Siamo grati a De Lorenzo e a
Poggiolini, perchè grazie a loro possiamo gustare in Madagascar un “buon gelato
italiano”. Stefano, titolare
della « Gelateria Italiana » a Tulear, “si racconta” come e perchè è
arrivato in Madagascar. La sua intervista:
Sono Stefano Bernardi nato il cinque ottobre 62 a Bassano del Grappa in provincia di Vicenza
Perché hai lasciato l’Italia per il Madagascar
Ho lasciato l’Italia non per il Madagascar, ma a causa di due eventi concomitanti che hanno marcato la mia vita.
Cosa è successo
In quegli anni ero sposato e lavoravo in
un’industria farmaceutica come tecnico biologo. Nel 1993 è scoppiato in Italia il famosco scandalo
dei cosidetti “farmaci d’oro” Il Ministro della Sanità De Lorenzo e il paperon
dei paperoni Poggiolini sono
indagati, cosi' come l’azienda dove lavoravo. Io mi sono trovato purtroppo nel
posto sbagliato al momento sbagliato. Con me hanno perso il lavoro altre 1200 persone, e ci siamo trovati in
cassa integrazione con 1.200.000 lire al mese, indipendentemente dalla nostra
funzione e dal nostro ultimo stipendio.
Ho un figlio che allora aveva già 10 anni e mia moglie, dopo sei anni di università di medicina a Padova, e tre anni di specializzazione, aveva cominciato appena a lavorare.
Allora sei un poco tranquillo perchè tua moglie puo' contribuire alle necessità familiari
In quel momento, tanto difficile per la mia vita, a causa del lavoro andato in fumo, mia moglie mi dice queste testuali parole: “ Mi rendo conto di averti sfruttato, ma non me la sento più di vivere al tuo fianco”.
Perché hai scelto il Madagascar
All'epoca non sapevo nemmeno dove si trovasse il Madagascar, ma un mio vecchio amico, Marco, mi propone di partire per il Madagascar per andare ad aprire un Casino', e mi incoraggia dicendomi che i malgasci vanno matti per le case da gioco.
Quando sei partito per la prima volta
Io e Marco siamo partiti per il Madagascar il 5 maggio 1994 e dovere accettare la separazione da mio figlio Michele è stata la cosa più dura da superare. Prima di partire ci siamo documentati sul Madagascar, abbiamo contattato l'Ambasciata malgascia a Roma e fatti i bagagli via............
All’arrivo in Madagascar
C’è stato l’impatto iniziale, uno shoc per me, anche perché era la mia prima esperienza africana. Siamo arrivati in aeroporto a Ivato all’imbrunire, poi il taxi per arrivare in centro, all’epoca c’era ancora lo Zoma, quindi Ananalakeli era una cosa paurosa, un formicaio di gente scalza e mal vestita. Poi una volta usciti da Tanà la cosa ha preso una piega più piacevole.
Cosa è successo
Eravamo presi dall’entusiamo di trovarci in nuovo modo, incoscienti dell’inesperienza data dalla nostra età. Avevamo come progetto un villaggio turistico, ma abbiamo subito abbandonato l'idea, perchè le leggi malgasce non consentono agli stranieri di acquistare beni immobili (terreni e case). Cosi abbiamo ripiegato sulla gestione di un hotel a Fort Dauphin. Dopo meno di un anno abbandoniamo, e mi faccio convincere da un italiano ad aprire un ristorante a Antananarivo, nella zona del parco zoologico, Zimbasasa. Anche questa attività è andata male. Me ne esco fortunatamente indenne. Nel 96 mi trovo a Morondava, e un altro italiano residente da parecchio tempo in Madagascar, mi propone di organizzare un servizio per i turisti di pesca d’altura e immersioni. Faccio arrivare dall'Italia un container con tutto il materiale occorrente e ci mettiamo al lavoro, ma anche questa attività non va bene. Quindi verso la fine del 96 decido di rientrare in Italia, pensando di ritornare in Madagascar a trascorrere le vacanze quando saro' in pensione.
E allora, in Italia......
Mi ero messo a lavorare in un albergo e li' ho conosciuto Claudia e Alberto, ai quali racconto le mie disavventure del Madagascar.
Anche Claudia e Alberto sono scontenti della vita che si conduce in Italia e delle difficoltà sul lavoro; assieme vediamo dove potere andare. Cominciamo a contattare varie Ambasciate e sappiamo che per andare in Nuova Zelanda, sono necessari 150 milioni di lire di deposito ancora prima di avere il visto, in Australia, 120 milioni di lire e cosi' via.....
Ma il Madagascar
Ho fatto vedere a Claudia e ad Alberto delle foto del periodo in cui girovagavo per il Madagascar, e quelle foto sono bastate per farli innamorare e provare una attrazione per questa Grande Isola.
Ma tu avevi già preso le tue bufale
Questa volta mi trovo a fare io da guida e visto le mie precedenti disavventure, ho telefonato a qualche amico italiano residente a Tulear e gli ho chiesto: Cosa manca a Tulear? Gli amici mi hanno risposto: “Un Buon Gelato Italiano” Faccio un corso per conoscere le nozioni per fare un “buon gelato italiano” e sono pronto per tornare in Madagascar. Nel gennaio 1998 prendo il volo Venezia – Mosca – Antananarivo e torno in Madagascar.
In genere chi sono quelli che vengono a gustare il tuo gelato
Inizialmente lavoravamo quasi esclusivamente con i malgasci di origine indiana, poi poco a poco i malgasci hanno vinto la paura della cosa nuova e attualmente sono la prevalenza della mia clientela e la cosa non mi dispiace affatto, sono più educati e rispettosi degli indiani.
Quali sono i gusti tipici del gelato e quale è il gusto preferito
Ho cominciato con una vetrina a sei gusti per passare poi a dodici. Attualmente espongo il gelato in una vetrina Carpigiani della capienza di 24 gusti. Bhe! la maggior parte dei malgasci passa dieci minuti a guardare i cartellini di tutti i gusti esposti per poi ordinare vaniglia o cioccolato.
Quale è la provenienza della materia prima per i tuoi gelati
Inizialmente facevo arrivare i prodotti dall'Italia, adesso c'è un grossista italiano che importa i migliori prodotti per gelaterie in commercio in Italia.
La lingua malgascia è difficile a capirla
Io non sono tanto portato per le lingue, quando sono arrivato non parlavo neanche francese, quindi ho finalizzato il tutto per impararare quest’ultima, parlo e capisco un po il malgascio di Tulear, ma come ti sposti un po’ cambia tutto, in definitiva trovo che non é facile.
Perché all’epoca era un buon compromesso tra la “metropoli Antananarivo” e la piccola cittadina come Morondava o Fort Dauphin, e poi per il clima, dopo aver vissuto un po in tutte le città costiere ancor oggi trovo che é il clima migliore per i miei reumatismi.
Si vive bene
Si viveva bene prima dell’arrivo del cellulare, del satellitare e di internet, ma questa é una mia polemica personale!
Gli abitanti
Sono tanti, tutti neri, e sempre di più incazzati per la incostanza politica e perchè non riescono a campare.
E' un posto tranquillo
Se è paragonato a tutto quello che succede in Italia e nel mondo, possiamo dire che è un posto tranquillo.
Conviene investire in Madagascar e avviare una attività imprenditoriale
Se hai grandi capitali, qui si possono fare grandi soldi, per i piccoli investitori ritengo che ci siano posti dove hai delle garanzie migliori
Oggi rifaresti la stessa scelta
Non rimpiango di aver scelto Madagascar, ci ritornerei ma avendo l’esperienza punterei su altri settori di commercio.
A tal proposito se senti qualcuno che é interessato a comperare una
gelateria ben avviata avvisami!!!!
A.S.
Faccia a faccia
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