lunedì 24 novembre 2014

Il vescovo di Trapani in Madagascar

nella realtà missionaria promossa dalla Diocesi

Accompagnato dal direttore dell’ufficio missionario e da alcuni volontari, il vescovo Pietro Maria Fragnelli raggiungerà domani il Madagascar e in particolare la Diocesi di Fianarantsoa, gemellata con la nostra dal Giubileo del 2000 per un viaggio di conoscenza.

In particolare il vescovo visiterà la casa d´accoglienza “Casa speranza” al servizio dei poveri e dei senza tetto realizzata con le iniziative missionarie degli ultimi anni, l’ospedale di Isoamala dove sono state ristrutturate 14 abitazioni per i malati di lebbra, le carceri di Manakara, l’ospedale della foresta di Ampasimanjeva e altre missioni come quella delle suore di Zazafotsy dove sono in corso diverse “adozioni a distanza” da parte di fedeli della Diocesi.



“Mi sento fin d’ora in comunione con quanti sono partiti dal nostro territorio verso l’Africa e hanno fatto esperienza dell’Africa, questo gigante fragile segnato dalla povertà, dalla schiavitù continuata, dai ritardi della politica, un gigante povero che ha delle risorse immense anche per l’Europa – dice mons. Fragnelli – ogni vescovo è chiamato alla sollecitudine per tutte le chiese e il nostro viaggio è un viaggio ecclesiale per prendere coscienza del bene fatto, incoraggiare e verificare il nostro cammino perché sia sempre evangelico, nella giustizia e accompagnare la chiesa di Fianarantsoa ad una sua autonomia di percorso. A livello personale per me sarà una grande occasione spirituale: mi viene donata, in preparazione all’Avvento, la possibilità di guardare all’umanità con lo sguardo della periferia; non si tratta di fare turismo o di fare un viaggio come fossimo rappresentanti di istituzioni o di una ong. Questa esperienza di Africa sarà per me opportunità per rinnovare la fede nella pietra scartata dai costruttori, nei poveri, in coloro che non hanno altro giudice o altra salvezza se non in Dio stesso. Io mi auguro che ogni prete della nostra Diocesi possa non solo sostenere l’opera missionaria della Chiesa con la raccolta dei fondi ma fare un’esperienza di periferia o in Africa o in America Latina”.
Il viaggio si concluderà a dicembre.
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«Conosco tutto il bene che la scuola cattolica fa ai giovani e alle loro famiglie

La felicità non è reale se non è condivisa”…
e allora mi fermo e racconto con cura e attenzione 

Per quanto riguarda gli uomini, una divinità buona ha creato gli uomini buoni, mentre una divinità cattiva ha creato gli uomini cattivi. Se un uomo ha un aspetto sgradevole è la prova che una divinità dall’aspetto sgradevole l’ha creato

Guidati da Don Mario Bonura, direttore del Ufficio Missionario

Le monache coltivano un’alga per realizzare un integratore





Change onlus, il cuore dei medici batte in Madagascar

La tutela della salute è un diritto, per questo Change Onlus ha scelto di mettere a diposizione le capacità professionali ed umane dei suoi medici e dei suoi volontari al fine di migliorare la qualità della vita di chi vive nel Sud del mondo.

Change Onlus è un’Associazione italiana, laica, nata a Milano nel 2005 dalla volontà di un piccolo gruppo di professionisti, principalmente operanti nell’area medica e nelle relazioni internazionali, e dal loro desiderio di dedicarsi al prossimo. I membri del Direttivo, i medici e tutte le altre figure professionali che collaborano con l’Associazione, mettono a disposizione le proprie competenze a titolo volontario e non percepiscono alcun compenso per l’attività svolta.
L’unica figura remunerata è rappresentata dall’incaricata della segreteria organizzativa.
A partire dall’inizio del 2012, la segreteria organizzativa e la gestione delle attività di raccolta fondi è presa in carico da Mission Continuity.

L’Associazione ha scelto di destinare il proprio aiuto ai paesi più poveri, attraverso la realizzazione di progetti di cooperazione allo sviluppo in ambito socio-sanitario. Sin dalla sua costituzione Change Onlus ha deciso di operare in Madagascar realizzando campagne educative di prevenzione sanitaria e inviando medici volontari per effettuare visite diagnostiche e corsi formativi specialistici presso le strutture sanitarie che ha costruito o riabilitato.
Nel 2005 l’Associazione è stata riconosciuta come Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (O.N.L.U.S.), secondo il Decreto Legislativo del 4 dicembre 1997 n.460, art. 10. Dal 2010 Change Onlus fa parte di CoLomba, l’Associazione delle Organizzazioni di Cooperazione e Solidarietà Internazionale della Lombardia.
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un sistema di cure  che possa migliorare la salute dei bambini.

il Museo di Torino per tutela degli anfibi

RANOMAFANA
(17 nov)Il Museo regionale di Scienze naturali di Torino organizza nel Parco nazionale di Ranomafana, in Madagascar, da domani a sabato, l’incontro internazionale sulla conservazione degli anfibi nel Paese africano dal titolo “Acsam2”, “A Conservation Strategy for the Amphibians of Madagascar”. L’incontro, organizzato da Franco Andreone, zoologo del museo torinese, si svolge a otto anni di distanza dalla prima edizione e vedrà la partecipazione di oltre 70 ricercatori di tutto il mondo, i quali avranno come obiettivo la definizione delle azioni di conservazione sugli anfibi per la prossima decade. L’incontro internazionale è stato ideato e coordinato dalla Sezione di Zoologia del Museo regionale di Scienze naturali di Torino nell’ambito delle attività di studio, educazione e divulgazione condotte da oltre 25 anni in Madagascar, che hanno portato alla costituzione di una ricca collezione erpetologica, alla descrizione di oltre 30 nuove specie di anfibi e rettili, nonché alla pubblicazione di un piano d'azione nazionale. L’evento viene presentato oggi pomeriggio al Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino, da Andreone e da Cristina Giacoma (professore al Dipartimento) e Roberto Sindaco (vice-presidente della Societas Herpetologica Italica). (Red)
SCHEDA / IL MUSEO
Il Museo regionale di Scienze naturali di Torino è attualmente articolato, per la parte scientifica, nelle sezioni di Botanica, Entomologia, Mineralogia-Petrografia-Geologia, Paleontologia e Zoologia. La superficie totale degli spazi destinati alle attività museali è di 22.000 metri quadrati con un’area espositiva prevista di circa 7300 metri quadrati, di cui attualmente 4300 disponibili. È dotato di una Biblioteca specialistica, che possiede 12.000 volumi e 1250 periodici, e di un Centro didattico. Svolge un’intensa attività editoriale a carattere scientifico che si concreta nella pubblicazione del Bollettino semestrale multilingue, delle collane monografiche specialistiche, dei Cataloghi sulle Collezioni del Museo e di altre istituzioni, di una serie di Atti di Convegni e di Guide alle mostre temporanee che illustrano l'attività espositiva del Museo.
Fonte 9 colonne
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Andasibe è considerata il paradiso degli anfibi del Madagascar:
un raggio di 30 Km intorno alla città vivono più di 100 specie.

ancora oggi  tanti organismi ancora da recensire
e proteggere nelle foreste dei tropici.

un patrimonio mondiale da difendere

Conoscete gli animali tipici del Madagascar?
In Madagascar infatti troverete una fauna
estremamente diversa da quella dell’Africa

In Madagascar possiamo rintracciare un grande patrimonio di biodiversità tutto da ammirare. Non a caso infatti i naturalisti definiscono quest’isola “l’ottavo continente”.

Nuovi studi e un centro di ricerca specializzato per la conservazione
della biodiversità nei pressi della foresta pluviale del Madagascar

Si tratta di un " museo vivente ", un " santuario della natura ",
un piccolo continente  che concentra 12.000 specie di piante e

1.000 specie di vertebrati , mammiferi , rettili, anfibi e uccelli che sono endemiche. 

Cose che i giornali non ti dicono

L'Italia aiuta il Madagascar con contributi statali oltre alle numerose Onlus e Ong che operano e danno assistenza sanitaria, alimentare e di lavoro.
Noi abbiamo scoperto nel sito del Ministero degli Esteri Italiano alcuni contributi che sono stati elargiti negli anni scorsi che vanno dal Cyclone Haruna (2013) alle locuste (2013) alla Missione Don Bosco di Majanga (2008)

Queste notizie sono state tratte dal sito: www.cooperazioneallosviluppo.esteri.it

Contributo italiano all’operazione della FICROSS
denominata ”Madagascar: Tropical Cyclone Haruna” (DREF operation n. MDRMG009 – 1 March 2013)
avviato 06/03/2013, durata 4 mesi
A fronte dei gravi danni provocati dal passaggio del ciclone tropicale Haruna nella parte sud-occidentale del Madagascar, la Cooperazione Italiana è intervenuta con un contributo di 40.000 Euro a sostegno dell’operazione di prima emergenza approntata dalla FICROSS e denominata ”Madagascar: Tropical Cyclone Haruna” (DREF operation n. MDRMG009 – 1 March 2013), del valore complessivo di circa 300 mila franchi svizzeri. Il programma prevede di fornire assistenza tecnica e supporto logistico alla Società di Croce Rossa malgascia per la prima fase di identificazione dei bisogni, al fine di fornire assistenza a circa 10.000 persone (2.000 famiglie) nei cinque distretti di Tulear, Morombe, Sakaraha, Miandrivazo e Analamanga, per una durata di quattro mesi. In particolare, saranno distribuiti beni di prima necessità, quali set da cucina, utensili per l’allestimento di rifugi di fortuna e teli in plastica, mentre saranno garantiti servizi di pronto soccorso sanitario nelle aree di riferimento. Infine, saranno condotte campagne di sensibilizzazione e di promozione dell’igiene e del corretto uso dell’acqua, unitamente alla distribuzione di acqua potabile e interventi per la riabilitazione di 20 pozzi danneggiati dalle alluvioni.

Importo complessivo: 40.000 Euro
Forma: Dono - Emergenza
Canale: Multilaterale
Gestione: Affidamento a OI
Ente esecutore:  IFCR/FICROSS - Federazione Internazionale delle Croci Rosse e delle Mezze Lune Rosse
Programmi di sicurezza e aiuto alimentare

Contributo italiano alla FAO in risposta all’ Appello ”Response to the Locuste Plague. Three Year Programme 2013-2016”
avviato 27/09/2013, durata 12 mesi
A seguito dei gravi danni provocati dall’invasione di locuste che ha colpito il Madagascar e dell’appello lanciato dalla FAO e dall’Unione Africana, la Cooperazione Italiana è intervenuta con un contributo di emergenza per sostenere le attività avviate dalla FAO in Madagascar contro l’infestazione della Locusta migratoria malgascia, che minaccia la sicurezza alimentare ed i mezzi di sussistenza di 13 milioni di persone, circa il 60 per cento della popolazione dell’isola. Tali attività si inseriscono nel quadro di un piano triennale del costo previsto di oltre 40 milioni di euro, predisposto dalla FAO e dal Ministero dell’Agricoltura locale, che prevede l’attuazione di tre campagne di controllo delle locuste utili al trattamento di oltre 2 milioni di ettari di terreni tra il settembre 2013 e il settembre 2016. In particolare, il sostegno italiano assicurerà la copertura finanziaria necessaria all’avvio della prima campagna annuale fino al prossimo settembre 2014, che permetterà il trattamento di 1,5 milioni di ettari di terreno al fine di prevenire ulteriori danni alle coltivazioni. Sono, inoltre, previste attività di ricognizione aerea per identificare e mappare le aree che devono essere sottoposte a trattamento con pesticidi, biopesticidi e regolatori della crescita, mentre le operazioni di erogazione spray dovrebbero iniziare entro la fine del mese di ottobre, dopo l’inizio della stagione delle piogge. E’, infine, previsto l’approvvigionamento di veicoli e di attrezzature per le operazioni d’indagine e di controllo sul campo, condotte su base mensile sin dal febbraio 2013, nonché la continuazione delle attività di formazione, assistenza tecnica e coordinamento.

Importo complessivo: 400.000 Euro
Forma: Dono - Emergenza
Canale: Multilaterale
Gestione: Affidamento a OI
Ente esecutore:  FAO - Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura

Formazione formatori
Costruiamo il futuro. Rafforzamento della formazione professionale e tecnica a favore della gioventù malgascia
avviato 30/03/2008, durata 3 anni
Il progetto intende contribuire alla prevenzione e al contrasto del fenomeno dell’esclusione sociale giovanile, sostenendo l’offerta di servizi educativi e formativi per giovani disagiati, per favorirne la promozione umana e professionale e l’inserimento sociale e lavorativo, rafforzando la società civile del Paese. Tale finalità generale verrà perseguita attraverso l’obiettivo specifico di potenziare le strutture e le risorse umane e professionali del Centro Don Bosco di Antanimasaja (Mahajanga), migliorando l’offerta educativa tecnico-professionale rivolta a 245 giovani disagiati ogni anno, mediante l’aggiornamento tecnico e pedagogico di 25 docenti e la definizione di curricula didattici adeguati e aggiornati, e promuovendone l’inserimento lavorativo. Il progetto prevede anche la creazione di opportunità di lavoro per gli ex allievi.

Importo complessivo: 1.261.309,00 Euro di cui MAE 760.000,00  Euro
Forma: Dono - Ordinaria
Canale: Bilaterale
Gestione: Promosso da ONG
Ente esecutore:  VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo
Controparte: Oeuvres e Missions Don Bosco - Mahajanga

Gestione forestale, agricoltura biologica e commercio
avviato 01/04/2008, durata 30/12/2011 (in conclusione)
Sviluppo integrato sostenibile e commercio equo e solidale
Importo complessivo: 774.682,00  Euro
Forma: Dono - Ordinaria
Canale: Bilaterale
Gestione: Affidamento a ONG
Ente esecutore:  RTM - Reggio Terzo Mondo
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I vincoli di bilancio imposti all’Italia non permettono
di riaprire l’Ambascia ad Antananarivo

Al via le "iniezioni formative" per migliorare
la qualità degli interventi educativi nell'isola

E' stato siglato un accordo tra la Fondazione Akbaraly, la Croce Rossa Italiana
e la Croce Rossa Malgascia per un programma di cooperazione internazionale
di lotta ai tumori ginecologici e mammari in Madagascar

Il crescente numero di lavoratrici del sesso a Toamasina,
tuttavia, non è solo un fenomeno dovuto alla miniera e agli
investimenti, ma è parte di una... tendenza a livello nazionale,
causata dall'aumento della povertà



Esistenza in vita : in Madagascar le poste funzionano male

MERCOLEDÌ 12 NOVEMBRE 2014 14:39
ANTANANARIVO\ aise\ - Dialogare con Citi Bank può essere molto complicato se si vive in Madagascar. È quanto spiega oggi Aldo Sunseri, del Patronato Ital Uil Madagascar, che lancia una proposta alla Banca che eroga le pensioni Inps all’estero. Sunseri, in particolare, sottolinea l’importanza di una rapida comunicazione con l’istituto bancario nella verifica dell’esistenza in vita, obbligatoria per i pensionati all’estero che ogni anno devono inviare a Citi l’ormai famoso “modello giallo”, pena la sospensione della pensione.
E se il pensionato non riceve il “modello giallo” per disguidi postali?
Questo il caso evidenziato da Sunseri, che spiega: “un pensionato che non ha ricevuto, per un disguido postale o per un cambio indirizzo, il modello giallo, dovrà fare richiesta del duplicato direttamente o tramite il patronato e dopo averlo spedito per posta deve ancora attendere circa due o tre mesi per avere riattivata la pensione”.
Sunseri, quindi, chiede che “Citi Bank ritenga valido l’invio del modello giallo di esistenza in vita tramite PEC, posta certificata; in questo modo, il pensionato è certo che la Citi Bank ha ricevuto il suo modello di esistenza in vita e non avrà la sorpresa di avere sospesa la pensione per un disguido postale. In Italia, l’invio di una email certificata è equiparato a tutti gli effetti di legge alla spedizione di una raccomandata cartacea con avviso di ricevimento (art. 48 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82). Ai fini della legge, il messaggio si considera consegnato al destinatario quando è accessibile nella sua casella di posta”.
“Le poste del Madagascar purtroppo funzionano male, anzi malissimo, infatti – annota Sunseri – il Madagascar è uno di quei Paesi in cui non è possibile esprimere il voto per corrispondenza in quanto, per lo Stato Italiano, le poste del Madagascar non sono affidabili. Gli italiani residenti in Madagascar e iscritti nelle liste AIRE, nel momento in cui si svolgolo in Italia le elezioni nazionali o un referendum, recandosi in Italia a votare, hanno diritto ad un rimborso del 75% del biglietto aereo”.
Nel lanciare la sua proposta, Sunseri ricorda che “l’INPS, che prima chiedeva l’invio del modello Red Est per posta, oggi ha adottato il sistema informatico, accettando la dichiarazione nel sito INPS fatta dallo stesso pensionato oppure tramite i patronati. Ci auguriamo – conclude – che in un breve prossimo futuro i pensionati del Madagascar possano usufruire dell’agevolazione della posta certificata per corrispondere con la Citi Bank”. (aise)
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Accordo bilaterale per evitare la doppia imposizione fiscale
interrogazione parlamentare al Ministro degli Esteri Mogherini
e al Ministro del Tesoro Padoan

In Madagascar ho ritrovato la mia tranquillità, lontano dallo stress
quotidiano e con una natura che mi circonda. Questo è quanto afferma 
Francesco Di Chiara, che da pensionato in Italia viveva di stenti e sacrifici.




offre supporto ed assistenza in ambito sociale e previdenziale.


lunedì 10 novembre 2014

Un nuovo inizio pieno di amore

Incontriamo suor Concetta Zappulla all’Istituto “Suore Cappuccine dell’Immacolata di Lourdes” di Palermo e non esitiamo a chiederle della vita che conduce come missionaria.

Raccontaci di questa grande avventura.
“Vivo in Madagascar da dodici anni. Son partita con grande entusiasmo e grande amore perché da sempre sognavo di andare in missione. Noi Cappuccine dell’Immacolata di Lourdes viviamo diverse missioni e da un bel po’ di tempo, siamo, ad esempio, in Brasile da più di quarant’anni. Il mio desiderio, quando arrivai a Cinisi da semplice aspirante, era proprio quello di andare là, perché esisteva solo quella realtà. Invece dopo alcuni anni furono aperte tre case, una dopo l’altra, in Messico, Albania e Madagascar”.

Quando si è concretizzato il tuo desiderio?
“Ne parlai con la Superiora sin da quando arrivai a Cinisi come a Lercara, ma mi veniva sempre rifiutata la richiesta per via del fatto che io mi impegnavo molto nelle realtà parrocchiali, creando bei gruppi e molto lavoro, fino a quando, una delle tre suore in Madagascar dovette andar via e così la Superiora invitò tutte le suore ad un incontro, durante gli esercizi spirituali estivi, per conoscere chi desiderasse partire in missione. Feci la mia richiesta mentre mi trovavo a Salaparuta. Mi si presento l’opportunità di andare quasi subito. Aspettai qualche mese per la partenza rispetto al previsto a causa della guerra”.



Cosa hai fatto una volta arrivata li?
“Quando sono arrivata io, nel 2002, c’erano solo 5 ragazze che volevano diventare novizie. Arrivavo dopo sei anni di lavoro portato avanti da due suore e da un gruppetto di giovani. E’ stato un po difficile all’inizio, mi sono immersa in quella realtà sin da subito e non ho avuto neanche il tempo di studiare le lingue; in genere, chi va là, ha il tempo di prepararsi a quella lingua e cultura. Non mi sono mai scoraggiata, sono andata avanti e  ho iniziato a lavorare occupandomi anche del giardino, avevo un desiderio di far diventare quel luogo accogliente come una villetta. Lo feci piantando pini e fiori, e devo dire che, chiunque viene, non può non notare quanto sia diverso rispetto a prima”.

Cosa hai realizzato?
“Nel corso degli anni, grazie alle risorse e anche all’aiuto di alcuni amici come Giusy Pizzo e altri, che hanno contribuito ad allargare la rete delle donazioni, abbiamo realizzato, occupandoci inoltre del noviziato, tre case. Risultando infatti difficile alle ragazze, abitando nella foresta, raggiungere la città, la Madre Superiora ha acquistato, a Fianarantsoa, una struttura che abbiamo trasformato in casa. L’ultima casa ristrutturata, già da cinque anni, si trova nella capitale: Antananarivo. Lì abbiamo tre suore e ogni anno vanno delle giovani che si cimentano in nuovi lavori o che devono studiare seguendo un percorso universitario.
I bambini che fanno scuola, invece, adesso sono 350, frequentano dalla materna alla 2a media. Cominciano la loro giornata scolastica alle 7,30 e la concludono alle 16,30.  La scuola è aperta ai bimbi di ogni religione, lì le religioni sono tante, ci sono anche musulmani e buddisti e la gioia e le soddisfazioni  nostre nascono dal vedere come i bimbi man a mano che crescono si accostino ai sacramenti in maniera spontanea, scegliendo autonomamente al di là delle appartenenze e fedi praticate dalla famiglia di origine. Le famiglie lasciano i bimbi liberi di scegliere il proprio credo.
Oggi con me ci sono 18 suore malgasce, le ragazze arrivano da noi perché vogliono fare esperienza, perché vogliono studiare, e spesso, date le condizioni, anche per avere un tetto.
Il Madagascar è grandissimo, tre volte l’Italia, anche se le grandi città sono poche, circa sette perché per il resto si divide in paesi arroccati anche sulle montagne composti da poche persone. Coste e isole sono semplicemente spettacolari”.

Quando sei partita da qui lasciavi già una realtà strutturata, frutto anche del tuo lavoro. Cosa ti è servito di questa esperienza per lavorare in Madagascar, cosa ti sei portata li?
“Ho trovato un mondo culturale completamente diverso. A partire dalle condizioni igieniche, dall’educazione e dalla lingua, ho imparato il francese con cui dialogo con le ragazze, perché il malgascio, la loro lingua, è veramente difficile. Il supporto delle sorelle e l’amore che porto dentro mi hanno dato forza e capacità di sapermi adattare a tutto.
Ho rinunziato a tante, tante cose a cui ero abituata qui a partire dal cibo e dall’acqua calda. Lì mangiano prevalentemente riso, fagioli, verdure e carne due volte alla settimana, i salumi e i formaggi non esistono, la pasta o la salsa solo quando arriva dall’Italia, grazie ai pacchi che ci spediscono. In cucina me la cavo bene, ho insegnato loro molte cose, come fare i biscotti, le brioches e il pane, allargando perciò le loro abitudini”.

E se giunge un desiderio?
“I desideri si superano poichè l’amore è grande”.
Le vocazioni alla vita consacrata sono molto diminuite, penso per un bel po di motivi, ci sono troppe distrazioni, non si ha mai il tempo di rimanere in silenzio con se stessi a causa della necessità di aggiornare status, cambiare profili, aggiungere foto, chattare, leggere e mandare messaggi. Tu come hai “sentito” la chiamata?
“Sin da piccola, a Scordia, nel mio paese d’origine, avendo conosciuto le suore parrocchiane a causa del catechismo per le preparazione ai sacramenti, mi innamorai di questa loro vita, andavo spesso a trovarle fino a quando dentro di me sentì forte questo desiderio di dedicare la mia vita, come facevano loro, pur avendo 14 anni e due ragazzi appresso con buone intenzioni. Io avevo  comunque già fatto la mia scelta e non mi sarei tirata indietro. Il Signore mi aveva chiamata e io dovevo seguirlo.


Nel tuo paese di origine ?
In paese sono rimasti tutti sorpresi all’udire la notizia, quelli che mi conoscevano bella, vivace, espansiva, non riuscivano a capacitarsi del perché della mia scelta, pensavano che sarei andata a fare un periodo di studi con ritorno a casa. Anche i miei inizialmente rimasero sorpresi e increduli quando parlai loro della mia vocazione.
Quando poi parlai della missione, fu drammatico. Mio padre era stato operato per una embolia e si trovava a pregarmi di rimanere ma, dopo la morte di mia madre, decisi di andar via.
Sono arrivata a Cinisi come aspirante nel 68 quando le prime 4 suore stavano partendo per il Brasile. Quando le vidi partire pensai che quello sarebbe stato il mio sogno. Dopo i primi tre anni a Cinisi sono stata per sei a Lercara, poi Salaparuta. Il resto è missione.
La vita lì è semplice, perciò dovresti vedere quando arriva qualche pacco o quando alcuni amici che mi raggiungono portano alcuni doni, ho fatto bendare gli occhi e poi ho visto la gioia, la meraviglia e la sorpresa che riempiva i loro occhi e i loro volti, a vedere quelle cose nuove e a loro sconosciute”.

La photo gallery è stata generosamente concessa da Nunzio e Letizia Vitale. Gli scatti rubati sono del loro viaggio/esperienza in Madagascar fatto quest’anno come volontari.
Se qualcuno si sentisse di fare qualche offerta, il numero del conto corrente postale é: 12472973 da intestare a: SUORE CAPPUCCINE DELL’IMMACOLATA DI LOURDES MISSIONI ESTERE. La causale può indicare: OFFERTA PRO MISSIONI o ADOZIONI A DISTANZA.

Faccia a Faccia on line

Abbiamo incontrato padre Giuseppe Nicolai, imolese di adozione,
missionario in Madagascar. Gli abbiamo chiesto di parlarci della
sua attività e dei suoi rapporti con il popolo malgascio.

La mia prima casa era nel campo base a circa mezz'ora da Sambava verso Andapa. Mi ricordo un nome " Ambatolokoho "

Intervista a Fabiola Mancinelli, antropologa del turismo che
dopo un passato nella comunicazione e nella ricerca di tendenze
ha deciso di partire per studiare il Madagascar

Il sole, il mare, le spiagge, ma soprattutto la gente
ci ha fatto pensare che la nostra pensione(sic!) che
era  prossima, avrebbe potuto godere di tutto questo

Nosy Be l’Isola dei Sogni

Laureato in Scienze dell'educazione, ho lavorato come educatore

Dario e Valerio hanno creato Peter Pan nella spiaggia più bella del Madagascar
Anakao

49 anni romano ha inaugurato a Sainte Marie il suo nuovo Hotel

Anita Torti, nata in Madagascar, vive a Milano si sta facendo onore sui ring di tutto il mondo

La cantante malgascia che vive e fa successo in Italia

La storia di un medico che aiuta i bambini poveri del Madagascar

 in Madagascar per insegnare forme alternative di agricoltura

Non esisteva ancora il telefono, le strade erano piste in mezzo alla natura.
Poche capanne, una banca e un ufficio postale.
Quando Massimiliano Felici arrivò a Sainte Marie nel 1993, l’isola era così.
Oggi vive a Ankazoberavina isola deserta situata nella zona nordoccidentale del Madagascar

È titolare di un diving a Nosy Be

Rosario Volpi, 34 anni, ha vinto il Premio volontariato internazionale 2013.

Dal 2007 si occupa di ragazzi

Enzo Maiorca e le sue immersioni

Pino Schintu e le sue fotografie

Dirige il lebrosario di Ambanja

È arrivato in nave e fa sentire la sua voce con radio AVEC

In Madagascar il negozio più bello con i vetri di Murano

Alberto il professionista del turismo

Ha lavorato nel turismo a Nosy Be

Un biologo arrivato da Milano al seguito di una spedizione
di studio della foresta del parco Nazionale di Masoala

Stefano, titolare della « Gelateria Italiana »
a Tulear, “si racconta” come e perchè è arrivato in Madagascar

Manuela fornisce i migliori ristoranti con il gelato italiano

Incontrando gli amici, al rientro dal mio primo viaggio in Madagascar,
alla domanda cosa ti sei portato dal Madagascar, ho risposto:
“la voglia di tornare”.

noi vogliamo seguire il suo esempio”.
Intervista a mons. Vella, vescovo in Madagascar

Ad Antananarivo, grazie a padre Pedro, è nato un progetto
che garantisce casa e lavoro a più di tremila famiglie.
Un esempio di azione caritativa, anche per il Fondo
Monetario Internazionale