E’ successo solo dopo aver attraversato il
portellone dell'aereo. "L'Africa è diversa", dicevano, ed è vero. E'
tutta lì, col suo sole diverso che ti accieca, con quel suo caldo che ti
colpisce subito, con quel suo odore particolare che riempie i polmoni.
Senza
luce, senza acqua potabile, senza gas, dentro a baracche di legno, ecco come
vivono. La luce gliela fornisce il sole, ci si alza con l'alba e si va a
dormire nel totale buio dopo il tramonto. L'acqua per bere, non potabile, ma
che usano per bere, la ricavano scavando dei pozzi, dalla terra. Il gas è la
carbonella, cucinano fuori, all'aria aperta. Piccoli fuochi usati per cucinare
riso, verdure, pesce, le tre portate principali che appartengono a questo
luogo, ma soprattutto riso, riso e ancora riso. I bagni non li hanno, la
baracca al suo interno è vuota, la usano solo per dormire. Il resto si fa tutto
fuori e ci si lava nel fiume lì vicino casa, dove si fa anche il bucato. Chi è
fortunato e ha un lavoro, ha uno stipendio mensile di circa 50 €, il che
permette più o meno di mangiare, contando che le loro fonti primarie hanno un prezzo
in proporzione allo stipendio, quindi per noi molto basso. Il problema nasce in
altre circostanze: se si ammalano i medicinali costano come da noi in Europa, stesso
discorso per benzina (ci sono bici e zebù per trasportare e trasportarsi),
pannolini, vestiti, elettricità ecc... . Ed è proprio qui che dici "c'è
qualcosa che non va", proprio qui che in caso di semplice influenza
capisci che questo ambulatorio è fondamentale.
Non hanno
nulla rispetto a noi, ma quel nulla per loro è tutto e quel tutto te lo
trasmettono. Giorno dopo giorno ti 'risucchiano' nel loro mondo, a piedi nudi
nel fango, ti rubano l'anima e te la ridanno indietro come nuova. Il solo fatto
di svegliarsi è la vera gioia, se poi ci aggiungi un pallone allora la felicità
si moltiplica. Dopo mora-mora, infatti, un altro pilastro ben saldo della loro
vita è "TUKIKI": sorridi. Perchè non c'è niente di più bello! Ti
fanno capire il vero valore delle cose, che noi piano piano, con l'abitudine,
siamo andati a perdere nel tempo. Il vero modo di godersi la giornata, fino
all'ultimo spiraglio di sole, perchè oggi è cosi, domani chissà. La domenica
poi era giornata da 'turiste'. Ogni volta Sergio ci organizzava una gita e noi
in un mese siamo riuscite a vedere praticamente tutto, anche questo lato della
medaglia, pieno di spiagge spettacolari e meravigliose. Così i giorni passavano
e le settimane volavano. Il loro indicarti per strada chiamandoti "VASA",
bianco, non era più accompagnato da una faccia da stupore, ma da un sorriso
bianco e splendente. Era solo un soprannome, per loro simpatico, che ti dava un
luogo di partenza e un’ora di arrivo. Perchè adesso lo sai, sei arrivato, in
quel posto nel mondo che cercavi disperatamente. Allora non vuoi fare più i
bagagli, ecco cosa succede, speri che il tuo aereo non arrivi o che il tuo
biglietto si sia smarrito, anche se il dovere chiama, il lavoro e i legami ti
aspettano. E' vero era solo un mese, per noi forse il più bello della nostra
vita, ma per loro a Milano chi lo sa. Pieghi le tue cose e le rimetti in
valigia, saluti tutti, ti emozioni e piangi, ma subito dopo sorridi perchè non
puoi lasciare ricordo migliore, "MBALATZARA": ciao, non addio, ma ciao!!!
Non fai promesse perchè non sai se potrai mantenerle, ma sei consapevole che
non finirà qui. Tornerai a casa e non li dimenticherai, anzi non vogliamo
dimenticarli!
E ora, dopo giorni, mi ritrovo qui a scrivere,
a parlare e a raccontare. A ripetere sempre le stesse cose, fino allo
sfinimento, per far capire che ogni giorno è un sorriso, e un sorriso è una
fortuna, la nostra. Chi decide che noi dobbiamo nascere qui e loro lì
?.
Nessuno, forse è solo fortuna, appunto.
Non ci
sarà una risposta a tutte le mie domande, sono solo 9/10 ore di volo da fare,
non universo parallelo da attraversare, solo qualche chilometro, eppure è un
altro mondo, così pieno di luci e ombre, di contraddizioni e diversità. Ma quel
diverso che piace, che alla fine imparerai ad amare.
Questo è quello che ho sentito, che nel mio
cuore, nella mia testa, ho vissuto e ho visto. Lo consiglio a tutti, a chi come
me si sente in un limbo e fino a quel giorno non sapeva né da dove veniva e né
dove voleva andare. Un'esperienza incredibile che ti permette di capire cose
che noi presuntuosamente crediamo già di sapere. Quindi, chi ha questa 'voglia
di fare' come ce l'avevamo noi, allora prenoti il biglietto e vada lì. Alle
volte non è sempre necessario sapere cosa fare, ma solo avere la voglia, saranno
i sorrisi di quei bambini ad indicarti la strada giusta.
TUKIKI!
Faccia a faccia on line
Il sole, il mare, le spiagge, ma
soprattutto la gente
ci ha fatto pensare che la nostra
pensione(sic!) che
era prossima, avrebbe potuto godere
di tutto questo
Nosy
Be l’Isola dei Sogni
Laureato in Scienze dell'educazione, ho
lavorato come educatore
di Guido de Salvo
Dario e
Valerio hanno creato Peter Pan nella spiaggia più bella del Madagascar
49 anni romano ha
inaugurato a Sainte Marie il suo nuovo Hotel
Anita Torti,
nata in Madagascar, vive a Milano si sta facendo onore sui ring di tutto
il mondo
La
cantante malgascia che vive e fa successo in Italia
La
storia di un medico che aiuta i bambini poveri del Madagascar
Fabio
Tinti quando è arrivato in Madagascar per constatare
lo stato del progetto affidato ai Frati Minori Cappuccini.
Vive in una isola deserta dove accoglie
amici e clienti
È titolare di un diving a Nosy Be
Rosario Volpi, 34 anni, ha vinto
il Premio volontariato internazionale 2013.
Dal 2007 si occupa di ragazzi
Enzo Maiorca e le sue immersioni
Pino Schintu e le sue fotografie
Dirige il lebrosario di Ambanja
È arrivato in nave e fa sentire la sua
voce con radio AVEC
In
Madagascar il negozio più bello con i vetri di Murano
Alberto il professionista del turismo
Ha lavorato nel turismo a Nosy Be
Manuela fornisce i migliori ristoranti
con il gelato italiano
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