vi
svelo il motivo per cui non se ne parla
La
prevenzione fa più delle medicine nella lotta contro il cancro. Ne è convinto
Umberto Veronesi, direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia
(Ieo) di Milano.
Il
primo luogo nel quale fare prevenzione, secondo Veronesi, è la tavola, perché
l’alimentazione è responsabile del maggior numero di neoplasie nel mondo,
superando anche il fumo.
Tutte
le persone che consumano prodotti animali si espongono ad un rischio maggiore
di contrarre diversi tipi di patologie. Corrono mediamente il 30% di rischio in
più di contrarre vari tipi di tumori, come quello al seno, al colon, alla
prostata, al pancreas, alla vescica e ai polmoni. Un’alimentazione a base di
carne porta, nel lungo periodo, ad un maggiore rischio di contrarre malattie
connesse strettamente al metabolismo, disturbi cardiovascolari conseguenti al
livello di colesterolo nel sangue, infarti, diabete ed obesità.
Vi
riportiamo le parole del professor Umberto Veronesi (direttore scientifico
dell’Istituto europeo di oncologia): “Le riviste medico scientifiche più
accreditate sono sul libro paga delle multinazionali farmaceutiche e pubblicano
solo ciò che è consentito loro di pubblicare o ciò che è imposto loro dalle
suddette multinazionali. Molti medici e ricercatori sono coscienti degli
effetti dannosi del consumo della carne, ma hanno le mani legate. Io che sono
uno scienziato di fama internazionale posso prendermi il lusso di fare queste
dichiarazioni, se lo facessero loro molto probabilmente non lavorerebbero più.
L’industria
alimentare e le multinazionali farmaceutiche viaggiano di pari passo, l’una ha
bisogno dell’altro e queste due entità insieme generano introiti circa venti
volte superiori a tutte le industrie petrolifere del globo messe insieme,
potete dunque capire che gli interessi economici sono alla base di questa
disinformazione. Ogni malato di cancro negli Stati Uniti fa guadagnare circa
250.000 dollari a suddette multinazionali, capirete che questa disinformazione
è voluta ed è volta a farvi ammalare per poi curarvi.”
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