Con il corso di aggiornamento di Londra per gli operatori e
collaboratori dell’Ital Uil della Gran Bretagna (dopo quelli tenutisi in
Francia, Australia, Germania e Belgio) si è conclusa una parte del ciclo di
formazione del personale del patronato operante all’estero previsto per il
2013. Una attività intensa di formazione e di ascolto degli operatori dell’Ital
Uil che ha visto impegnato il vice presidente nazionale del patronato, Mario
Castellengo, e Anna Ginanneschi dell’Area Internazionale Ital Uil, oltre a
diversi dirigenti nazionali e locali della UIM per la trattazione di temi
particolari quali la fiscalità e l’accoglienza in loco dei giovani studenti o
stagisti. Un ciclo di incontri che, peraltro, riprenderà già agli inizi di
settembre, dopo la pausa estiva, e che coinvolgerà il personale delle sedi Ital
Uil del Sud Africa, Brasile, Argentina (dove si terrà anche un convegno sulla
sicurezza nei posti di lavoro mettendo a confronto la normativa italiana ed
argentina con la partecipazione del sindacato locale, della segreteria
confederale della UIL e del presidente nazionale del patronato Gilberto De
Santis) e proseguirà poi in Venezuela, Spagna, Svizzera (dove si celebrerà anche
il 50° dell’Ital Uil nella Confederazione Elvetica), Canada e Stati Uniti. Anche
in Canada sarà organizzata una tavola rotonda per un confronto con dirigenti
sindacali canadesi in materia di sicurezza nei posti di lavoro. Si tratta,
sottolineano dal patronato, di "un notevole impegno organizzativo a
livello mondiale con il quale l’Ital Uil si prefigge di avere sul territorio
degli operatori sempre aggiornati sulle modifiche legislative in materia
sociale e previdenziale intervenute in Italia e nei Paesi esteri dove è
presente con proprie strutture". Una necessità, quest’ultima, per l’Ital
Uil nazionale "per poter offrire una tutela di prima qualità agli italiani
all’estero ed aggiornata alle attuali esigenze che esprimono i nuovi flussi
migratori italiani che, ormai, dall’inizio di questo secolo, hanno ripreso a
lasciare l’Italia per cercare un lavoro all’estero seguendo, spesso, le orme
dei loro nonni". Nel contempo, rileva l’Ital Uil, "l’occasione di
questi corsi formativi permettono ai dirigenti nazionali del patronato di
incontrare le autorità ed i sindacati locali, i Comites, nonché i circoli della
UIM e l’associazionismo italiano, per “scoprire” quali siano nei vari Paesi
visitati le problematiche che più interessano oggi le collettività italiane".
(aise)
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