martedì 18 giugno 2013

Treccine e gancio. Anita, avvocato e professionista della boxe italiana

Nata in Madagascar da mamma del luogo e papà italiano Anita Torti, avvocato e pugile, si sta facendo onore negli ultimi anni sui ring di tutto il mondo. E' una delle tre donne professioniste della boxe italiana pesi leggeri. Del paese d'origine della mamma ricorda il profumo dello zenzero e della frutta, a Milano ha appreso l'arte del combattimento. 

Anita Torti, avvocato civilista con studio in via Francesco Sforza, 36 anni, è una delle tre donne professioniste della boxe italiana categoria leggeri. Un mese fa, in Belgio, ha combattuto per il titolo mondiale Wibf perdendo ai punti contro la belga Delfin Persoon. «Poco male, mi sto già preparando al prossimo assalto al titolo».

 Siamo all’interno di un cortile dietro viale Toscana dove ha sede la MMA Atletica Boxe palestra per chi la boxe è una cosa seria. Garcia Amadori, maestro di pugilato, da tre anni e mezzo allenatore e mentore dell’avvocato Torti. «L’ho preparata a combattere come un uomo», è la presentazione di Amadori. «In media le donne boxeur hanno uno stile approssimativo, Anita invece ha appreso la tecnica maschile e in allenamento i suoi sparring partner sono esclusivamente uomini».
Lei si allena tutti i giorni: «Una vita d’inferno, al mattino tra il tribunale e lo studio, pausa pranzo allenamento, di nuovo in studio, alla sera ancora palestra».

La prima volta che ha indossato i guantoni è stato a New York nel 2009: «Mi ero trasferita negli Stati Uniti perché avevo intenzione di esercitare la professione lì. Per caso ho iniziato a frequentare la palestra Gleasons a Brooklyn. Mi sono appassionata immediatamente e, grazie al mio passato nella savate (la boxe francese, ndr ) in poco tempo ho raggiunto un buon livello come pugile». Decisa a diventare professionista, l’avvocato Torti ha iniziato a combattere sotto la bandiera del Kosovo: «In Italia, per ottenere la licenza devi disputare una serie di match. Io non avevo incontri alle spalle, così mi sono tesserata per la federazione kosovara. Per loro ho sostenuto tre match per il titolo mondiale». Ad oggi, questo il suo curriculum: 8 match dei quali 6 vinti per ko. «Sono una picchiatrice, dicono che ho il pugno pesante. Amo tirare di jab , ma il mio colpo migliore è l’ over hook , il gancio. Diciamo che nella vita di tutti i giorni so difendermi, ma sono una donna pacifica».

Anita Torti è civilista: «Ho esercitato anche nel penale ma non avevo il giusto distacco per fare la difesa. Il più delle volte avrei mandato in galera i miei clienti. Ora mi occupo di diritto di Famiglia, il mio futuro è questo, la boxe rimane una passione». Single («Non ho tempo per un uomo»), spirito gaudente («Amo la vita notturna»), buona lettrice («Adoro la Fallaci»), l’aspirante campionessa del mondo tra un pugno e l’altro si preoccupa dell’estetica («Ho lavorato molto sulla difesa, so coprirmi bene il volto»), e delle sue treccine rasta: «Ho i capelli ricci ed è un omaggio alla terra di mia mamma, il Madagascar». A proposito, che dicono in famiglia della sua passione per la boxe? «Che combattevo l’ho tenuto nascosto a lungo, anche per non fare spaventare la mamma. L’ha scoperto quando un giornale pavese ha scritto di me»


Anita Torti affronterà il 13 Luglio a Berlino  la fortissima  plurititolata WBO, WIBF, WBF  Ramona Kuehne per il Titolo WBO. Un match attesissimo.


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-                             Léa Ratsimbazafy, vive a Roma dal 2001 con la famiglia.

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