Da Stefano Mollo,
romano residente a Perth, riceviamo e pubblichiamo una veemente protesta contro
l’Imu applicata agli italiani all’estero. Già autore di una lettera-appello al sindaco Alemanno, rimasta
inascoltata, Mollo denuncia oggi la difficoltà di pagare la rata e
l’ingiustizia del suo ammontare.
"In questi giorni, anche noi
italiani residenti all'estero siamo alle prese con il pagamento della seconda
rata dell'IMU. Eviterò di citare le difficoltà pratiche dell'effettuazione di
tale pagamento da parte di colui che non vive in Italia e che, quindi non ha
rapporti con nessuna banca italiana e che si trova quindi obbligato a dover
spedire i soldi una parte allo Stato, un'altra parte al Comune dove insiste
l'immobile, stando attenti ai codici e ad una miriade di altri dettagli di,
peraltro, difficile reperibilità.
L'errore è, quindi, facile, e lo Stato
Italiano è sempre pronto a punire colui che per lo meno ci ha provato a fare il
suo dovere, in buona fede; ma la buona fede, in Italia, non vale più niente? E
meglio provare a fare i furbi?
No, eviterò di soffermarmi su questi
aspetti da terzo mondo (devi pagare una tassa, ma non ti dico chiaramente come
fare, così poi ti sbagli e poi ti multo); mi voglio invece soffermare
sull'ineguaglianza e sull'ingiustizia dell'applicazione dell'IMU, per lo meno a
Roma, dove lo scrivente possiede la sua unica proprietà, ricevuta per eredità,
di peraltro modesto valore, non locata e che quindi non produce nessun tipo di
reddito.
Inoltre lo scrivente è attualmente
disoccupato nel suo Paese di residenza e quindi non ha nessun reddito di nessun
tipo; volendo lo potrei dimostrare carte alla amano, ovviamente. Tutto ciò che
scrivo lo potrei dimostrare carte alla mano, perché appartengo a quel 99% di
cittadini che non ha nulla da nascondere e che il suo dovere fiscale lo ha
fatto sempre. Controvoglia, certo, perché poi vedere come i soldi delle nostre
tasse vengono sperperati e buttati in mille rivoli e poi quando scendo per
strada trovo le stesse buche di quando ero bimbo, 40 anni fa, mi fa pensare:
"Ma io, ma che le pago a fare tutte 'ste tasse?".
Ed allora sento un respiro di sollievo
al ricordarmi che io in Italia non ci vivo, che in fondo la mia realtà è
un'altra, una realtà in cui le tasse che il cittadino paga vengono realmente
usate per il bene comune, dove i marciapiedi sono sani e le strade sicure. Che
peccato che quella società non sia la mia Cara Bella Italia, dove invece la
gente non arriva a fine mese per pagare le tasse e se non lo fai l'unica uscita
è il suicidio! O la strada.
Io non vivo in Italia; l'unico immobile
che ho in Italia non produce nessun reddito; anzi, mi è costato 1750 euro di
IMU oltre alle bollette di acqua, luce, gas e spazzatura, tutti consumi che non
realizzo e spazzatura che non produco, perché in Italia non ci vivo. Allora,
perché debbo pagare per un servizio che non ricevo, se non un mese all'anno,
quando in Italia ci vado per vacanza?
E come me, altri milioni di Italiani.
Italiani i quali il Governo appare, non solo nel caso "IMU",
ignorare. Italiani che vivono all'estero, ed allora "ricchi per
definizione". Inoltre, alcuni comuni, anche laziali, hanno deciso di
concedere agli Italiani residenti all'estero l'applicazione dell'aliquota agevolata
del 4,6 per mille, per gli immobili di proprietà esclusiva di residenti
all'estero e non locati, ma non il comune di Roma, dove il sindaco ha deciso
invece non solo di non concedere tale agevolazione, ma anche di aumentare del
massimo concesso l'aliquota, portandola al 10,6 per mille. Ed allora, in nome
dell'uguaglianza dei cittadini italiani (residenti all'estero), perché io pago
oltre il triplo di colui che ha la casa in un altro comune?
Parliamoci chiaro: l'IMU è una presa in
giro, una maniera come un'altra per riempire il buco lasciato dalle ruberie e
mal-amministrazione della classe politica degli ultimi decenni; è quindi un
assalto al portafoglio degli Italiani (e degli stranieri che hanno anche loro
una casa in Italia, anche loro ovviamente "ricchi per definizione")
che viene applicata indiscriminatamente, con la logica del più forte che abusa
della sua posizione di supremazia fisica per estorcere denaro al più debole.
Perché se uno non paga l'IMU, o
qualunque altra tassa, prima ti avvisano ("è meglio che paghi...altrimenti
è peggio..."), poi ti mandano Equitalia (e ti menano, sbaglio? No, magari
non ti menano, ma non è per caso che quando ti arriva una cartella del genere
la senti come una "mazzata", o sbaglio?). Difatti si chiama
"Riscossione Coattiva". E poi la gente si suicida ... Ma và!
Ma dov'è finita l'Italia in cui tutti
pagano le tasse e contribuiscono al bene comune (e sottolineo; tutti!), in
proporzione alla loro capacità? Io ho 48 anni e di quell'Italia ne ho solo
sentito parlare, ma non l'ho mai vissuta.
Con molto rammarico, per usare un
termine molto caro al mondo diplomatico, spero di riuscire a vendere la mia
casa il prima possibile; vedere in TV la quotidiana sfilata di corrotti e
corruttori che sperperano il denaro delle nostre tasse, mi fa schifo e non
voglio più essere parte di esso, perché pagando le tasse indirettamente lo si
fomenta. Pagherò fino all'ultimo centesimo, prima di andarmene definitivamente
...perché lo schifo è troppo. E son sicuro, con queste mie parole, di interpretare
il pensiero della stragrande maggioranza degli Italiani. Purtroppo!". (aise)
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