lunedì 11 febbraio 2013

TACCUINO DI VIAGGIO In Madagascar


di Roberto Vitali
Alcuni giorni lontano dalla quotidianità, su una bellissima isola con una natura rigogliosa, spiagge da sogno ed un popolo cordiale. Il nostro collaboratore è rimasto stregato dal Madagascar e, contagiato dal "mal d'Africa", non aveva molta voglia di tornare in Italia... ma ha dovuto farlo, ed ora ci racconta questa magica esperienza.

Turisti o viaggiatori? È l'interrogativo che si ripresenta ogni qualvolta ci si trova a discutere sui diversi modi di intendere una vacanza.
Il turista è un consumatore di viaggi organizzati che consentono di vivere qualsiasi tipo di vacanza, dalla balneare domestica fino alle mete più esotiche e lontane, senza rinunciare a tutti i comfort.
Il viaggiatore è una persona che si cala nel luogo, nella cultura, che vuole conoscere le persone e le loro abitudini, provare i cibi locali... insomma vuole vivere in prima persona e pienamente il luogo che lo ospita.
Quando si ha una disabilità o "esigenze speciali" molto spesso non ci si può permettere di fare i viaggiatori, magari comprando semplicemente un biglietto aereo andata e ritorno e organizzandosi di volta in volta a seconda del posto, delle occasioni e di quanto si trova sul proprio itinerario. Potremmo dire che le persone con disabilità sono turisti più per necessità che per vocazione. I temerari che fanno questo tipo di turismo sono veramente pochi, ma vi garantisco che esistono.
Questa primavera, preso dallo "spirito del viaggiatore", con un amico ho programmato un viaggio in Madagascar, isola di Nosy Be. Le nostre aspettative erano di visitare un paese, conoscerne le abitudini, vivere in un luogo ancora incontaminato, fare immersioni, escursioni e tutto quanto ancora può offrire una destinazione del genere.
Dopo una accurata ricognizione ho deciso di appoggiarmi a Viaggi del Ventaglio.

Il Madagascar
Il Madagascar è un'isola vastissima, la quarta al mondo per grandezza. Il suo territorio è compreso tra il 12° e il 25° parallelo a sud dell'Equatore, nella fascia del Tropico del Capricorno; è detta anche Isola Rossa per la presenza della laterite, roccia argillosa di colore rossastro che caratterizza il paesaggio.
Una catena montuosa, con vette che arrivano fino ai 2.600 metri, attraversa il paese da nord a sud. Ad est e a nord troviamo foreste tropicali, mentre nella parte meridionale dell'isola sono presenti deserti e foreste spinose.
Le coste del Madagascar sono bagnate a oriente dall'Oceano Indiano, a nord e a ovest dal Canale di Mozambico. Numerose sono le baie che ospitano stupende spiagge tropicali.

L'isola di Nosy Be

Una “sciarpa di boa”
In Madagascar la località turistica più famosa ed attrezzata è l'isola di Nosy Be. L'isola è situata nella parte nordoccidentale della costa malgascia, a 15 km al largo di Ambanja, ed ha una superficie di oltre 300 km². Il periodo migliore per visitarla va da aprile a dicembre. Hell Ville, il capoluogo, conta 30.000 abitanti ed è un centro pieno di vita.
Nella parte interna dell'isola troviamo la foresta tropicale,piantagioni di spezie e ylang-ylang (da cui si ricava un'essenza utilizzata per la produzione di molti profumi) e coltivazioni di canna da zucchero, da cui viene distillato il rhum.
Vivono su quest'isola i lemuri macaco (una specie di scimmia che trovate solo in Madagascar), camaleonti, uccelli di varie specie e serpenti come il boa constrictor. I coccodrilli sono presenti in tutti i 12 laghi di origine vulcanica ed anche in alcune aree paludose. La flora vanta circa 12.000 specie diverse di piante, anche medicinali, e fiori.

Il villaggio
Il Villaggio Andilana di Viaggi del Ventaglio si trova su una delle spiagge più belle dell'isola. Sono principalmente due le spiagge a disposizione: una per chi ama tutte le attività proposte dallo staff di animazione ed un'altra, detta "spiaggia untouchable", per le persone che preferiscono il silenzio e la quiete che questo mare e quest'isola possono trasmettere.
Il tragitto per raggiungere l'acqua risulta a volte faticoso; qui l'escursione tra l'alta e la bassa marea è tra i 4 e 5 metri e questo impone a volte percorsi molto lunghi, superabili servendosi dell'apposita carrozzina da spiaggia di cui è dotato il villaggio, oltre che dell'assistenza sempre puntuale del personale di servizio.
Da questa base sono partito per tutte le escursioni, sia quelle via mare che quelle all'interno dell'isola (prenotabili direttamente all'ufficio escursioni).

Le escursioni
Facilmente realizzabili sono le escursioni in barca alle isole dell'arcipelago di Nosy Be. Queste isole sono molto belle e vale veramente la pena visitarne almeno un paio, se proprio non volete vederle tutte.
Nosy Tanikely è un parco marino con una bella spiaggia ed una coloratissima barriera corallina; il "reef" a pochi metri dalla battigia è l'ideale per fare snorkeling e diving. Qui potrete incontrare pesci tropicali, coralli dalle forme strane (attenzione al corallo di fuoco, potrebbe lasciare antipatici ricordi sulla vostra pelle) e le stupende tartarughe che vi nuoteranno accanto.
Le barche utilizzate sono di vario tipo: le più accessibili risultano quelle normalmente utilizzate per le attività di diving. Solitamente vi si può accedere direttamente dall'acqua nella parte posteriore, anche se spesso l'apertura è abbastanza stretta e non consente l'entrata in barca diretta di una eventuale carrozzina; bisogna quindi essere in grado di fare trasferimenti.
Durante la vostra sosta su questa isola prestate attenzione agli insetti. Tra i più antipatici ci sono i mokafu che vivono nella sabbia: per tenerli lontani ed evitare che vi pungano bisogna cospargersi con olio di cocco.
Non mancheranno poi di venirvi a trovare, durante l'ora di pranzo, i lemuri. Questi divertenti animali si cibano preferibilmente di frutta ed in particolare di banane: non dimenticate mai di portarvene una scorta con voi.
Nell'isola di Nosy Komba si trova in un piccolo parco naturale dove si potranno conoscere oltre ai lemuri anche tartarughe, camaleonti e serpenti. Qui sarà possibile non solo incontrarli ma addirittura toccarli, "farsi una sciarpa" con un boa constrictor, farsi camminare sulla schiena e sulla testa da lemuri che vengono a prendersi pezzetti di banana, prendere in mano un camaleonte. Nel percorso per salire all'interno del parco incontrerete piante di ananas e di caffè.
Durante il tragitto - difficile ma non impossibile con un aiuto adeguato - per arrivare al parco attraverserete anche un piccolo villaggio di pescatori dove avrete la possibilità di fare acquisti di prodotti tipici dell'artigianato locale. Maschere di legno, tovaglie ricamate o intarsiate, confezioni di ylang-ylang, e tanto altro ancora. Fate attenzione perché non tutto si potrà esportare, in particolare non si potranno esportare conchiglie, coralli ecc. se non a determinate condizioni sulle quali dovrete documentarvi in loco.
Tra le escursioni all'interno dell'isola quella a bordo dei quad è risultata una tra le più piacevoli e interessanti. Alcune ore alla scoperta delle piantagioni di spezie percorrendo belle piste che si addentrano nella foresta, attraversano remoti villaggi e si spingono fino alla zona dei laghi vulcanici intorno a Mont Passot, che dall'alto dei suoi 330 metri offre uno splendido panorama sulle numerose isole dell'arcipelago.
quad di piccola cilindrata sono facilmente utilizzabili e non richiedono eccessiva destrezza e competenza tecnica nell'uso. Purtroppo questi mezzi possono essere noleggiati solo durante le escursioni organizzate.

Finalmente viaggiatore

Il ristorante ad Ampasindava
Quando si dice la fortuna: ho conosciuto Andrea e Marco, italiani residenti nell'isola che mi hanno prestato il loro quad per alcuni giorni. Così anch'io, grazie alla loro grande disponibilità, ho potuto fare il viaggiatore. Assieme a Francesco, l'amico che ha condiviso con me questa vacanza fin dal progetto e relativa pianificazione, siamo quindi potuti partire in esplorazione all'interno dell'isola. Francesco ha noleggiato una moto da cross ed io con il quad, un 500 a quattro ruote motrici!
Seguendo la statale, poco più di una pista in terra battuta con enormi buche, ci siamo allontanati in direzione ovest seguendo, per quanto possibile, la costa. In realtà questa pista si snoda anche ad una discreta distanza dalla costa: era impossibile seguire a vista il mare e ci siamo dovuti fidare del nostro senso dell'orientamento.
Dopo oltre tre ore di un percorso molto avventuroso tra buche enormi, guadi di fiumi (in realtà non troppo impegnativi ma estremamente affascinanti), attraversando foreste e campagne coltivate a canna da zucchero, risaie, piantagioni di banane, siamo arrivati ad una palude di mangrovie. Un piccolo cartello in legno ci informava della presenza di un bar, ristorante e bungalow a pochi metri.
Ovviamente la tentazione di andare a bere qualcosa di fresco era grande e ci siamo quindi ritrovati, dopo aver attraversato un tratto di palude lastricata di granchi violinisti, su una spiaggia (una baia di circa 3 km di lunghezza) dove l'unica costruzione e segno di civiltà era rappresentato da una capanna.

Che pranzo!
Siamo arrivati alla spiaggia di Ampasindava ed il gestore ci ha accolti in maniera molto cordiale. Dopo i primi convenevoli scambiati in francese abbiamo scoperto essere anche lui italiano, di Roma (quartiere di Centocelle), trasferitosi da quattro anni in questo paese per gestire la propria attività di albergatore e ristoratore. Rimasti - ovviamente - a pranzo e nell'attesa della preparazione dei cibi, ci siamo regalati un bagno rinfrescante nelle acque di fronte al bungalow, concedendoci il tempo per una rilassante pausa allietata da una freschissima bottiglia di Sauvignon africano.
Il mare ed il panorama hanno poi assorbito tutte le nostre attenzioni, con le inevitabili riflessioni sul nostro personale stile di vita, che difficilmente ci consente pause di questo tipo in luoghi altrettanto affascinanti ed incontaminati.
Anche se il nostro amico ci ha offerto un piatto di pasta italiana, abbiamo optato senza alcuna remora per un menu di pesce che merita di essere illustrato: crostini di pane fatto in casa con formaggio locale, calamaro con zafferano alla griglia, filetto di cernia con zafferano alla griglia, verdura cruda, banane flambé al rhum, caffè (veramente buono) ed una bottiglia di Sauvignon africano. Totale: 52,00 euro per due persone. In verità, rispetto alla media dell'isola è abbastanza costoso, ma il valore aggiunto del mare e del relativo panorama rende il prezzo accettabile.
Sempre in tema di mangiate, vi consiglio, tra gli altri, il ristorante Tsy Manin Kafe, nei pressi della spiaggia di Madirokely, dove potrete gustare un'ottima aragosta a prezzi veramente popolari.

Informazioni pratiche
Se le esperienze riportate vi hanno fatto venire voglia di visitare il Madagascar, allora potrebbero tornarvi utili alcune informazioni pratiche. Cominciano vedendo come arrivare: i collegamenti dall'Italia per il Madagascar e viceversa vengono garantiti dalle compagnie Air Madagascar e Air France.
Dall'Italia (Milano Malpensa) è possibile volare solo verso la capitale Antananarivo, per proseguire poi con un volo interno che in meno di un'ora porta a Nosy Be. Su nessuno degli aerei Air Madagascar - né dall'Italia, né per i collegamenti interni - è in dotazione la carrozzina per muoversi all'interno dell'aeromobile. La durata del volo è di circa 10 ore, mentre la differenza di fuso orario e di una sola ora in più rispetto all'Italia. Attenzione: solo per i clienti di Viaggi del Ventaglio è possibile effettuare il volo diretto sull'isola di Nosy Be.
Il modo più semplice per muoversi una volta arrivati sull'isola è il taxi. È possibile anche noleggiare moto, motorini e biciclette; come già detto, non è ancora previsto il noleggio "autonomo" dei quad, disponibili solo per le escursioni con le guide.
Un viaggio in zone tropicali deve sempre essere valutato anche dal punto di vista sanitario. L'Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia a chi si reca in Madagascar almeno la vaccinazione antimalarica. Per avere tutte le informazioni del caso potete rivolgervi all'ufficio vaccinazioni della vostra Azienda Sanitaria Locale.
Per quanto riguarda il problema delle punture di insetti, personalmente non ho avuto esperienze negative: al villaggio il trattamento di disinfestazione viene effettuato più volte al giorno. Sicuramente chi vuole intraprendere escursioni dovrà necessariamente munirsi di repellenti adatti al clima ed agli insetti locali.
I cibi
In Madagascar è possibile mangiare bene spendendo poco. L'elemento principale nella dieta malgascia è il vary, cioè il riso, cui si accompagnano carni di pollo, zebù, maiale e pesce.
Tra le numerose pietanze tipiche della cucina locale, molto varia e saporita, segnaliamo il ravitoto, spezzatino di carne di zebù o maiale con germogli di manioca, le kitoza, sottili fette di carne affumicata o seccata al sole e i mosakiky, spiedini di carne che vengono serviti per strada con salse speziate, mango o patate.
Ovviamente non di sola carne è composto il menù malgascio: ci si può abbuffare di pesce e crostacei - anche "prestigiosi" come l'aragosta - a prezzi che fanno sorridere chi è abituato ai conti dei nostri ristoranti.
Le bevande
Come per i cibi, anche per le bevande c'è solo l'imbarazzo della scelta. I vini del Madagascar possono essere anche di ottima qualità, in particolare quelli prodotti nelle regioni di Fianaranzoa e Ambalavao. Le marche migliori sono Lazan'ny Betsileo, Berger, Grand Cru d'Antsirabe e Clos Malaza.
Una bevanda molto diffusa è la birra: la più comune è la Three Horses Beer, molto buona. Anche il rhum è molto popolare: se ne trovano di economici ma anche di qualità superiore, come il rhum di Dzamanzary e quello di Ambilobe.
Altra bevanda alcolica è la betsabetsa, tipica della zona costiera, che viene prodotta con la canna da zucchero. The e caffè sono molto comuni e in genere di buona qualità.
Alcuni consigli
Ecco alcune considerazioni e qualche consiglio, in ordine sparso, per chi si appresta a visitare il Madagascar. Alcuni suggerimenti sono banali ed andrebbero sempre tenuti presente quando si viaggia, altri sono meno ovvi perché legati maggiormente alla realtà locale.
Trattare sempre sui prezzi: si usa così!
Informatevi sulle mance, quanto e come darle. Considerate che lo stipendio medio di un lavoratore è di 35/50 euro mensili.
Informatevi sempre, prima di fare acquisti, se ciò che comprate potrete portarlo in Italia senza correre rischi alla dogana.
Uscite dal villaggio/hotel che avrete scelto e andate a mescolarvi in mezzo alla gente: qui la popolazione è molto cordiale e socievole e non si corrono particolari pericoli.
La lingua ufficiale è il francese (ma molto diffuso è il malgascio), ma scoprirete che sono in tanti a parlare anche l'italiano.
La parte più bella del tramonto non è quella in cui il sole tocca il mare ma quella in cui scompare sotto l'orizzonte. Vedrete il cielo mutare dal rosso al viola al blu e, se sarete fortunati (purtroppo a me non è capitato), potrete vedere anche il "raggio verde"!
Provate i cibi locali: sono veramente squisiti!
Siete in un paese straniero, ricordatevi di portarvi tutti i medicinali di cui potreste avere bisogno (analgesici, antistaminici, disinfettanti ecc.). Nel villaggio era presente un medico italiano per le necessità di primo soccorso ma sull'isola non esistono strutture sanitarie in grado di affrontare e gestire patologie importanti.
Al villaggio fanno riferimento alcune missioni e potrete lasciare cose che non avete intenzione di riportare a casa, come indumenti o medicinali inutilizzati.
Infine un suggerimento ormai scontato ma che è sempre bene ripetere: anche se vi offriranno di tutto - ma veramente di tutto, da droga a sesso - evitate accuratamente questi "articoli". Il turismo sessuale non solo è immorale ma è anche vietato e nel paese le leggi a riguardo sono molto rigide.
Fonte: mobilità.com

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