lunedì 28 aprile 2014

Land grabbing:cambiamo gioco

Sembra un gioco ma non lo è. E' invece una provocazione lanciata da Herry Purnomo, uno scienziato del Centro per la Ricerca Forestale Internazionale ( CIFOR ), per aiutare a comprendere e gestire i problemi legati all'uso del territorio e dell'economia. The Landscape Game (il gioco del paesaggio) è una specie di Monopoli. Ma in Monopoli con l'obiettivo è quello di acquisire quanta più terreni è possibile e costruirvi alberghi, impoverire gli avversari con gli affitti di rapina e costringerli a cedere terreni: praticamene, un gioco al massacro. Obiettivo del gioco del paesaggio è un altro: rendersi conto che col gioco al massacro non vince nesso, perché in un ambiente devastato nessuno può prosperare.
 "Quasi un miliardo di persone in tutto il mondo ha giocato almeno una volta a Monopoli" dice Purnomo . "Mi sono domandato che cosa succederebbe se un miliardo di persone potesse imparare un gioco che considera una visione alternativa di investimenti e gestione del paesaggio". Nel gioco Paesaggio , sei giocatori rappresentano le diverse sociali che interagiscono in un paesaggio nei diversi usi del suol , dalla foresta incontaminata, ai boschi di uso misto, ad altri usi come le miniere e le aziende agricole. I giocatori possono mettere fondi in investimenti sostenibili legati alle Nazioni Unite (come i fondi per la protezione del carbonio o i pagamenti per i servizi ambientali).
Il gioco è stato testato da studiosi, associazioni e comunità rurali dei cinque i continenti, mostrando che nel lungo periodo i ricavi sono più alti e il paesaggio è protetto, e insegna a cercare strade di sviluppo sostenibile, a sviuppare la gestione dei servizi ambientali, e a investigare forme alternative di investimento. Obiettivo del gioco è massimizzare le proprie entrate, ma questo funziona solo se si riesce a migliorare le condizioni ecologiche e sociali.
"Questo gioco può aiutare i politici a sviluppare idee su quale tipo di politiche si possono adottare in un determinato paesaggio", spiega Purnomo . "Il gioco permette ai politici di giocare confrontandosi con i diversi attori del territorio, come i piccoli proprietari, e così e possano vedere come implementare un più efficace uso del suolo. Non c'è una formula magica , ma l'attuazione e il monitoraggio di un solido piano di gestione del paesaggio è fondamentale - è un processo di apprendimento continuo.
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Secondo le stime Fao, l'acquisto (solo quello tracciato) di terreni su vasta scala, tra il 2002 e il 2011, ammonta nel mondo a 200 milioni di ettari, sette volte l’Italia.

Purtroppo, la foresta l’hanno amata fino ad ammazzarla.

1 commento:

  1. Nel 2050 sulla Terra vivranno più di 9 miliardi di persone: la FAO stima che per nutrire tutti sarà necessario produrre almeno un miliardo di tonnellate in più di cereali. Il cibo sta diventando il problema più grosso e l'affare più ghiotto di questo secolo. Paesi come Arabia Saudita, Emirati Arabi, Libria, Corea del Sud, India e Cina, che dispongono di risorse, ma non di spazi sufficienti per garantire la sicurezza alimentare ai propri abitanti, hanno comunciato ad affittare o comprare terra agricola nei paesi in via di sviluppo: soprattutto in Africa e in Asia. Un bottino che interessa anche i signori della finanza, in cerca di nuove possibilità di guadagno, e soprattutto le aziende desiderose di afferrare "il miglior investimento della nostra vita, per usare le parole di Jim Rogers, guru delle materie prime. Dal luglio 2007 ad aprile 2009, quasi 20 milioni di ettari di terreni coltivabili sono stati oggetto di negoziati e accordi tra governi e società private. Un fenomeno che è stato definito "neocolonialismo". Il libro racconta chi sono i cacciatori di terra. dove agiscono e quali insidie, ma anche quali opportunità, si nascondono in questo rinnovato interesse per l'agricoltura.

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