sabato 20 ottobre 2012

Un posto ideale per chi ama la natura SHANGRI-LA LODGE


Il Shangri-la Lodge fra pochi giorni darà il benvenuto ai suoi ospiti con la sua eccezionale accoglienza.
Situato nei pressi di un tipico villaggio malgascio, Ambatomilo, a 125 Km dal capoluogo di Tulear è il posto ideale per trascorrere una vacanza al mare in perfetto relax.

La sua spiaggia sabbiosa, circondata da una vegetazione rigogliosa tipica del Madagascar, vi accoglie con la sua barriera corallina dove è possibile ammirare da vicino i  pesci variopinti tropicali e potrete pescarli con tanta facilità. Il vostro relax puo’ essere interrotto dalle molteplici attività che il personale propone con tanta musica e divertimento.
I sei bungalows  situati sulle stupende insenature rocciose con al centro un sontuoso ristorante, fanno respirare la salsedine marina con il sottofondo del mare.
Prenota subito la tua vacanza:  http://www.ambatomilo.com





Da Monclick una raccolta fondi di oltre 35.000 € per Informatici Senza Frontiere


Superando ogni più ottimistica previsione, la promozione autunnale Monclick ha raccolto ben 35.131 euro, che permetteranno a ISF di realizzare altri progetti oltre a quello previsto, aiutando non solo il Madagascar ma anche l’Eritrea e le persone affette da malattie gravi
Si è conclusa con successo e soddisfazione l’iniziativa benefica che ha visto coinvolti Monclick, il protagonista dell’e-commerce di elettronica di consumo, e Informatici Senza Frontiere (ISF), la Onlus dedicata alla lotta contro il digital divide.
In occasione della tradizionale attività denominata Back To School e Back To Work, che Monclick riserva ai propri clienti per accoglierli al rientro dalle vacanze, è stato destinato il 4% di ogni acquisto per sostenere il progetto a favore della realizzazione di un’aula informatica presso la Missione Salesiana di Bemaneviky, in Madagascar.
La partecipazione degli utenti di Monclick ha superato di gran lunga le aspettative di entrambi i partner, poiché è stata raggiunta la considerevole cifra di 35.131 euro. Con questa somma, ISF potrà creare l’aula didattica già attrezzata con 15 notebook e relativi mouse, una stampante multifunzione con la necessaria scorta di materiali consumabili ed un videoproiettore. Saranno coperte, inoltre, le spese di viaggio dei volontari che si recheranno in Madagascar a fine dicembre in veste di docenti.
“Sin dal primo momento abbiamo creduto fortemente nell’iniziativa con ISF” – commenta Federica Ronchi, Sales & Marketing Director di Monclick – “confidando nella comune vocazione informatica, ma questo importante risultato ci ha sicuramente sorpresi. Ringraziamo sinceramente sia i produttori che, con noi, hanno sostenuto economicamente questa campagna, sia i nostri clienti che hanno aderito con tanto entusiasmo. Siamo lieti di contribuire alla lotta contro il digital divide e siamo certi che la collaborazione con ISF proseguirà nel tempo, riservandoci nuove ed ulteriori soddisfazioni”.
L’eccezionale risultato consentirà a ISF di far ben più di quanto aveva programmato: Infatti la Onlus ha già previsto una seconda missione a Bemaneviky per la realizzazione della rete locale, della configurazione della connessione Internet e di un corso di informatica avanzato.
Inoltre, verranno sostenuti altri due importanti progetti: Open Hospital in Eritrea e I.S.A. (I Speak Again). Il primo prevede l’informatizzazione del sistema sanitario eritreo a partire dall'introduzione di “Open Hospital”, un software gestionale open source sviluppato da ISF appositamente per le esigenze degli ospedali.
I.S.A., invece, consiste nello sviluppo di una soluzione di comunicazione assistita per coloro che sono colpiti da malattie gravi, come ad esempio la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica). Per realizzarla, verrà creato un sistema open source a costi accessibili che, tramite tastiere virtuali, dispositivi di puntamento sulla base del movimento della pupilla o del viso e sintetizzatori vocali, ridarà a questi pazienti gravissimi la possibilità di comunicare.
“Un risultato che ha colpito noi per primi, quello conseguito da Monclick con la campagna autunnale”, è il commento di Girolamo Botter, Presidente di ISF. Un risultato che dimostra più di mille discorsi che – quando un progetto e un impegno sono concreti e utili – anche nei momenti economicamente più difficili si può trovare un punto d’incontro fra l’innato spirito di solidarietà degli italiani e gli obiettivi di efficienza economica perseguiti dalle aziende. Quello è il punto in cui la CSR diventa un’iniziativa win-win per tutti i soggetti coinvolti, ossia esattamente la direzione in cui ci proponiamo di procedere per il sostegno alle iniziative di ISF”.

Ucciso per rapina un sacerdote gesuita


“Padre Bruno è stato vittima di un assalto violentissimo ed ha subito una morte brutale. La comunità dei gesuiti locali è sconvolta” dicono all’agenzia Fides fonti della Chiesa da Antananarivo, capitale del Madagascar, dove domenica scorsa è stato ucciso, nel corso di una rapina in strada, padre Bruno Raharison, sacerdote gesuita di nazionalità malgascia, economo della congregazione Giovanni XXIII di Mahamasina. L’automobile del religioso - riporta l'agenzia Fides - è stata notata da alcuni abitanti il 30 settembre, parcheggiata lungo la statale 2 che conduce da Antananarivo a Tamatave, nei pressi della località di Carion. Allertati i gendarmi, questi ultimi hanno stabilito un servizio di vigilanza della vettura. Il giorno successivo un giovane che tentava di recuperare l’automobile è stato condotto in caserma. Contemporaneamente i gendarmi avviavano una battuta dell’area che permetteva, martedì scorso, di ritrovare il corpo di padre Bruno, a 400 metri dal luogo del ritrovamento della sua auto. Il religioso è stato colpito più volte con un’arma da taglia al dorso, al petto e alla testa. “I malviventi hanno voluto impossessarsi dell’automobile che il sacerdote aveva appena ricevuto per svolgere il suo servizio. Padre Bruno era accompagnato da un ragazzo che lo aiutava nei suoi spostamenti, insieme ad alcuni amici questi ha organizzato l’agguato lungo la strada” dicono fonti locali. Oltre al ragazzo, altre due persone sono state fermate in relazione all’omicidio del gesuita. I funerali di padre Bruno Raharison sono stati celebrati ieri. (R.P.)

venerdì 5 ottobre 2012

Il calciatore mancato!!!


Alberto Contigiani nato a Genzano di Roma, diplomato Istituto Tecnico per il Turismo.

Dopo essersi occupato di una società proprietaria dell’IBIS ad Antananarivo, di due alberghi a Sainte Marie e di un'albergo a Anjajavy e nel passato anche di un’agenzia, dell’hotel De France e Plaza appartenenti al gruppo SICEH, Oggi, ha finalmente deciso, insieme a due amici italiani (Alberto e Tommaso) di aprire la sua agenzia viaggi e tour operator ricettivo per soddisfare la domanda sempre più crescente di un turismo di qualità, rispettoso della natura.


Cosa volevi fare da ragazzo

Volevo fare il calciatore. A 14 anni infatti giocavo sotto falsa identità
in terza categoria (l'Olimpica) e a 16 anni ero in quarta serie con l'Almas.
Se mio padre non fosse deceduto negli anni 60, sotto la sua guida sarei
diventato senza dubbio un buon calciatore.



Il primo lavoro

Primo impiego a 18 anni agenzia "Zoom Sul Mondo" specializzata sulla Tunisia.
Grazie ad un'annuncio che avevo messo sul Messaggero di Roma, sono stato chiamato da una agenzia che stava aprendo: “Zoom Sul Mondo”. Mentendo spudoratamente al titolare sulla mia conoscenza delle lingue e del mestiere, sono stato assunto, senza quasi un'esame,  perché in quel momento avevano bisogno urgente di personale. Ho cominciato come fattorino e poi sono passato alla vendita al pubblico,  per finire ad accompagnare gruppi in Tunisia di cui eravamo specialisti.

E poi............

Sono stato il più giovane direttore d'Italia prima alla "Rosetours" e poi alla "Novatur" sempre di Roma. Mi sono occupato di vendita al dettaglio, di biglietteria aerea, ferroviaria e marittima, di programmazione e vendita di programmi di viaggio e di accompagnamento di gruppi. Ho fatto qualche giro del mondo accompagnando gruppi in Europa; in Africa del Nord; in Madagascar; in oriente (Cina, Hong Kong e Giappone) di cui sono divenuto uno specialista; Polo Nord; India del sud e Andamane; Maldive; USA; Brasile; Messico; Argentina; Isole Vergini; Porto Rico; Cuba; mi sono specializzato anche in EXPO nel mondo, accompagnando gruppi di ingegneri italiani etc. etc. Ho fatto la promozione al Madagascar, vendendo i programmi della Novatur in tutta Italia e per questo ho preso residenza prima a Milano e poi a Bergamo, dove ho vissuto per due anni.

Il Madagascar

Avevamo deciso di aprire un'agenzia ricettiva in Madagascar eravamo 4 soci: Giancarlo Annunziata, Marcello Vagliani, Stefania Florio ed io. Decidemmo di mettere come direttrice una ragazza francese di nome Maria Schollat che andando a Nosy Be con un gruppo fu presa da raptus di follia e dovemmo rimpatriarla a Parigi. Gli altri soci mi chiesero, visto che ero tra i più esperti del Madagascar, di venire a sostituirla qualche mese, giusto il tempo di trovare un'altro direttore. Non sono più rientrato in Italia! 

Difficoltà

Conoscevo già il paese perché venivo 3/4 volte l'anno per almeno uno o due mesi. Avevo già molti amici e conoscenti tra albergatori, tassisti, impiegati della Air Madagascar, poliziotti, venditori ambulanti, commercianti dello "Zoma" e gente che lavorava nel turismo. Non mi sono adattato a loro, ma loro si sono adattati a me alla mia foga, alla mia italianità. Appena arrivato, ho subito trovato una squadra di calcio Hilton; mi sono fatto amici al bowling che allora esisteva all'interno dell'Hilton anche perché in Italia ero un  ottimo giocatore della Brunswick dell'Acqua Acetosa di Roma.
La più grossa difficoltà l'ho trovata sul mangiare, perche sono un "pastaro" nato, ed allora la SMIE, la società importatrice di prodotti alimentari italiani,  non esisteva ancora e non avevamo la Barilla o la Nutella di cui vado pazzo.



L’Italia

In Italia vado principalmente per la fiera del turismo di Milano (BIT) nel mese di febbraio e ogni tanto per riossigenarmi nel respirare un'aria di civiltà o piuttosto di modernità, perché inutile negarlo, il Madagascar somiglia molto da vicino all'Italia del dopo-guerra con strade dissestate, con i contadini che dormono con gli animali e che fanno i loro bisogni nelle latrine, con mendicanti e affamati soprattutto a Tananarive etc. etc. Senza poi dimenticare che viviamo su un'isola e la mentalità é quella classica dell'isolano che non conosce altri orizzonti. Poi c'é il problema culturale e d'informazione, che ho risolto con un'abbonamento a CANALSAT che mi tiene informato in tempo reale su tutto quello che accade nel mondo. Pensa che ho il contratto numero 10!
Ogni tanto vado anche in vacanza e per ritrovare la mia famiglia e mia madre che ha 92 anni suonati.

Berlusconi

Ero un  tifoso di Berlusconi, ma penso che in questi ultimi anni sia diventato arterosclerotico e ha dato delle dimostrazioni di sé e delle sue capacità, piuttosto frustranti; per noi che siamo in costante contatto con francesi, tedeschi, brasiliani e gente di altre nazionalità è stato veramente umiliante. Non ho mai voluto reagire alle prese in giro dei miei amici perché devo riconoscere che avevano ragione di fare di Berlusconi un Pulcinella e siccome il nostro primo rappresentante si mostrava come tale, automaticamente, per il resto del mondo siamo ritornati ad essere "quelli" della pizza, degli spaghetti e del mandolino. Insomma tanto lavoro per ridorare la nostra immagine rovinata dal comportamento buffonesco del nostro primo Ministro.
Ora penso che con Monti, anche se chiede sacrifici sovrumani, la nostra immagine stia passando nella lavatrice per uscirne pulita e speriamo rigenerata come si vede con quei prodotti nelle pubblicità italiane.

La mattina

Il cafféééééé, presto!!!!
Più seriamente, al mio risveglio cerco di essere in forma per il mio lavoro perché niente é più rassicurante e niente dà più fiducia al cliente di un  sorriso od una battuta ben assestata al momento giusto.

Felice

Si, certo! Il mio messaggio é "CARPE DIEM" Ho fatto quello che ho voluto, quando l'ho voluto, mi sono sposato a 45 anni e solo allora ho deciso di avere dei figli. Sono felice per quello che ho vissuto e per quello che vivo, certo se avessi tanti soldi sarei ancora più felice.

Vorresti essere....

Qui dove sono ora, la maggior parte del tempo e in Italia nei momenti di nostalgia che mi prendono spesso forse a causa dell'età che avanza. Amo l'Italia molto  più di quanto io stesso non riesca ad esprimere. Mi basta un film italiano alla TV che mi prende la nostalgia. D'altronde se la nostalgia é cantata da Romina e Albano (Nostalgia), da Maurizio Vandelli (Torno a casa), da Riccardo Cocciante (Celeste Nostalgia) é perché esiste e quelli più sensibili come me ne subiscono gli effetti.

I tuoi sogni

La mozzarella di bufala che me la sogno anche di notte. 

Rifaresti tutto

Farei la stessa scelta per quanto riguarda la famiglia che é tutto nella mia vita, ma per quanto riguarda la professione, tenterei la via del calcio che in realtà é sempre stata la mia passione. Non il calcio in poltrona ma quello giocato che ho dovuto lasciare troppo presto. Cosi' va la vita!
Alberto Contigiani 



Faccia a faccia on line

La mia prima casa era nel campo base a circa mezz'ora da Sambava verso Andapa. Mi ricordo un nome " Ambatolokoho "

Intervista a Fabiola Mancinelli, antropologa del turismo che
dopo un passato nella comunicazione e nella ricerca di tendenze
ha deciso di partire per studiare il Madagascar

Il sole, il mare, le spiagge, ma soprattutto la gente
ci ha fatto pensare che la nostra pensione(sic!) che
era  prossima, avrebbe potuto godere di tutto questo

Nosy Be l’Isola dei Sogni

di Guido de Salvo 

Dario e Valerio hanno creato Peter Pan nella spiaggia più bella del Madagascar

49 anni romano ha inaugurato a Sainte Marie il suo nuovo Hotel

Anita Torti, nata in Madagascar, vive a Milano si sta facendo onore sui ring di tutto il mondo

La cantante malgascia che vive e fa successo in Italia

La storia di un medico che aiuta i bambini poveri del Madagascar


 in Madagascar per insegnare forme alternative di agricoltura

Non esisteva ancora il telefono, le strade erano piste in mezzo alla natura.
Poche capanne, una banca e un ufficio postale.
Quando Massimiliano Felici arrivò a Sainte Marie nel 1993, l’isola era così.
Oggi vive a Ankazoberavina isola deserta situata nella zona nordoccidentale del Madagascar

È titolare di un diving a Nosy Be

Enzo Maiorca e le sue immersioni

Pino Schintu e le sue fotografie

Dirige il lebrosario di Ambanja

È arrivato in nave e fa sentire la sua voce con radio AVEC

In Madagascar il negozio più bello con i vetri di Murano

Alberto il professionista del turismo

Ha lavorato nel turismo a Nosy Be

”Stefano, titolare della « Gelateria Italiana »
a Tulear, “si racconta” come e perchè è arrivato in Madagascar

Manuela fornisce i migliori ristoranti con il gelato italiano

Incontrando gli amici, al rientro dal mio primo viaggio in Madagascar,
alla domanda cosa ti sei portato dal Madagascar, ho risposto:
“la voglia di tornare”.

Alessandra


Sono Alessandra, nata ad Ancona. Ho studiato come interprete, gestito una scuola di lingue per dieci anni per poi imbarcarmi con “Costa Crociere”. Sono stata responsabile della reception/responsabile clienti sulle navi da crociera.
È grazie a Kokoa e ad uno scherzo con loro che sono arrivata in Madagascar.

Il tuo lavoro
Ho iniziato il mio lavoro in terra malgascia proprio a Nosy Be nel 2008. Sono stata responsabile delle escursioni di Kokoa per “Costa Crociere” su Nosy Be. Poi ho lavorato per i clienti di “Ora Resort” con base al “Loharano” Hotel. Per terminare con un periodo breve a Diego Suarez per lo start up della nuova gestione della “Note Bleue”. Quando ho terminato il mio lavoro alla “Note Bleue” non ho trovato altro lavoro che mi permettesse di restare e far fronte contemporaneamente agli impegni economici presi in Italia. Quindi ho dovuto fare la valigia, salutare tutti e tornare in Italia.
Forse il capitolo Madagascar si è chiuso per sempre ma… è stata un’esperienza indimenticabile.

Prima del Madagascar
Navigavo con la “Costa Crociere”, quando sono sbarcata a Nosy Be e ho conosciuto i “ragazzi” di Kokoa. Abbiamo cominciato a scherzare sul mio “lasciare tutto” per andare a vivere a Nosy Be. Da scherzo nasce scherzo che continua come scherzo… e come scherzo ho scelto la scrivania su cui poi ho lavorato. Ho quindi posto termine al mio contratto con la “Costa Crociere” e a giugno 2008 sono arrivata a Nosy Be.

Kokoa
Con Kokoa è stato fantastico. Ho trovato un ambiente veramente accogliente e li ringrazierò sempre per avermi dato l’opportunità di vivermi questi tre anni e mezzo indimenticabili.
Mi sono trovata da subito molto bene. Con tutto il personale Kokoa è stato come essere a casa… mi sono sentita in famiglia… con risate, prese in giro, litigate e prese di posizione. Momenti facili e momenti duri… Momenti con tanto lavoro e momenti di totale sbracamento. Italiani e Malgasci… tutti insieme.

Sia il bello che il brutto
Per descrivere la mia esperienza devo raccontare sia il bello che il brutto.
Non è facile per una donna da sola vivere in Madagascar. Spesso si perde di vista la propria femminilità. Spesso si viene giudicata e criticata o controllata solo per passare il tempo, per avere qualche cosa di cui parlare.
Paradossalmente per me è stato più facile inserirmi tra i malgasci che tra i residenti “Vasa” dell’isola.

I bianchi
Parlando degli immigrati… I bianchi, che vivono a Nosy Be, sono spesso diffidenti e a volte un po’ saccenti. Molto scostanti all’inizio… poi, per fortuna, diventa tutto più facile.
Chi è totalmente immerso nell’isola, spesso non si ricorda più nemmeno di cosa vuol dire essere italiano, chi invece rimane un  po’ più distaccato… spesso si mette su di un piedistallo e, pensando di non giudicare, si sente superiore e alla fine giudica più di tutti.
Se dai maschietti vieni considerata “una amica”, spesso ti trovi ad ascoltare discorsi volgari e particolari piccanti di cui non te ne frega nulla e ad essere comunque messa in secondo piano di fronte a ragazze molto giovani e disponibili. Se non sei amica… allora spesso proprio non sei considerata.. .

È stata dura
A volte mi è sembrato di vivere in un paesotto borghese e bacchettone che niente ha a che vedere con quello che credo sia il vero Madagascar. A volte ho sentito discorsi di un razzismo estremo fatti da persone che si vantavano di essere tanto aperte.
Alcuni dei bianchi si vantano di aver capito come vivere il Madagascar in modo libero e aperto e non si rendono conto di essere i primi a rimanere rigidi sotto certi schemi e a non accettare comportamenti e idee diverse dalle loro.
Ho avuto quasi la sensazione che alcuni dei residenti di Nosy Be pensassero che coloro che fanno la scelta di trasferirsi in Madagascar, devono per forza soffrire per poter vivere a pieno l’esperienza… un po’ tipo “hai voluto la bicicletta… adesso pedala” “se sei così alternativa da venire a vivere qui… non contare su nessuno… il problema è tuo… risolvitelo da sola”  Insomma soprattutto all’inizio è stata dura.
 Poi.....
Poi però, per fortuna, ho cominciato a sentirmi più a casa e ad affezionarmi a chi poi ho considerato “Amico” e a stare bene. Quando sono partita sono state tante le persone (tra immigrati e malgasci) a salutarmi,  per cui c’è scappata anche la lacrimuccia (anzi molto più che una ) e ho molti amici che tengo stretti nel cuore.

I malgasci
Alla fine dei giochi, posso dire che in tre anni e mezzo “non ho capito il Madagascar” ne tantomeno che ho capito la mentalità malgascia.
Non posso negare che l’accoglienza dei malgasci nei miei confronti è stata fantastica. Con loro mi sono trovata sempre bene. Io so di averli rispettati e soprattutto di aver rispettato le loro diversità e i loro modi di fare. So di aver ottenuto il rispetto di molti di loro. Non ho mai preteso di ragionare con loro con la mia mentalità italiana, ne ho mai preteso che loro capissero il mio modo di agire tanto diverso. Non mi sono mai aspettata da loro cose che erano al di fuori della loro cultura e so che loro non hanno mai preteso da me che fossi totalmente integrata nel loro ambiente.

Orgogliosa
Quando ho visto alcuni dei ragazzi che avevo formato fare il loro lavoro con successo, mettendo a frutto alcuni dei miei insegnamenti, mi sono sentita orgogliosa di loro e degli sforzi fatti per raggiungere certi risultati. Non potrei mai dare un consiglio su come relazionarsi… perché nessuno può farlo. Ognuno ha un suo modo di relazionarsi con le persone, siano esse europee o extra europee. Nessun modo è giusto. Nessun modo è sbagliato. Sono i risultati che contano.  Io sono stata me stessa. Semplicemente me stessa e questo è stato sicuramente apprezzato (a volte più dai malgasci che dai bianchi). E io ora sono orgogliosa dei bei rapporti che ho costruito.

Felice
Io mi reputo una persona felice.
Mi sento una donna fortunata, perché nonostante i miei alti e bassi, la vita mi ha sempre sorriso e sono riuscita a viverla più o meno come volevo io.
Non sarò mai ricca economicamente… ma sono ricca di emozioni, sensazioni e gratificazioni personali!!!!

Sogni
Ne faccio tanti e il più delle volte riesco anche a realizzarli. Adesso vorrei vincere una bella somma alla lotteria così posso viaggiare molto di più senza preoccuparmi di lavorare (ahahahahah)

Infine
Bè ho voglia di ringraziare pubblicamente Kokoa, perché senza di loro non sarei mai arrivata a Nosy Be. Ringrazio i ragazzi di Madaway e Elma perché hanno creduto in me e mi hanno aiutata a tirar su il morale quando era a pezzi. Katia e Luisa… senza di loro non ce l’avrei fatta! Vorrei fare una lista lunghissima di ringraziamenti, passando da Isa a Laura … ma dovrei escludere qualcuno per non diventare noiosa… quindi… mi limito a ringraziare tutti quelli che sono miei amici.

Rifaresti tutto
Tornando indietro con la testa e l’esperienza di adesso, farei sicuramente scelte diverse… ma ogni cosa che ho fatto l’ho fatta perché la ritenevo la più giusta… quindi non c’è veramente uno sbaglio che posso considerare il più grande.
Certo che rifarei le stesse scelte! Anche quella di tornare in Italia in quel preciso momento.
Ho sicuramente dei rimorsi… ma assolutamente no dei rimpianti..
Alessandra Gnesutta

Faccia a faccia on line

Incontriamo suor Concetta Zappulla all’Istituto “Suore Cappuccine
dell’Immacolata di Lourdes” di Palermo e non esitiamo a chiederle
della vita che conduce come missionaria.>>>>>>>>continua a leggere

Abbiamo incontrato padre Giuseppe Nicolai, imolese di adozione,
missionario in Madagascar. Gli abbiamo chiesto di parlarci della
sua attività e dei suoi rapporti con il popolo malgascio.

Mi chiamo Toni Vasco, sono nato ad Enna
ed ho svolto la professione di psicologo presso
il servizio di salute mentale. Ho lavorato per due
anni a Trieste, ai tempi di Basaglia ed ero stato
catturato dal fervore di quella che si chiamava “antipsichiatria”.


La mia prima casa era nel campo base a circa mezz'ora da Sambava verso Andapa.
Mi ricordo un nome " Ambatolokoho "

Intervista a Fabiola Mancinelli, antropologa del turismo che
dopo un passato nella comunicazione e nella ricerca di tendenze
ha deciso di partire per studiare il Madagascar

Il sole, il mare, le spiagge, ma soprattutto la gente
ci ha fatto pensare che la nostra pensione(sic!) che
era  prossima, avrebbe potuto godere di tutto questo

Nosy Be l’Isola dei Sogni

Laureato in Scienze dell'educazione, ho lavorato come educatore

Dario e Valerio hanno creato Peter Pan nella spiaggia più bella del Madagascar
Anakao
49 anni romano ha inaugurato a Sainte Marie il suo nuovo Hotel

Anita Torti, nata in Madagascar, vive a Milano si sta facendo onore sui ring di tutto
il mondo

La cantante malgascia che vive e fa successo in Italia

La storia di un medico che aiuta i bambini poveri del Madagascar

 in Madagascar per insegnare forme alternative di agricoltura

Non esisteva ancora il telefono, le strade erano piste in mezzo alla natura.
Poche capanne, una banca e un ufficio postale.
Quando Massimiliano Felici arrivò a Sainte Marie nel 1993, l’isola era così.
Oggi vive a Ankazoberavina isola deserta situata nella zona nordoccidentale del Madagascar

È titolare di un diving a Nosy Be

Rosario Volpi, 34 anni, ha vinto il Premio volontariato internazionale 2013.

Dal 2007 si occupa di ragazzi


Enzo Maiorca e le sue immersioni

Pino Schintu e le sue fotografie

Dirige il lebrosario di Ambanja

È arrivato in nave e fa sentire la sua voce con radio AVEC

In Madagascar il negozio più bello con i vetri di Murano

Alberto il professionista del turismo

Ha lavorato nel turismo a Nosy Be

Un biologo arrivato da Milano al seguito di una spedizione
di studio della foresta del parco Nazionale di Masoala

Stefano, titolare della « Gelateria Italiana »
a Tulear, “si racconta” come e perchè è arrivato in Madagascar

Manuela fornisce i migliori ristoranti con il gelato italiano

Incontrando gli amici, al rientro dal mio primo viaggio in Madagascar,
alla domanda cosa ti sei portato dal Madagascar, ho risposto:
“la voglia di tornare”.

noi vogliamo seguire il suo esempio”.
Intervista a mons. Vella, vescovo in Madagascar

Ad Antananarivo, grazie a padre Pedro, è nato un progetto
che garantisce casa e lavoro a più di tremila famiglie.
Un esempio di azione caritativa, anche per il Fondo

Monetario Internazionale