Dall’Africa non arrivano solo le
micidiali ondate di calore, ma anche un'infestazione di cavallette. Le
cavallette nei mesi scorsi in Madagascar hanno messo in ginocchio l’agricoltura
e messo in discussione la sicurezza alimentare per più del 50% della
popolazione. Le cavallette hanno invaso dapprima l’Egitto e poi il Negev
israeliano. Nel nostro paese è scattato l’allarme cavallette da Coldiretti. Per
il momento gravi problemi si registrano nel Vicentino e nel Pesarese sulle
colline del Montefeltro. Le condizioni climatiche di caldo umido e inverni miti
e con poca pioggia, hanno agevolato l'invasione di cavallette, che stanno
causando danni gravissimi alle campagne e quindi all’agricoltura. Le cavallette
se non arrestate in tempo, sono realmente una piaga biblica perché distruggono
sia le piante spontanee che i terreni coltivati. A rischio sono il mais,
la vite, gli ortaggi, l’erba medica e i foraggi per gli animali. Le cavallette
hanno trovato le condizioni ideali per moltiplicarsi a dismisura, sono affamate
e possono divorare tutto ciò che incontrano. Come arginare questa invasione?
Sarebbe importante la prevenzione nel periodo autunno-inverno per la
distruzione meccanica degli involucri nei quali sono contenute le uova che
vengono deposte a una profondità di 5-6 centimetri e possono permanere nei
terreni più soffici anche per quattro-cinque anni, dichiara Coldiretti. Bisogna
agire nei luoghi di diffusione e proliferazione. L’abbandono delle zone
collinari, delle montane e dei campi facilitano a creare l’habitat ideale per
la riproduzione delle cavallette. Per combattere gli attacchi- Coldiretti
rivela che esistono dei metodi naturali con il ricorso a fagiani e faraone che
devono però essere presenti in un limite minimo di 20 esemplari ed uno massimo
di 100 per azienda.
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