Pinuccio Gammino, 54 anni, e Doni Chiesa, 53, due pasticceri di Baggio (Milano), sono conosciuti su Internet per i blog sui quali documentano i loro viaggi mozzafiato. Quest'anno hanno scelto il Madagascar. La partenza è prevista per il 25 giugno in aereo da Milano Linate, arrivo alla capitale Antananarivo dove hanno già prenotato una Honda Transalp 600. GIVI li accompagna in questa avventura con alcuni suoi prodotti: la borsa da serbatoio linea Easy EA102, 2 marsupi linea Easy EA108, proiettori alogeni supplementari S310 e altri piccoli utili accessori come una borsa impermeabile interna T471S per il computer portatile, i lucchetti e le cinghie di fissaggio. “Abbiamo utilizzato gli accessori GIVI anche nel precedente viaggio in Asia: hanno dato ottime prestazioni. Soprattutto le borse morbide hanno retto bene l'acqua pur avendo preso pioggia in Siberia per tutta la strada del ritorno” – dichiara Pinuccio.
Pinuccio e Doni saliranno in sella il 26 giugno e ci
rimarranno fino al 14 agosto per 50 giorni. Antananarivo è al centro del Madagascar ed
è il punto focale di ogni percorso. Pinuccio e Doni si dirigeranno prima a nord
fino a Antsiranana (nota anche come Diego Suarez), per poi scendere lungo la
costa est che si affaccia sull'Oceano Indiano. Tornando indietro faranno tappa
all'isola di Nosy Be per dedicarsi a quattro giorni di immersioni subacquee.
Ripartiranno dalla capitale in direzione della costa ovest. Lungo il percorso è
in programma la discesa del fiume Tsiribihina e una sosta al villaggio di
Salary, località della costa dove ci sono gli ultimi pescatori nomadi del mare:
“Escono a vela e passano le notti sulle spiagge utilizzando la vela come tenda”
– spiega Pinuccio. Altre soste imperdibili sono il viale dei Baobab al tramonto
a Morondava sul canale di Mozambico; le rocce rosse di Bemaraha e la punta
estrema di Fort-Dauphin a sud. Nel rientro verso la capitale non tralasceranno
la visita al Parco Nazionale dell'Isalo.
La coppia ha deciso di noleggiare una Honda Transalp 600 proprio identica a quella che hanno dovuto lasciare a casa perché: “Ci ha sempre servito bene e dato che non ha elettronica, è facilmente riparabile” – dice Pinuccio, che prosegue raccontando quali sono le difficoltà che pensano di trovare durante il viaggio: “Il Madagascar ha solo il 10% di strade asfaltate, noi affronteremo lo sterrato come una sfida, anche se la pioggia ci preoccupa un po' perché trasforma la strada in una fanghiglia viscida. Inoltre imbarcheremo la moto su piroghe e carri trainati dagli zebù per scendere lo Tsibiringa. Contrariamente al nostro solito cercheremo di fare a meno della tenda, anche se farà parte del nostro bagaglio: ce l'hanno sconsigliata a causa dei coccodrilli e dei serpenti, opteremo per le capanne e conteremo sull'ospitalità dei locali”.
Pinuccio e Doni erano già stati in Madagascar nel 1995 con un viaggio organizzato. Erano rimasti affascinati dalla gentilezza e generosità della popolazione locale e dalla biodiversità di quello che i biogeografi chiamano l'ottavo continente. “Doni era così attratta dalle differenze etniche che caratterizzano le diverse tribù nei modi di vestire e di vivere, che da tempo voleva tornarci – spiega Pinuccio. – Io ero restio, finché lei non ha trovato la carta vincente per persuadermi: «Perché non ci andiamo in moto?» mi ha chiesto. Così mi sono lasciato trasportare dall'idea di affrontare strade difficili e di arrivare nei luoghi a cui ha accesso solo una moto”.
Le avventure di Pinuccio e Doni si possono seguire in diretta sul blog http://madagascarpinuccioedoni.blogspot.it e sul loro sito www.pinuccioedoni.it.
La coppia ha deciso di noleggiare una Honda Transalp 600 proprio identica a quella che hanno dovuto lasciare a casa perché: “Ci ha sempre servito bene e dato che non ha elettronica, è facilmente riparabile” – dice Pinuccio, che prosegue raccontando quali sono le difficoltà che pensano di trovare durante il viaggio: “Il Madagascar ha solo il 10% di strade asfaltate, noi affronteremo lo sterrato come una sfida, anche se la pioggia ci preoccupa un po' perché trasforma la strada in una fanghiglia viscida. Inoltre imbarcheremo la moto su piroghe e carri trainati dagli zebù per scendere lo Tsibiringa. Contrariamente al nostro solito cercheremo di fare a meno della tenda, anche se farà parte del nostro bagaglio: ce l'hanno sconsigliata a causa dei coccodrilli e dei serpenti, opteremo per le capanne e conteremo sull'ospitalità dei locali”.
Pinuccio e Doni erano già stati in Madagascar nel 1995 con un viaggio organizzato. Erano rimasti affascinati dalla gentilezza e generosità della popolazione locale e dalla biodiversità di quello che i biogeografi chiamano l'ottavo continente. “Doni era così attratta dalle differenze etniche che caratterizzano le diverse tribù nei modi di vestire e di vivere, che da tempo voleva tornarci – spiega Pinuccio. – Io ero restio, finché lei non ha trovato la carta vincente per persuadermi: «Perché non ci andiamo in moto?» mi ha chiesto. Così mi sono lasciato trasportare dall'idea di affrontare strade difficili e di arrivare nei luoghi a cui ha accesso solo una moto”.
Le avventure di Pinuccio e Doni si possono seguire in diretta sul blog http://madagascarpinuccioedoni.blogspot.it e sul loro sito www.pinuccioedoni.it.
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