di Masoala, rimane incantato dalle bellezze naturali della zona e realizza il suo sogno costruendo dei bungalow all’interno della riserva:

Tampolodge



Faccia a faccia

Il biologo Giuseppe la Marca

Ho lavorato come biologo ricercatore prima in Tanzania, sia per la mia tesi di laurea, che come consulente per  due progetti finanziati dalla CEE sulla gestione di aree protette.
Poi ,cercando un  lavoro adeguato alla mia formazione,  una organizzazione americana operante in Madagascar mi rispose dando seguito alla mia domanda di impiego. L'organizzazione americana era la PEREGRINE FUND INC. che si occupa della conservazione e della reintroduzione di specie rare nel loro habitat naturale, vedi condor delle ande o falco pellegrino  etc etc.

E poi......
Nel 2001,  con un gran colpo di fortuna, riesco a lavorare con il RADEAU des CIMES, team di (tecnici) francesi diretti dall’ illustre biologo conservazionista Francis Hallé con il quale negli anni divenni molto amico.
Era un grosso progetto di studio e ricerca sulla biodiversità della volta della foresta primaria di Masoala, nord est del Madagascar (una delle piu belle esperienze di lavoro che un biologo possa mai sperare di fare durante la sua vita) per 5 mesi  sulla volta della foresta primaria di Masoala con voli in mongolfiera e dirigibile, 375 ricercatori venuti da tutto il mondo e grandi sponsor, insomma un mega progetto andato a buon fine.

Finito questo lavoro........
Dopo questa esperienza lavorativa mi lanciai nel settore turistico, come organizzatore di circuiti ed escursioni, per mostrare  al turista  i valori della natura incontaminata del Madagascar,  e successivamente, dopo averlo costruito divenni proprietario di un lodge situato esattamente nel parco nazionale di Masoala, chiamato TAMPOLODGE.

Parliamo del Tampolodge
Tampolodge  è raggiungibile solamente in barca o a piedi, partendo dalla cittadina di Maroantsetra; rappresenta  un mondo a parte dove gli amanti della natura selvaggia possono ammirare l’incredibile biodiversità presente nella foresta e nel mare (il 75% delle specie animali e vegetali che popolano il Madagascar sono uniche di questa terra).
Tampolodge offre la possibilitá di scoprire animali ancora poco noti ma incredibilmente affascinanti.

Quindi é un ottimo punto di partenza per escursioni nella foresta primaria di Masoala per visitare il suo Parco marino. A ragione è considerata una meta imperdibile dai birdwachers.
La regione é ricca di endemismi tra cui i piú importanti sono il mitico Helmet vanga o Vanga dall’elmetto e il lemure rosso o Vary roux, osservabili solo ed escusivamente in questa parte del mondo. Con un pó di pazienza e perseveranza la presenza dell’aye-aye o dell’incredibile e riservato Fossa può sbalordire chiunque.
Da non dimenticare il camaleonte piú piccolo del mondo, Brookesia minima e il fantomatico jeko Uroplatus fimbriatus attivo solo durante le ore notturne.
Tra giugno e settembre, si possono osservare le balene che, con i nuovi nati, vengono a riposarsi nelle calde acque della baia di Antongil, ricordo che questo affascinante spettacolo è visibile in pochissimi luoghi al mondo.
Molto frequenti sono gli avvistamenti delle varie specie di delfini che nuotano nelle acque davanti alla baia di Tampolo, eccezionale,  anche se non impossibile, ammirare il raro dugongo.

Ma il parco...............
Il Parco Nazionale Masoala in Madagascar è sede di una straordinaria varietà di alberi molto rari, ma la loro sopravvivenza è seriamente minacciata. Gran parte di queste specie rare - palissandro, ebano e legno di rosa - viene esportato verso la Cina,UE  e USA, specialmente per essere utilizzato nella fabbricazione di strumenti musicali e mobili di lusso. Operatori senza scrupoli agiscono ovunque:: il commercio illegale di legname è diventato la seconda fonte di reddito per la mafia. E una intera sezione della biodiversità, a sua volta, è in pericolo. È  spesso difficile prendere i responsabili con le mani nel sacco. Ma ciò è stato scoperto dall’ ambientalista Alexander von Bismarck, presidente dell’Environmental Investigation Agency ONG, con telecamere nascoste e false identità. Attraverso le sue immagini, è riuscito a convincere i funzionari degli Stati Uniti a legiferare contro l'importazione di alcune varietà di alberi. È arrivata l’ora per garantire che i complici negli Stati Uniti così come in Europa, siano anche puniti.

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lunedì 18 marzo 2013

"Aiutiamo Nicola a salvare le foreste del Madagascar"


Lavora lontano, ma anche per noi. In un luogo dove i «tagli» sono stati troppi. E l'ambiente ne soffre, così come l'uomo. Quel «posto» si chiama Africa. E i tagli sono quelli compiuti dalla voracità di chi ha abbattuto selvaggiamente intere foreste.
Lui, Nicola Gandolfi è là, per salvare la biodiversità, in una parte di mondo che viene definita «patrimonio dell'umanità da salvaguardare». E per sostenere l'opera di questo 38enne parmigiano che dopo l'università ha fatto i bagagli per volare in Madagascar, si è oggi costituita un'associazione di volontariato onlus «TsiryParma» (info: tsiryparma@gmail.com) allo scopo «di promuovere e sviluppare i progetti di riforestazione - scrive sulla presentazione il presidente della stessa associazione Guido Malvisi - e sostegno delle comunità locali che vivono nella foresta pluviale del Madagascar, diffondendo localmente con varie iniziative il valore delle foreste non solo per dove sono ubicate, ma per tutto il pianeta. L'associazione formalmente si è costituita a Baganzola, ma nella realtà quaranta persone da anni lavorano per sostenere i progetti di aiuto per l'ambiente e le foreste in Madagascar, attraverso l'operatività di Nicola».

 La questione riguarda il legno pregiato che viene esportato in molti Paesi, per ingrassare i portafogli di pochi. In particolare, si tratta dell'albero di palissandro, «maestosa pianta della foresta in difficoltà di produzione per via dei continui e costanti tagli senza regole e senza prevederne una sua riforestazione - spiega Nicola in un'intervista registrata proprio da Malvisi -. La gente di qui non è in grado di considerarle come una ricchezza naturale di inestimabile valore, dal punto di vista naturalistico, biologico e di utilizzazione farmacologica».
E le modalità d'intervento non sono semplici, in quanto alla fine bisogna lavorare in natura come se si coltivasse un vivaio. Stessa cosa. Cioè, raccogliere dalle piante rimaste i semi per poi farli germogliare in un semenzaio, da lì trapiantare i giovani alberi là dove è avvenuta la deforestazione.
E in oltre dieci anni, da quando Nicola Gandolfi è in Madagascar di trapianti ne sono stati fatti parecchi, nel nome della cultura della biodiversità. Gandolfi però lavora su due fronti. Perchè come spiega Malvisi «insegna alla gente del posto a rispettare le foreste e a coltivare un'agricoltura corretta in spazi immensi».
E questo non è un impegno alla portata di tutti. Non a caso, confessa Gandolfi nell'intervista rilasciata a Malvisi, «per far funzionare in maniera armoniosa tutto questo, la gente di qui - del Madagascar - deve rendersi responsabile del patrimonio che ha a pochi passi da casa. La parte che possiamo fare noi europei è investire un poco delle nostre risorse economiche per alleggerire il peso che le comunità locali hanno sulla foresta, sviluppando altre attività alternative come l'agricoltura e l'allevamento». Insomma, il progetto di riforestazione funziona nel tempo se a sua volta funziona un primo progetto culturale, per così dire di «alfabetizzazione ambientale» della gente del posto.   Anche perchè, è scritto nero su bianco, «per fare tutto ciò dobbiamo lavorare insieme, loro da soli non ce la possono fare e noi da lontano non possiamo pretendere che loro, per il piacere e l'interesse nostri, ci salvaguardino la foresta». Per cui, l'associazione nata a Parma e guidata da Malvisi ha come scopo quello di organizzare iniziative e campagne di sensibilizzazione per promuovere l'opera di Gandolfi. E un primo passo verrà proprio fatto nelle scuole, affinchè i giovani si rendano conto dell'importanza di avere una coscienza ambientale, contro la desertificazione compiuta da troppi e da troppo tempo. Certo, non basta far schioccare le dita: la riforestazione non è una magia. La strada è ancora lunga, ben venga questa associazione e ben vengano queste persone, che da lontano lavorano al fianco di Nicola Gandolfi, perchè l'uomo possa respirare con i propri «polmoni».
Mara Varoli

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Massaggio Madagascar



Un trattamento di relax e benessere per il corpo, che stimola tutti i cinque sensi.
Non tutti sanno che il massaggio Madagascar è un trattamento rilassante e come tutti i massaggi, ha la finalità di stendere i nervi e farci stare meglio.
Inoltre è riequilibrante, grazie all’utilizzo delle conchiglie, che in questo trattamento sono di varie forme e grandezza: queste provengono dall’oceano indiano e stimolano sensoriamente tutto il corpo anche attraverso sensazioni di tipo olfattivo e sonoro
Le conchiglie e gli oli essenziali del massaggio Madagascar 
Avendo forme diverse, queste conchiglie stimolano in modo assai unico, regalano piccole carezze a partire dal viso e poi lungo il corpo. Vengono usate dopo essere state riscaldate, in abbinamento con gli 
oli essenziali, che stimolano l'olfatto e la psiche, nutrono la pelle e la profumano. Si parte spesso dall'olio di Jojoba, molto idratante, e ad esso si possono integrare anche altri oli essenziali, come ad esempio quelli di agrumi, perfetti per stimolare la circolazione, o quello di rosa mosqueta, molto levigante e tonico.



Campanelle di cristallo 
Alle conchiglie e agli oli si aggiunge un suono delicato e gradevole prodotto dalle campane di cristallo, poiché il suono ha un potere armonizzante nei confronti sia del corpo sia della psiche. Nel massaggio Madagascar si usano per tutto il tempo, per stimolare ogni singola cellula. 
Le qualità del cristallo sono quindi davvero magiche!
Dove si può ricevere questo massaggio? 
Presso diverse beauty farm o all'interno dei centri benessere, fatto ovviamente da mani esperte, ovvero da estetiste, massoterapisti, naturopati.
Orientativamente costa intorno agli 80 euro e la sua durata è di circa un ora. 
Il massaggio, che inizia sulla zona del diaframma proprio per stimolarlo, viene solitamente anticipato da respirazioni lente e molto profonde. Si passa poi a gambe, addome e petto, per passare in seguito alla parte posteriore del corpo. La parte ultima della seduta è il massaggio “sonoro”, molto piacevole.
Fonte: .amando.it/

Mauritia come Atlantide, scoperto continente sommerso in fondo all’oceano tra India e Madagascar



Un continente sommerso sul fondo dell’Oceano Indiano, tra l’isola di Reunion e l’isola di Mauritius, che fino ad ora era rimasto nascosto sotto delle enormi masse di magma. La novella Atlantide è stata battezzata‘Mauritia’ ed è stata scoperta da un gruppo di ricercatori coordinato dal norvegese Trond Torsvik dell’Università di Oslo.
Si tratta, come spiegano gli scienziati su Nature Geoscience, di un micro-continente staccatosi dalle placche continentali di India e Madagascar quando queste si separarono 60 milioni di anni fa. Il frammento si sarebbe separato dalle due zolle a causa dei pennacchi di lava che attualmente si trovano sotto le isole di Marion e di Reunion. Proprio tale attività ha dato vita al bacino che ospita l’Oceano Indiano. Secondo gli esperti, Mauritia non è l’unica piccola Atlantide che si nasconde sul fondo dell’oceano, i micro-continenti sommersi sarebbero infatti molto più numerosi di quanti si pensi.
I pennacchi sono enormi bolle di magma che risalendo dagli strati più profondi del mantello, situato al di sotto della crosta terrestre, ammorbidiscono dal basso le placche tettoniche fino a quando non si rompono. Questo distacco, però, non ha creato solo terre sottomarine simili alla leggendaria Atlantide. Infatti uno dei frammenti emersi nel corso della separazione tra le due masse continentali di India e Madagascar, ai confini delle quali vi è la zona di rottura, è costituito dalle isole Seychelles.
Il micro-continente sommerso di Mauritia è stato scoperto analizzando la composizione della sabbia delle spiagge dell’isola di Mauritius, nota meta turistica nell’Oceano Indiano occidentale. I ricercatori hanno così trovato dei piccolissimi zirconi, minerali semi-preziosi che hanno un’età superiore ai 660 milioni di anni. Gli zirconi sarebbero dunque delle briciole del continente perduto, poiché hanno la stessa età e si sarebbero formati proprio nel corso dei processi geologici della crosta terrestre. Questi sarebbero poi stati trasportati in superficie dalla recente attività vulcanica.
I dati raccolti dagli scienziati sono stati integrati con un modello della tettonica a zolle, così da spiegare come i frammenti sarebbero finiti nell’Oceano Indiano durante la separazione di India e Madagascar. Grazie a questo modello, i ricercatori sono inoltre riusciti a dimostrare che i frammenti del continente sommerso hanno continuato a vagare esattamente sopra il pennacchio di Reunion e ciò spiegherebbe perché sarebbero stati successivamente coperti dalla roccia vulcanica.
Fonte: .universita.it/

Tumori: Ieo, al via progetto prevenzione in Madagascar e Africa

L'Istituto Europeo di Oncologia (IEO) scende in prima linea con il progetto "4aWoman", un'iniziativa scientifico-umanitaria per la prevenzione dei tumori ginecologici in Madagascar e in Africa. In collaborazione con Qiagen, azienda leader nella diagnostica molecolare e con la Fondazione Akbaraly, lo Ieo ha avviato in Madagascar un innovativo progetto pilota di prevenzione del tumore del collo dell'utero mediante screening con test HPV DNA che coinvolgera' nei prossimi due anni 10.000 donne tra i 30 e 40 anni con un modello piu' efficace di prevenzione, gestito autonomamente e per questo motivo estendibile ad altri Paesi.


"IEO e' impegnato su piu' fronti nella lotta contro il Papillomavirus - spiega Mario Sideri, direttore dell'Unita' di ginecologia preventiva dello IEO e responsabile scientifico del progetto - quale causa principale del tumore della cervice uterina. Informazione, vaccinazione e diagnosi precoce in Italia e all'estero, a maggiore ragione la' dove ancora non esistono le nostre medesime risorse". Ogni anno il tumore del collo dell'utero colpisce 500mila donne nel mondo e, secondo le stime, entro il 2030 uccidera' oltre 474mila donne ogni anno, per il 95% residenti in Paesi a reddito procapite medio-basso. Il test HPV (Human Papilloma Virus) e' un potente strumento di prevenzione che permette di dimezzare l'incidenza del tumore se utilizzato nelle donne oltre i 30 anni, perche' rileva la presenza del Papillomavirus, principale responsabile del tumore. Quanto avviato in Madagascar e' il frutto di due anni di lavoro sul campo e di collaborazione di IEO con gli operatori locali. La tecnologia molecolare impiegata, consente di formare equipe in grado di gestire autonomamente tutte le fasi dello screening.Innovazione quindi, ma anche formazione e ricerca sono i principi con cui il progetto vuole raccogliere la sfida, con il Madagascar come banco di prova per sviluppare strategie e modelli efficaci per l'Africa e l'area dell'Oceano Indiano affluente al Madagascar. Il test HPV si effettua con prelievo simile al Pap test, facile, indolore e non invasivo. Il materiale prelevato non e' pero' letto al microscopio, come nel Pap test, ma utilizzato per la ricerca del Papillomavirus ad alto rischio con un test di laboratorio specifico. Il campione viene quindi conservato in un liquido e analizzato con la tecnologia molecolare HC2 (Hybrid Capture 2), che si basa sull'amplificazione del segnale per il rilevamento del DNA e permette di individuare gli HPV ad alto rischio oncogeno. La positivita' al test HPV non significa quindi che la donna e' malata, ma e' soltanto un indice di un maggior rischio di patologia che richiede successivi approfondimenti. Numerosi studi di efficacia, che hanno utilizzato nella maggior parte il test sulla tecnologia Hybrid Capture 2 (HC2), hanno dimostrato che il test HPV permette di individuare con maggior efficacia e anticipazione le lesioni precancerose che potrebbero evolvere in cancro. (AGI) 14.

Piacenza Calcio marchio internazionale: dopo gli Usa, l'approdo in Madagascar



Portare il Piacenza Calcio in Africa in Madagascar con un kit studiato appositamente da Cosepi Sport. Poi sarà la volta degli Stati Uniti, per un marchio, quello del Piacenza Calcio, che si fa internazionale. Questa l'iniziativa presentata oggi alla sala stampa dello stadio Garilli, a cui hanno preso parte il presidente onorario della Lupa Piacenza, Stefano Gatti eClaudio Salvini, responsabile di Cosepi Sport. La squadrà donerà una dotazione completa di maglietta, pantaloncini e calzettoni all'associazione Onlus “I bambini di Manina”, che opera da diversi anni, grazie al supporto della fondatrice, Manina Consiglio, in territorio malgascio.
“Mi sono occupata in particolare del problema istruzione - spiega Manina - fondando le prime scuole gratutite del Madagascar nell'isola di Nogy Be, in Madagascar. Poi è stata la volta della creazione di una scuola di agricoltura, dell'aiuto ai carcerati e agli indigenti attraverso la distribuzione di riso e latte”. Un percorso non facile il suo, osteggiato da più parti: “La verità è che io dò fastidio, perchè le mie scuole sono gratutie, mentre le altre anche pubbliche, si pagano. Al terzo tentativo di incendio di una delle mie scuole, il tentativo di sabotaggio mi è parso chiaro”.
“L'obiettivo, le energie spese dall'associazione di Manina nella distribuzione di medicine e beni primari, sarà quello di donare un sorriso ai bambini malgasci” – spiega Lidia Fummi, responsabile delle relazioni pubbliche in rosa del Piacenza Calcio.
Appena arrivata in Madgascar mi accorsi che i bambini giocavano con una scarpa sola. Pensai fosse un fatto culturale, poi mi accorsi che in realtà si trattava solo di un problema economico” - continua Manina, che da qualche tempo può contare sull'appoggio di nuovi volontari accorsi per dare una mano al progetto.
Tra questi, Giancarlo Losi, che senza riuscire a trattenere le lacrime, racocnta commosso: “Abbiamo portato in Madagascar otto chili di medicini e quattro di latte. Ci dissero che si trattava di un'emergenza. Quando arrivai capii che il latte serviva a un neonato che aveva appena perso la madre. Manina ci ha impressionato, abbiamo visto cose davvero angoscianti. I bambini là non hanno davvero nulla, ma hanno un grande senso dell'educazione. In una scuola che ho visitato, in cui c'erano mille bambini, il silenzio era assoluto. Per alcuni di loro, poter portare la maglia del Piacenza Calcio, sarà un onore incredibile”.
Presenti alla conferenza stampa anche i calciatori Francesco Volpe e Stefano Tignonsini. Accompagnati da mister William Viali, si sono definiti orgoliosi del progetto.
UN DOTAZIONE DI MAGLIETTE, PANTALONCINI E CALZETTONI VERRÀ INVIATA COME DONO AI BAMBINI MALGASCI

Pier Paolo Tassi fonte: piacenza24.eu

Madagascar, escursionismo ed avventura nella foresta pluviale


Un viaggio nel parco nazionale di Masoala, il più grande del Madagascar, significa vivere un'avventura infinita, a contatto con specie animali e vegetali mai viste da noi europei e in stretto rapporto con la popolazione locale, di cui è noto il senso di ospitalità. Il parco nazionale di Masoala si affaccia sulle tranquille acque del parco marino della baia di Antogil, sulla costa nord est del Paese. Si entra a stretto contatto con la natura selvaggia di una delle ultime foreste pluviali rimaste intatte nell'intero pianeta, che l'UNESCO ha inserito nella lista dei patrimoni dell'umanità.

Come base di partenza e alloggio si avrà a disposizione un affascinante Ecolodge, costruito sulla linea di confine tra la spiaggia e la foresta tropicale, ottimo per muoversi in qualsiasi direzione e con mezzi differenti, a piedi o in canoa, per i più arditi, lungo la costa o dentro la foresta, ove si ha a disposizione un ventaglio enorme di attività possibili.
Ogni giorno si effettuano una serie di attività, come escursioni in piroga, snorkeling sulla barriera corallina, uscite diurne in foresta e visite ai villaggi locali, dove sarà possibile testare con mano le capacità dei locali in fatto di ospitalità, gustando i loro piatti tipici locali e danzando i loro magnifici balli.
Il viaggio, che consigliamo vivamente, è gestito da una guida italiana, laureata in scienze ambientali, che darà preziosi consigli onde evitare qualsiasi tipo di rischio.

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Da Biologo ad operatore turistico in Madagascar

Campo di lavoro in Madagascar - Agosto 2013


Un mese per vedere con i propri occhi quello che l’associazione fa “sul campo” ma anche per rendersi utili e conoscere di persona i diretti protagonisti dei progetti portati avanti da “La Vita per Te”. Vogliono essere tutto questo e moto altro i campi lavoro organizzati dalla nostra associazione per il mese di Agosto. Candidatura entro il 30 aprile 2013
Dedicati a…
Chi vuole capire, conoscere, toccare con mano quanto si sta facendo, ma anche vivere in prima persona le emozioni che il Madagascar ti da. Non servono competenze specifiche (chi parteciperà al campo farà l’animatore in diversi centri estivi organizzati per i bimbi malgasci seguiti nei progetti dell’associazione) ma solo tanta voglia di fare e di mettersi in gioco.
Quando…
Il campo si terrà per l’intero mese di agosto, ma le iscrizioni per parteciparvi si chiudono alla fine di aprile.
Dove…
I campi organizzati saranno due, uno nel nord e uno nel sud del Madagascar.
Come…
I volontari si pagheranno il volo per raggiungere Antananarivo, poi vitto e alloggio saranno a carico dell’organizzazione ospitante.
Chi fosse interessato a prendere parte al Campo lavoro
può inviare la propria candidatura a
redazione@lavitaperte.org
ENTRO IL 30 APRILE.