“Hanno provato ad uccidermi per pochi euro”
Brutta
disavventura per un turista stabiese, F. F. di sessant’anni, che stava
trascorrendo le vacanze estive in Madagascar.
Uscito
dall’albergo, F.F. si era incamminato da solo su un sentiero per un’escursione.
Mentre passeggiava, si è accorto della presenza di un uomo nascosto tra le
vegetazione. Inizialmente, non ha dato peso alla sua presenza. Viste le
condizioni di povertà nel paese, non è raro imbattersi in persone che espletano
i bisogni fisiologici in strada. Così lo ha superato velocemente. Dopo pochi
metri, però, è stato colpito alle spalle. Un colpo violento che gli ha fatto
perdere l’equilibrio.
L’uomo –
probabilmente abitante di uno dei villaggi della zona – era uscito allo
scoperto e lo aveva raggiunto in pochi istanti, scaraventandolo a terra dopo
averlo ferito alla schiena. Quando si è voltato, il sessantenne stabiese ha
visto l’aggressore che armato di un grosso masso cercava di colpirlo di nuovo,
questa volta puntando alla testa. Solo la prontezza di riflessi e il sangue
freddo dello stabiese hanno permesso di evitare il peggio. Con il rapinatore
che incombeva su di lui con una pietra in mano e le ferite alla schiena, F.F.
non si è fatto prendere dal panico. Ha immediatamente estratto dalla tasca il
telefono cellulare e il portafoglio per consegnarli all’aggressore.
Tutto è
durato pochi secondi. Il rapinatore si è calmato alla vista dei soldi e dopo
averli presi, si è subito allontanato lasciando il turista stabiese steso a
terra sanguinante. Il sessantenne è riuscito ad alzarsi e a raggiungere il più
vicino ospedale per ricevere le cure necessarie.
A questo
punto, per lui, l’incubo non è finito, ha dovuto affrontare ancora problemi. Ha
raccontato quanto era accaduto poco prima ma nel presidio ospedaliero non c’era
corrente elettrica e quindi i medici gli hanno consigliato di tornare il giorno
successivo per effettuare le radiografie utili a verificare i danni riportati
nel corso dell’aggressione. In quella zona dell’Africa la corrente arriva solo
un paio di ore al giorno. Ancora sotto choc e senza conoscere il tipo di danno
causato dal colpo alla schiena, ha preso i suoi bagagli dall’albergo, ha
cambiato il biglietto anticipando la data di rientro ed è ripartito subito per
l’Italia.
Nelle
scorse ore, è tornato nella sua casa a Castellammare e si è fatto curare dai
medici dell’ospedale San Leonardo che, per fortuna, non hanno riscontrato gravi
danni alla schiena. Solo il caso e la sua forza d’animo gli hanno permesso di
far ritorno in città sano e salvo. Nei suoi occhi, di certo, resterà a lungo il
terrore di quegli istanti interminabili e la brutalità del rapinatore pronto a
spaccargli la testa per pochi euro.
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