mercoledì 31 luglio 2013

A Londra gli ultimi impegni della delegazione Ital Uil

Con il corso di aggiornamento di Londra per gli operatori e collaboratori dell’Ital Uil della Gran Bretagna (dopo quelli tenutisi in Francia, Australia, Germania e Belgio) si è conclusa una parte del ciclo di formazione del personale del patronato operante all’estero previsto per il 2013. Una attività intensa di formazione e di ascolto degli operatori dell’Ital Uil che ha visto impegnato il vice presidente nazionale del patronato, Mario Castellengo, e Anna Ginanneschi dell’Area Internazionale Ital Uil, oltre a diversi dirigenti nazionali e locali della UIM per la trattazione di temi particolari quali la fiscalità e l’accoglienza in loco dei giovani studenti o stagisti. Un ciclo di incontri che, peraltro, riprenderà già agli inizi di settembre, dopo la pausa estiva, e che coinvolgerà il personale delle sedi Ital Uil del Sud Africa, Brasile, Argentina (dove si terrà anche un convegno sulla sicurezza nei posti di lavoro mettendo a confronto la normativa italiana ed argentina con la partecipazione del sindacato locale, della segreteria confederale della UIL e del presidente nazionale del patronato Gilberto De Santis) e proseguirà poi in Venezuela, Spagna, Svizzera (dove si celebrerà anche il 50° dell’Ital Uil nella Confederazione Elvetica), Canada e Stati Uniti. Anche in Canada sarà organizzata una tavola rotonda per un confronto con dirigenti sindacali canadesi in materia di sicurezza nei posti di lavoro. Si tratta, sottolineano dal patronato, di "un notevole impegno organizzativo a livello mondiale con il quale l’Ital Uil si prefigge di avere sul territorio degli operatori sempre aggiornati sulle modifiche legislative in materia sociale e previdenziale intervenute in Italia e nei Paesi esteri dove è presente con proprie strutture". Una necessità, quest’ultima, per l’Ital Uil nazionale "per poter offrire una tutela di prima qualità agli italiani all’estero ed aggiornata alle attuali esigenze che esprimono i nuovi flussi migratori italiani che, ormai, dall’inizio di questo secolo, hanno ripreso a lasciare l’Italia per cercare un lavoro all’estero seguendo, spesso, le orme dei loro nonni". Nel contempo, rileva l’Ital Uil, "l’occasione di questi corsi formativi permettono ai dirigenti nazionali del patronato di incontrare le autorità ed i sindacati locali, i Comites, nonché i circoli della UIM e l’associazionismo italiano, per “scoprire” quali siano nei vari Paesi visitati le problematiche che più interessano oggi le collettività italiane". (aise)
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