martedì 7 aprile 2015

Marco grande amico del Madagascar

Buongiorno a tutti.
Sono Marco, nato a Genova, dove vivo e lavoro come grafico e come operatore foto/video.
Penso di essere tra i fortunati che hanno trovato occupazione all'interno di quelle attività che sono sempre state la loro passione. Infatti da sempre sono stato attratto dai sistemi di comunicazione e divulgazione soprattutto da quelli che utilizzano la carta stampata, la fotografia e i filmati per diffondersi.

Quando hai cominciato
Nei lontani anni '80 mi si presenta l'opportunità di intraprendere un’attività proprio in uno di questi settori: manco a dirlo sfrutto l'occasione e inizio quindi quella che sarà la mia lunga carriera lavorativa come grafico editoriale. Le realizzazioni pubblicitarie, gli opuscoli e i depliants, le collane editoriali sono stati per molti anni il mio "pane quotidiano".
Oggi le cose sono cambiate. Oggi l'informazione ha raggiunto ritmi a dir poco frenetici. A volte mi capita di pensare che il sogno ideale, per coloro occupati in questo settore, sia poter divulgare una notizia ancor prima che nasca. Così, mi sono trovato a dover modificare il mio profilo lavorativo. Fortunatamente, vuoi per la mia passione per la fotografia e per la realizzazione di filmati, vuoi per essere già in qualche modo "introdotto" nell'ambiente eccomi oggi ad occuparmi di servizi video e fotografici.


Positivismo….
Come in tutte le realtà occupazionali (soprattutto in questi tempi di crisi) ci sono stati, ci sono e ci saranno sempre degli alti e dei bassi e necessità di rinnovarsi. Personalmente ho sempre cercato di affrontare queste problematiche con pensieri "positivi" anche quando tutto sembra remarti contro: solo con la perseveranza, l'applicazione e l'innovazione sono riuscito a superare queste difficoltà e posso dire, oggi, di aver accumulato una certa "esperienza" nell'affrontare situazioni difficili.

Quali altre passioni
Un'altra mia passione sono i viaggi.
Sinceramente non saprei dire se questo mio interesse è figlio del lavoro che faccio o se è vero il contrario: certo è che fotografia e video si sposano perfettamente con i viaggi e certo è anche l’opposto.


Il Madagascar
In conseguenza di ciò un mio caro amico, presidente di una Onlus che si occupa delle problematiche del Madagascar (Un seme per crescere), mi suggerisce un viaggio in questo paese perchè dal punto di vista naturalistico non ha nulla da invidiare a mete decisamente più blasonate offrendo così la meravigliosa possibilità di documentare attraverso immagini fisse e in movimento questa realtà.



 L’incanto di una natura
Partenza! Insieme al mio amico arrivo per la prima volta in questo Paese e mi rendo subito conto della veridicità dei suoi racconti: paesaggi da sogno… e ce n'è per tutti i gusti! Dalle foreste di conifere alla savana, dal mare cristallino con fondali meravigliosi ai canyon e chi più ne ha più ne metta.




Il popolo malgascio
E la gente? Che dire della gente? Cordiale e sempre sorridente soprattutto nei villaggi, un po’ meno nelle grandi città, dove l'attenzione da parte del turista è obbligatoria per evitare spiacevoli avventure. Sì, perchè il rovescio della medaglia di un Paese stupendo qual'è il Madagascar è proprio questo: una povertà dilagante e di riflesso tutte quelle "attività" che ruotano intorno a questo fenomeno risultano essere piuttosto numerose.

E poi….
Dopo questo mio primo viaggio ne sono seguiti altri. Nel frattempo sono diventato socio dell'Associazione di cui parlavo prima e questa collaborazione mi ha offerto l'opportunità di vivere il Madagascar molto da vicino e rendermi conto di persona di quanto bisogno ci sia in questo Paese. Si possono vedere e conoscere cose inimmaginabili. Pensate che esistono delle tribù che fino a poco tempo fa non conoscevano l’aratro e che hanno una vita media intorno a 35-40 anni (fonte: jangany.tumblr.com).  Quando si viene a conoscenza, attraverso qualche documentario televisivo, di queste situazioni ci si stenta a credere, ma quando sono la realtà che hai davanti agli occhi beh, sicuramente hanno un impatto molto diverso sulla sensibilità di ciascuno di noi.

L’incontro
Mi reco circa due volte all'anno in Madagascar ed è durante uno di questi miei viaggi che ho conosciuto Elmine. In un bar, in centro a Antananarivo. Un incontro come tanti. Niente di più. Il francese, che è la seconda lingua dopo il malgascio parlata laggiù, all'epoca non era proprio nelle mie corde e lei non proferiva parola in italiano. Forse è proprio per questo che il nostro incontro ha avuto un seguito: devo dire che è stato molto interessante e coinvolgente relazionare con una persona che ha interessi, cultura e modi di fare completamente diversi dai miei e viceversa.

Il matrimonio
Fattostà che dopo il primo incontro ce n'è stato un altro e un'altro ancora fino ad arrivare alla decisione di sposarci. Ebbene sì. Nonostante io sia già stato sposato una volta e mi sia più volte ripromesso di non voler più sentire parlare di matrimonio, abbiamo deciso di convolare. Sicuramente, da parte mia, una buona dose di "responsabilità" in questa mia decisione in controtendenza (mai dire mai, non è mai stato così vero!) è da ricercarsi nella spensieratezza di Elmine che, nonostante le difficoltà dettate dalla quotidianità malgascia, ha sempre il sorriso sulle labbra, la gioia di vivere insita nel suo corpo e ti fa pensare a quanto noi siamo condizionati dal nostro stile di vita frenetico e sponsorizzato.

Difficoltà
Posso dire quindi di aver raccolto un'altra sfida che la vita ha messo davanti alla mia strada: infatti la cosa più difficile sarà quella di superare la burocrazia derivante dall'affrontare un matrimonio in un paese così lontano, soprattutto in Madagascar dove non esiste un riferimento istituzionale italiano e dove ci si deve affidare alle mani dell'Ambasciata francese: vuoi per la difficoltà nel comprendere bene quali siano i documenti necessari, vuoi per la grettezza di qualche impiegato, vuoi per i recenti fatti di cronaca che hanno dato un ulteriore "giro di vite" ai sistemi di sicurezza internazionali, tutto risulta molto complesso e "farraginoso" provocando così stress e allungamento dei tempi per ottenere i vari visti necessari (ammesso di riuscire ad ottenerli). In questo mese, e nei prossimi, mi troverò, quindi, a scontrarmi con questa macchina burocratica, come si dice in francese "vis à vis". Sarà mia cura, a bocce ferme, farvi sapere come è andata.
Come dicevo in apertura la perseveranza è parte integrante del mio DNA e non mi arrenderò sicuramente. Spero quindi che nel futuro più prossimo io possa imbarcarmi su un volo destinazione Italia in compagnia di mia moglie Elmine.

Le foto riportate in questa intervista sono solo un assaggio delle belle immagini che Marco ha fatto in giro per il Madagascar, se vi sono piaciute vi invitiamo a visitare il suo sito :
Articoli correlati

Di  Marco Carlevaro
Belle parole.
Fanno intendere quello che la maggior parte di noi umani (spero)
abbiamo nel cuore quale speranza e/o aspettativa di vita.
Ma sarà poi vero? In Madagascar non credo.

Stupendo servizio fotografico

Faccia a Faccia on line

Alessandra (l’intervista più letta)
Ha lavorato nel turismo a Nosy Be

Laureato in Scienze dell'educazione, ho lavorato come educatore

Pino Schintu e le sue fotografie

Intervista a Fabiola Mancinelli, antropologa del turismo che
dopo un passato nella comunicazione e nella ricerca di tendenze
ha deciso di partire per studiare il Madagascar

Il sole, il mare, le spiagge, ma soprattutto la gente
ci ha fatto pensare che la nostra pensione(sic!) che
era  prossima, avrebbe potuto godere di tutto questo

Dario e Valerio hanno creato Peter Pan nella spiaggia più bella del Madagascar:
Anakao

49 anni romano ha inaugurato a Sainte Marie il suo nuovo Hotel

Anita Torti, nata in Madagascar, vive a Milano si sta facendo onore sui ring di tutto il mondo

La cantante malgascia, moglie di Franco Andreone, che vive e fa successo in Italia

Non esisteva ancora il telefono, le strade erano piste in mezzo alla natura.
Poche capanne, una banca e un ufficio postale.
Quando Massimiliano Felici arrivò a Sainte Marie nel 1993, l’isola era così.
Oggi vive a Ankazoberavina isola deserta situata nella zona nordoccidentale del Madagascar

È titolare di un diving a Nosy Be

In Madagascar il negozio più bello con i vetri di Murano

Alberto il professionista del turismo

Un biologo arrivato da Milano al seguito di una spedizione
di studio della foresta del parco Nazionale di Masoala

Stefano, titolare della « Gelateria Italiana »
a Tulear, “si racconta” come e perchè è arrivato in Madagascar

Incontrando gli amici, al rientro dal mio primo viaggio in Madagascar,
alla domanda cosa ti sei portato dal Madagascar, ho risposto:
“la voglia di tornare”.

Don Saro Vella “Ray Aman-Dreny”

Un siciliano di Canicattì, missionario salesiano in Madagascar, è stato ordinato vescovo di Ambanja. La notizia non è nuova perché la sua ordinazione episcopale è avvenuta il 16 dicembre 2007.
Il fatto nuovo è stato scoprire come un sacerdote sia riuscito, in un territorio molto più grande della Sicilia, a farsi amare così tanto, sia diventato un punto di riferimento per tutto un popolo  che vive fra mille difficoltà.
In quei luoghi impervi, difficili  da percorrere se non si usano mezzi come canoe e biciclette, Don Saro è riuscito a portare una parola di conforto e un grande aiuto materiale conquistandosi un posto speciale nei cuori di giovani che guardano la vita da un’ottica ben diversa dalla nostra, che amano i valori semplici, che devono lottare per ottenere ciò che è appena sufficiente per la sopravvivenza. Nel distretto missionario di Demaneviky, sono in molti che reclamano la paternità di Don Saro. Pur conoscendo le origini siciliane del missionario, essi dicono:”Don Saro è nostro, ci appartiene. Egli per noi è “ Ray Aman- Dreny”, madre e padre, così come recita la lingua malgascia. Egli è tutto.”

Articoli correlati

noi vogliamo seguire il suo esempio”.
Intervista a mons. Vella, vescovo in Madagascar

Il Pontefice ha ricevuto il Simposio delle Conferenze
Episcopali di Africa e Madagascar (Secam).

Intervista col segretario generale della Conferenza episcopale

«Conosco tutto il bene che la scuola cattolica fa ai giovani e alle loro famiglie

La felicità non è reale se non è condivisa”…

e allora mi fermo e racconto con cura e attenzione 

Change onlus

Il sogno di un nuovo Madagascar

L’associazione milanese Change Onlus  hanno scelto di mettere a disposizione le proprie capacità professionali ed umane al fine di migliorare la qualità della vita di chi vive nel Sud del mondo.

In una mondo nevrotico e dinamico c’è ancora chi si “ostina” a ritenere la tutela della salute un diritto. Un diritto da esportare, da sostenere con forza, che comporta fatica e impegno. A voler realizzare, potremmo dire, con caparbietà questo obietto sono i medici, e i volontari, dell’associazione milanese Change Onlus che hanno scelto di mettere a disposizione le proprie capacità professionali ed umane al fine di migliorare la qualità della vita di chi vive nel Sud del mondo. Change Onlus è un’associazione italiana non lucrativa di utilità sociale (O.N.L.U.S.), laica, nata nel 2005 dalla volontà di un piccolo gruppo di professionisti, principalmente operanti nell’area medica e nelle relazioni internazionali, e dal loro desiderio di dedicarsi al prossimo. La loro scelta è chiara: destinare il proprio aiuto ai paesi più poveri, attraverso la realizzazione di progetti di cooperazione allo sviluppo in ambito socio-sanitario. La scelta è ricaduta su un paese africano, il Madagascar, dove da alcuni anni  opera Change Onlus attraverso campagne educative di prevenzione sanitaria con l’invio, anche,  di medici volontari per effettuare visite diagnostiche e corsi formativi specialistici presso le strutture sanitarie che l’associazione ha costruito o riabilitato. Gli ultimi dati, del 2014, dimostrano un grande impegno per Change Onlus ma anche importanti traguardi:  31 volontari impegnati in missioni; è stato terminato il  centro sanitario polispecialistico di St. Paul; grande attenzione verso le fasce più deboli (il 30% dei pazienti aveva al massimo 10 anni). Ma i progetti per il futuro non mancano, come quello per la realizzazione di un “medico nei villaggi” per raggiungere anche la popolazione dei villaggi più distanti oppure ancora l’obiettivo di garantire una visita ginecologica alle donne in gravidanza e, nei prossimi giorni ad aprile, Change Onlus parteciperà anche alla Milano Marathon, un’ulteriore occasione per farsi conoscere e per sensibilizzare la cittadinanza. Dunque, una bella sorpresa per la realtà dei quartieri milanesi. Change Onlus, una realtà associativa presente sul territorio che grazie anche a piccoli aiuti può realizzare grandi obiettivi. Per chi volesse maggiori informazioni può visitare il sito di Change Onlus: www.change-onlus.org oppure seguire le iniziative su facebook, twitter e youtube.

Articoli correlati
Antonio Brienza, nostro grande amico, è un pediatra
che ha deciso di partire per una missione in Madagascar
per creare con altri colleghi un servizio continuativo
pediatrico per Change Onlus

Ad Ampefy l’Ospedale Saint Paul comincia a funzionare

un sistema di cure  che possa migliorare la salute dei bambini.

L’Ospedale dei due centesi
Sei anni di intenso lavoro
L’ospedale, unico nel suo genere, è inserito nella sanità  Malgascia

Lo hanno costruito i coniugi Alessandro Pasotto

e Rosanna Tassinari per aiutare la popolazione locale



"Miseria e Nobilità"

 I Cricchimiddi per il Madagascar e la Mensa di S. Antonio
La compagnia porterà in scena, al teatro Annibale Di Francia, una riduzione in dialetto siciliano di Miseria e nobiltà, la celebre commedia scritta da Eduardo Scarpetta. Sarà possibile dare un aiuto a chi ne ha bisogno, per il tramite della Onlus Progetto Madagascar e della Mensa di Sant’Antonio

E’ ormai un appuntamento quello che I Cricchimiddi rinnoveranno il 5, il 6 e il 7 aprile con il loro pubblico, a quasi 23 anni dalla fondazione della compagnia che, nel tempo, si è rinnovata attorno al nucleo storico, costituito da Antonietta Del Dotto, Enzo Ferraro, Carmelo Manuli e Dionigi Marani, con l’infaticabile animatore Armando Di Stefano. Saranno insieme a loro Nancy Barbaro, Fortunato Baviera, Filippo Contino, Carmelo La Monaca, Aldo Liparoti e Rosaria Romano, via via aggiuntisi nel tempo ed esordiranno Ivana Cammà, Gianni Curcio e il giovanissimo Giovanni Ionata, nonché Pina Morasca, ora anche attrice oltre che elegante e geniale costumista.

La compagnia porterà in scena, al teatro Annibale Di Francia, una riduzione in dialetto siciliano di Miseria e nobiltà, la celebre commedia scritta da Eduardo Scarpetta.

Si sono così rinnovati negli anni I Cricchimiddi, restando però sempre ancorati al forte spirito di gruppo (formato originariamente da dipendenti del Banco di Sicilia e oggi di Unicredit), alle fondamenta del volontariato amatoriale e alle finalità benefiche. Infatti, pure questa volta sarà possibile dare un aiuto a chi ne ha bisogno, per il tramite della Onlus Progetto Madagascar e della Mensa di Sant’Antonio.

Il Progetto Madagascar, fondato nel 2003, promuove iniziative in campo scolastico e sanitario a Marovoay, presso una missione di Carmelitani. Con le adozioni a distanza vengono garantiti l’istruzione a centinaia di bambini e il sostegno delle loro famiglie. Il Progetto ha anche avviato il microcredito tra gli agricoltori più poveri e sta realizzando un reparto di maternità, dopo aver fatto pozzi d’acqua, un dispensario medico e una scuola.

La Mensa di Sant’Antonio è curata dai padri Rogazionisti che, con un centinaio di volontari, portano avanti il progetto della “caldaia del povero” avviato da Sant’Annibale Maria Di Francia nell’allora diseredato rione Avignone di Messina. Ormai, ogni sera la Mensa appronta 150 pasti per bisognosi.

Fonte : http://www.tempostretto.it/

13-14-15 MARZO
"Mprestimi a to mugghieri". Bancari di Unicredit in scena per beneficenza
Unicredit sostiene a Messina lo spettacolo "Mprestimi a to mugghieri", i cui proventi andranno in beneficenza. Gli attori sono bancari in servizio o in pensione. Appuntamento al Teatro Annibale Di Francia venerdì 13 marzo alle ore 21, sabato 14 marzo alle ore 17 e alle ore 21, domenica 15 marzo alle ore 18,30

Segui @tempostretto
Si rinnoverà nei giorni 13, 14 e 15 marzo l’ormai consueto appuntamento della compagnia teatrale de I Cricchimiddi con il suo pubblico, a 25 anni dalla fondazione ad opera di un gruppo di dipendenti del Banco di Sicilia (oggi UniCredit). Gli spettacoli avranno luogo venerdì 13 marzo alle ore 21, sabato 14 marzo alle ore 17 e alle ore 21, domenica 15 marzo alle ore 18,30.

Sarà questa volta portata in scena a Messina, presso il teatro Annibale di Francia, con il sostegno di Unicredit e del Cral Unicredit messinese, la commedia “Mprestimi a to’ mugghieri” dell’autore catanese Nino Mignemi, di cui il gruppo ha già rappresentato con successo “A. A. A. cercasi”. Si tratterà di un particolare allestimento in dialetto messinese, curato come sempre da Armando Di Stefano, infaticabile animatore, nonché regista e protagonista.

Nel repertorio della compagnia figurano inoltre pietre miliari del teatro siciliano come “I civitoti in pretura”, “L’eredità dello zio canonico”, “San Giovanni Decollato”, oltre che i classici “Miseria e Nobiltà” e “Il medico dei pazzi” del grande Eduardo Scarpetta.

Il nucleo storico della compagnia è costituito da Antonietta Del Dotto, Armando Di Stefano, Enzo Ferraro, Carmelo Manuli e Dionigi Marani. Insieme a loro ormai da anni Nancy Barbaro, Ivana Cammà, Filippo Contino, Gianni Curcio, Rosalia Genovese, Carmelo La Monaca, Aldo Liparoti, Barbara Minutoli e Rosaria Romano. I costumi sono opera di Pina Morasca. La compagnia è particolarmente caratterizzata dal forte spirito di gruppo, dalle fondamenta del volontariato amatoriale e dalle finalità benefiche. Infatti, come in passato, gli incassi degli spettacoli saranno devoluti in beneficenza e quest’anno saranno destinati alle associazioni “Progetto Madagascar” Onlus e “ABC Amici dei Bimbi in Corsia” Onlus.

Nella commedia di quest’anno sarà rappresentata la vicenda di Leonardo e Lucietta che conducono una vita agiata grazie al sostentamento del facoltoso zio Francesco, che vive all’estero e crede che, com’era nei suoi desideri, il nipote sia sposato con Mariannina; questa, invece, è convolata a nozze con Pasqualino, ricco proprietario terriero. Ma l’improvviso arrivo dello zio metterà in subbuglio le due famiglie, creando equivoci e situazioni esilaranti.

Articoli correlati

Caro vecchio rock ogni tanto riservi qualche bella sorpresa.
Come quella di un vecchio rocker cremasco che torna sulle
scene e decide di rinunciare ai proventi del suo nuovo lavoro
per fare della sana beneficenza

Hira Gasy significa letteralmente "canto malgascio".
Tale forma artistica popolare mescola teatro, canzone e danza

Oltre ai colori e i profumi, il Madagascar saprà sedurti anche
grazie ai suoni, alle note, i ritmi tradizionali e la danza.

viaggio tra il jazz e la canzone per dare una speranza
ai bambini meno fortunati del Madagascar

Per sentirsi Robinson Crusoe nell'arcipelago delle Mitsio,
tra pesci pagliaccio e coralli. E fuori, lemuri e baobab


Una donazione anche alla messinese Progetto Madagascar

UNICREDIT "Un voto, 200mila aiuti concreti"

Le 310 Organizzazioni, che hanno ricevuto almeno 100 voti, sono state ammesse nella rosa di quelle che beneficeranno di una quota della donazione UniCredit con una somma massima di 12mila euro per ciascuna
Decine di migliaia di voti in 47 giorni, 310 Organizzazioni Non Profit premiate, una media giornaliera di oltre 2.600 voti.
Sono i numeri della campagna di solidarietà e sensibilizzazione “Un voto, 200mila aiuti concreti”, alla quale hanno preso parte oltre 1000 Organizzazioni Non Profit presenti sul sito www.ilMioDono.it, una piazza virtuale realizzata da UniCredit per rendere possibile l’incontro tra le Organizzazioni Non Profit presenti e tutti coloro che vogliono dare una mano a questo settore offrendo una donazione.
Un impegno che UniCredit ha premiato anche quest’anno, mettendo a disposizione 200mila euro. Questi, sommati agli importi delle edizioni precedenti e ai contributi volontari spontaneamente erogati da chi ha supportato l’iniziativa donando, oltre che votando,  hanno portato a 1.000.000 di euro la somma complessivamente distribuita dal 2011.
Clienti e non di UniCredit, dal 4 dicembre al 19 gennaio, tramite il sito hanno espresso la loro preferenza per una delle associazioni in gara.
Il voto è stato possibile attraverso una delle principali piattaforme social (Facebook, Twitter e Google Plus), via e-mail o tramite una Gift Card distribuita agli Stakeholders. Le 310 Organizzazioni, che hanno ricevuto almeno 100 voti, sono state ammesse nella rosa di quelle che beneficeranno di una quota della donazione UniCredit con una somma massima di 12mila euro per ciascuna.
Giorgio La Pira Cooperativa Sociale Onlus di Palermo  si è classificata prima con 5.724 voti.
Altre due Organizzazioni siciliane sono arrivate tra le prime 50:

·         Progetto Madagascar Onlus di Messina - tredicesima classificata con 1.150 voti;

·         Associazione Genitori Soggetti Autistici Solidali di Palermo - al 40° posto con 545 voti.

Durante la durata dell’iniziativa sono state oltre 300 mila le visite al sito con più di 1.600.000 di pagine visitate.

È possibile prendere visione della classifica collegandosi al sito www.ilMioDono.it.

L'Associazione "Progetto Madagascar" e' una organizzazione umanitaria indipendente, non lucrativa di utilita' sociale (Onlus), fondata a Messina il 18 ottobre 2005, che si propone l'esclusivo perseguimento di finalita' di solidarieta' sociale onde migliorare e sviluppare le condizioni di vita di popolazioni del terzo mondo, in modo preminente del Madagascar, dove ha iniziato la sua opera

Articoli correlati

Ad Antananarivo, grazie a padre Pedro, è nato un progetto
che garantisce casa e lavoro a più di tremila famiglie.
Un esempio di azione caritativa, anche per il Fondo
Monetario Internazionale

Lo scopo di entrambi i progetti è quello di ridurre il tasso di malnutrizione
non solo tramite attività sanitarie ma anche attraverso programmi di formazione sulle norme igienico – sanitarie e su tematiche legate all’alimentazione rivolte, in particolare, alle madri

Monclick ed Informatici Senza Frontiere hanno il piacere di raccontare
come è stata realizzata la missione benefica a Bemaneviky

La ditta vitivinicola di Lamone ha finanziato questa
sponsorizzazione avvalendosi di uno dei suoi prodotti
di punta, il vino rosso prodotto sotto l’etichetta della
Tenuta Vallombrosa di Castelrotto, in Malcantone


Padre Fedele torna in Madagascar

“grazie a generosità cosentini”


Sono partiti in cinque e dopo una lunga trafila burocratica sono riusciti a consegnare un container di pannelli solari, sedie, scarpe, vestiti e tanto altro alla comunità di Ambohitrimanjakaa.
Padre Fedele Bisceglia è da poco tornato dal Madagascar, dove grazie alla Terra di Piero è stata realizzata una struttura per l'assistenza dei bambini e della popolazione locale. Il frate missionario ha quindi ringraziato pubblicamente i giovani dell'associazione che hanno dato un contributo assolutamente determinante alla realizzazione dell'opera, come documentato anche da tante foto e video pubblicati su Facebook. "Voglio ringraziare questi ragazzi, di cui sono fiero - ha detto Padre Fedele - e che hanno riempito un intero container di tantissime cose, dal cibo ai pannelli solari, grazie alla generosità dei cosentini. In particolare voglio ringraziare Sergio Crocco, Francesco Chiarello, Eugenio Caruso e Giuseppe Tiano, che sono venuti con me in Africa e che mi hanno commosso, lavorando una notte intera solo per scaricare il container. Si vede che hanno recepito il messaggio della solidarietà - ha detto il missionario - e io ho avuto solo il compito di essere per loro un fratello maggiore, che li ha guidati.

 Padre Fedele Bisceglia è da poco tornato dal Madagascar, dove è stata realizzata una struttura per l'assistenza dei bambini e della popolazione locale. Il missionario vuole ringraziare pubblicamente i giovani dell'associazione "La Terra di Piero", che hanno dato un contributo assolutamente determinante alla realizzazione dell'opera, come documentato anche da tante foto e video pubblicati su Facebook.
"Voglio ringraziare questi ragazzi, di cui sono fiero - ha detto Padre Fedele all'Agi - e che hanno riempito un intero container di tantissime cose, dal cibo ai pannelli solari, grazie alla generosità dei cosentini". "In particolare voglio ringraziare Sergio Crocco, Francesco Chiarello, Eugenio Caruso e Giuseppe Tiano, che sono venuti con me in Africa e che mi hanno commosso, lavorando una notte intera solo per scaricare il container. Si vede che hanno recepito il messaggio della solidarietà - ha detto il missionario - e io ho avuto solo il compito di essere per loro un fratello maggiore, che li ha guidati. È un grande segno quello che è stato dato". (AGI)

Articoli correlati

Inaugura in Madagascar una scuola con Sergio Crocco

Per qualcuno questo viaggio era un ritorno a Casa,
per altri la ricerca di una nuova prospettiva, per
altri ancora curiosità che si mischia ad un sogno
e per gli ultimi pura condivisione.
Ognuno con le parole e i silenzi ha provato a raccontarsi

per aiutare donne e bambini vittime di violenza in Madagascar.

Volontari in Madagascar

«Mora Mora», spiega Erika Pasqualetto «significa vivere la vita
in maniera tranquilla, non esasperando la giornata e non scandendola
con orari e impegni perentori, quindi senza la frenesia del mondo occidentale». Mi sono portato a casa un bagaglio di emozioni e conoscenze straordinarie

Stefano e Paola, volontari internazionali in Madagascar,
hanno proprio scelto di raccontarci i 30 giorni di un luglio
malgascio caldissimo. 



Blitz per salvare l’uovo preistorico

E’  del cosidetto « uccello elefante » del Madagascar e viveva nel pleistocene, milioni di anni fa.

P
acco per Los Angeles bloccato a Orio. Bene protetto, non può lasciare l’Italia

Il mito vuole che fosse così grande e forte da riuscire a mangiare un elefante. Lo si ritrova nel Milione di Marco Polo e ha ispirato il racconto su Sinbad il marinaio. In persiano si chiama Rokh e ha le piume bianche, il suo nome scientifico è Aepyornis maximus ed è detto «uccello elefante». È un esemplare del Madagascar, del periodo del Pleistocene (da oltre 2 milioni a 11.000 anni fa), e si è ormai estinto da tempo. Si capisce bene, allora, perché gli uomini dell’Agenzia delle dogane di Orio al Serio hanno sequestrato (su disposizione del pm Gianluigi Dettori) un uovo gigante che, da perizia del paleontologo Cristiano Dal Sasso del Museo di storia naturale di Milano, appartiene proprio a questa specie.


«Era un regalo di nozze ricevuto in Madagascar, una riproduzione artigianale. Io, mia moglie e i nostri bambini non abbiamo di che vivere, così a malincuore abbiamo deciso di spedirlo a un conoscente», la giustificazione di C.C., 45 anni, di Arezzo, moglie di quell’isola, e che ha spedito il mega uovo tramite un corriere che utilizza l’aeroporto bergamasco. Valore dichiarato: 550 dollari. Valore vero: 100.000 dollari, perché «originale anche se ricomposto, molto raro, dall’indubbio valore scientifico e museologico», la valutazione dell’esperto. Dollari, già, perché la destinazione della spedizione, tra scali vari, era Los Angeles. Quel pacco di cartone in apparenza anonimo è così costato al quarantacinquenne una denuncia per contrabbando, perché non c’è traccia documentale dell’importazione, e per la violazione del codice sui beni culturali (rientrano anche quelli paleontologici),  perché non possono essere portati fuori dall’Italia (condanna da 1 a 4 anni).
Quando gli uomini delle Dogane hanno aperto il pacco devono aver sgranato gli occhi. L’uovo ha una circonferenza di 75 centimetri che si estende a 88 tra i due poli, e pesa 2 chili. È ricomposto, come se fosse stato acquistato a pezzi rimessi poi insieme, con qualche piccola fessura mancante riempita con lo stucco. I funzionari dell’Agenzia hanno subito bloccato la spedizione, per vederci chiaro attivando degli esperti. Non solo del museo di Milano, ma anche della Soprintendenza ai beni archeologici della Lombardia. Dopo il consulto, fermi tutti. La questione è diventata di rilievo penale, così ne è stata investita la magistratura che ha disposto il sequestro. Il maxi uovo è custodito dalla ditta di spedizioni, ma il museo milanese ha già fatto sapere di essere interessato a metterlo tra i suoi reperti.

E pensare che il quarantacinquenne l’ha fatto passare per una acquisto da bancarella africana: «Uova così si trovano a pochi euro. Mia moglie li colleziona, la sua famiglia ne ha diversi. Mi ero anche informato, ad Arezzo, ma mi avevano detto che non erano beni fossili». Non lo sono, infatti, ma sono «protetti». «Certo, non lo farò più e le altre uova resteranno a casa in Madagascar». Non è la prima volta che l’Agenzia blocca spedizioni fuori regola. Si trova di tutto, ma mai un esemplare così. «Siamo preposti a diversi tipi di controlli sulla sicurezza dei prodotti e, cavallo di battaglia, sulla contraffazione - spiega il direttore della sede di Bergamo, Michele Aricò -. Tra Bergamo e la sezione di Orio al Serio al lavoro ci sono 115 persone».
Giuliana Ubbiali

Articoli correlati

Anche ai giorni nostri il Madagascar è una terra ricca di misteri
e forme di vita uniche: distaccatasi dall’Africa milioni di anni fa
questa grande isola è un altro di quei luoghi dove piante ed animali
hanno seguito percorsi evolutivi a dir poco particolari, favoriti
dall’isolamento geografico

“salviamo quelli dal Dna più ricco”

viveva in Madagascar con i dinosauri
David Krause, paleontologo della Stony Brook University di New York,
ha diretto il team di ricercatori che ha scoperto un cranio quasi completo
del mammifero, vissuto accanto ai dinosauri del Tardo Cretaceo in Madagascar.

Il termine "camaleonte" viene comunemente
usato come sinonimo di mimetismo. 

i primi camaleonti apparsero in Africa e migrarono verso il Madagascar

Conoscete gli animali tipici del Madagascar?
In Madagascar infatti troverete una fauna
estremamente diversa da quella dell’Africa