Verona, al via
l'undicesima edizione. Sul Liston il meglio della gastronomia italiana,
spaziando dalla paella spagnola alle spezie del Madagascar
VERONA - Si può iniziare da granite e cannoli
siciliani e si può finire con un risotto all’Isolana. Si snoda anche così il
percorso in piazza Bra dell’undicesima edizione de «Le Piazze dei Sapori»,
manifestazione organizzata da Confesercenti e Comune. Fino a domenica 5 maggio
il meglio dell’enogastronomia italiana sarà presente in centro con curiosità e
leccornie di primissima scelta. Gli espositori sono 53, di cui 48 italiani e 5
stranieri. Tra le novità di quest’anno c’è lo «Street food» proposto dallo chef
toscano Luca Trabalzini. «L’idea è semplice - spiega - abbiamo pensato di
offrire un panino di qualità e presentazione migliore rispetto a quello
classico con la salamella». Trabalzini prepara panini con controfiletto, salsa
bernese e insalata croccante (non a caso il nome è «Panino nobile»), oltre a
tartare di manzo, fiorentine e controfiletti scaloppati da 400 grammi. Al suo
fianco, invece, ci sono le vere olive ascolane cucinate da Domenico e Nazareno
Di Natale, originari di Ascoli Piceno. «Qui si frigge solo la crosticina di
pane - spiega Domenico - mentre la carne è cotta a fuoco lentissimo e
utilizziamo il parmigiano reggiano stagionato 36 mesi».
Per gli amanti dei
formaggi è d’obbligo un passaggio
allo stand della Lucania di Michele Gammino. «Abbiamo formaggi di pecora, di
capra e di mucca - commenta Gammino - e il nostro pezzo forte è il
"Pecorone" che stagiona un anno e mezzo in grotte di origine
vulcanica ». Due le novità più curiose: uno stand di sola liquirizia e uno di
spezie e aromi. Il primo è dell’azienda abruzzese Magic.T. «Proponiamo liquirizia grezza allo stato puro, liquirizia morbida senza zucchero e polvere di liquirizia che può essere usata anche per condire risotti o gamberoni», racconta la titolare Elisa Colaleo. Pochi metri più in là si viene inebriati dagli odori di spezie e aromi che provengono da tutto il mondo. Ci sono i sali più pregiati, vedi l’australiano «Murray River» estratto da un bacino di acqua salata che si trova sotto un fiume di acqua dolce, il curry indiano, i pepi della Giamaica o la vaniglia del Madagascar. Poi non mancano i grandi classici di questa manifestazione: i prodotti pugliesi (taralli, pane, burrate, dolci alla mandorla), quelli siciliani (soprattutto dolci), sardi e toscani (salumi e formaggi), liguri (pesto e focacce), veneti (olii e risotti) e quelli stranieri.
Si possono assaggiare la paella valenciana, gli spiedoni polacchi, le crepes olandesi o i canederli e wurstel austriaci. Un altro stand caratteristico è quello di Michele Bardeggia, che espone il tartufo di Acqualagna declinato in tutte le sue forme possibili. «Dal tartufo nero estivo alla vellutata al tartufo bianco riusciamo ad accontentare qualsiasi gusto», promette Bardeggia.
Al centro
della piazza, infine, si trova il grande stand della Puglia e quello dei
pasticcieri veronesi. Questi ultimi organizzano ogni giorno laboratori gratuiti
per imparare a preparare dolci. «Soprattutto baci di dama, sbrisolona, frollini
e sfogliatine al Recioto - precisa il pasticciere Michele Marcazzan - e il 4
maggio dalle 15 alle 17 organizzeremo un laboratorio dedicato ai bambini». Il
ricavato delle vendite di questi dolci sarà devoluto all’associazione All
Togheter for Children.
Dino GuerriniCorriere della Sera
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