di Franco Andreone , Angelica Crottini, Gonçalo
M. Rosa
Un piccolo
frammento di foresta pluviale dell’Est del Madagascar nasconde una comunità
ricca e diversificata di anfibi e di rettili, della quale ancora molto c’è da
scoprire. Si tratta della Riserva Naturale Integrale di Betampona, dove il team
della Italian Gekko Association condurrà
una ricerca nel 2013.
Saranno
studiate l’ecologia e le preferenze ambientali dei rettili della foresta e si
spera anche di trovare delle nuove specie da descrivere, come capita ancora
oggi in Madagascar.
Infatti,
in questa isola dell’Oceano Indiano si trovano ancora oggi numerose nuove
specie di animali e di piante, e la sensazione di scoprire una nuova specie nel
21° secolo è a dir poco indescrivibile! E’ incredibile come ci siano ancora oggi
così tanti organismi ancora da recensire e proteggere nelle foreste dei
tropici.
La Riserva
Naturale Integrale di Betampona è una sorta di “francobollo” di foresta
pluviale di circa 29 KM quadrati circa 40 km dalla città di To¬amasina (ai
tempi dei francesi chiamata Tamatave). Per raggiungere Betampona bisogna
percorrere un’antica strada “car¬rozzabile” realizzata dai francesi durante
l’epoca coloniale. Che però di “carroz¬zabile” non ha davvero più nulla e si
presenta piuttosto come un susseguirsi interminabile di profonde buche fangose
All’ultimo villaggio prima del fiume Ivoloina, Nosy Be, il vecchio ponte se l’è
portato via anni fa un ciclone. Adesso rimangono a sua testimonianza solo due
monconi di cemento che guardano il fiume, normalmente placido, ma pronto a
gonfiarsi sotto l’impeto delle piogge cicloniche di gennaio-marzo.
Franco Andreone durante le sue ricerche |
Qui
bisogna usare una piroga per farsi portare dall’altra parte. Di solito in
questa breve traversata si è accompagnati da ogni genere di viaggiatori e
mercanzie: giovani e anziani, persone a piedi e in motoci¬cletta, animali
domestici, generatori di corrente e quant’altro. Dall’altra sponda vi sono dei
“taxi brousse”, macchine sgangherate che fanno la spola fino al villaggio di
Fontsima¬vo. Lì si lasciano i “mezzi” e bisogna inerpicarsi fra villaggi e
coltivazioni di vaniglia e riso. Si superano sette torrenti e si sale verso la
cima della collina. Betampona in lingua malgascia vuol proprio dire “gran¬de
collina”: la si raggiunge dopo alcune ore di marcia e tanto sudore e fatica. Ma
in vetta alla collina ci aspetta il villaggio di Rendrirendry, che è un campo
base per i ricerca¬tori che qui giungono da tutto il mondo e per le guide
naturalistiche. Betampona
è stata la prima riserva naturale istituita dallo stato malgascio, nel 1926.
Oggi è gestita come riserva naturale accessibile solo a ricercatori che
lavorano in collaborazione con il Madagascar Fauna Group, un consorzio di zoo
europei e americani, e con il Madagascar National Park, l’ente che si occupa
della gestione del network di aree protette del paese.
La foresta
di Betampona ha un’altitudine lievemente inferiore agli 800 m sul livello del
mare ed è una delle ultime foreste di bassa quota lungo la costa orientale del
Madagascar.
Le altre
sono state ormai tagliate e bruciate dai malgasci nel corso dei secoli, per
produrre legna da ardere, carbone e per creare nuova superficie utile per la
coltivazione dell’onnipresente riso.
Questo
piccolo frammento conserva al suo interno una notevole ricchezza erpetologica,
con circa 80 specie di anfibi segnalate nei suoi 2228 ettari. La comunità di
rettili dell’area è ancora poco nota, anche se alcune specie interessanti sono
state già osservate durante varie visite a partire dal 2007: tra queste il
serpente Langaha madagascariensis, il boa Sanzinia madagascariensis, alcuni
micro-camaleonti del genere Brookesia e diverse specie criptiche di Madascincus
e Amphiglossus che si nascondono sotto il fogliame e terreno. Per quanto
riguarda i gechi, le osservazioni della Italian Gekko Association hanno
confermato la presenza di almeno 8 dei 12 generi descritti in Madagascar. Le
prime stime indicano quasi 20 specie presenti in questa piccola area, fra cui
diverse specie dalle abitudini diurne come Phelsuma e Lygodactylus. Forse
introdotta dall’uomo è Gehyra mutilata, un geco notturno grigio-brunastro
probabilmente nativo di Sud-Est asiatico. Ebenavia inunguis è un geco
arboricolo presente in molte aree a foresta pluviale: con tipiche lamelle
adesive (simile a foglie) sotto le dita, questa specie presenta una
caratteristica testa appuntita e un corpo di forma allungata. Infine, lo
spettacolare genere Paroedura comprende una ricca radiazione di specie in
Madagascar e nelle isole Comore.
Questo
gruppo di gechi notturni è distribuito in una grande varietà di habitat, con
almeno due specie presenti a Betampona: Paroedura gracilis e P. masobe.
Classificata come specie in pericolo (EN) dall’Unione Internazionale per la
Conservazione della Natura (UICN), P.
masobe è una specie sensibile al mantenimento di buone condizioni della
foresta. Vittima della sua bellezza e rarità, la specie è minacciata, oltre che
dalla deforestazione e dall’alterazione anche dalla raccolta per il commercio
internazionale di animali esotici. Non meno attraenti sono i gechi dalla coda a
foglia del genere Uroplatus. Si tratta di specie notturne specia¬lizzate e con
una notevole capacità di mimetizzazione. Nelle specie di grandi dimensioni ,
come Uroplatus fimbriatus e in U. sikorae sono presenti lembi cutanei lungo i
margini della mascella inferiore e sui margini laterali del corpo e degli arti.
LA SPEDIZIONE A BETAMPONA E LA RICERCA SUL CAMPO
La ricerca
a Betampona si svolgerà nel periodo estivo del 2013, tra i mesi di novembre e
dicembre, quando gran parte dei rettili sono in attività e le piogge non sono
ancora eccessive.
Il team
comprenderà diversi membri, ognuno con la propria specialità e competenza. Fra
questi F. Andreone, A. Crottini, D. J. Harris, G. M. Rosa, D. Salvi e E.
Scanarini. Parteciperanno anche studenti dell’Università di Antananarivo e
guide capeggiate dall’esperto e appassionato Jean Noël. La ricerca durerà circa
cinque settimane e avrà due obiettivi principali, quello di redigere la lista
dei rettili di Betampona e quello di approfondire la conoscenza sulla biologia
e distribuzione nella riserva del geco Paroedura masobe.
Il team
sarà suddiviso in due gruppi e ogni gruppo visiterà per un periodo di 8 giorni
tre dei sei campi base, i quali saranno più o meno equamente distribuiti nella
riserva. Utilizzando lo stesso approccio, nel 2007 è stato possibile
caratterizzare gli anfibi che abitano la foresta di Betampona, e al tempo
stesso è stato possibile scoprire che 21 di esse erano specie nuove alla
scienza. Proprio per questo crediamo che la spedizione del 2013 permetterà l’identificazione
di numerose nuove specie accrescendo la già nutrita e variegata lista di
rettili endemici del Madagascar. Nei campi il team di ricerca posizionerà
trappole a caduta per intercettare i rettili dalle abitudini fossorie, mentre
per individuare i rettili arboricoli si monitoreranno una cinquantina di alberi
al giorno. Dopo la cattura gli animali verranno identificati tramite studio
della morfologia e della loro genetica.
La
Paroedura masobe sarà oggetto di particolare attenzione e la raccolta di informazioni
sulla biologia e ecologia si tradurrà in una migliore gestione e conservazione
delle specie!
Vista
l’assenza di habitat idonei, questo geco dalle abitudini semi-arboricole pare
essere assente nell’area che collega la riserva di Betampona a quella di
Zahamena, rendendo di fatto queste due popolazioni isolate tra di loro.
Nonostante
sia stata esportata in grandi numeri verso l’Europa e gli Stati Uniti, ancora
pochissimo si conosce della biologia di questa specie in natura. Con questa
spedizione cercheremo di capire
la
distribuzione del geco nella Riserva e in base alle catture che effettueremo
sul campo cercheremo di stabilire la dimensione della popolazione che abita
Betampona.
CONOSCERE PER PROTEGGERE
Lo studio
erpetologico a Betampona consentirà auspicabilmente alle autorità di
identificare le specie e gli ambienti maggiormente sensibili e meritevoli di
un’attenzione particolare.
Tenuto
conto che la riserva è una vera e proprio “isola” di foresta all’interno di
un’area deforestata, qualsiasi indicazione di carattere ecologico e tassonomico
è senza dubbio necessaria, oltre che utile.
Se anche
per i rettili verranno scoperte, com’è accaduto per gli anfibi, molte nuove
specie, la riserva di Betampona potrà diventare un vero e proprio santuario
erpetologico, da salvaguardare con la massima cura.
Articolo
su gentile concessione tratto dalla rivista Italian Gekko num. 3 dell’agosto
2013
SONGLINES
VIAGGI è sponsor tecnico di Italian Gekko Associatio
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INVITO
|
Italian Gekko Association e Artù Pub,
ti invitano ad una serata all'insegna del Madagascar! Martedì 8 Ottobre alle
ore 20.00 verrete accolti al Pub, riunita la maggior parte dei partecipanti
daremo inizio alle danze! In apertura IGA presenterà il progetto di ricerca a
Betampona, lenzuolo di foresta pluviale a Nord Est del Madagascar, che avrà
inizio a partire da fine Ottobre. A seguire, Olga del Madagascar che allieterà
la serata con le sue canzoni. Il tutto accompagnato da cibo malgascio, un
piatto unico con alcune pietanze tipiche!
La cena malgascia costa 10€ (bere escluso), chi vuole favorirne dovrà versare anticipatamente la quota di persona al Pub o tramite postepay (potete avere i dati per la ricarica postepay scrivendo a: association@italiangekko.net) |
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