giovedì 2 maggio 2013

Prostituzione in Madagascar, l'unica alternativa per sopravvivere


Documentandomi sulle storie d'Africa, come faccio spesso, mi sono imbattuta, su www.africanews.com,  in un articolo terrificante: le prostitute di Toamasina sono aumentate di 12000 unità in meno di vent'anni.
La popolazione della città del più importante porto del Madagascar, composta circa di 200.000 abitanti, ora può contare su ben 29.000 prostitute. L'incredibile aumento (nel 1993 erano "appena" 17.000) è dovuto a due fattori: l'aumento della povertà e l'apertura della miniera di nichel ad Ambatovy.
L'apertura della miniera e il miglioramento dei collegamenti portuali hanno portato in Madagascar una incredibile quantità di lavoratori stranieri e gli ingenti investimenti hanno generato un aumento del costo della vita, che ha portato, tra le altre cose, anche al crollo delle normali attività dell'isola africana, come la raccolta e la vendita dei chiodi di garofano e di caffè
Il crescente numero di lavoratrici del sesso a Toamasina, tuttavia, non è solo un fenomeno dovuto alla miniera e agli investimenti, ma è parte di una... tendenza a livello nazionale, causata dall'aumento della povertà. Dal 2009 in Madagascar è scoppiata una estenuante crisi politica e quando il due volte eletto presidente Marc Ravalomanana è stato deposto da Andry Rajoelina, con il sostegno dell'esercito, la popolazione che vive con meno di 1 dollaro al giorno è passata dal 68 al 75%.
Le giovani donne, soprattutto le ragazze provenienti dalla campagna, sono indotte alla prostituzione e la vendita del proprio corpo è ormai considerato l'unico modo per poter sopravvivere.
"La prostituzione è diventata un fenomeno normale in Madagascar. Ora il sesso è diventato un prodotto, un mezzo per sopravvivere", ha detto Ratsarazaka Solomandresy, responsabile per le Nazioni Unite  dei programmi per la gioventù in Madagascar.(Fondo UNFPA)




La prostituzione in quest'isola è legalizzata e l'incidenza dell'HIV è assai minore rispetto ad altre zone dell'Africa, ma l'aumento di malattie come la sifilide è maggiore della media. Il 4% di donne incinte hanno questa malattia, che colpisce anche ben il 12% delle prostitute. In alcune zone del Madagascar alle lavoratrici del sesso viene consegnata una carta d'identità grazie alla quale possono avere copertura sanitaria e legale, ma a Toamasina questo non è stato possibile. La polizia locale, quando trovava una prosituta momentaneamente non in possesso della Carta, la portava alla stazione e procedeva ad una serie infinita di violenze di gruppo.
Per questo motivo a Toamasina è stato istituito un libro rosso, in cui le prostitute si iscrivono per aver assistenza legale. Per aver accesso a questa lista bisogna aver superato i 18 anni, ma le ragazzine che si prostituiscono sono una piaga per il paese.
Nadine, 15 anni, ha lasciato la scuola primaria nel 2011 e da allora, è diventata una prostituta. Guadagna 15 dollari a cliente per via della sua giovane età e anche se potesse permettersi di tornare a scuola lei dichiara che non lo farebbe perchè non le darebbe prospettive.

FIVEMITO, una associazione che si occupa di provare a togliere le ragazze dalla strada, ha aperto un centro di avviamento professionale per insegnare alle ragazze alcuni lavori che potessero consentire loro di abbandonare la "vita", ma purtroppo a causa della mancanza di fondi di donatori, il progetto è stato chiuso dopo poco tempo.
Il presidente di FIVEMITO, Razafindravao, ha così provato un'altra via, quella di andare in visita alle famiglie e provare a convincerle di evitare alle proprie figlie il lavoro sessuale:"Dico loro di tutte le conseguenze per la salute che le gravidanze precoci e malattie sessualmente trasmissibili avranno sulle loro figlie, ma il problema è che non
ho una soluzione alternativa per loro. Posso parlare, ma non c'è alternativa e loro stessi non hanno altre forme di guadagno per sopravvivere".

Articoli correlati
L’Ansa ha accennato a una notizia che non ha avuto eco qui da noi.

Nessun commento:

Posta un commento