domenica 18 novembre 2012

In Madagascar un grande patrimonio di biodiversità tutto da ammirare


In Madagascar possiamo rintracciare un grande patrimonio di biodiversità tutto da ammirare. Non a caso infatti i naturalisti definiscono quest’isola “l’ottavo continente”. Visitando quest’ambiente naturale, ci possiamo rendere conto che ci troviamo di fronte ad una grande varietà di specie sia animali che vegetali, che rappresentano il 5% della totalità delle specie viventi del mondo. Una caratteristica peculiare di queste forme di biodiversità consiste nel fatto che esse possono svilupparsi e vivere soltanto in questo luogo. Un insieme di risorse naturali che suscita stupore. Lo stesso WWF mette in evidenza che nel corso degli ultimi 10 anni in Madagascar sono state scoperte 615 nuove specie viventi. La biodiversità è un valore da tutelare. Basti pensare che, in termini di biodiversità, solo in Italia ci sono 58.000 specie animali a rischio estinzione. Per questo occorre mettere in atto strategie adeguate di tutela ambientale.
In tema di biodiversità l’estinzione a volte può essere più veloce dell’evoluzione. Ma in Madagascar sembra possibile rintracciare una grande ricchezza, dal valore inestimabile: pesci, invertebrati,anfibi, rettilimammiferipiante. È comunque vero che molte di queste specie sono già in pericolo. Si calcola che, per ciò che concerne la biodiversità, esiste un rischio di estinzione per una pianta su cinque.
Gli esperti fanno notare che le principali cause che mettono a rischio la biodiversità sono costituite dalla deforestazione, dalla pesca eccessiva, dal bracconaggio e dall’erosione delle barriere coralline. Un’altra minaccia degli habitat naturali del Madagascar è rappresentata dall’instabilità politica del Paese.

Biodiversità: estinzione più veloce dell’evoluzione
Ancora una volta il mondo deve temere una minaccia. Proprio come era successo con la scomparsa dei dinosauri sulla terra, noi uomini stiamo portando flora e fauna all’estinzione. Prima ancora che esse possano evolversi per abituarsi alle nuove condizioni di vita cui sono sottoposte. L’annuncio è stato dato al Guardian da Simon Stuart, presidente della Species Survival Commission dell’IUCN, l’organismo che monitora ufficialmente le specie minacciate ed estinte. E di lui c’è da fidarsi, dato che si tratta di uno dei maggiori esperti di biodiversità a livello mondiale.
Biodiversità: rischio estinzione per una pianta su cinque
Tutelare la biodiversità significa anche cercare di ridurre il rischio di estinzione per le piante. E a quanto pare questo rischio c’è, almeno per una pianta su cinque. È questa la conclusione a cui è giunto uno studio portato avanti dal Royal Botanic Gardens, Kew, dal Natural History Museum di Londra e dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura. Una minaccia che va affrontata in maniera consapevole e mediante la messa in atto delle giuste strategie in nome dellatutela ambientale e dell’ecosistema. Anche perché l’azione dell’uomo è responsabile di questo pericolo.
Quella della tutela ambientale non è una questione che può passare inosservata. La natura ha bisogno di essere protetta dai comportamenti sconsiderati degli uomini, che spesso non tengono conto dei danni ambientali che possono provocare. Gli studiosi hanno esaminato numerose specie di vegetali, raccogliendo su di esse precise informazioni botaniche. Attraverso appositi confronti e analisi hanno potuto delineare un quadro chiaro sul rischio di estinzione che interessa le piante conosciute.
Le piante sono a rischio soprattutto perché stanno perdendo il loro habitat a causa del fatto che l’uomo sta sempre più convertendo gli ambienti naturali in spazi dedicati all’agricoltura e all’allevamento. Le piante più a rischio sono le gimnosperme e quelle che fanno parte dellaforesta pluviale tropicale. Una sostenibilità ambientale delle azioni umane che non sembra sia riuscita in tutto. Non si può non recepire l’appello lanciato dal professor Stephen Hopper, direttore del Royal Botanic Gardens:
Non possiamo stare a guardare le specie vegetali che spariscono. Le piante sono la base di tutta la vita sulla Terra, forniscono aria pulita, acqua, cibo e carburante. Tutta la vita degli animali e uccelli dipende da loro, e così anche noi.
Fonte | Ecologiae

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