Una ragazza
di Paladina ha realizzato il suo sogno aprendo un centro manta diving nel paese
africano
Serena Benaglia, 25 anni di
Paladina, ha aperto una scuola di Manta Diving nel Paese africano, dove da un
anno vive col fidanzato: “Siamo in un posto bellissimo e viviamo a piedi nudi.
Coraggiosi noi? No, il coraggio serve per restare in Italia ora”
“Mollo tutto e vado a vivere lontano
dall’Italia”. Una frase che in molti hanno pensato almeno una volta. Un sogno che
Serena Benaglia, bergamasca di 25 anni originaria di Paladina, ha realizzato da
un anno in Madagascar. Scelta coraggiosa? Non dal suo punto di vista.
"Molti mi vedono come una pazza coraggiosa, ma in realtà siete voi i
coraggiosi a vivere in un Paese come l’Italia che oggi è privo di valori, senza
prospettive di lavoro ed un futuro sempre più cupo". E riprende:
"Tutti noi ci meritiamo un posto nel mondo, ma dobbiamo lottare per
averlo, senza mai mollare, solo allora tutto può diventare realtà".
Proprio tutto, compreso il suo sogno di aprire una scuola di Manta Diving
sull’isola di Nosy Be, un paradiso terrestre, insieme al fidanzato Lele. Ma
come ogni favola, anche quella di Serena ha avuto mille peripezie e difficoltà.
"Una volta diplomata decisi di lasciare la
famiglia e l’Italia per un po’, in cerca di nuove esperienze e di una strada da
seguire - racconta - quindi partii per l’Egitto, per lavorare in un piccolo
resort a Marsa Alam, praticamente in mezzo al deserto, come operatrice turistica. Una splendida
avventura terminata rapidamente che mi riportò però in Italia, ritrovandomi
punto e a capo, con gli stessi dilemmi che avevo prima della partenza". Le
giornate trascorrevano davanti al computer e al telefono, in attesa di una
seconda chiamata, "Ancora una volta in Egitto, ma in direzione El Alamein,
sul Mediterraneo". Un momento magico, interrotto però da quella violenta
esplosione di un ordigno che costò la vita ad un amico pochi giorni prima del
matrimonio, coinvolto in un attentato quasi sotto i suoi occhi. "Ero da
sola, pietrificata, non sapevo cosa fare, mi misi a urlare e in pochi minuti la
strada era sommersa di persone intorno al corpo a pregare. Pregammo tutta la
notte. Quella sera capii molte cosa riguardo la vita".
Momenti di smarrimento, trascorsi sul pontile della
città a riflettere, in attesa che il destino le facesse conoscere l’uomo della
sua vita: "incontrai Lele, che lavorava al
Diving Center del Resort - ricorda -, parlammo per ore e mi raccontò di tutti i
suoi viaggi, delle sue avventure ed io sognavo ad occhi aperti e quando iniziò
a parlarmi della sua grande passione per il mare e per il sub, mi si aprì un
mondo". Dalla morte dell’amico a quell’indimenticabile incontro Serena
cominciò a credere nel destino. "Venni trasferita in un altro resort dove,
come per magia, incontrai di nuovo Lele, assunto come guida snorkeling. Iniziai
subito a prendere i brevetti da subacquea. Abbiamo passato un anno
indimenticabile in quella splendida Terra, ma di seguito scoppiò la guerra
civile, non c’era più lavoro e gli stipendi non si facevano vedere da un bel
po’". Quindi il rientro forzato in Italia, e lunghi giorni trascorsi un
po’ a Paladina e un po' a Viterbo, dove viveva Lele.
"Un giorno ricevemmo una
chiamata da un suo caro amico per lavorare nel suo Diving In Toscana. Per noi
era una grande occasione: Lele avrebbe gestito il lavoro e sarebbe stata una
grande crescita per lui, quanto a me, avrei potuto continuare a studiare per diventare
istruttrice e finire i miei brevetti". Così passa un altro anno, tra
studio, pratica e lavoro. Ma mancava ancora qualcosa. "Eravamo stanchi di
gironzolare di qua e di là senza portarci in tasca nulla, la passione che
condividevamo era troppo grande per essere sprecata, così iniziammo a parlare
di trasferirci in un paese tropicale, su una spiaggia bellissima e vivere piedi
nudi per tutta la vita". Un sogno che si avvera, e si materializza come
per miracolo a Nosy Be, in Madagascar. "Oggi mi trovo qui, a raccontare la
mia storia immersa nel mio giardino di palme e banani, mentre guardo fuori e
vedo il mare. Casa mia ha un insegna con scritto “Manta Diving, il nostro sogno
si é avverato". Serena e Lele acquistarono un biglietto aereo di sola
andata. "Oggi è ormai più di un anno che abitiamo in Africa, non tornerei mai
indietro, qui è un altro mondo".
A
cura di Bergamonews.it
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