Un medico italiano si prende cura degli uomini-risciò ad Antsirabe
in Madagascar
I pousse pousse sono gli uomini-risciò che ad
Antsirabe in Madagascar portano i giro i clienti tirando il loro taxi ad
energia umana. Sono a piedi infatti, e i piedi sono spesso nudi perché un paio
di scarpe costa troppo, come il risciò che affittano ogni giorno. In media
guadagnano l’equivalente di uno o due euro al giorno.
Le loro famiglie sono
molto numerose e le abitazioni sono spesso delle casupole nelle zone più povere
della città, dove non ci sono fogne e le strade sono in terra battuta. In una
di queste abitazioni, cui si accedeva attraverso la finestra con una scaletta
malferma, c’era solo un letto dove dormivano i genitori e gli otto figli. Che
naturalmente passano il giorno intero per strada, crescono sulla strada.
Il dottor Aldo Lo Curto si reca da molti anni periodicamente ad
Antsirabe dove assiste alcune famiglie di pousse pousse. Le
patologie più diffuse sono legate alla professione, al lavoro logorante, al
contesto igienico e all’abuso di alcol.
Porta medicinali,
finanzia con le donazioni ricevute in Europa qualche piccolo progetto, visita
le famiglie dei pousse pousse. Negli anni si è consolidata una piccola rete di
collaboratori malgasci, che assieme a qualche volontario italiano lo affiancano
durante il suo soggiorno di una settimana.
Se sbaglio, preferisco sbagliare da solo, dice il dottore, che da più di
trenta anni alterna la sua professione di medico di base in Lombardia con il
suo volontariato individuale nei vari continenti.
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