domenica 14 dicembre 2014

Samantha Cristoforetti: Madagascar dallo spazio e posta le foto della città di Milano


Samantha Cristoforetti su Facebook posta le foto dell'isola Madagascar dallo spazio e della città di Milano. La missione è chiamata Futura, e vede Samantha Cristoforetti come prima donna italiana per una missione del genere.

Samantha Cristoforetti dalla sua permanenza nello spazio continua a decorare la pagina Facebook con rare immagini della Terra.

Facebook. “Madagascar e dintorni” scrive sul suo profilo Facebook Samantha Cristoforetti mostrando l’isola africana affollata di nuvole. Altre immagini sono quelle di Milano, scrivendo: “Ciao Milano, finalmente senza troppe nuvole. Spero sia stato un buon Sant'Ambrogio!”. Per la vacanze natalizie, “E infine, alcune delle famose isole Seychelles... scommetto che alcuni di voi andranno là tra qualche settimana!”.
Missione. La missione Futura cui partecipa Samantha Cristoforetti nasce nell'ambito di un accordo speciale tra l'ASI e la NASA. Con Samantha ci sono il comandante russo Anton Shkaplerov e l'astronauta della NASA Terry Virts. Tutti e tre fanno parte della Expedition 42/43.

Futura. La missione di Samantha Cristoforetti si chiama 'Futura' per evidenziare la ricerca scientifica e tecnologica che verrà eseguita in assenza di gravità per contribuire a plasmare il nostro futuro. Samantha e i suoi compagni sono stati accolti a bordo dal comandante della stazione NASA Barry Wilmore, Yelena Serova e Alexander Samokutyaev.
Esa. L'Agenzia spaziale europea (ESA) fu creata nel 1975, con l’obiettivo di sviluppare le capacità spaziali europee e garantire che gli investimenti nello spazio offrissero vantaggi ai cittadini europei e del mondo. Tra i venti membri ci sono Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Svizzera e l’Italia. L’Esa Sta anche lavorando con l'Unione europea per l'attuazione dei programmi Galileo e Copernico.

Samantha Cristoforetti. L’astronauta, classe 1977 si è laureata in ingegneria meccanica all'Università tecnica di Monaco: dopo aver frequentato l'Accademia Aeronautica di Pozzuoli è stata anche in servizio presso il 61º Stormo Galatina, fino al 132º Gruppo Cacciabombardieri. La selezione come astronauta dall'Agenzia Spaziale Europea è avvenuta nel 2009, consacrandola come prima donna italiana nello spazio. La selezione avvenne tra 8.500 candidati.
Fonte : http://www.mauxa.com/




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L'incanto delle bellezze naturali e l'eccezionale biodiversità sono i maggiori
tratti distintivi di una terra definita "l'ottavo continente"

La prima cosa che ci ha colpito del nostro viaggio in Madagascar
è stata l’esplosione della natura in tutta la sua rigogliosa potenza.

Una terra dai mille colori, dalla vegetazione lussureggiante,
dal mare cristallino, popolato da simpatici abitanti, che supera
di gran lunga l'immaginario collettivo e che alimenta sempre di più il mal d'Africa

Si tratta di un " museo vivente ", un " santuario della natura ",
un piccolo continente  che concentra 12.000 specie di piante e
specie di vertebrati , mammiferi , rettili, anfibi e uccelli che sono endemiche. 

Madagascar: quasi una grande zattera tra Asia e Africa, variopinto
miscuglio di culture e tradizioni diverse. E dove la morte riesce a
diventare "l’evento più importante della vita".

In Madagascar possiamo rintracciare un grande patrimonio di biodiversità tutto da ammirare. Non a caso infatti i naturalisti definiscono quest’isola “l’ottavo continente”.

immaginate un universo a parte che accoglie paesaggi estremamente
variegati, con una vegetazione e una fauna rare

Madagascar vacanze: il mio racconto
di viaggio ricco di consigli e dritte utili

Nonostante il Madagascar sia una Repubblica, ogni tribù presenta un re
che simboleggia un collegamento tra la divinità e l’uomo ed inoltre tra il
presente ed il passato. Tra le tribù è presente quella.........

Definire il Madagascar un paese povero è veramente paradossale
in quanto il sottosuolo è ricco di giacimenti

Il ritorno di Ravalomanana è destinato a ricreare forti tensioni
sociali nel Paese proprio quando l’attuale presidente Hery sta
registrando importanti successi

Il Madagascar guida le dieci peggiori economie del mondo

Nell'elegiaca visione della Dreamworks, il Madagascar è una Terra Promessa: contesto naturale unico al mondo, tramonti mozzafiato, riscoperta delle proprie radici. E, soprattutto, libertà. Se tutto questo vale per un leone, una zebra, una giraffa, un ippopotamo e — più di tutti — quattro pinguini scioccati dall'Antartide, non vale invece per quegli esseri un po' meno simpatici che si chiamano uomini. Fatto salvo il contesto naturale — così peculiare da far guadagnare all'isola africana il nickname di "Ottavo Continente" —, il Madagascar è il Paese con la peggior economia al mondo.
Certo, ci sono luoghi in cui vivere è molto peggio: la Somalia o Haiti ne sono eloquente esempio. Ma la classifica stilata da Forbes lo dice chiaro e tondo: la Numero Uno delle cattive economie ha il proprio centro ad Anantanarivo. I parametri sulla base dei quali è stato valutato il primato (e la posizione delle altre nove nazioni, di cui diremo) sono i seguenti: andamento medio negli ultimi tre anni del Prodotto Interno Lordo, del tasso di inflazione, valore del Pil pro capite al valore attuale del bilancio nazionale, verifica del rapporto tra importazioni ed esportazioni.
Agglutinati gli ingredienti, il Madagascar ne esce come leader negativo. Tra il 1970 e il 2009 il Pil pro capite è cresciuto di 448 dollari; in altre parole, è quella la cifra che un lavoratore, due anni fa, guadagnava in più rispetto ad un suo collega di 41 anni prima. Ma se si fa il confronto con il Sud Africa, dove l'incremento è stato di 5700 dollari, si capisce quanto poco sia cresciuta l'economia della bellissima isola adagiata nell'Oceano Indiano. Tra le cause principali c'è la corruzione (non è un caso che otto dei dieci Paesi della classifica siano anche i piu corrotti al mondo, come rileva il Tigcpi — Transparency International's Global Corruption Perceptions Index).
Dopo l'indipendenza dalla Francia (1960), il Madagascar ha conosciuto dieci anni di crescita e relativa prosperità, interrottisi nei primi anni Settanta con una crescita demografica non corrispondente a quella economica. E' lì che l'inadeguatezza di una classe politica concentrata solo su se stessa ha cominciato a manifestarsi con un'evidenza sfociata, nel 2009, in un caso paradigmatico: la sostituzione del presidente Marc Ravalomanana, costretto a lasciare sotto le pressioni del corpo militare, con il leader dell'opposizione Andy Rajoelina. Ciò ha significato il taglio di un miliardo di dollari in aiuti da parte dell'Europa, e la cancellazione del Madagascar dal programma americano African Growth and Opportunity Fund. Sempre gli Usa hanno escluso il Paese dal novero di quelli con cui fare affari a regimi fiscali agevolati, con la perdita di migliaia di posti di lavoro nel settore tessile. Ora il tasso di povertà locale è del 77%.

Gli altri Paesi
Ecco la classifica dalla seconda alla decima posizione:
  • Armenia: contrazione del Pil del 15% nel 2009, previsioni di crescita mediocre nel breve termine. Per l'ex repubblica sovietica il Pil pro capite è di 3000 dollari, meno di un terzo della confinante Turchia. Inflazione al 7%.
  • Guinea: ha la metà delle riserve mondiali di bauxite ma non riesce ad attrarre investimenti, anche per l'ostilità verso gli stessi da parte del governo che nel 2008 ha preso il potere con un colpo di Stato. Qualcosa sembra essere cambiato dal 2010, con il presidente eletto Alpha Conde e i primi affari con aziende estere. Pil pro capite di 440 dollari, inflazione al 17%.
  • Ucraina: 3483 dollari di Pil pro capite, 10% di inflazione. Vi si giocheranno i prossimi Europei di calcio (2012), in compartecipazione con la Polonia. Il tessuto agricolo è robusto, ottime le risorse minerarie. E allora, cosa c'è che non va? Un sistema di leggi intricatissimo, poca governo delle imprese, debole tutela giudiziaria dei contratti, corruzione molto elevata.
  • Jamaica: i risultati del recente passato (taglio del 10% al tasso di povertà, +88% in quello di scolarizzazione) sono stati ridimensionati dalla crisi economica globale, che ha portato a un -4% nel Pil pro capite e una crescita inferiore al 3% fino al 2015. Uno dei problemi maggiori è aumentare la salute media dei cittadini. Pil pro capite a 5473 dollari, inflazione al 7%
  • Venezuela: ricchezze naturali a profusione, ma quella che interessa di più al suo discusso (e discutibile) presidente Hugo Chavez è il petrolio, di cui il Paese è tra i produttori leader al mondo. Inflazione al 32%, Pil pro capite da 9886 dollari.
.      Kirghizistan: nella classifica del citato Tipgi è 164 su 178. La disoccupazione è all'11%. Miniere e industria metallurgica potrebbero attrarre investimenti stranieri, ma la corruzione impedisce di fare affari serenamente. Pil pro capite 943 dollari, inflazione al 12%
  • Swaziland: tasso di povertà oltre il 60%, per la micidiale miscela di disoccupazione e crescita demografica. Pure, l'agricoltura, l'export di zucchero e il turismo vanno bene; così come l'industria dell'abbigliamento (oltre 30mila addetti). Ma la crisi globale e l'apprezzamento della moneta cugina (il Rand sudafricano) hanno complicato le cose. Pil pro capite a 3109 dollari, inflazione al 7%.
  • Nicaragua: dopo Haiti è il Paese più povero delle Americhe. Metà della popolazione vive sotto la soglia di povertà. Blackout, razionamento dell'acqua e costi dell'energia altissimi disincentivano gli investimenti esteri. Pil pro capite a 1197 dollari, inflazione al 9%.
  • Iran: la storia di quel che fu l'antica Persia meriterebbe un discorso a parte. Ha il 10% delle riserve mondiali di petrolio, ma invece di somigliare all'Arabia Saudita sembra più l'Iraq devastato dalla guerra. L'economia è provata dal controllo politico eccessivo, dalle sanzioni internazionali al governo di Mahmud Ahmadinejad e da un management inadeguato. Ciò garantisce una crescita media inferiore al 3%. Pil pro capite da 5493 dollari, inflazione al 15%.

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Uno dei prodotti più conosciuti del Madagascar è la vaniglia,
che viene ricavata da un’orchidea e si utilizza come aroma.
Poiché ci vogliono minimo due anni per far crescere i baccelli
di vaniglia, questi sono un prodotto piuttosto costoso.

di Guido de Salvo

Grazie all’isolamento geografico, il paese è un paradiso di biodiversità.

Ma la pressione demografica e l’instabilità politica accelerano il saccheggio

delle sue preziose risorse.


aiutare a comprendere e gestire i problemi
legati all'uso del territorio e dell'economia

Il caso della Foresta di Vohidahy

La Sherritt International Corporation è una compagnia mineraria canadese,

che prevede lo sradicamento di 1.700 ettari di foresta per la costruzione di una

delle più grandi miniere di cobalto e nichel del pianeta

 

Hemp in Madagascar!

Ed è questo il motivo che ha spinto Canapa Lifestyle sino alle coste

del Madagascar, all’altezza del Tropico del Capricorno, con base a


Nosy Be. Sede di numerosi progetti ambientali e di ricerca scientifica.

Liberté, Égalité, Fraternité

Belle parole.
Fanno intendere quello che la maggior parte di noi umani (spero) abbiamo nel cuore quale speranza e/o aspettativa di vita.
Ma sarà poi vero?
In Madagascar non credo.

Per aiutarvi a capire cosa intendo è meglio che faccia una piccola premessa.
Nel XVIII secolo venne collocata, quale capitale del Madagascar, la città di Antananarivo. All'epoca regnava Radama I che strinse accordi strategici con gli inglesi, ottenendone l'appoggio militare ed economico in cambio di una serie di favori volti a ostacolare la presenza francese nella zona. Nel 1885, nel contesto della spartizione coloniale dell'Africa, gli inglesi rinunciarono a qualsiasi pretesa nei confronti del Madagascar, lasciando il campo libero ai francesi. Nel 1885 al termine della prima spedizione francese in Madagascar la Francia dichiarò il Madagascar un proprio protettorato. Durante la seconda guerra mondiale, truppe malgasce combatterono in Francia, Siria e Marocco. Nel 1942 l'isola fu invasa dai britannici, i quali, dopo la firma dell'armistizio, garantirono il mantenimento della sovranità francese sull'intera isola, affidandone l'amministrazione al generale della Francia Libera Paul Legentilhomme.Nel 1947, una rivolta indipendentista tenne impegnate per molti mesi le forze francesi. La rivolta fu stroncata brutalmente, si parla di 60.000-100.000 morti, ma nei primi anni cinquanta la Francia diede inizio a una serie di riforme che consentirono al Madagascar una transizione verso l'indipendenza. Il 14 ottobre 1958 nacque ufficialmente la Repubblica del Madagascar nell'ambito della Communauté Française. Il 26 giugno 1960 finalmente il Madagascar divenne indipendente, con Philibert Tsiranana come primo presidente [*].


Bene. Terminata questa piccola, ma doverosa, premessa arriviamo ai nostri giorni.
In Madagascar tutte le pratiche relative a visti turistici, di studio, cure mediche, rincongiungimenti famigliari ecc. ecc. per quanto riguarda una buona parte di paesi europei, dei paesi africani rappresentati dalla Francia di alcuni Dipartimenti d'oltremare vengono gestite (indovinate un po?) dall'Ambasciata francese sita in Antananarivo la quale tiene in pugno buona parte della popolazione malgascia per quanto riguarda questi aspetti.
Tale Ambasciata sul suo sito (http://www.ambafrance-mada.org/-Visas-), offre informazioni dettagliate su come poter ottenere visti di breve e lunga durata facendo credere, così, che qualsiasi cittadino in possesso dei requisiti e della documentazione necessaria è libero di sfruttare queste possibilità.
La lista dei documenti da presentare è lunga e costosa e richiede da parte del cittadino malgascio la produzione di documenti anagrafici, autocertificazioni attestanti la sua volontà di rientro in patria una volta scaduto il periodo del visto, fidejussioni bancarie, assicurazioni sanitarie, fattura dell'avvenuto pagamento dell'albergo, biglietto aereo di andata e ritorno.
E se il cittadino ha un lavoro in Madagascar? Deve presentare un documento certificante che il datore di lavoro approva il suo temporaneo spostamento, buste paga, ammontare del conto in banca, eventuali atti di proprietà di appartamenti, automobili ecc.
E se questo cittadino si vuole recare all'estero ospite di qualche amico/parente? il n'y a pas de problèmes (non ci sono problemi). Si innesca a questo punto lo stesso procedimento anche per l'ospitante arricchendo così la già cospicua documentazione. Oltre ai documenti anagrafici, l'ospitante, dovrà documentare anche la sua situazione economica, dovrà dimostrare che l'immobile ove verrà ospitato l'amico/parente è idoneo all'uopo, dovrà fornire documentazione inerente la sua situazione lavorativa, le ultime bollette di luce, telefono o del contratto di affitto dell'appartamento (o, se di proprietà, ovviamente l'atto di compravendita), il suo CUD o la sua iscrizione all'albo dei professionisti con relativo estratto conto recente e l'immancabile autocertificazione attestante che il cittadino malgascio ritornerà al suo paese d'origine una volta espiata la durata del visto.
Il tutto autenticato e legalizzato. Questi documenti inoltre dovranno essere forniti in originale quindi sarà necessaria una spedizione tramite corriere in Madagascar.
A questo punto sarà necessario un appuntamento presso gli uffici preposti in Ambasciata e, dopo il versamento di un'imposta (203.000 Ariary circa 65 euro che per la maggior parte dei malgasci sono una "cifra") e con la montagna di documenti prodotti, il cittadino malgascio si recherà negli uffici dove verrà "intervistato" e dopo qualche giorno riceverà l'esito da parte dell'Autorità francese.
Che problema c'é? Tutta la documentazione richiesta è stata prodotta. Tutta la documentazione risponde a quanto richiesto.
Risultato?
"votre volonté de quitter le territoire des Etas membres avant l'expiration du visa n'à pas pu etre établie - Visa a refusé" - Non è stato possibile stabilire la vostra volontà di lasciare il territorio degli Stati membri terminata la durata del visto - Visto rifiutato.
Mi risulta che la quasi totalità delle domande di questo tipo da parte di cittadini malgasci vengano rifiutate con questa motivazione che (mio parere) non ha senso: oltre a tutta la documentazione vengono richieste, quali prove attestanti questa volontà, delle autocertificazioni: per quale motivo non sono da ritenersi valide? Può esistere un documento da poter produrre per garantire questa volontà? Penso proprio di no.
L'autocertificazione è uno strumento usato in tutto il mondo. Perchè in Madagascar non viene considerato nonostante sia la stessa Ambasciata francese a richiederlo? Trovo che sia un controsenso bello e buono.
Il cittadino malgascio a questo punto ha ancora una possibilità: contestare questa motivazione facendo un ricorso. I tempi per ottenerlo sono inevitabilmente lunghi e costosi: sarà necessario un legale che lo rappresenti e quasi sicuramente il risultato non cambierà.
Capisco che i francesi vogliano contrastare in qualche modo il fenomeno dell'immigrazione verso il loro Paese essendo i malgasci francofoni; capisco altresì che buona parte di coloro che ottengono un qualche tipo di visto che gli consenta di espatriare non facciano più ritorno in patria ma così facendo finiscono penalizzati tutti, anche quelli che sono in buonafede.
Credo che questo comportamento da parte delle Autorità francesi sia lesivo dei diritti fondamentali di libertà, uguaglianza e fraternità tanto decantati.
Una soluzione potrebbe essere: quando il periodo del visto è terminato il cittadino malgascio deve presentarsi, entro un determinato periodo di tempo stabilito, presso l'Ambasciata francese per poter consentire il controllo dell'effettivo avvenuto ritorno. In caso contrario l'Ambasciata francese è già in possesso di una montagna di dati relativi al viaggio del cittadino malgascio. Dati che consentirebbero di rintracciare questa persona e quindi rimpatriarla forzatamente con tutte le conseguenze del caso. D'accordo, tutto questo ha sicuramente dei costi ma così facendo si potrebbero veramente tutelare tutte quelle persone che vogliono vivere nella legalità. Ma credo che tutto sia mera utopia considerato che "è meglio che cose restino come sono" mantenendo la maggior parte dei malgasci "in prigione" nel loro paese fottendosene dei sani principi di Liberté, Égalité, Fraternité.
 Marco Carlevaro

[*] Fonte storica: Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Madagascar

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di riaprire l’Ambascia ad Antananarivo

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e al Ministro del Tesoro Padoan

Lala e Gianni si sono sposati con il rito malgascio

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Di Liliana Mosca
Carlo de Franchis è stato il primo ambasciatore italiano
del Madagascar indipendente; vi arrivò nel 1961 dalla
vicina Rodesia accompagnato dall’archivista Giannetti,
unico compagno per un lungo periodo. Soltanto più tardi
gli venne, infatti, assegnato un segretario nella persona
del dottore Guariglia

Cluster Isole, mare e cibo completo con la firma del Madagascar

Con il tema "A la découverte de la biodiversité: se nourrir sainement et durablement", il Paese mette al centro la biodiversità perché è una terra che ospita il 5% delle specie vegetali e animali del mondo, ha un'economia in gran parte basata sull'agricoltura e l'allevamento ed è il primo produttore di vaniglia del mondo

Il Madagascar, la quarta isola più grande del mondo, regno della biodiversità nell'Oceano Indiano, con la firma del contratto di partecipazione a Expo Milano 2015, completa il Cluster Isole, mare e cibo.
La presenza del Madagascar nell'innovativa area collettiva che si estende su un’area di 2.535 metri quadri, prevede uno spazio espositivo di 60 metri quadrati. Alla sigla del contratto hanno partecipato il direttore generale della direzione partecipanti Stefano Gatti, con la delega del Commissario unico Giuseppe Sala, e il commissario generale del Madagascar, Ratsimbarison Tovonirina che ha sottolineato l’importanza dell’Esposizione Universale come prima occasione del suo Paese per tornare nel consesso internazionale dopo un periodo di forte instabilità politica.
Con A la découverte de la biodiversité: se nourrir sainement et durablement, il Madagascar intende dare un contributo al tema della biodiversità perchè è una terra che ospita il 5% delle specie vegetali e animali del mondo, ha un'economia in larga parte basata sull'agricoltura e l'allevamento ed è il primo produttore di vaniglia a livello mondiale.

Del Cluster fanno parte Guinea Bissau, Comore, Capo Verde, Maldive, Madagascar e gli otto Paesi del Caricom (Dominica, Saint Lucia, Saint Vincent and The Grenadine, Suriname, Grenada, Barbados, Belize, Guyana) e la stessa organizzazione internazionale. Tre aree del mondo rappresentate: Caraibi, isole del Pacifico e isole africane, diverse tra loro ma legate da da sovranità e sostenibilità alimentare, vulnerabilità, biodiversità marina e specificità della produzione agroalimentare.

Il Cluster è diviso in due grandi padiglioni uniti da una copertura in bambù, lo spazio espositivo accoglie i visitatori all’interno di un ambiente unico per atmosfera, colori e suggestioni. Il concept alla base del progetto è nutrire l’anima attraverso i suoni e gli odori tipici del paesaggio marino che crea la sensazione di trovarsi sott’acqua e di percepire sensibilmente il mistero delle isole e il piacere del viaggio che evocano.
Film LGBT della storia del cinema: Madagascar Skin, 1995
Scritto da: Giorgio - martedì 25 novembre 2014

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In Africa c'è soprattutto “un evidente fenomeno
di impoverimento strutturale. Basti pensare al land grabbing

La Mazana II sarà fabbricata a mano
Non ha in dotazione né vetri elettrici né airbag né Gps.
Tuttavia rappresenta il futuro dell'industria automobilistica
in Madagascar.

Arnaldo Cavallari sarà chiamato a formare ed educare
La nostra idea è quella di aiutare quelle popolazioni ad essere
autonome aiutandole nella produzione dei beni, a cominciare
da quelli alimentari

Il Madagascar, paese ancora poco esplorato dagli esportatori
italiani ma con interessanti possibilità di sviluppo per le imprese pioniere

La terra di Piero

Inaugura in Madagascar una scuola con Sergio Crocco
 Taglio del nastro nella grande isola africana immersa nell'oceano Indiano in cui è stato costruito un asilo che può ospitare 64 bambini, grazie all'immenso lavoro dell'associazione 'La terra di Piero'.
Oggi, al grido di "Forza Lupi" e "Grazie Terra di Piero", verrà inaugurata una scuola per l'infanzia grazie al sostegno di tutti i sostenitori dell'associazione la Terra di Piero ed all'inesauribile lavoro di Sergio Crocco. Purtroppo, le province di Paoua e Bedaià in Repubblica Centrafricana, sono attanagliate dalla guerra civile e così, La Terra di Piero, spostando geograficamente la sua attività di solidarietà, con il ricavato del tesseramento 2014 e con quello di tutte le altre iniziative che si svilupperanno nel corso dell’anno, ha sposato il progetto per la realizzazione di un asilo (già costruito) con annesso refettorio e una scuola di cucito ad Antananarivo, nel quartiere di Ambohitrimanjaka in Madagascar."Stamattina - afferma Sergio Crocco - inauguriamo la scuola per l'infanzia: ci sono le panche, le sedie, tutto il materiale didattico e due maestri (un uomo e una donna). Sono 64 i bambini già iscritti.

 Per il refettorio c'è' qualche problema con l'approvvigionamento della corrente (qui non c'è' energia elettrica) ma contiamo di risolvere il problema prima di ripartire per Cosenza. I bambini del quartiere hanno già' imparato due cose e le ripetono da ieri mattina: 'grazie Terra di Piero e Forza Lupi'. Siamo immersi nella povertà ma dentro una ricchezza di sentimenti inestimabile". Ed annunciando l'inaugurazione la Terra di Piero informa che si sta preparando un container da inviare ad Antananarivo e chi, vorrà contribuire, può farlo attraverso una donazione che potrà essere effettuata in diverse modalità. Per informazioni e modalità, basta consultare il sito ufficiale de "La Terra di Piero" a questo indirizzo Internet: http://africa.laterradipiero.it/

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Un medico italiano si prende cura degli uomini-risciò ad Antsirabe in Madagascar

Questa, per ora, è la mia bella famiglia;

la vigilia andrò ad Ampasimanjeva per festeggiare

il Natale con quelli che lo diventeranno quando finirò le lezioni

 

e di un piccolo villaggio del Madagascar
Stefano decide di offrire il suo aiuto agli abitanti del villaggio:
inizia così un percorso, un’avventura costruita passo dopo passo,
con la pazienza e la determinazione di chi ha realmente voglia di
portare a termine un grande progetto

Viene costruito  il primo liceo. «In principio ho alimentato tutto questo,
con soldi miei: in fondo per pagare un’intera classe bastano 600 euro all’anno».

 Il Madagascar si trova ad affrontare una triplice sfida: rapido incremento demografico, crescente povertà e instabilità politica. E’ quanto emerge dal rapporto del Fondo delle Nazioni Unite (UNFPA) sullo Stato dell’Ostetricia nel mondo.

Veronesi « La carne è cancerogena »

vi svelo il motivo per cui non se ne parla


La prevenzione fa più delle medicine nella lotta contro il cancro. Ne è convinto Umberto Veronesi, direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano.
Il primo luogo nel quale fare prevenzione, secondo Veronesi, è la tavola, perché l’alimentazione è responsabile del maggior numero di neoplasie nel mondo, superando anche il fumo.

Tutte le persone che consumano prodotti animali si espongono ad un rischio maggiore di contrarre diversi tipi di patologie. Corrono mediamente il 30% di rischio in più di contrarre vari tipi di tumori, come quello al seno, al colon, alla prostata, al pancreas, alla vescica e ai polmoni. Un’alimentazione a base di carne porta, nel lungo periodo, ad un maggiore rischio di contrarre malattie connesse strettamente al metabolismo, disturbi cardiovascolari conseguenti al livello di colesterolo nel sangue, infarti, diabete ed obesità.

Vi riportiamo le parole del professor Umberto Veronesi (direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia): “Le riviste medico scientifiche più accreditate sono sul libro paga delle multinazionali farmaceutiche e pubblicano solo ciò che è consentito loro di pubblicare o ciò che è imposto loro dalle suddette multinazionali. Molti medici e ricercatori sono coscienti degli effetti dannosi del consumo della carne, ma hanno le mani legate. Io che sono uno scienziato di fama internazionale posso prendermi il lusso di fare queste dichiarazioni, se lo facessero loro molto probabilmente non lavorerebbero più.

L’industria alimentare e le multinazionali farmaceutiche viaggiano di pari passo, l’una ha bisogno dell’altro e queste due entità insieme generano introiti circa venti volte superiori a tutte le industrie petrolifere del globo messe insieme, potete dunque capire che gli interessi economici sono alla base di questa disinformazione. Ogni malato di cancro negli Stati Uniti fa guadagnare circa 250.000 dollari a suddette multinazionali, capirete che questa disinformazione è voluta ed è volta a farvi ammalare per poi curarvi.”

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Protagonista dell'iniziativa è Cinzia Catalfamo Akbaraly, una milanese, bocconiana, dalla vita assai singolare. 

La vera motivazione della campagna anti-palma dovrebbe essere “ecologica”, mentre in realtà è politica. E’ vero che la dissennata deforestazione per impiantare sempre nuove coltivazioni di palma da olio sta distruggendo l’ambiente originario e le foreste

E' stato siglato un accordo tra la Fondazione Akbaraly, la Croce Rossa Italiana
e la Croce Rossa Malgascia per un programma di cooperazione internazionale
di lotta ai tumori ginecologici e mammari in Madagascar


Un mammifero simile alla marmotta

viveva in Madagascar con i dinosauri

Una creatura di 66-70 milioni di anni fa, molto simile ad una marmotta, dalle dimensioni ragguardevoli rispetto agli altri mammiferi della sua epoca, scoperta recentemente, offre nuove importanti informazioni sulla evoluzione dei primi mammiferi.
David Krause, paleontologo della Stony Brook University di New York, ha diretto il team di ricercatori che ha scoperto un cranio quasi completo del mammifero, vissuto accanto ai dinosauri del Tardo Cretaceo in Madagascar.
I risultati, che portano ad aggiornare l’albero evolutivo dei mammiferi, sono stati pubblicati sulla rivista Nature il 5 novembre scorso.

Cranio e ricostruzione di Vintana sertichi (Stony Brook University)
“Sappiamo molto poco della prima evoluzione dei mammiferi nei continenti australi”, afferma Krause. “E questa scoperta lo sottolinea. Anche come paleontologi, era difficile capire l’insieme di caratteristiche anatomiche presenti in questo cranio”.
Il fossile appartiene ad una specie che è stata chiamata Vintana sertichi e appartiene ad un gruppo di mammiferi primitivi di cui, finora, erano conosciuti solo denti isolati e alcuni frammenti di mascella.
Il cranio, con i suoi dodici centimetri di lunghezza, è da considerarsi enorme, il doppio del più grande cranio conosciuto di qualsiasi mammifero del Cretaceo presente sul super-continente australe di Gondwana.
Nell’Era in cui la stragrande maggioranza dei mammiferi era di dimensioni minuscole, il Vintana poteva definirsi un gigante dalle dimensioni simili a una marmotta adulta di circa 9 chilogrammi di peso. Il cranio ha forma particolare, molto profonda, e presenta grandi orbite allungate, con bordi a forma di scimitarra per l’attaccatura dei massicci muscoli masticatori.
La scoperta è stata fatta in Madagascar nel 2010 e, come spesso accade con i resti fossili, quasi per caso.
‘Vintana’, nella lingua malgascia, significa fortuna e si riferisce alle circostanze in cui Giuseppe Sertich, il ricercatore del team di Krause, ha trovato il fossile.
Sertich, ora curatore del Museo di Natura e Scienza di Denver, aveva rinvenuto un blocco di arenaria pesante 68 chili, ricco di pesci fossili.
Quando il blocco fu sottoposto alla tomografia assiale computerizzata (TAC), all’interno fu osservato qualcosa di estremamente raro, un cranio quasi completo appartenente a un mammifero sconosciuto.
Il primo a visionare le immagini fu il tecnico Joe Groenke, che per estrarre il reperto dalla matrice rocciosa e ripulirlo dalla roccia, impiegò sei mesi.
Il team di Krause condusse un’analisi completa del cranio, usando la TAC e il microscopio elettronico a scansione, rivelando così i più piccoli particolari della scatola cranica, della cavità nasale e dell’orecchio interno.
Infine, il cranio fu confrontato con centinaia di altri mammiferi fossili.
Diverse caratteristiche dei denti, le orbite, la cavità nasale, la scatola cranica e gli orecchi interni hanno rivelato trattarsi di un erbivoro dagli occhi grandi, agile, con udito e olfatto probabilmente molto acuti.
L’analisi filogenetica ha assegnato Vintana ai Gondwanatheri, un gruppo enigmatico di mammiferi dell’emisfero australe che popolarono il super-continente di Gondwana durante il Mesozoico, strettamente correlati con i Multi-tubercolati, mammiferi roditori che vivevano nell’emisfero boreale.
Krause si domandò: come ha fatto questa specie ad evolversi con queste caratteristiche?
Il Madagascar era già un’isola oltre 20 milioni di anni prima della formazione degli strati in cui è stato rinvenuto il Vintana.
Alcune caratteristiche del cranio sono antiche, simili a quelle dei rettili e vengono mantenute sulla terraferma. Altre, come i denti, tradiscono la dieta erbivora, come altri mammiferi della sua epoca.
Secondo Krause, i caratteri primitivi del cranio sono da considerarsi retaggio di un’antico gruppo rimasto sull’isola dopo il distacco dal continente africano e quindi evolutosi a parte.
E’ stato questo isolamento, dalle faune dell’Africa prima, dall’Australia e dall’India poi, che ha determinato le caratteristiche di questa specie.
Secondo Zhe-Xi Luo, esperto dell’evoluzione dei mammiferi all’Università di Chicago, questa specie rappresenta il risultato dell’influenza della tettonica a zolle sulla evoluzione animale, dal momento che l’antica fauna, precedente ai Gondwanatheri, si trovò a fare i conti con lo smembramento del super-continente.
Sull’etologia del Vintana, se sia stato notturno, se abbia deposto uova o abbia avuto anche abitudini acquatiche, al momento non si sa niente.
Per rispondere a queste domande, dovranno essere trovare altri reperti.
E questa è la grande aspirazione del dr. Krause, come lui stesso ha dichiarato.
Fonte : http://gaianews.it/ Scritto da Leonardo Debbia

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