Il Pontefice ha ricevuto il Simposio delle
Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar (Secam).
Investire nell'educazione per combattere contro violenza, uso distorto delle religioni e nuove ideologie che vogliono distruggere la famiglia. È quanto ha sottolineato papa Francesco ai membri del Simposio delle Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar (Secam), ricevuti in Vaticano. Il Papa ha ricordato che si tratta di un'Istituzione, pensata e promossa dopo il Concilio Vaticano II, per aiutare le Chiese locali in Africa a «dare risposte comuni alla nuove sfide del Continente».
«Una proposta educativa che insegni ai giovani a pensare criticamente», ha chiesto Francesco, sottolineando che in Africa «il futuro è nelle mani dei giovani». «I giovani - ha detto - ci guardano», le giovani generazioni «hanno bisogno soprattutto della nostra testimonianza». Raccomandando un percorso di maturazione dei valori, coniugando educazione e annuncio del Vangelo. Il Papa pensa tutto ciò come antidoto a quelle che definisce le «nuove e spregiudicate forme di colonizzazione».
Ha denunciato: «successo, ricchezza, potere a tutti i costi, ma anche fondamentalismo e uso distorto della religione» e - ha aggiunto a braccio - «ideologie nuove che distruggono l'identità delle persone e le famiglie». Quindi ha ricordato: è proprio l'educazione che può contrastare «la diffusa mentalità di sopraffazione e di violenza, come anche le divisioni su base sociale, etnica o religiosa». Inoltre, ha raccomandato al Simposio delle Chiese di Africa e Madagascar un altro obiettivo: il Secam - dice - è anche «luogo di promozione della legalità». Papa Francesco ha chiesto che «siano risanate le piaghe della corruzione e del fatalismo». E ha incoraggiato l'impegno dei cristiani nelle realtà secolari, in vista del bene comune.
redazione (vatican insider)
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