Sono Luana Mannocci nata a Piombino e da tantissimi
anni svolgo la professione di medico ad Ariccia in provincia di Roma. Mi
piace viaggiare e raccogliere erbe domestiche nei campi, ma mi piace anche
leggere, dipingere lavorare all’uncinetto
Il lavoro
Oltre a essere medico generico specializzata in
patologia generale, con una particolare formazione sulle Malattie della Povertà
e dell’Immigrazione ho ricevuto in sette anni di volontariato presso la II
Clinica Pediatrica del Policlinico Umberto Primo una particolare formazione in
pediatria
Sono iscritta all’Ordine dei Medici di Roma e
all’Ordine dei Medici di Antananarivo
La famiglia
Sono sposata con Marcello e abbiamo due figlie Giada e
Letizia, mio marito dopo avere lavorato per 27 anni come sindacalista, oggi
gestisce un agriturismo didattico per ragazzi e bambini a Lanuvio ed è
responsabile progetti di Gialuma onlus l’associazione che abbiamo fondato nel
2004.
Come è nata la tua passione per il terzo mondo
In seguito all’arrivo di numerosi immigrati nel mio
studio di medicina generale, ho voluto approfondire le tematiche delle
malattie dei paesi poveri, per sentirmi più preparata a far fronte come
medico alle loro richieste.
Ho fatto un primo corso di 700 ore
all’università Cattolica poi un Master Biennale alla Caritas Romana, poi
un master ad Ancona organizzato dalla Fondazione de Carneri e dall’associazione
Carlo Urbani e presso l’INMP.
Ho vinto una borsa di studio per un master in
Tanzania(isola di Pemba) sull’organizzazione di campagne di salute nei paesi
del terzo mondo.
Ho fondato un ambulatorio per Immigrati Irregolari
presso la Asl RH2 che ho condotto per sette anni. L’ambulatorio è stato per
molti anni l’unico punto salute nel
distretto RMH2 ( un territorio di oltre cento mila abitanti).per immigrati
irregolari.
Il Madagascar
Il Madagascar in realtà mi è stato indicato casualmente da
una mia paziente che lavorava a S. Egidio, che mi ha suggerito di fare questa
esperienza nel sud Madagascar a Fort Dauphin presso il dispensario delle figlie
della Carità.
Come è sorta Giuluma
Gialuma è sorta dopo il primo viaggio in Madagascar e
per spiegare meglio il mio stato d’animo riporto qui di seguito una lettera che
ho inviato alle mie figlie; era il 15 agosto 2004.
Ecco la lettera
Ecco la lettera
"Fort Dauphin ore 16,00 del 15 agosto 2004
Cara Giada, Cara Letizia,
Vi scrivo dal Parco di Nahampoana alla fine di una
bella escursione, a piedi e in barca, lungo i canali della foresta, sono ormai
a metà viaggio, vi penso spesso con affetto e nostalgia, e, con un po’ di
rimpianto per non essere riuscita a portarvi..
Oggi ho giocato con i Lemuri, allegri e curiosi, ho
visto un boa arrotolato accoccolato su un albero proprio sopra la testa di
papa’..le piante poi, sono magnifiche..
Oggi, siamo in questo incanto..lontani dai malgasci..è
un posto per turisti, questo..molto semplice e bello però..
Questi giorni ho visto molte cose, che, arrivata a
casa, forse, non saprò raccontarvi..i documenti fotografici parleranno per
noi..,spero, ma non sarà proprio come vedere..
..Ho visto, figlie mie, incarnato, il motivo che ci
costringe ad essere felici..ho toccato con mano la gioia di avervi fatto
nascere nella nostra puzzolente società..la gioia di aver avuto sempre per voi,
tutto quello di cui voi avevate bisogno per crescere, il cibo, gli abiti per
vestirvi, una bella casa per farvi vivere..e dolci, e caramelle, e giochi, e
forza per farvi tenere effusioni..ho visto e sentito sulla pelle per la prima
volta, l’immensa gioia di avere per voi la sicurezza del cibo, dell’acqua
pulita, delle cure..la gioia di donarvi il sapone, le creme, il profumo, per
farvi avere la pelle liscia e profumata e la sicurezza e la libertà di
farvi sentire desiderabili agli occhi di chi amate..
Ho visto, e sentito, annusato e toccato con mani, l’invisibile
gioia di farvi studiare e di aprire le porte della vostra mente per
conoscere ciò che vi circonda, e capirlo..
La madre malgascia..no..non sente, non ha questa
gioia, i bimbi qui muoiono spesso prima ancora di crescere, hanno piedini massacrati
dalle pulci della sabbia che, depongono le uova sotto la loro pelle..non hanno
scarpe loro, e se ce l’hanno, nessuno ha fatto capire loro l’importanza di
usarle..i piedini dei bimbi malgasci sono diversi da come erano i vostri..e di
come saranno quelli, delle creature fortunate che nasceranno dal vostro
seno..quando voi lo vorrete…
La madre malgascia è povera povera..non sfama i suoi
bimbi, il più delle volte non ha nulla, una patata arrostita, una manioca, e
tanto sporco intorno, tante malattie..nella miseria più nera, nell’ignoranza
totale, che intorpidisce la mente, cresce i figli che riesce a tirare
avanti..come una primitiva..beve l’acqua mista alla fogna, e la da ai suoi
bambini..microbi e batteri con la malnutrizione fanno il resto..Ma, lei e i
suoi bambini, sorridono…
Qui, bimbe mie, passa tutto in secondo piano..le liti,
l’aggressività, le depressioni insulse della nostra vita di occidentali
viziati..qui si torna ad essere uomini e donne, a comprendere che da questa
vita non ci si deve escludere, noi che abbiamo tutto, abbiamo nei confronti di
questa gente il dovere di essere felici, di portare tra noi la loro voce, di
amplificare la loro sofferenza, di far vedere ai ciechi, di far sentire ai
sordi!
Abbiamo il dovere di dare un aiuto, anche solo
intellettuale, perché i pochi che sanno diventino molti..perché il mondo cambi
direzione…
Un
bacio mamma "
E allora......
Sono rientrata da quel mio primo viaggio frastornata
per quello che avevo visto con i miei occhi e per molti mesi con mio marito
abbiamo sempre avuto queste immagini dei bambini poveri del Madagascar, di
questa povertà che quando l’incontri, quando incontri questi bambini, ti
sorridono e ti salutano con tanto amore e non ti chiedono nulla.
Ho ritenuto che era un mio dovere cercare di fare
qualcosa.
Il primo problema tornando in Madagascar
La difficoltà di
rapporto con la referente Veronica sin dal nostro primo
viaggio, con le suore di Fort Dauphin e la constatazione che i bambini
dell'Orfanotrofio di Fort Dauphin (per visitare i quali ero andata )
erano in stato di abbandono e denutriti nonostante gli arrivassero
copiosi aiuti dall'Italia
Gli abitanti del Madagascar
Popolo meraviglioso, complesso, una moltitudine di
poveri, sfruttati, sorridenti ma drammaticamente tenuti nell’ignoranza.
Ho fatto 20 viaggi in Madagascar, in media 2 all'anno,
portando sempre strumentario medico, farmaci e qualche regalo per i
bambini e tanta energia per riuscire a capire e per dare loro la speranza di
crescere autonomi ed indipensìdenti secondo la loro cultura.
Cosa pensi della politica
Non ho particolari pensieri, in Madagascar, come in
gran parte del Mondo, le politiche sono determinate dai grandi assetti
finanziari, dalle speculazioni e dagli sfruttamenti delle risorse e da
precisi giochi di potere economico che nel particolare caso del
Madagascar hanno mano del tutto libera per lo stato di grande miseria ed ignoranza
in cui è costretta la maggior parte della popolazione. Del resto puntare
sull'educazione(quella vera, quella che porta alla crescita ed all'autonomia)
non mi sembra sia ancora entrato nel cervello di molti.
Di cosa vai particolarmente orgogliosa
Della mia ostinazione e della determinazione, dell’unione
con mio marito che in questa esperenza ci ha visto entrambi crescere, dell'essere arrivata alle tappe
della mia vita con le mie forze e solo con quelle oltrechè con il grande aiuto
della mia famiglia che non mi ha mai ostacolato.
Hai un messaggio da comunicare
Se tutti coloro che sono impegnati nel mondo della
cooperazione e degli aiuti internazionali riuscissero a superare la logica
dell’orticello sarebbe risolto il problema della povertà nel mondo.
Si assiste troppo spesso sia in Italia che in
Madagascar ad interventi che vanno ben oltre il limite del rispetto
dei beneficiari, si pensa che il nostro
progetto possa essere copiato…anziché …condividerlo, ognuno cerca di strappare
un piccolo spazio di potere vicino al quale
non vogliamo che nessuno si
avvicini, per la stolta paura di perdere il privilegio …
Nella realtà, ho sempre sostenuto la necessità urgente
di individuare progetti orizzontali che partendo da cose semplici, sui quali
più o meno tutti siamo impegnati, come può essere l’alimentazione o le campagne di educazione all’igiene o alla
lotta contro i parassiti intestinali
L’errore più grande della tua vita
Non aver saputo prima come era il mondo
dall’altra parte.
Dove vorresti essere
In Madagascar o in qualunque parte del mondo dove il
mio lavoro possa essere utile alle persone più povere e dove possa donare
me stessa e apprendere e riflettere sulle cose su cui non mi sono mai
soffermata.
Luana Mannocci
Gialuma onlus è stata premiata nel 2007 dal
Presidente della Repubblica per ” la meritoria attività umanitaria svolta a
favore delle popolazioni del Madagascar” e per la realizzazione della Mostra
Evento:”Madagascar:alle Donne ed alle Bambine” premiata nel 2012 con contributo
e medaglia dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Il prossimo
progetto Rosso Bianco Verde :
3 colori per 2
bandiere di 2 paesi
Italia
Madagascar
Progetto di
Fratellanza e Conoscenza tra Italia e Madagascar
Progetto
triennale finalizzato alla realizzazione e sostegno della
Casa dei
Ragazzi a Fort Dauphin
Organizzato da
Gialuma onlus
in collaborazione con il Liceo Joyce di
Ariccia del Comune di Ariccia di Genzano
e di Albano Laziale
Prenderà
l’avvio il 19 novembre al PalaCesaroni di Genzano di Roma alle 9,00
con il
contributo straordinario all’Inaugurazione del prof Aldo Morrone
Descrizione iniziativa :
Si tratta di un’iniziativa che si svolgerà durante due anni scolastici nei
quali verrà realizzata una formazione approfondita tesa alla conoscenza del
paese Madagascar, da più punti di vista.
Questo avverrà mediante momenti di formazione specifica a scuola e mediante
momenti collettivi, tesi a creare e progettare iniziative di sostegno del
progetto stesso nella propria scuola ed iniziative di confronto con gli
studenti di diversa formazione scolastica.
Durante il progetto una rappresentanza di ogni scuola, selezionata dal
corpo docente e dalla dirigenza scolastica e finanziata dallo sforzo
collettivo, oltre che dal contributo di alcuni sponsor, potrà realizzare un
viaggio di conoscenza diretta del paese Madagascar guidato dai fondatori di
Gialuma onlus e riportare poi le proprie emozioni ai compagni, grazie anche a
produzioni fotografiche, interviste, diari ect.
Altri Faccia a Faccia
Il Medico dell’OMS per la malaria
L’agronomo toscano che coltiva la Jatropha
Stefano della gelateria italiana si racconta
Nata in Madagascar esercita in Italia
Vive a Nosy Be ed gestisce un diving
L’Alberto professionista del turismo in Madagascar
Per uno scherzo ha lavorato con Kokoa a Nosy Be
Manuela fornisce i più importanti ristoranti del vero gelato italiano
Vive a Cagliari ma si è sposata con il rito malgascio
Cronaca di una ragazza felinese che sta provando da tre mesi un’altra vita
Ex Candidato a Presidente della Repubblica del Madagascar
In una foresta ha costruito il suo villaggio
Vive e ospita i suoi amici e clienti in una isola deserta
Ha battuto tutti i record di immersione
Pino Schintu, genovese, grande professionista della fotografia
Fra Marino vive e lavora al nord in una zona impervia del Madagascar
È arrivato in nave tanti anni fa e oggi gestisce anche una radio
Sposata con un ingegnere ha un bel negozio con i vetri di Murano
Vive in Italia, ma il suo cuore è sempre in Madagascar
Anche Lea vive a Roma e i suoi figli studiano all’Università
In Italia facevo il fiorista collaborando nella azienda familiare
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