domenica 15 dicembre 2013
domenica 8 dicembre 2013
Fidisoa da Antananarivo in Piemonte a Vicoforte
Faccia a Faccia
Razafindrakoto Fidisoa, sono
nata ad Antananarivo. Ho vissuto fino al 2002 a Soamanandrariny, un bel paesino
appena fuori dalla capitale.
Ho fatto gli studi nelle
scuole cattoliche fino al conseguimento del baccalauréat. Tre anni all’Università
di Antananarivo, Faculté des Lettres et Sciences Humaines, filière Anglais. Dopo la laurea breve mi sono fermata. Ho
preferito lavorare.
Nel 1994 ho studiato la
lingua italiana presso l’Ambasciata Italiana di Ankadivato a Antananarivo.
Volevo allargare i miei
orizzonti. Mi ha aiutato una mia amica di Torino, che ancora oggi ringrazio. Mi
ha mandato il biglietto, ho lavorato da lei per i tre mesi previsti dal
soggiorno, e quando sono riuscita a ripagarle il biglietto, non ha voluto i soldi…Grazie
Marietta.
Il lavoro in Italia
Ho fatto un po’ di tutto, ma tutto bello. Ho
cominciato come badante presso una signora anziana di Bra. Sono stati cinque
anni forse i più belli della mia vita. Poi, lei se n’è andata, e ho trovato un
altro lavoro a Napoli, sempre come badante. È durato 8 mesi. Poi sono tornata
in Piemonte.
Per tre mesi ho lavorato
presso una ditta che si occupa di organizzare eventi. Il mio compito era di
tradurre comunicati dall’italiano all’inglese. Nel mentre, il fine settimana,
mi occupavo di una bambina alla quale
insegnavo l’inglese. Intanto ho cercato altro lavoro.
e poi….
Tramite un amico ho trovato
un lavoro come addetta all’ufficio acquisti in una fabbrica di Mondovì. Questo
lavoro mi è tanto piaciuto, perché ho potuto usare quello che ho studiato, cioè
le lingue. Purtroppo per via del permesso di soggiorno, dopo un anno, non mi
hanno più potuto rinnovare il contratto.
Siccome mi sono trovata non
bene, ma benissimo, quando ho fatto la badante, volevo rifare quel lavoro. Solo
che non volevo più fare 24ore su 24, come prima… volevo lavorare in strutture
per anziani, ma ci voleva la qualifica di Operatore Socio Sanitario.
Quindi nel 2008, mi sono iscritta al Centro di
Formazione Professionale del Cebano Monregalese e ho conseguimento il diploma
nel 2009. Per quell’anno lavoravo anche come donna delle pulizie con un
contratto part time, per potere continuare ad avere il permesso di soggiorno. E
devo ringraziare una persona a me molto cara, e che mi è sempre stata vicina in
qualunque momento….
Dal 2009 fino ad oggi, lavoro in una casa di
riposo per anziani.
Situazione sentimentale
Non ho un marito, ma c’è una persona che forse ogni donna
sognerebbe di avere come marito, io per prima. E’ una persona molto riservata, e
quindi non parlero’ di lui. Ma se
dovesse un giorno leggere questa mia intervista, vorrei che sapesse quanto gli
sono grata per tutto quello che ha fatto per me, per tutto questo tempo, non mi
ha mai lasciata sola anche se sono una persona non molto facile da gestire.
Problemi in Italia
mah… grossi problemi non ne
ho avuti… a parte forse il fatto di aspettare fino all’ultimo momento per
sapere se potevo rimanere regolarmente in Italia o meno… e anche in questo
caso, devo ringraziare un’altra persona, la nuora della signora che ho
assistito, perché se sono riuscita a cambiare vita, è grazie a lei. Correva
l’anno 2002….
Sei riuscita ad adattarti in poco tempo
mah… sì. Parlavo la lingua
italiana, lavoravo in casa e guardavo il mondo dall’interno della casa. Mi è
servito a farmi un’idea di com’era là fuori… a prepararmi, è tutto… Dopo, ogni giorno è un adattamento,
perché devi sempre confrontare le due mentalità diverse e trovare una via di
mezzo…. Crearti da sola un ambiente dove riesci ad accettare gli altri e dove
potresti essere accettata, nel rispetto di tutto e di tutti.
L’ambiente di Vicoforte
a dire la verità, non
conosco molto l’ambiente della città dove vivo. Non esco molto. Prediligo le
cene e serate a casa o a casa di amici, tranne qualche aperitivo ogni tanto.
Vicoforte si trova in provincia di Cuneo, è un paese molto carino, c’è tanto
verde, si possono ammirare dei bei paesaggi. È un luogo ideale per fare delle
belle camminate. È famoso per il Santuario, che è l’unica chiesa dove c’è una
cupola ovale, con tanti dipinti meravigliosi, ed è conosciuto in tutta Europa.
I tuoi amici
I miei amici in
genere sono colleghi di lavoro e la maggiore parte sono amici del mio amico.
Al supermercato
Vivendo da sola non ho
bisogno di tante cose. Da brava malgascia vado avanti a riso. La pasta non mi
attira più di tanto e neanche la frutta, tranne il kiwi che da noi non c’è…. Lo
trovo squisito.
Posso solo dire che mi
dispiace. Non so come si vive lì adesso, a parte il fatto che il mio Madagascar
si sta impoverendo sempre di più. Da fuori non posso dire niente. Perché
giustamente, come alcuni commenti su alcuni siti che ho visto, c’è gente che ti
può dire “torna qui a fare qualcosa”. “Se ami il tuo paese vieni qui e dai una
mano”. Credo però che a questo punto ogni malgascio deve fare qualcosa, perché
come si suol dire tante teste tante idee… credo che se ognuno nel suo piccolo
incominciasse a fare qualcosa, tutti insieme produrranno qualche risultato
positivo. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.
La politica in Italia
Posso dire che non ci
capisco niente!!! Ogni tanto guardo la tv, leggo i giornali… sento anche quello
che dicono le persone, ad esempio sul lavoro ecc…. e mi dispiace anche in
questo caso. Perché forse ho dell’Italia un’idea diversa, un paese civile, moderno,
ricco di storia e di arte. E mi dispiace constatare che forse, si sta avviando
poco a poco verso il livello del terzo mondo.
Ti manca il tuo paese
Certo che mi manca. Però, posso farti una
confidenza? È difficile da spiegare. Qualcosa è cambiato. Quando sono lì, mi
manca l’Italia, quando sono in Italia mi manca il Madagascar. Forse è il caso
di pensare di vivere su Marte…A parte gli scherzi, forse dopo un po’ di anni,
non stai bene da nessuna parte, perché se sei qui ti manca là. Se sei là ti
manca qui... so solo che quando diventerò vecchia, se ci arrivo, vorrei
invecchiare e morire nel mio paese. In Italia essere anziani vedo che non è
facile. Specialmente se si è da soli.
Orgogliosa
Sono innanzi tutto
orgogliosa della mia famiglia. Che mi ha cresciuta e che
mi ha dato e insegnato tante cose che mi hanno permesso di vivere la vita che
sto facendo adesso. Della forza morale che mi hanno dato i miei genitori, ma
soprattutto del loro amore e affetto, che nonostante i dieci mila chilometri
che ci separano, so che in qualsiasi momento che loro esistono e ci sono.
Di cosa hai bisogno per essere felice
Per essere felice? Mah…
direi un luogo comune che vale per tutti: serenità e tranquillità. Come tutti
direi che per essere felice avrei bisogno che tutte le cose che faccio vadano
tutti per il verso giusto. Ma non è facile. Per cui ti dirò che per essere
felice mi basta sentire la voce della persona che amo, mi basta un buon libro.
Mi basta poter ballare con la musica che mi piace. Quando le persone alle quali
voglio bene dicono che stanno bene, sono felice. E da lì, posso provare a
rendere altre persone a essere felici.
Quanto ti svegli la mattina
Dico“Grazie. Mi hai permesso
di svegliarmi per un altro giorno. La affido a te, dammi la forza per affrontarla
nel miglior dei modi. Ma che sia fatta la Tua volontà, non la mia.”
Hai un messaggio da comunicare
Forza e coraggio che la vita è un passaggio,
pieno di buchi come il formaggio svizzero… ma l’importante è rialzarsi e andare
avanti.
Fidisoa Razafindrakoto
Le escursioni in Madagascar: ecco Nosy Tanikely!
Benvenuto sulla più grande isola del continente
africano: il Madagascar!
Le sue coste misurano ben 5 mila chilometri e offrono ai turisti fondali
magnifici popolati da pesci colorati, sabbia bianca e barriere coralline tutte
da esplorare.
Il WWF ha dichiarato l’isola patrimonio
ecologico del nostro pianeta, grazie al gran numero di riserve naturali,
parchi ed oasi sul suo territorio. Ecco perché se cerchi una vacanza fatta di
mare, sole e natura, il Madagascar è la tua mèta ideale. Troverai un clima
magnifico tutto l’anno ad aspettarti, con temperature sempre intorno ai 25
gradi. Il carattere del popolo malgascio è altrettanto caldo e ospitale, i loro
sorrisi sono solari e pieni di allegria. Perfino l’aria ti darà il benvenuto
con i profumi tipici dell’isola, dalla cannella al pepe alla vaniglia.
Scegliendo una vacanza in Madagascar con Veratour, avrai
l’opportunità di partecipare ad una serie di escursioni che ti
porteranno a conoscere i piccoli e grandi tesori che questa terra meravigliosa
è capace di offrire. Una di queste ti porterà sull’isola di Tanikely, dove ti
aspetta lo splendido Parco Nazionale Marino.
I fondali protetti sono un vero e proprio spettacolo di vita multicolore,
con la barriera corallina a poca distanza dalla spiaggia. L’escursione ha in
programma una visita a Nosy Komba, l’isola dei lemuri, dove potrai vedere
numerosissimi esemplari di Makako e acquistare una quantità di prodotti
artigianali che vanno da oggetti in legno di palissandro ed ebano a statuette,
tessuti, ricami e ceramiche tutti realizzati nei villaggi. L’isola è un
gioiellino di origine vulcanica ricca di vegetazione tropicale dove i lemuri,
le tartarughe giganti, i camaleonti e le volpi volanti vivono in armonia. A
Nosy Komba si respira un’aria del tutto unica, con una natura incontaminata in
perfetto equilibrio con le esigenze dei pochi esseri umani che la abitano.
L’acqua cristallina ti permetterà di godere dei fondali sin nei pressi della
riva, ma allontanandoti potrai trovare più in profondità altre meraviglie quali
grosse cernie, conchiglie di ogni tipo, pesci pelagici e coralli neri. La
magnifica spiaggia con palme, il mare invitante e la spiaggia da cartolina,
saranno la garanzia per un soggiorno indimenticabile fatto di relax e
divertimento.
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Reportage da Nosy Komba
Il sole nella notte
Eravamo in 12 Volontari alcuni alla prima
esperienza, altri con tante altre volte alle spalle.
di
Francesco Cimino
Tutti noi abbiamo avuto, come sempre, la grande possibilità d’incontrare
il “nostro” Madagascar e di vedere ciò che di noi si vuole e si riesce a
vedere. Tutti noi abbiamo avuto la possibilità di essere noi stessi, alcuni hanno
scelto di continuare ad essere totalmente o almeno in parte trasparenti per non
farsi vedere e soprattutto non vedere, altri invece hanno scelto di farsi
invadere, di farsi adottare da quello che io definisco l’opportunità di vita
che il Madagascar ti regala in ogni momento. Bene sono solo questi ultimi, a
mio avviso, che hanno beneficiato di tutto ciò che un’esperienza come questa
riesce a regalarti, solo questi Volontari hanno goduto in silenzio veramente di
una tenera carezza o del sorriso illuminato di un bambino ed hanno anche
sofferto per il pianto nascosto o le sofferenze antiche di tanti altri.
Perché, a mio avviso, l’essenza vera delle nostre Missioni è soprattutto
questa e cioè i grandi protagonisti senza riflettori e senza pubblico sono loro
“I BAMBINI”. Quei bambini “senza nome” che troppe volte in
tanti Volontari dimenticano molto velocemente appena arrivano in Italia. E’
importante ed indispensabile invece che quei bimbi “senza nome” debbono
essere incondizionatamente aiutati perché hanno bisogno ed appena riusciranno
ad avere la condizione di camminare o correre verso una possibilità di vita
migliore lo dovranno fare senza guardare indietro e senza dover dire neanche
grazie ai loro momentanei e a volte disattenti benefattori avuti in prestito.
Noi Volontari dovremmo lavorare per loro nell’ombra e senza mai apparire,
dovremmo riuscire a restituire a più bambini possibili ciò che la vita ed il
destino gli ha sempre tolto. Noi Volontari dovremmo riuscire a riempire di
significato vero la nostra presenza in Madagascar e riempirla di significato e
di utilità in modo assolutamente altruistico e senza nessun ritorno personale;
dovremmo noi Volontari riuscire a lavorare ed essere Volontari veri con tanti
sacrifici qui in Italia dedicando tante ore del nostro tempo a loro a quei
bambini eroi che ogni volta che siamo in Madagascar riescono a
farci piangere, a farci emozionare e soprattutto a farci sentire delle persone
che riusciamo anche a vivere una vita vera. Questo è il vero segreto delle
Missioni dove i bambini del Madagascar ti rapiscono e ti cambiano la vita e
soprattutto ti possono insegnare a vivere. Tutti quei bambini “senza
nome” ti fanno vedere che hai ancora la possibilità di ricominciare e
per alcuni di noi iniziare a vivere rinunciando a tutte le maschere che ogni
giorno nel nostro mondo sei obbligato a metterti.
Ricordati che i sogni e le poesie più belle si leggono
solamente negli occhi dei bambini.
A conclusione di queste mie iniziali riflessioni vi regalo un piccolo
racconto popolare malgascio :
"Aza ataonao fitia ranon-tambo: be fihavy, ka
mora ritra. Fa ataovy tahaka ny rano am-pasika: tsy nampizina hisy, ka
nahazoana." (ohabolana malagasy)
"Che il vostro amore non sia come l’acqua di un
torrente: scende in grande abbondanza ma ben presto sparisce. Sia invece come
l’acqua nascosta nella sabbia: non ti aspetti che ci sia, ma se ne può sempre
attingere."
Io mi auguro che tutti o almeno in tanti che sono venuti in tutti questi
anni con la nostra Associazione in Madagascar, in oltre 13 anni sono stati
circa 240 Volontari, abbiano lasciato e nascosto da qualche parte anche un
piccolo pezzo del loro cuore e che abbiano voglia di ritornare per
riprenderselo, portando con loro dall’Italia almeno un po’ di speranza concreta
di possibilità di vita migliore a tutti quei bambini “senza nome” che
ci stanno aspettando, loro non hanno bisogno di promesse che poi molte volte
sono diventate bugie o rifiuti. Loro hanno bisogno solo di verità e di aiuto
vero da parte di chi lo può effettivamente dare e fare. Immaginate solo se gli
oltre 200 Volontari che hanno avuto la fortuna di venire in Madagascar insieme
a noi avessero in qualche modo fatto qualcosa di concreto q1ui in Italia almeno
solo per tutti quei bimbi che hanno accarezzato, abbracciato, vissuto o avuto
in regalo un sorriso quante cose avremmo potuto fare in più come Associazione??
Sicuramente molte di più!! e sicuramente molti bimbi “senza nome” oggi
forse avrebbero conquistato il diritto alla salute, alla scuola, al cibo e
soprattutto alla vita. Non serve venire in Madagascar per fare il pieno di
emozioni o per espiare qualcosa o ancora peggio come strumento terapeutico,
serve andare in Madagascar per chi ha qualcosa da portare che ha raccolto,
anche facendo l’elemosina, qui in Italia; noi Volontari dobbiamo essere
solamente degli strumenti affinché i nostri figli “senza nome” possano
avere la speranza per una vita migliore.
Torniamo alla Missione e a ciò che è successo. Ma
cosa abbiamo fatto in questi venti giorni? Tante cose e realizzati tutti i
Progetti programmati ma soprattutto si sono aggiunte ed arricchite, durante il
nostro lavoro nella grande isola rossa, di tante altre possibilità che potranno
modificare e migliorare per il futuro la nostra Associazione. Abbiamo operato i
bimbi provenienti da diverse zone del Madagascar affetti da gravissime
malformazioni agli arti inferiori dipendente da grave malnutrizione. Ormai i
bimbi che ad oggi sono stati operati superano le 300 unità. E’ un dato
incredibile se si pensa a tutte le difficoltà che siamo obbligati a superare
quotidianamente in Madagascar. Tutti questi bimbi “senza nome” dopo
un lungo periodo di fisioterapia e dopo aver subito almeno uno, in molti casi
due interventi chirurgici, ora camminano con la soddisfazione ed il sorriso di
chi ha conquistato la possibilità dell’autonomia. Legato a questo Progetto
abbiamo sviluppato e concluso altri due importanti Progetti. Abbiamo siglato
una convenzione con l’Università del Madagascar – Facoltà di Medicina per
costituire una equipe chirurgica di ortopedia pediatrica itinerante mista,
formata da personale sanitario malgascio ed italiano, che possa operare dove vi
è richiesta e dove ci saranno le condizioni di base per attuare gli interventi
chirurgici. In Madagascar uno dei problemi principali da superare sono
soprattutto gli spostamenti dei pazienti, molte volte questo è il problema vero
per non riuscire ad operare dei bambini che invece hanno grande necessità
assoluta di cure. Con questo progetto saremo noi tecnici a spostarci dal Nord
al Sud in una programmazione che verrà attuata e che terrà conto delle
richieste che ci arriveranno.
Il secondo Progetto è legato alla nostra giovane
Volontaria Stella che ha deciso, dopo un anno intero di Volontariato già
trascorso in una Missione del Nord del Madagascar, di proseguire la sua
esperienza di Volontariato e di intraprendere un percorso di studio sempre in
Madagascar per diventare una Fisioterapia. Siamo riusciti a definire un accordo
con l’Università di Antananarivo Facoltà di Medicina per accettare Stella come
studentessa del Corso Universitario di Fisioterapista. Stella quando avrà
ultimato il suo percorso di studio tratterà tutti i nostri bimbi “senza
nome” che saranno operati. Per tutti i nostri Progetti legati
all’infanzia la scelta autonoma fatta dalla nostra giovane Volontaria, appena
25 anni, è di grande valore, di grande supporto e di grande esempio per tutti
noi. Quindi grazie Stella. Stella quando mi ha comunicato la sua decisione mi
ha anche detto che voleva rimanere in Madagascar perché aveva capito che aveva
molto da dare ancora e che questo suo sentire era sufficiente per farla
rimanere ancora in Madagascar. A Stella desidero regalare e dedicare una poesia
che secondo me riesce ad esprimere molto bene e fare capire a tanti altri il
senso vero della sua scelta e dei miei sentimenti verso questa importante
scelta di vita: Ti
auguro tempo. Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i
più non hanno. Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai
bene, potrai ricavarne qualcosa. Ti auguro tempo, per il tuo Fare e il tuo
Pensare, non solo per te stessa, ma anche per donarlo agli altri. Ti auguro
tempo, non per affrettarti e correre, ma tempo per essere contenta. Ti auguro
tempo, non soltanto per trascorrerlo, ti auguro tempo perché te ne resti: tempo
per stupirti e tempo per fidarti e non soltanto per guardarlo sull’orologio. Ti
auguro tempo per toccare le stelle e tempo per crescere, per maturare. Ti
auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare. Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stessa, per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora
come un dono. Ti auguro tempo anche per perdonare. Ti auguro di avere tempo,
tempo per la vita.
Abbiamo concluso il Progetto e firmato il contratto per la costruzione
dei bagni presso il plesso scolastico di Mahasoa con oltre 600 alunni. Lidio vi
racconterà in modo più preciso con un suo articolo tutto il Progetto; io voglio
solamente ringraziare tutti gli amici Volontari della sede di Vittuone che
insieme a Roberto Leoni della Sede di Modena hanno lavorato affinché questo
Progetto partisse. Questo per la nostra Associazione è il primo esempio dove
una sede periferica si fa carico della raccolta fondi e del coordinamento dei
lavori per la realizzazione di un importante Progetto. Nei prossimi giorni
partirà per il Madagascar un container con tutti i materiali che siamo riusciti
a trovare in Italia per la realizzazione dei Servizi Igienici del Plesso
scolastico della Missione di Mahasoa, quindi grazie a tutti i nostri donatori.
Se tutto andrà come stabilito e firmato a marzo 2014 riusciremo ad inaugurare
l’opera e gli oltre 600 bambini che vanno a scuola potranno avere anche dei
Servizi Igienici decorosi a disposizione. Quindi grazie a Piera, Lidio,
Emanuela, Giuliano e tanti altri Volontari che hanno permesso, con il loro
importante lavoro, che questo Progetto potesse partire.
Il Progetto Ilena sta andando bene. Come molti di voi ricorderanno Ilena
era un Villaggio dei lebbrosi e delle loro famiglie, era un Villaggio assolutamente
abbandonato ed evitato da tutti, anche dalla gente del luogo, proprio perché
erano lebbrosi. Oggi è diventato un Villaggio modello dove, ad esempio, nelle
scuole realizzate il 50% degli alunni vengono dai villaggi vicini, oggi Ilena
non vive più l’isolamento ed ha le condizioni potenziali di sviluppo
sicuramente di grande interesse futuro. Tante sono le attività già presenti o
in cantiere, tante idee ed ancora tanti problemi da risolvere, ma io sono
sicuro che INSIEME ancora tantissimo sarà possibile fare e realizzare ad Ilena
tanti altri bellissimi “sogni”. Elisa vi racconterà in un suo articolo nel
dettaglio l’avanzamento di questo Progetto.
Il Rex, ricorderete sicuramente è il primo Centro Materno – Infantile
creato in Madagascar, il Centro dove vengono eseguiti i test per la diagnosi
precoce dei tumori del collo dell’utero e tra poco si inizierà con lo Screening
preventivo mammografico. Il Rex è ormai una splendida ed entusiasmante realtà.
Ci lavora un’equipe giovane, affiatata, con molto entusiasmo e con tante
motivazioni. Da qualche mese il Centro è coordinato da un nuovo Responsabile
che ha saputo dare entusiasmo e slancio a tutta l’equipe. Ormai si è arrivato
ad oltre 5.000 donne esaminate e calcolando che siamo in Africa dove parlare di
Prevenzione è molto difficile vi assicuro che è un successo smisurato e senza
precedenti. Oltre alla prevenzione vengono eseguite anche le colposcopie, la
chirurgia ginecologica ed alcune chemioterapie. Purtroppo la percentuale di
donne positive è altissima e questo ci obbliga anche da un punto di vista etico
e morale a proseguire in questo grandissimo ed importante Progetto. Tra poche
settimana sempre dal Rex di Fianarantsoa prenderà avvio il Progetto dell’Unità
Mobile. Con questo mezzo ci si pone l’obiettivo di arrivare nei villaggi più
disagiati e più lontani dispersi nella campagne e nelle foreste dell’ Isola per
andare ad eseguire gli esami preventivi alle donne. L’Unità Mobile è attrezzata
con apparecchiature molto moderne e lavorerà con un sofisticato sistema
digitale all’avanguardia. Sull’unità mobile troveranno sistemazione un
ecografo, un mammografo e si potranno eseguire i Pap Test e l’HPV – Test. Tutti
gli esami attraverso un moderno ed avanzato sistema satellitare di telemedicina
gli esami eseguiti potranno essere trasferiti, letti e refertati in poco tempo
in diversi Centri Diagnostici Universitari o Centri Sanitari di alto livello
sia in Europa che in America che a turno saranno collegati con l’Unità Mobile.
Intanto l’esperienza pilota che si sta ormai consolidando al Sud si sta
sviluppando anche al Nord del Madagascar ed anche in questo secondo Centro si
stanno già riportando importanti risultati. Per ultimo siamo riusciti ad
ottenere di far frequentare altri due medici malgasci, sono due Dottoresse, il
Master di Citologia ginecologica presso l’Istituto di Anatomia Patologica della
Facoltà di Medicina dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Le due
Dottoresse saranno seguite a Modena dalla nostra Associazione e vi rimarranno
per un anno, che sarà il periodo di durata del Master. Con queste due nuove
Dottoresse saranno ben 5 Dottori ma soprattutto Dottoresse che sono stati
formati presso l’Università di Modena. Sicuramente il Progetto Oncologico è
importantissimo non solo per il Madagascar ma anche per tutta l’Africa e noi
siamo molto orgogliosi ed onorati di essere tra i principali Partner della Fondazione Akbaraly che ha la titolarità primaria di
tale Progetto. Per tutto quello che finora si è realizzato e per tutto quello
che ancora sarà nel futuro io voglio ringraziare pubblicamente una donna
meravigliosa che ho l’onore ed il privilegio di esserne suo fraterno e sincero
amico, mi riferisco a Cinzia Catalfamo che è il Presidente e la
Fondatrice della Fondazione Akbaraly.
Altra importante notizia da riportare è la nomina di Corrado Cimino, un
nostro Volontario, a ricoprire la carica di Direttore Generale della Fondazione
Akbaraly. E’ un ruolo di grande responsabilità e di gravosi impegni, ma noi
siamo certi che il nostro Volontario riuscirà a portare il suo contributo e a
fare in modo che la Fondazione possa ottenere i migliori risultati e successi
possibili. Auguri a Corrado quindi e alla Fondazione affinché insieme possano
fare un lungo e bellissimo cammino pieno di grandi conquiste.
Per ultimo vi sono le attività svolte al Nord. Insieme a Padre Bruno e a
tutta l’equipe tecnica abbiamo verificato i lavori dell’erigendo grande
Ospedale di Mahaganja (120 posti letto). Abbiamo fatto alcune correzioni al
Progetto e verificato molte questioni tecniche. Qui la maggior parte dei lavori
è stata eseguita, gestita e coordinata dal nostro Volontario Geometra Roberto
Leoni a cui è stata affidata la Progettazione e la Direzione dei lavori. A lui
sicuramente va il mio personale ringraziamento per quello che sta facendo. I
lavori stanno procedendo speditamente, sono state fatte tutte le fondazioni del
primo stralcio e tra qualche giorno inizieranno a costruire i muri. E’ stata
davvero una grande emozione vedere che un altro grandissimo sogno si sta
realizzando. E’ importantissimo l’aiuto di tutti per andare avanti ed io spero
che siano in tanti a volere sognare con noi per realizzare questo importante
struttura.
Tante altre cose, forse meno importanti, sono state fatte e forse in
questo momento non verranno ricordate. Ma è pur vero che forse è impossibile
ricordare tutto, perché il tutto in Madagascar molte volte è fatto di grandi
emozioni o di tante altre cose simili che non si riesce a raccontare, ma si
debbono solamente e semplicemente vivere. Una sola cosa per finire invece vi
voglio raccontare e regalare. Un mio amico malgascio che conosco da molto tempo
mi ha regalato una sua foto che ha intitolato “Il sole nella
notte”. Nella foto si vede il sole che tramonta tra tante nuvole
nere ed i suoi raggi sembrano squarciare ed illuminare la notte ed un buio
grande ed infinito. Il mio amico mi ha detto che quando ha fatto quella foto ha
pensato a noi Volontari e alla nostra Associazione perché secondo lui tutti noi
siamo come quel sole che riesce a portare la luce dove c’è buio !! Questo è
stato tra i regali più belli e più importanti che io abbia mai ricevuto in vita
mia.
Francesco
Cimino
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Arrivare a Nosy Komba tra le meraviglie del Madagascar
Partiamo da Milano con volo diretto per Nosy Be la perla dell’arcipelago del Madagascar.
Dopo avere trascorso le 10 ore di volo ammirando l’immensa distesa del Sahara distratti solo dalle gentili hostess che ci rimpinguano con i pasti serviti a bordo, atterriamo a Nosy Be.
Nel porticciolo di Nosy Komba incontriamo Fabrizio Franco,
titolare del Maki Lodge che è venuto ad accoglierci. Veniamo subito a sapere le
sue origini italiane e che per lui fare l’albergatore è una
tradizione di famiglia.
Ci soffermiamo al bar per gustare il delizioso cocktail 'ti'punch' di benvenuto con una buona musica in sottofondo per non coprire il rumore del mare.
Ci soffermiamo al bar per gustare il delizioso cocktail 'ti'punch' di benvenuto con una buona musica in sottofondo per non coprire il rumore del mare.
I cinque bungalows orientati
verso il mare con una vista straordinaria sulle isole vicine e sulla riserva di
Lokobe, sono molto accoglienti con letto a baldacchino, cassaforte, bagno con
doccia, la presa elettrica e copertura per cellulare, e dispongono inoltre di
una piccola terrazza privata.
Dopo una doccia ristoratrice andiamo al ristorante dove lo chef ci
propone una lista di vini internazionali e un menù a base di aragoste alla
griglia, spiedini di gamberi, seppie, granchi oltre ad una lista di piatti
malgasci e creoli.
Organizziamo subito le escursioni che faremo nei giorni successivi
e abbiamo solo l’imbarazzo delle scelta delle varie isole tra Nosy Iranja, Nosy
Tanikely, il giro dell’isola ecc.
Il nostro tempo libero trascorre in fretta impegnati con trecking, snorkeling, pesca d’altura e immersioni. È veramente una vacanza di quelle che non si dimenticano facilmente.Una vacanza da raccontare agli amici, che creperanno dall’invidia.Il resto è tutto da scoprire!
Il nostro tempo libero trascorre in fretta impegnati con trecking, snorkeling, pesca d’altura e immersioni. È veramente una vacanza di quelle che non si dimenticano facilmente.Una vacanza da raccontare agli amici, che creperanno dall’invidia.Il resto è tutto da scoprire!
Fabrizio Franco è nato a Roma,
ma i suoi genitori subito dopo la sua nascita si sono trasferiti in
Madagascar per la gestione di un Hotel, e il padre di Fabrizio nello stesso
posto, dove adesso sorge il Maky Lodge aveva aperto un ristorante che era molto
frequentato dai turisti dell’albergo che gestiva e dai visitatori di Nosy
Komba.
Fabrizio per onorare la memoria dei
genitori da pochissimi anni ha costruito questo Lodge che rappresenta il posto
ideale per una vacanza rilassante ed esclusiva.
Gli abitanti di Nosy Komba sono dei
grandi bricoleurs, cioè cercano di fare di tutto e nell’artigianato
mostrano la loro fantasia e molteplicità.
info@lemakilodge.com
http://www.lemakilodge.com
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Vescovi del Madagascar: «Attenti a chi ci vuole comprare in cambio dell’ideologia “gender”»
Nel messaggio scritto a
conclusione dell’Anno della fede la denuncia all’Occidente «che ci vuole
comprare: cedere sarebbe come suicidarsi»
«La
legge morale è degradata fino all’eliminazione della vita stessa» e «il
radicarsi fra noi dell’ideologia “gender” è la cosa più inquietante». È il
messaggio che i vescovi della Conferenza episcopale del Madagascar hanno
scritto a conclusione dell’Anno della fede, chiarendo che la colpa è
«dell’attitudine ambigua della comunità internazionale che sfrutta la nostra
debolezza».
SOVRANITA’
CALPESTATA.
Le
parole forti dei vescovi non giungono a caso. Il 20 dicembre si terranno le
elezioni presidenziali e il Madagascar sta attraversando una grave crisi
culturale e economica. «Non vendete il Paese. (…) Non lasciate che la sovranità
della nostra nazione sia calpestata», hanno continuato. «Non rimaniamo sedotti
dall’effimero, non rigettiamo la saggezza dei nostri antenati. Non facciamoci
sviare dagli slogan che cercano di oscurare la nostra fede. Continuate a
pregare per la pace», perché «possono chiamarla uguaglianza, ma qui c’è in
gioco l’essenza della persona umana, la creatura fatta a immagine e somiglianza
di Dio, che vogliono mettere fuori legge».
DIRITTI
AI PIU’FORTI.
Anche
la responsabilità del divario crescente fra ricchi e poveri e della
disgregazione sociale viene attribuita alla globalizzazione occidentale che «ha
calpestato i valori negando la vera “Fihavanana”, alla base della storia della
nostra nazione, cultura, economia». Fihavanana è la parola con cui si indica la
solidarietà presente nel tessuto sociale malgasci come recita uno dei proverbi
più popolari dell’isola: «Le relazioni sono più importanti dei soldi». Oltre
alla divisione fra ricchezza e povertà estrema, anche «l’insicurezza è
crescente e le persone sono sempre meno protette, stiamo andando verso uno
Stato senza leggi, in cui solo il più forte ha il diritto dalla sua parte» e
«la nostra solidarietà è stata così intaccata che non è più possibile per i
malgasci incontrarsi per dialogare fraternamente e risolvere i problemi».
Secondo i vescovi piegarsi ulteriormente a chi vuole comprare il Madagascar sarebbe come «procurarsi un suicidio collettivo, distruggeremmo il paese con le nostre mani». Per questo, «nonostante tutto ciò, dobbiamo aspirare a una nuova vita, (…) abbiamo un dovere solenne da portare a termine: costruire da noi il nostro futuro, mano nella mano».
Secondo i vescovi piegarsi ulteriormente a chi vuole comprare il Madagascar sarebbe come «procurarsi un suicidio collettivo, distruggeremmo il paese con le nostre mani». Per questo, «nonostante tutto ciò, dobbiamo aspirare a una nuova vita, (…) abbiamo un dovere solenne da portare a termine: costruire da noi il nostro futuro, mano nella mano».
@frigeriobenedet Benedetta
Frigerio
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Un assaggio di Madagascar: cucina tradizionale e un tocco di vaniglia
Spiagge paradisiache e natura rigogliosa, questo è il
Madagascar. Ma c’è molto di più. Tra un tramonto mozzafiato e una lotta
malgascia, pratica spettacolare mantenuta soprattutto nei villaggi costieri,
l’isola è tutta da assaggiare.
La
gastronomia locale è tipica dei Paesi tropicali, ma con un tocco asiatico. Il
Madagascar, infatti, è sempre stato crocevia
della navigazione commerciale oltre ad avere un mix di 18 diverse
etnie, provenienti dalla vicina Africa ma anche dall’Oceania, dall’Asia e i
Paesi occidentali colonizzatori. Il 75% della popolazione malgascia vive
in zone rurali praticando l’agricoltura, che fa parte della vita quotidiana e
rappresenta uno degli aspetti più interessanti dell’isola. Per questo è
impossibile parlare di abitudini gastronomiche senza menzionare il riso,
la principale coltivazione del Paese. Si fanno due raccolti all’anno, a gennaio e ad aprile, che vengono
celebrati con riti e feste. Le risaie rendono il paesaggio magico e suggestivo,
creando un mosaico che cambia colore in base alla stagione. A differenza di
altre culture, qui il riso non è visto come accompagnamento di altri alimenti,
ma rappresenta il pasto vero e proprio a cui si affiancano carni, verdure o
pesce. L’acqua di cottura del riso un po’ bruciacchiato, chiamata ranovola,
viene addirittura utilizzata come bevanda durante i pasti e, per il suo colore
ambrato, viene scherzosamente chiamata anche whisky malgache.
Il Madagascar è
il primo produttore di vaniglia,
spezia che iniziarono a utilizzare per primi gli Atzechi. Quella prodotta nella
Riserva Naturale di Manarara è presidio Slow Food. L’impollinazione
avviene manualmente: le liane fioriscono tra i mesi di settembre e gennaio e
tutte le mattine i produttori impollinano i boccioli a mano con uno
stecchino. Dopodiché i fiori si trasformano in lunghe capsule di colore verde
chiaro, inodori e piene di semi. Ma il morbido e profumato baccello nero si
ottiene dopo un lungo lavoro di trasformazione. Appena raccolti, i baccelli
verdi vengono immersi in acqua calda, segue quindi l’essiccazione al sole: per
un mese intero ogni giorno i baccelli sono distribuiti sul drape à
vanille sopra graticci in canne ed esposti al sole per 2-3 ore. In
questo modo le bacche rilasciano umidità e alcuni enzimi endemici, che liberano
la principale componente aromatica: la vanillina. La preparazione della
vaniglia si conclude all’interno di piccoli magazzini appositi, dove i baccelli
vengono sistemati su scaffalature di legno, controllati regolarmente e
selezionati. Dal momento dell’essiccazione fino al termine della
trasformazione, i produttori massaggiano i singoli baccelli con le dita per
distenderli.
Il piatto nazionale, però, è il romazava:
uno stufato di carne, per tradizione di zebù, servita con riso e brodo.
Ecco la
ricetta:
Ingredienti: 1 cucchiaio di olio
vegetale, 225 gr. di bistecche di manzo stufate o brasate, 2 cipolle, 3 spicchi
d’aglio, sale e pepe q.b, acqua fredda, 225 gr. di spalla o zampa di maiale, 2
petti di pollo, 1 pezzo da 5 cm ca. di zenzero fresco, 4 grossi pomodori 450
gr. di spinaci freschi, pasta di peperoncino.
Scaldare
l’olio in una grossa casseruola, aggiungere il manzo tagliato a cubetti e
rosolarla per un paio di minuti. Aggiungere le cipolle e l’aglio tritati e
mescolare per qualche minuto. Coprire la carne con acqua fredda sufficiente,
condire con sale e pepe e portare a ebollizione. Quando inizia a bollire,
abbassare il fuoco, coprire con un coperchio e lasciare sobbollire per 20
minuti. Aggiungere quindi il maiale, tagliato a cubetti, miscelare bene e
continuare la cottura per altri 30 minuti aggiungendo altra acqua se
necessario. Aggiungere i pezzi di pollo, mescolare bene e continuaree a cuocere
per 15 minuti, ancora una volta controllando il livello dell’acqua e
aggiungendone se necessario. A questo punto mettere i pomodori, lo zenzero e il
peperoncino nella pentola e cuocere il tutto per altri 10 minuti. Incorporare,
infine, gli spinaci sminuzzati e cuocere fino a che le foglie si siano
appassite.
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