mercoledì 3 aprile 2013

Madagascar: paese flagellato dalle Locuste

Entro giugno il Madagascar avra' bisogno di oltre 22 milioni di dollari in fondi d'emergenza per iniziare a lottare contro una grave infestazione di locuste che sta minacciando la prossima stagione produttiva del paese e la sicurezza alimentare di piu' della meta' della popolazione, ha reso noto la Fao. L'agenzia Onu ha tuttavia sottolineato che occorrera' una strategia triennale per una totale eliminazione dell'infestazione che richiedera' ulteriori 19 milioni di dollari. Al momento attuale, circa meta' del paese e' infestato da cavallette giovani e da sciami ciascuno dei quali composto da miliardi di insetti che divorano ogni tipo di piante al loro passaggio. La Fao stima che per il settembre 2013 circa due terzi del paese sara' colpito dall'infestazione se non si interverra' al piu' presto. In considerazione del deteriorarsi della situazione, il 27 novembre 2012 il Ministero dell'Agricoltura del Madagascar ha dichiarato lo stato di calamita' nazionale. In dicembre ha richiesto alla Fao assistenza tecnica e finanziaria per affrontare l'infestazione in corso, per assicurare l'erogazione di fondi ma anche il coordinamento e l'attuazione di una risposta d'emergenza.



  Questo finanziamento d'emergenza, che deve arrivare entro giugno, consentira' alla Fao insieme al Ministero dell'Agricoltura di lanciare per il primo anno una campagna di nebulizzazione su larga scala.
  Circa il 60 per cento degli oltre 22 milioni di abitanti dell'isola potrebbero essere minacciati da un pesante peggioramento delle condizioni di fame in un paese che gia' soffre di alti tassi d'insicurezza alimentare e malnutrizione.
  Nelle regioni piu' povere del sud del paese, dove l'infestazione ha avuto origine, oggi circa il 70 per cento delle famiglie soffre d'insicurezza alimentare. L'infestazione minaccia adesso il 60 per cento della produzione di riso, che rimane l'alimento di base in un paese dove l'80 per cento della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno. Gli sciami inoltre consumano al loro passaggio quasi tutta la vegetazione che incontrano che normalmente serve come pascolo per il bestiame. "Sappiamo dall'esperienza passata che le infestazioni di questa portata richiedono tre anni d'interventi. Abbiamo bisogno dei fondi adesso per avviare la campagna procurare mezzi e forniture e organizzare per tempestive indagini aeree e operazioni di controllo", ha detto Annie Monard, esperta senior della FAO e coordinatrice della risposta Fao alle locuste. "Una mancata risposta adesso portera' piu' avanti alla necessita' di estesi programmi di aiuti alimentari", ha aggiunto Dominique Burgeon, direttore della Divisione Fao Emergenza e Riabilitazione. "Negli anni passati molte delle campagne anti locuste non hanno goduto dei finanziamenti necessari e questo sfortunatamente ha voluto dire che non tutte le infestazioni sono state tenute sotto controllo", fa notare Monard, che paragona la situazione a quando non si estirpano le malerbe dalle radici nel qual caso ritornano perfino piu' erbacce.
  Il Centro nazionale controllo Locuste da quando la stagione semestrale delle piogge e' iniziata nell'ottobre 2012, ha sinora trattato circa 30.000 ettari di terreni coltivati, ma ulteriori 100.000 ettari che necessitano di essere trattati non lo sono stati a causa dei limitati mezzi del governo. Alla fine di febbraio la situazione e' ulteriormente peggiorata a causa del Ciclone Haruna, che non solo ha danneggiato le coltivazioni ma ha fornito condizioni ottimali per il riprodursi di una nuova generazione di locuste. Per il primo anno la strategia di controllo delle locuste della FAO puntera' su operazioni aeree su larga scala. Nel corso del 2013-14 verranno trattati circa 1,5 milioni di ettari, che caleranno a 500.000 ettari il secondo anno e 150.000 il terzo ed ultimo anno del piano strategico. Tutti gli interventi saranno realizzati nel pieno rispetto della salute umana e dell'ambiente. La strategia comprende inoltre: l'istituzione e la formazione di una Unita' di sorveglianza delle locuste all'interno della Direzione Generale per la Protezione delle piante, per monitorare e analizzare la situazione delle locuste nell'intera area da esse invasa; operazioni aeree e sul terreno; monitoraggio e mitigazione delle operazioni di controllo per proteggere la salute umana e l'ambiente; formazione nella gestione dei pesticidi e delle irrorazioni. Ogni anno verra' condotto uno studio dell'impatto della crisi delle locuste sulle coltivazioni e sui pascoli per determinare il tipo di sostegno di cui hanno bisogno le famiglie le cui condizioni di vita sono state duramente colpite. (AGI) Red/Gav .

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