giovedì 29 novembre 2012

Camaleonti del Madagascar


La scoperta del Camaleonte Tarzan, il nuovo signore della giungla

 In Madagascar può' capitarvi di uscire di casa e trovare un mugolo di bambini che inseguono un inerme camaleonte che gira nei dintorni, oppure di trovare dei piccoli camaleonti appena nati nel vostro prato davanti casa.
Nelle ore calde della giornata queste graziose e simpatiche creature vanno in giro in cerca del cibo con cui nutrirsi e si mimetizzano con la natura circostante con tanta facilità.
Intanto in un angolo della foresta del Madagascar è stata scoperta recentemente una nuova specie chiamata “Calumma Tarzan” che ha preso il nome dalla foresta dove è stato ritrovato.



La "Foresta di Tarzan” è nei pressi di Ambodimeloka, il cui nome originale era Tarzanville. Lungo appena 13 centimetri ha dei colori che cambiano a secondo dell'ambiente che lo circondano.
Come tutti i camaleonti, anche la Calumma Tarzan ha una coda portentosa. Una sorta di arto vero e proprio con il quale riesce ad aggrapparsi ai rami per non cadere. La usa per stare in equilibrio ed è un valido strumento ausiliario per arrampicarsi sugli alberi, proprio come le scimmie!

 Il nome camaleonte viene dal greco e significa "leone di terra".
Il termine "camaleonte" viene comunemente usato come sinonimo di mimetismo. Sappiamo bene che questa fama è ben meritata, la sottofamiglia dei Chamaeleoninae dispone infatti di un complesso sistema di cellule dermiche (della pelle) che permette loro di assumere varie gradazioni e trame di colore (ogni specie tuttavia ha un suo "repertorio" per cui può assumere solo alcuni colori). In pratica esistono cellule che portano pigmenti gialli e/o rossi, altre che portano cristalli di guanina (usati per creare, tramite diffrazione, il blu e quindi il verde) e i melanofori che determinano la colorazione scura. Queste ultime cellule sono molto particolari infatti, mentre le altre cellule pigmentate formano uno strato sottocutaneo uniforme, i melanofori hanno una forma a imbuto/clessidra che li localizza sia sopra che sotto lo strato delle altre cellule pigmentate. I melanofori quindi possono convogliare la melanina che contengono sopra le altre cellule pigmentate conferendo colorazione scura all'animale, ovvero riunirla nello spazio sottostante permettendo ai colori chiari e brillanti di emergere. Sono proprio i melanofori ad essere regolati dal sistema nervoso e quindi risentire più direttamente dell'umore dell'animale: se è una variazione dal verde al marrone potrà essere legata alla colorazione dell'ambiente circostante, una variazione chiaro->scuro o viceversa dipenderà direttamente dalle "emozioni" del camaleonte.
 I camaleonti impiegano varie strategie per regolare con precisione la loro temperatura corporea: al sorgere del sole esibiscono colori scuri per "catturare" tutte le radiazioni possibili, nello stesso tempo appiattiscono il corpo al massimo per esibire, al calore, la massima superficie corporea. Una volta termoregolati "vestono" colori più chiari e cominciano l'attività esplorativa. In caso di calura eccessiva divengono chiarissimi, si nascondono all'ombra ed eventualmente traspirano attraverso la bocca che viene tenuta aperta.
I camaleonti adottano tre diverse modalità riproduttive a seconda della specie. Esistono infatti specie ovipare, ovovivipare e partenogenetiche (più rare).
Le specie ovipare sono le più diffuse, in questo caso la femmina è in grado di trattenere le uova fintanto che non le riesca di trovare un adatto sito di deposizione.
In natura la giornata tipo di un camaleonte si svolge in quest'ordine: sveglia all'alba, bagno di sole per prendere energie, giro del proprio albero/cespuglio/ciuffo d'erba/fazzoletto di foglie secche, con annessa colazione, pennichella durante le ore più calde, nuovo giro di perlustrazione con cena ed infine a nanna nel punto più folto e buio del proprio possedimento, acquattato contro un ramo con occhi chiusi e coda arrotolata. Tutto questo non contempla alcuna attività sociale e guai quando due camaleonti entrano in contatto visivo: allora sono minacce mute, ma coloratissime, vere parolacce con cui si mandano cordialmente a quel paese senza emettere alcun suono.
Gli occhi dei camaleonti rappresentano un caso unico nel mondo animale. Possono ruotare e mettere a fuoco indipendentemente l'uno dall'altro; senza spostarsi, il camaleonte è in grado di osservare l'ambiente circostante a 360°. Quando punta una preda, il camaleonte rivolge verso di essa entrambi gli occhi. Gli occhi sono coperti quasi interamente dalle palpebre. I camaleonti si nutrono generalmente di insetti, soprattutto locuste, mantidi e grilli, ma le specie più grandi arrivano a nutrirsi di piccoli uccelli. Contrariamente a un'opinione diffusa, la maggior parte dei camaleonti non mangia le mosche. Qualche specie, come il C. calyptratus, si ciba occasionalmente di sostanze vegetali.


Attualmente il "paradiso" dei camaleonti è il Madagascar (con 120 specie di Chamaleoninae e 30 di Brookesiinae)
Purtroppo il Camaleonte Tarzan, appena scoperto, cosi’ come le altre specie esistenti in Madagascar, fanno parte della lista rossa cioè di quella specie minacciata di estinzione e sono stati inseriti in blocco nella lista delle specie protette dalla convenzione di Washington (allegato B), e l'Europa ha chiuso i battenti alle importazioni dal Madagascar.
In Madagascar,  il camaleonte viene visto dalla maggior parte della popolazione con timore e una sorta di soggezione. I Sakalava (tribù del Nord) ritengono infatti che i camaleonti portino in sé gli spiriti cattivi dei morti.
Ci auguriamo che la deforestazione in atto non contribuisca a fare sparire un essere tanto importante per la natura e la biodiversità del Madagascar. AS
Camaleonte dell'isola di Sainte Marie


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