sabato 14 febbraio 2015

Mini tarte al cioccolato fondente, lamponi e pepe del madagascar

Un dolce che mi ha sorpresa, con il gusto avvolgente del cioccolato fondente 90%, la dolce freschezza dei lamponi e la nota intensa e speziata del pepe selvaggio. Il tutto in un guscio fragrante di frolla.

Eh sì, mi è venuta voglia di dolci. Capita di rado e in genere ripiego sulla solita cheesecake... Ma questa volta ho voluto provare qualcosa di nuovo, per forma e abbinamento. E buttarci dentro un ingrediente davvero speciale
Per prima cosa ho realizzato la frolla. Ho impastato nel robot100gr di zucchero di canna1 uovo120gr di burro freddo a cubetti e 250gr di farina 00. Ho formato una bella palletta che ho fatto raffreddare in frigorifero per 30 minuti, coperta di pellicola. Poi ho steso la pasta, l'ho tagliata a dischetti e ho foderato gli stampini (proteggendo sempre con della carta da forno). Ho punzecchiato la base con una forchetta, e ho cotto con altra carta e fagioli secchi per 10 minuti, poi ho tolto i fagioli e ho cotto altri 10 minuti, sempre a 180° in modo da cuocere la pasta e lasciarla asciutta e fragrante.
Nel frattempo ho preparato la ganache, con 200gr di cioccolato fondente spezzettato grossolanamente (se prendete la tavoletta provate a lasciarlo nella confezione e sbatterlo un paio di volte sul piano di lavoro, eviterete di sporcare tutta la cucina... come ho fatto io!) che ho tuffato in 200ml di pannascaldata in un pentolino. Una volta sciolto del tutto il cioccolato ho tolto dal fuoco, aggiunto 50gr di burro e 2 tuorli mescolando con cura. Prima di versare la crema di cioccolato nei gusci di frolla ho frantumato 
5 grani di pepe selvaggio Voatsiperifery, un pepe profumatissimo originario del Madagascar, acquistato su Edélices.it, una selezione di prodotti di alta gastronomia che vi consiglio di visitare.
Una volta riempite le tarte ho tuffato i lamponi freschi e qualche grano di pepe nella crema, ho passato in frigorifero per circa 3 ore (è stata durissima aspettare) e ho servito a temperatura ambiente.
Con la crema avanzata ho fatto dei piccoli bicchierini... irresistibili!
Click.
http://it.paperblog.com/ Da Anna Fracassi

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Il piatto nazionale è il romazava: uno stufato di carne,
per tradizione di zebù, servita con riso e brodo.

ecco i cibi e le bevande tipiche del Madagascar
Solitamente si mangia carne di zebù, di pollo, di maiale, crostacei e pesce,
quest’ultimo ottimo affumicato.

E' il clima tropicale del Madagascar a rendere la sua vaniglia così buona.

Si vola in Madagascar con un pollo all’aglio
e zenzero e gnocchi alla vaniglia

Con le pesche ho realizzato questa aromatica confettura,
utilizzando per la preparazione il mio Bimby:

I colori e i profumi del Madagascar sono un’esperienza unica.

Arnaldo Cavallari sarà chiamato a formare ed educare
La nostra idea è quella di aiutare quelle popolazioni ad essere
autonome aiutandole nella produzione dei beni, a cominciare
da quelli alimentari

Il Madagascar, paese ancora poco esplorato dagli esportatori
italiani ma con interessanti possibilità di sviluppo per le imprese pioniere

Questi contadini, hanno scelto di coltivare sui propri campi solo grani antichi,
non modificati e praticano un'agricoltura completamente priva di sostanze chimiche.

Uno degli itinerari più suggestivi si snoda nella regione
centro-settentrionale, dove si ammirano paesaggi in continua evoluzione


Roma collegata direttamente con il Madagascar

L’impegno da parte di Adr è massimo affinché Roma sia collegata direttamente con Antananarivo

Fino al 18 febbraio il Madagascar sarà all’aeroporto di Fiumicino per esporre i suoi prodotti tipici nell’ambito del progetto ‘Roma verso Expo’.
Presenti all’inaugurazione Josianne Ratsimbazafy, incaricato di affari dell’ambasciata del Madagascar in Italia; Carla Mucavi, ambasciatore del Mozambico; Massimiliano Paolucci, direttore relazioni esterne di Adr; Raffaele Pasquini, Manager Aviation Marketing; Francesco D’ Ambrosio, direttore della Cciaa Italia-Africa centrale.
La rappresentante del Madagascar ha sottolineato che il suo Paese, oltre ai prodotti della pesca, dispone di superfici coltivabili ma non ancora destinate all’agricoltura, il cui sfruttamento razionale permetterà all’ isola di diventare ‘il granaio alimentare dell’ Oceano Indiano’.
Ad Expo il Madagascar mostrerà al mondo, oltre ai suoi punti di forza, anche il modo in cui intende contribuire per assicurare all’umanità “un’alimentazione di qualità, sana, compatibile e duratura”.
“Con circa 10 mila passeggeri ogni anni da e verso il Madagascar ci sono le basi commerciali per avviare un collegamento diretto con l’ isola – ha detto Raffaele Pasquini – L’impegno da parte di Adr è massimo affinché Roma sia collegata direttamente con Antananarivo, anche perché riteniamo che Roma possa rappresentare per questo Paese la porta di ingresso commerciale in Italia”. 

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Con il tema "A la découverte de la biodiversité: se nourrir sainement et durablement", il Paese mette al centro la biodiversità perché è una terra che ospita il 5% delle specie vegetali e animali del mondo, ha un'economia in gran parte basata sull'agricoltura e l'allevamento ed è il primo produttore di vaniglia del mondo

domenica 1 febbraio 2015

Sergio Mattarella Presidente della Repubblica Italiana

Orgoglio per i siciliani


Palermitano, classe 1941, Sergio Mattarella è il nuovo Presidente della Repubblica. E' stato eletto al quarto scrutinio con 665 voti  rispetto ad un quorum necessario di 505 voti, risultando così il presidente più votato al quarto scrutinio. Hanno ricevuto voti anche Imposimato 127, Feltri 46, Rodotà 17, quindi Bonino, Martino, Napolitano e Prodi con 2 voti; 14 i voti dispersi, 13 le schede nulle e 105 le schede bianche. Il Presidente Mattarella giurerà  martedì alle ore 10.00.
Figlio di Bernardo, politico democristiano più volte ministro tra gli anni cinquanta e sessanta, e fratello minore di Piersanti, che nel 1980 fu assassinato da Cosa Nostra mentre era presidente della Regione Siciliana, Mattarella da giovane ha militato tra le file della Gioventù Studentesca di Azione Cattolica, di cui fu responsabile per il Lazio dal 1961 al 1964 e poi della FUCI.
Laureatosi in giurisprudenza, è stato docente di Diritto parlamentare presso l'Università di Palermo.
Entra in politica con la DC: varca le porte di Montecitorio per la prima volta nel 1983. Rieletto nel 1987, fu nominato Ministro dei rapporti con il Parlamento nel governo Goria e confermato nell'incarico nel 1988 con il governo De Mita.
L’anno seguente – è il 1989 – è Ministro della Pubblica Istruzione nel governo Andreotti: si dimise dall'incarico il 27 luglio 1990, insieme ad altri ministri della corrente di sinistra della DC, per protestare contro la fiducia posta dal governo sul disegno di legge Mammì di riassetto del sistema radiotelevisivo, che venne soprannominato sarcasticamente legge Polaroid in quanto, a detta dei detrattori, si limitava a fotografare la condizione esistente legittimando la posizione dominante del gruppo televisivo di Silvio Berlusconi.
Privo di incarichi di governo, fu vicesegretario della Democrazia Cristiana nel 1990 al 1992, anno in cui venne rieletto alla Camera. Nello stesso anno gli fu affidata la direzione del quotidiano democristiano “Il Popolo”.
Nel corso della XII Legislatura, Mattarella fu relatore delle leggi di riforma del sistema elettorale della Camera e del Senato che, recependo l'esito del referendum del 1993, introducevano una preponderante componente maggioritaria. La legge Mattarella, alla quale il politologo Giovanni Sartori diede l'appellativo di Mattarellum, fu impiegata per le elezioni politiche del 1994, del 1996 e del 2001.
Tra i protagonisti del rinnovamento della DC che avrebbe condotto nel gennaio 1994 alla fondazione del Partito Popolare Italiano, nelle cui liste sarebbe stato eletto alla Camera nel 1994 e nel 1996, Mattarella nel luglio 1994, insieme alla componente più di sinistra dei popolari, si oppose alla candidatura di Rocco Buttiglione alla segreteria del partito, in sostituzione del segretario dimissionario Martinazzoli.
Sostenitore, sin dal 1995, della candidatura di Romano Prodi alla guida di una coalizione di centrosinistra (L'Ulivo) comprendente tra gli altri il PPI e il PDS, fu confermato alla Camera alle elezioni del 1996 e venne eletto capogruppo dei deputati popolari.
Caduto il primo governo Prodi, assunse la carica di vicepresidente del Consiglio durante il governo D'Alema I. Tenne invece il ministero della Difesa nei successivi Governo D'Alema II e Governo Amato II, sino al 2001, anno in cui viene rieletto alla Camera nelle liste de La Margherita. Alle politiche del 2006 fu candidato nella lista dell'Ulivo e venne eletto deputato per la settima volta. Nel 2007 fu tra gli estensori del manifesto fondativo dei valori del Partito Democratico, ma con lo scioglimento anticipato della XV legislatura il 28 aprile 2008, non si ricandidò.
Il 22 aprile 2009 è stato eletto dal Parlamento in seduta comune componente del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, del quale è diventato poi presidente.
Il 5 ottobre 2011 il Parlamento in seduta comune lo ha eletto giudice della Corte costituzionale alla quarta votazione con 572 voti, uno più del quorum richiesto.
Già in occasione dell'elezione del presidente della Repubblica del 2013 il suo nome fu incluso nella rosa dei candidati che Pierluigi Bersani sottopose a Silvio Berlusconi, ma gli venne preferito Franco Marini, che tuttavia non sarebbe stato eletto.(m.cip./aise)

Dal tessile di Biella alla vaniglia del Madagascar

Faccia a Faccia

Daniele Sella  39 anni di Biella, dove ha abitato e lavorato fino al 2009.
Mi sono sposato con Olinda, malgascia, e abbiamo una figlia Anna.
Ho incontrato mia moglie durante un viaggio fatto in Madagascar nel 2007, quando lei gestiva una piccola “epicerie” a Sambava.
Adesso viviamo tutti a Maroantsetra, che confina con il parco nazionale di Masoala la più grande foresta primaria protetta del Madagascar e che dal 1998 fa parte del patrimonio mondiale.
Mi sono incontrato alcune volte con il biologo e ricercatore di rane Franco Andreone, che frequenta  Maroantsetra, perchè in quella zona vive la rana pomodoro e non è difficile imbattersi in alcuni esemplari anche per le vie della cittadina, una mattina addirittura  ho trovato una rana pomodoro nel cofano della mia macchina.

A Biella
Biella rappresenta uno dei più importanti centri  lanieri italiani. Ho lavorato parecchi anni nel settore tessile in una ditta di tessuti per arredamento e tapezzerie come responsabile del reparto accoppiatura. Fino a quando la ditta ha chiuso i battenti. Ho trovato ancora lavoro in altre due aziende, ma purtroppo è successa la stessa cosa, fino a quando la crisi economica del settore nel 2000 ha stroncato definitivamente la maggior parte delle aziende che operavano nel biellese. Purtroppo essendo stato parecchi anni nel settore, ho potuto constatare che molte di queste aziende che hanno chiuso con la plausibile scusa della crisi economica, avevano ancora tante commesse da completare, e altre aziende hanno cercato di delocalizzare quello che c’era ancora da delocalizzare, e spesso si sono viste delle banche sovvenzionare aziende in perdita. Questa purtroppo è l’Italia di oggi!

Nostalgia......
È logico che ho molta nostalgia dei luoghi natii, degli amici e degli anni passati nella mia città, ho nostalgia dei miei genitori, sono figlio unico,  le compagnie e le passioni, la baita in valdescola e del coro polifonico dove ho cantato per parecchi anni.

Ma il Madagascar
Ho avuto modo di visitare parecchi paesi del mondo per turismo, molti dell’Africa, parecchi del Sudamerica, quando nel 1998, ho fatto il mio primo viaggio in Madagascar, promisi a me stesso che ci sarei ritornato, mi colpi’ la semplicità della gente, insomma, fu uno dei pochi viaggi in cui mi sentii veramente a casa, ed infatti  tornai nel 2007, e da li é cominciata questa mia nuova avventura…



Il tuo lavoro.....
Ho un Cyber Café, a cui ho dato il nome di "Uadesca", come la valle del mio paese di origine, a cui sono profondamente legato.
La mia attività é iniziata ufficialmente l’otto gennaio del 2010, dopo aver passato alcuni mesi a vagliare altre possibilità di lavoro in altre città come Diego, Sambava  e Tamatave.
Ero con la mia futura moglie a cercare qualche attività senza avere la minima idea di cosa cercare. Arrivando a Maroantsetra avevo bisogno di comunicare via mail e mi resi subito conto che era impossibile, perchè non esisteva un punto internet
qualificato; da li’ l’idea di portarci quattro computer e aprire un Cyber Cafè….ma non sapevo ancora a quali difficoltà stavo andando incontro….

Adesso…..
Adesso vivo e lavoro a Maroantsetra con mia moglie e mia figlia,  che é una città molto particolare, é una città molto scomoda da raggiungere, forse una delle piu’ scomode di tutto il Madagascar; l’ho scelta perché ho pensato che in questa città ci sarebbero state molte opportunità; ma non è stato cosi’.

Come si vive…
Come dicevo Maroantsetra é una città particolare,  grazie al proprio isolamento, é una città dove i prezzi dei prodotti locali sono bassi, ma tutto il resto é  piu’ caro rispetto al resto dell’isola, non c’é un supermercato, non c’é un ospedale degno di questo nome…non c’é una vera banca; qui é sconsigliato ammalarsi; carne e pesce non mancano , ma è quasi impossibile trovare del formaggio, i legumi sono cari e se il mare é agitato scarseggiano; tutti i prodotti che  si devono conservare in frigo come burro o latticini sono rari e se li trovi sono carissimi.

Come sono gli abitanti….
La gente é molto festosa, quando c’é qualche artista che si esibisce vanno tutti allo stadio, le discoteche sono molto frequentate, nelle festività tutti si riversano a fare pic nic e la spiaggia diviene affollata di gente.
Il clima é caldo ed umido, piove molto; i mesi migliori sono in genere ottobre, novembre e dicembre, fino ad aprile se non ci sono cicloni, per il resto piove spesso.

Con la gente
Io ho legato subito con la gente del posto, non ci sono stati particolari problemi, ma essendo vazaha, l’equazione é spesso vazaha uguale soldi, quindi dobbiamo fregarlo. Sapendolo, ho raffreddato un po’ i rapporti con tutte le persone che non hanno ancora capito che lavoro a prezzi malgasci, e quindi per i clienti malgasci non c’é alcun problema.

È  un posto isolato
Come dicevo prima, Maroantsetra é una città abbastanza isolata : la strada verso Tamatave é molto dura e percorribile solo con un fuoristrada, ci si impiegano 2 giorni e mezzo, a volte ci si impiegano anche cinque giorni ; arrivare a Tamatave via mare é  pericoloso, non esiste una vera compagnia di navigazione, i battelli che fanno questo tragitto,  viaggiano stracarichi di merci e la linea di galleggiamento é spesso tanto bassa che si rischia di affondare.

Il trasferimento di tua moglie
Quando mia moglie, che abitava a Sambava, ha traslocato per venire a Maroantsetra, si imbarco’ in un  battello ad Antalaha ( io mi trovavo in Italia per sistemare le ultime cose  prima di trasferirmi); era previsto che avrebbero impiegato circa due giorni  per arrivare a Maroantsetra, ebbene è arrivata dopo 10 giorni. Dall’Italia non avendo notizie per tutto quel tempo,  non sapevo più cosa pensare, ero molto preoccupato. A causa del mare molto agitato, si erano fermati prima di passare capo Masoala, ed hanno atteso che le condizioni del tempo migliorassero; ma si erano fermati in un posto isolato dove non c’era la possibilità di comunicare.
Antalaha é la prima città a nord di Maroantsetra, non c’é una strada, bisogna andarci in battello  oppure attraversare a piedi la penisola di Masoala ed il relativo parco, uno dei piu’ belli e selvaggi di tutto il Madagascar.

Com’è Maroantsetra
Maroantsetra, visto il suo isolamento, apparentemente dovrebbe essere un posto tranquillo, beh non é cosi’, io abito in centro città e posso dire che c’é molto movimento, sopratutto nella buona stagione. Quando comincia la stagione dei prodotti agricoli, in particolare chiodi di garofano e vaniglia, c’é grande fermento. Molte persone arrivano dalla campagna per vendere la vaniglia e arrivano anche parecchi commercianti/collettori per acquistare i prodotti per l’esportazione.
Maroantsetra é il fulcro di tanti commerci essendo circondata da tanti villaggi agricoli.

Il tuo lavoro, i tuoi clienti
I  clienti di ‘Cybercafé Uadesca’ sono di vario genere : dalla guida  che vuole tenere i contatti con i turisti, al turista che ha bisogno di comunicare via mail o inviare foto, qualche ragazzo che entra in facebook, ragazze che mettono un annuncio nei siti matrimoniali per trovare l’anima gemella in Europa, studenti che fanno  qualche ricerca. Ho pure tanti videogiochi e tanti ragazzi  vengono a giocare, come pure ho attrezzato un piccolo bar con bibite e succhi di frutta freschi e naturali.
Molti dei miei clienti non sanno usare internet, molti altri non sanno scrivere in francese quindi occorre una persona sempre disponibile per aiutarli. Sia io che mia moglie, che collabora nella mia attività, siamo molto fieri del nostro lavoro, perchè riteniamo di dare un valido contributo alla comunità con il nostro servizio.

Ma in che lingua
A Maroantsetra, non si parla il malgascio ufficiale, ma la lingua betsimisaraka. Sono già in grado di capire un discorso, perchè ho appreso molti vocaboli, sto cercando di studiare per migliorare le mie capacità.


La vaniglia......
Qualche anno fa ho conosciuto un grossista di Catania, che avrebbe voluto inserire la vaniglia bourbon nella sua filiera.
 Trovandomi nella zona in cui viene prodotta la migliore vaniglia del Madagascar, ho tentato di ottenere la documentazione necessaria per poterla esportare.
Ho fatto il giro dei vari uffici da Maroantsetra a Tamatave e sono stato anche al Ministero dell’Agricoltura,  quando finalmente riesco a raccogliere tutta la documentazione necessaria, mi viene negata l’autorizzazione alla esportazione, perchè non possedevo un preparatore della vaniglia abilitato e nemmeno il locale idoneo allo stoccaggio della vaniglia. La mafia non è solo in Sicilia!!!


E allora cosa hai deciso…..
Pero’ non demordo, perchè il grossista con cui sono in contatto, intende importare grosse quantità, e quindi c’è da guadagnare. Conosco, nel mentre,  un preparatore di vaniglia di Maroantsetra, il quale ha anche la licenza di esportazione, pur non avendo i locali adatti allo stoccaggio, come erano stati richiesti a me. Pertanto ho spedito, e continuo a spedire la vaniglia al mio amico grossista a nome del preparatore di Maroantsetra.
  Dato che la qualità della vaniglia é ottima ed esiste in campo mondiale una richiesta, continuo la collaborazione con questo preparatore, riuscendo ad offrire la vaniglia Bourbon del Madagascar della migliore qualità ad un ottimo prezzo di mercato.
Approfitto di questa intervista per invitare il lettore a contattarmi per eventuali forniture di vaniglia all’ingrosso.

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Uno dei prodotti più conosciuti del Madagascar è la vaniglia,
che viene ricavata da un’orchidea e si utilizza come aroma.
Poiché ci vogliono minimo due anni per far crescere i baccelli
di vaniglia, questi sono un prodotto piuttosto costoso.


Altri “faccia a faccia” on line
Incontriamo suor Concetta Zappulla all’Istituto “Suore Cappuccine
dell’Immacolata di Lourdes” di Palermo e non esitiamo a chiederle
della vita che conduce come missionaria.>>>>>>>>continua a leggere

Abbiamo incontrato padre Giuseppe Nicolai, imolese di adozione,
missionario in Madagascar. Gli abbiamo chiesto di parlarci della
sua attività e dei suoi rapporti con il popolo malgascio.

Mi chiamo Toni Vasco, sono nato ad Enna
ed ho svolto la professione di psicologo presso
il servizio di salute mentale. Ho lavorato per due
anni a Trieste, ai tempi di Basaglia ed ero stato
catturato dal fervore di quella che si chiamava “antipsichiatria”.

La mia prima casa era nel campo base a circa mezz'ora da Sambava verso Andapa. Mi ricordo un nome " Ambatolokoho "

Intervista a Fabiola Mancinelli, antropologa del turismo che
dopo un passato nella comunicazione e nella ricerca di tendenze
ha deciso di partire per studiare il Madagascar

Il sole, il mare, le spiagge, ma soprattutto la gente
ci ha fatto pensare che la nostra pensione(sic!) che
era  prossima, avrebbe potuto godere di tutto questo

Nosy Be l’Isola dei Sogni

Laureato in Scienze dell'educazione, ho lavorato come educatore

Dario e Valerio hanno creato Peter Pan nella spiaggia più bella del Madagascar
Anakao

49 anni romano ha inaugurato a Sainte Marie il suo nuovo Hotel

Anita Torti, nata in Madagascar, vive a Milano si sta facendo onore sui ring di tutto il mondo

La cantante malgascia che vive e fa successo in Italia

La storia di un medico che aiuta i bambini poveri del Madagascar

 in Madagascar per insegnare forme alternative di agricoltura

Non esisteva ancora il telefono, le strade erano piste in mezzo alla natura.
Poche capanne, una banca e un ufficio postale.
Quando Massimiliano Felici arrivò a Sainte Marie nel 1993, l’isola era così.
Oggi vive a Ankazoberavina isola deserta situata nella zona nordoccidentale del Madagascar

È titolare di un diving a Nosy Be

Rosario Volpi, 34 anni, ha vinto il Premio volontariato internazionale 2013.Dal 2007 si occupa di ragazzi

Enzo Maiorca e le sue immersioni

Pino Schintu e le sue fotografie

Dirige il lebrosario di Ambanja

È arrivato in nave e fa sentire la sua voce con radio AVEC

In Madagascar il negozio più bello con i vetri di Murano

Alberto il professionista del turismo

Ha lavorato nel turismo a Nosy Be

Un biologo arrivato da Milano al seguito di una spedizione
di studio della foresta del parco Nazionale di Masoala

Stefano, titolare della « Gelateria Italiana »
a Tulear, “si racconta” come e perchè è arrivato in Madagascar

Manuela fornisce i migliori ristoranti con il gelato italiano

Incontrando gli amici, al rientro dal mio primo viaggio in Madagascar,
alla domanda cosa ti sei portato dal Madagascar, ho risposto:
“la voglia di tornare”.

noi vogliamo seguire il suo esempio”.
Intervista a mons. Vella, vescovo in Madagascar

Ad Antananarivo, grazie a padre Pedro, è nato un progetto
che garantisce casa e lavoro a più di tremila famiglie.
Un esempio di azione caritativa, anche per il Fondo
Monetario Internazionale

la testimonianza di un carmelitano
Vi riportiamo l’intervista rilasciata da padre Bruno Dall’Acqua

Il regalo di San Valentino dello Zoo di San Francisco

Per dimenticare l'ex, lo zoo di San Francisco propone una divertente adozione di due simpatici animali: la blatta fischiante del Madagascar e lo scorpione dell'Arizona. Un'ottima occasione, questa, per mettere una pietra sopra alla storia fallimentare e aiutare la natura

Adottare una blatta o uno scorpione per festeggiare San Valentino dopo la separazione dalla propria dolce metà: è questa l’iniziativa singolare messa a punto dallo zoo di San Francisco per raccogliere fondi da utilizzare sia nella difesa di questi due particolari animali che nel sostentamento della San Francisco Zoological Society
Che sia una blatta fischiante del Madagascar o uno scorpione dell’Arizona, il riferimento al proprio o alla propria ex appare evidente dalle simpatiche descrizioni offerte dal sito web dello zoo californiano. Se per la prima si parla di “detriti della propria vita amorosa”, per il secondo l’attinenza con “le crudeli punture dell’amore” è fin troppo azzeccata.
“Niente dice meglio ‘sono andato avanti’, come adottare una blatta gigante da coccolare con il nome del proprio ex”: così è presentata la blatta fischiante del Madagascar. Come spiega la descrizione questa creatura, la più grande specie di scarafaggio, è l’unico insetto in grado di fischiare, oltre a riuscire ad arrampicarsi con facilità anche sulle superfici più lisce come il vetro. Anche lo scorpione dell’Arizona, il più grande del Nord America, non è da meno: “Niente cura meglio le punture come questa adozione in onore della tua vecchia dolce metà. Non è una sorpresa: questi invertebrati sono aggressivi, attivi e notturni. Proprio come la tua ex, essi vivono in buche dove scavano elaborati tunnel. Proprio come tu-sai-chi, quando una possibile vittima è nei paraggi, lo scorpione stringe la preda con le sue pinze e la colpisce”.

La donazione, 25 dollari per la blatta e 50 per lo scorpione, non arriva da sola. Infatti, per ringraziare dell’offerta, lo zoo invierà insieme a un certificato di adozione anche un simpatico dono, in base alla propria scelta. Si tratta di alcuni deliziose riproduzioni realistiche della blatta che, in natura può raggiungere anche gli 8 centimetri, o un tenerissimo scorpione di peluche. Il tutto, ovviamente, può essere recapitato anche a casa del proprio ex, una simpatica sorpresa che di certo servirà a mettere un punto alle storie sbagliate con la speranza, come ricorda lo zoo di San Francisco, di non incontrare mai più nessuno di questi due animali.
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Il termine "camaleonte" viene comunemente
usato come sinonimo di mimetismo. 

Si tratta di un " museo vivente ", un " santuario della natura ",
un piccolo continente  che concentra 12.000 specie di piante e
specie di vertebrati , mammiferi , rettili, anfibi e uccelli che sono endemiche.

In Madagascar possiamo rintracciare un grande patrimonio di biodiversità tutto da ammirare. Non a caso infatti i naturalisti definiscono quest’isola “l’ottavo continente”.

In piedi nel campo, una fionda nella mano, un contadino scaccia
gli uccelli con colpi precisi e veloci. Uno di loro caccia un urlo e
vola via dopo essere stato colpito e il contadino smette un secondo
di ridere solo per badare alla pentola di riso che gorgoglia ai suoi piedi.

ancora oggi  tanti organismi ancora da recensire
e proteggere nelle foreste dei tropici.

Identificate sei nuove specie di formiche Dracula in Madagascar
da un gruppo di ricercatori della California Academy of Sciences.

viveva in Madagascar con i dinosauri
David Krause, paleontologo della Stony Brook University di New York,
ha diretto il team di ricercatori che ha scoperto un cranio quasi completo
del mammifero, vissuto accanto ai dinosauri del Tardo Cretaceo in Madagascar.