domenica 4 luglio 2010

Dall'editoriale di Aldo Sunseri

Il direttore del giornale L'ITALIANO, Ferretti è rimasto emozionato e commosso, perché, con tutti i problemi, noi abbiamo il coraggio di festeggiare l'Anniversario della Festa Nazionale del 2 giugno.
Io sostengo che questo coraggio è stato la molla per quei dieci italiani che nel lontano 2006 hanno firmato l'atto costituzionale dell'AIM, e lo stesso coraggio continua a spronarci ancora oggi, nonostante le difficoltà e gli ostacoli che aumentano costantemente continuando a crearci notevoli disagi. Mi riferisco al Passaporto Biometrico, all'Ambasciata di Pretoria che non rilascia più i permessi di soggiorno fino a 90 giorni per i nostri familiari, alla documentazione per la cittadinanza italiana che cambia continuamente, al Ministro Tremonti, che sta varando una nuova finanziaria e che probabilmente imporrà una nuova tassa (tipo quella sulla richiesta di cittadinanza italiana di 200 euro) a noi che siamo esuli in terra straniera e che non abbiamo mezzi né forza per protestare.
Potrei richiamare alla memoria la NO TAX AREA, che colpiva in modo indegno noi residenti all'estero e che tassava i pensionati in maniera indegna; questa battaglia noi l'abbiamo combattuta, ci siamo schierati e l'abbiamo vinta, infatti oggi la NO TAX AREA è stata eliminata.
Nonostante tutto questo , con o senza l'aiuto dei connazionali dissidenti (o forse è meglio chiamarli connazionali non aderenti?) l'AIM continua nel suo cammino e cerca di essere sempre al fianco dell'italiano che ha bisogno. Ogni qualvolta ci è stato chiesto di intervenire non abbiamo mai controllato prima la lista degli iscritti, non abbiamo mai verificato prima la lista dei soci che hanno versato la quota associativa, ma ci siamo subito precipitati e abbiamo cercato di dare aiuto.
Questo mio sfogo, cari connazionali, è dettato dal fatto che tanti di voi si nascondono, infatti non hanno il coraggio di dire: Io non aderisco perché non sono mai stato disponibile a fare del bene per gli altri. È bene sottolineare che fino a quando gli altri sono al di fuori delle nostre mura, sono gli altri, ma quando gli altri diventiamo noi, e allora pretendiamo o comunque ci fa comodo che una Associazione come l'AIM, intervenga per aiutarci.
Qualche volta ci è capitato di essere venuti a conoscenza di alcune storie personali più o meno belle e ci è stato chiesto di intervenire; sinceramente, mi chiedo con quale coraggio spinge queste persone che vengono a chiedere aiuto ad una associazione a cui non aderiscono. Queste persone dovrebbero, come prima cosa, rendersi conto cosa significa "associazione", non è corretto pretendere aiuto standosene alla finestra a guardare e addirittura a criticare l'operato di altri. Queste persone dovrebbero guardarsi allo specchio e dire "ma sono davvero uno scemo, vado a chiedere aiuto, vado a chiedere di intervenire a quella associazione a cui non ho voluto mai dare il mio contributo?". E comunque, una volta ricevuto aiuto e assistenza, mi aspetto che queste persone facciano la loro parte e aderiscano partecipando. Oggi possiamo affermare che, oltre agli interventi che sono stati fatti a diversi livelli per migliorare lo stato degli italiani in Madagascar, oggi, la Biblioteca, è una realtà, oggi, i corsi di italiano, sono una realtà, oggi il sito internet è una realtà , oggi accogliere i piccoli o i grandi investitori italiani è una realtà, oggi dare una assistenza per il disbrigo delle pratiche consolari, che vanno dal certificato di esistenza in vita, al permesso Schengen, al rinnovo del Passaporto, alla trascrizione delle nascite, alla trascrizione dei matrimoni, al rinnovo della patente, ecc. è una realtà.
Per queste e per tante altre realtà, l'Associazione degli Italiani del Madagascar si assume il merito in prima persona.
A questo punto ci viene spontaneo citare una frase che ci è stata scritta da parecchi connazionali:
Grazie AIM che esisti! Grazie AIM che ci sei!

6 ore di aereo per rinnovare il passaporto

(Lettera aperta al Ministro Frattini pubblicata dalla stampa)

Giovedì 15 Aprile 2010 11:31 ITALIANI NEL MONDO

Sono 2000 gli italiani, tra gli iscritti all’AIRE e non iscritti, che risiedono in Madagascar che non possono avere il rilascio o il rinnovo del passaporto, cosi’ come per gli italiani delle Mauritius, del Lesotho e della Namibia.
Questi paesi, non avendo alcuna rappresentanza diplomatica italiana, dipendono dall’Ambasciata del Sud Africa di Pretoria.
Sicuramente ci sono altre migliaia e possibilmente milioni di italiani sparsi per il mondo che si trovano nelle stesse condizioni.
La colpa di questa situazione è da attribuirsi all’avvento del PASSAPORTO BIOMETRICO.
In marzo il Ministero degli Esteri Italiano decide di uniformarsi alle direttive europee in materia di passaporti: mandare in pensione il vecchio passaporto e di rilasciare solamente il passaporto biometrico, il quale porta all’interno un chip con le impronte digitali del titolare.
Per avere questo documento bisogna presentarsi personalmente in Questura o ad un Consolato Italiano, dove, con un apposito apparecchio, vengono registrate le impronte digitali.
In Madagascar l’Ambasciata Italiana è stata chiusa nel 2000, e nel 2005 ha cessato di funzionare anche un Consolato Onorario. Gli italiani che risiedono in Madagascar, devono rivolgersi a Pretoria, in Sud Africa, per qualsiasi necessità diplomatica.
Il Consolato di Pretoria dalla fine di marzo non rilascia più passaporti per corrispondenza, li può soltanto rilasciare a quelli che si presentano in Consolato personalmente, a causa del biometrico.
Noi del Madagascar, per recarci in Sud Africa dovremmo affrontare un viaggio di circa 6 ore e una spesa di aereo andata e ritorno di circa 650 euro. A questa somma vanno aggiunte le spese di soggiorno e quelle delle percezioni consolari. Per avere un nuovo passaporto o per rinnovarlo dovremmo sostenere una somma di circa 1500 Euro.
L’Associazione Italiani in Madagascar (AIM) essendo l’unico punto di riferimento italiano regolarmente riconosciuto anche dal governo del Madagascar, dall’entrata in vigore del nuovo passaporto biometrico è stata sommersa di telefonate dei connazionali, i quali in preda alla sconforto, avendo il passaporto prossimo alla scadenza, ci chiedono cosa fare.
L’articolo ventuno, che tratta le nuove direttive sul nuovo passaporto biometrico, nell’ultimo paragrafo dice testualmente: “In caso
di urgenza ovvero in caso di impossibilità temporanea alla rilevazione delle impronte digitali, o per particolari esigenze,
può essere emesso un passaporto temporaneo, di validità pari o inferiore a dodici mesi”.

L’AIM ha fatto istanza, pertanto, al Consolato Italiano di Pretoria per il rilascio del passaporto temporaneo, ma le è stato comunicato che non è pervenuta alcuna direttiva da parte del Ministero degli Esteri Italiano per il rilascio del passaporto temporaneo.
Il Madagascar per le sue bellezze naturali è una meta preferita dei turisti italiani; è sede di un villaggio Alpitur e da qualche anno le navi da crociera Costa fanno sosta nei suoi porti. Il paese è collegato con l’Italia con voli diretti di numerose compagnie italiane, grazie ai quali si registra una affluenza annua di visitatori italiani intorno alle 30.000 unità.
Chiediamo se uno di questi turisti resta privo del passaporto, cosa gli succede? Dovrà restare nel Madagascar perché Pretoria non può rilasciargli un nuovo passaporto?
Signor Ministro Frattini ha pensato a tutti gli inconvenienti e i disagi derivanti dall’adeguamento alle norme europee? Ha pensato ai milioni di italiani che sono sparsi per il mondo e che non hanno una rappresentanza diplomatica o consolare vicina al loro paese di residenza?
Ci permettiamo chiederle, Eccellenza, perché il governo italiano ha dato attuazione solo all’art.21 del trattato europeo, cioè la sostituzione del passaporto con quello biometrico, prima di dare applicazione a tutto quanto il trattato di Lisbona e nel caso particolare all’unificazione delle rappresentanze diplomatiche europee in una unica rappresentanza. (vedi art. 23-24-35)
Se il trattato di Lisbona fosse entrato in vigore in maniera integrale, noi italiani residenti in Madagascar, potremmo oggi avvalerci del diritto di rivolgerci alla rappresentanza diplomatica europea presente nel paese con la risoluzione dei nostri problemi.
In questa situazione non sappiamo proprio cosa fare, l’unica soluzione possibile potrebbe essere quella di mettere da parte il nostro orgoglio di essere italiani e alla scadenza del passaporto rivolgerci al governo malgascio e chiedere asilo politico, almeno in questo modo otterremo il passaporto biometrico del Madagascar.

Aldo Sunseri Segretario Generale Associazione Italiani in Madagascar