di Roberto Vitali
Alcuni giorni lontano dalla
quotidianità, su una bellissima isola con una natura rigogliosa, spiagge da
sogno ed un popolo cordiale. Il nostro collaboratore è rimasto stregato dal
Madagascar e, contagiato dal "mal d'Africa", non aveva molta voglia
di tornare in Italia... ma ha dovuto farlo, ed ora ci racconta questa magica
esperienza.
Turisti o viaggiatori? È l'interrogativo
che si ripresenta ogni qualvolta ci si trova a discutere sui diversi modi di
intendere una vacanza.
Il turista è un
consumatore di viaggi organizzati che consentono di vivere
qualsiasi tipo di vacanza, dalla balneare domestica fino alle mete più esotiche
e lontane, senza rinunciare a tutti i comfort.
Il viaggiatore è una
persona che si cala nel luogo, nella cultura, che vuole conoscere le persone e
le loro abitudini, provare i cibi locali... insomma vuole vivere in
prima persona e pienamente il luogo che lo ospita.
Quando si ha una disabilità o "esigenze
speciali" molto spesso non ci si può permettere di fare i viaggiatori,
magari comprando semplicemente un biglietto aereo andata e ritorno e
organizzandosi di volta in volta a seconda del posto, delle occasioni e di
quanto si trova sul proprio itinerario. Potremmo dire che le persone con
disabilità sono turisti più per necessità che
per vocazione. I temerari che fanno questo tipo di turismo sono veramente
pochi, ma vi garantisco che esistono.
Questa primavera, preso dallo
"spirito del viaggiatore", con un amico ho programmato un viaggio
in Madagascar, isola di Nosy Be. Le nostre aspettative erano di
visitare un paese, conoscerne le abitudini, vivere in un luogo ancora
incontaminato, fare immersioni, escursioni e tutto quanto ancora
può offrire una destinazione del genere.
Dopo una accurata ricognizione ho deciso
di appoggiarmi a Viaggi del Ventaglio.
Il Madagascar
Il Madagascar è un'isola vastissima, la
quarta al mondo per grandezza. Il suo territorio è compreso tra il 12°
e il 25° parallelo a sud dell'Equatore, nella fascia del Tropico del
Capricorno; è detta anche Isola Rossa per la presenza della
laterite, roccia argillosa di colore rossastro che caratterizza il paesaggio.
Una catena montuosa, con vette che
arrivano fino ai 2.600 metri, attraversa il paese da nord a sud. Ad est e a
nord troviamo foreste tropicali, mentre nella parte meridionale
dell'isola sono presenti deserti e foreste spinose.
Le coste del Madagascar sono
bagnate a oriente dall'Oceano Indiano, a nord e a ovest dal Canale di
Mozambico. Numerose sono le baie che ospitano stupende spiagge tropicali.
L'isola di Nosy Be
Una “sciarpa di boa”
In Madagascar la località turistica più
famosa ed attrezzata è l'isola di Nosy Be. L'isola è situata nella
parte nordoccidentale della costa malgascia, a 15 km al largo di Ambanja, ed ha
una superficie di oltre 300 km². Il periodo migliore per visitarla va da
aprile a dicembre. Hell Ville, il capoluogo, conta 30.000 abitanti ed è un
centro pieno di vita.
Nella parte interna dell'isola troviamo
la foresta tropicale,piantagioni di spezie e ylang-ylang (da cui si
ricava un'essenza utilizzata per la produzione di molti profumi) e coltivazioni
di canna da zucchero, da cui viene distillato il rhum.
Vivono su quest'isola i lemuri
macaco (una specie di scimmia che trovate solo in Madagascar),
camaleonti, uccelli di varie specie e serpenti come il boa constrictor. I coccodrilli sono
presenti in tutti i 12 laghi di origine vulcanica ed anche in alcune aree
paludose. La flora vanta circa 12.000 specie diverse di
piante, anche medicinali, e fiori.
Il villaggio
Il Villaggio Andilana di
Viaggi del Ventaglio si trova su una delle spiagge più belle dell'isola. Sono
principalmente due le spiagge a disposizione: una per chi ama tutte le attività
proposte dallo staff di animazione ed un'altra, detta "spiaggia
untouchable", per le persone che preferiscono il silenzio e la quiete
che questo mare e quest'isola possono trasmettere.
Il tragitto per raggiungere
l'acqua risulta a volte faticoso; qui l'escursione tra l'alta e la
bassa marea è tra i 4 e 5 metri e questo impone a volte percorsi molto lunghi,
superabili servendosi dell'apposita carrozzina da spiaggia di
cui è dotato il villaggio, oltre che dell'assistenza sempre puntuale del
personale di servizio.
Da questa base sono partito per tutte
le escursioni, sia quelle via mare che quelle all'interno
dell'isola (prenotabili direttamente all'ufficio escursioni).
Le escursioni
Facilmente realizzabili sono le
escursioni in barca alle isole dell'arcipelago di Nosy Be.
Queste isole sono molto belle e vale veramente la pena visitarne almeno un
paio, se proprio non volete vederle tutte.
Nosy Tanikely è un parco marino con una bella spiaggia ed una
coloratissima barriera corallina; il "reef" a pochi metri
dalla battigia è l'ideale per fare snorkeling e diving.
Qui potrete incontrare pesci tropicali, coralli dalle forme strane (attenzione
al corallo di fuoco, potrebbe lasciare antipatici ricordi sulla vostra pelle) e
le stupende tartarughe che vi nuoteranno accanto.
Le barche utilizzate
sono di vario tipo: le più accessibili risultano quelle normalmente utilizzate
per le attività di diving. Solitamente vi si può accedere direttamente
dall'acqua nella parte posteriore, anche se spesso l'apertura è abbastanza
stretta e non consente l'entrata in barca diretta di una eventuale carrozzina;
bisogna quindi essere in grado di fare trasferimenti.
Durante la vostra sosta su questa isola
prestate attenzione agli insetti. Tra i più antipatici ci sono i mokafu che
vivono nella sabbia: per tenerli lontani ed evitare che vi pungano bisogna
cospargersi con olio di cocco.
Non mancheranno poi di venirvi a
trovare, durante l'ora di pranzo, i lemuri. Questi divertenti animali si cibano
preferibilmente di frutta ed in particolare di banane: non
dimenticate mai di portarvene una scorta con voi.
Nell'isola di Nosy Komba si
trova in un piccolo parco naturale dove si potranno conoscere
oltre ai lemuri anche tartarughe, camaleonti e serpenti. Qui sarà possibile non
solo incontrarli ma addirittura toccarli, "farsi una sciarpa" con
un boa constrictor, farsi camminare sulla schiena e sulla testa da
lemuri che vengono a prendersi pezzetti di banana, prendere in mano un
camaleonte. Nel percorso per salire all'interno del parco incontrerete piante
di ananas e di caffè.
Durante il tragitto - difficile ma non
impossibile con un aiuto adeguato - per arrivare al parco attraverserete anche
un piccolo villaggio di pescatori dove avrete la possibilità di fare acquisti
di prodotti tipici dell'artigianato locale. Maschere di legno,
tovaglie ricamate o intarsiate, confezioni di ylang-ylang, e tanto altro
ancora. Fate attenzione perché non tutto si potrà esportare, in
particolare non si potranno esportare conchiglie, coralli ecc. se non a
determinate condizioni sulle quali dovrete documentarvi in loco.
Tra le escursioni all'interno
dell'isola quella a bordo dei quad è risultata una tra le più
piacevoli e interessanti. Alcune ore alla scoperta delle piantagioni di spezie
percorrendo belle piste che si addentrano nella foresta, attraversano remoti
villaggi e si spingono fino alla zona dei laghi vulcanici intorno a Mont
Passot, che dall'alto dei suoi 330 metri offre uno splendido panorama sulle
numerose isole dell'arcipelago.
I quad di piccola
cilindrata sono facilmente utilizzabili e non richiedono
eccessiva destrezza e competenza tecnica nell'uso. Purtroppo questi mezzi
possono essere noleggiati solo durante le escursioni organizzate.
Finalmente viaggiatore
Il ristorante ad Ampasindava
Quando si dice la fortuna: ho
conosciuto Andrea e Marco, italiani residenti
nell'isola che mi hanno prestato il loro quad per alcuni giorni. Così anch'io,
grazie alla loro grande disponibilità, ho potuto fare il viaggiatore. Assieme
a Francesco, l'amico che ha condiviso con me questa vacanza fin dal
progetto e relativa pianificazione, siamo quindi potuti partire in esplorazione
all'interno dell'isola. Francesco ha noleggiato una moto da cross ed io con il
quad, un 500 a quattro ruote motrici!
Seguendo la statale, poco più di una
pista in terra battuta con enormi buche, ci siamo allontanati in
direzione ovest seguendo, per quanto possibile, la costa. In realtà questa
pista si snoda anche ad una discreta distanza dalla costa: era impossibile
seguire a vista il mare e ci siamo dovuti fidare del nostro senso
dell'orientamento.
Dopo oltre tre ore di un percorso molto
avventuroso tra buche enormi, guadi di fiumi (in realtà non troppo impegnativi
ma estremamente affascinanti), attraversando foreste e campagne coltivate
a canna da zucchero, risaie, piantagioni di banane, siamo arrivati ad una
palude di mangrovie. Un piccolo cartello in legno ci informava della presenza
di un bar, ristorante e bungalow a pochi metri.
Ovviamente la tentazione di andare a
bere qualcosa di fresco era grande e ci siamo quindi ritrovati, dopo aver
attraversato un tratto di palude lastricata di granchi violinisti,
su una spiaggia (una baia di circa 3 km di lunghezza) dove l'unica costruzione
e segno di civiltà era rappresentato da una capanna.
Che pranzo!
Siamo arrivati alla spiaggia di Ampasindava ed
il gestore ci ha accolti in maniera molto cordiale. Dopo i primi convenevoli
scambiati in francese abbiamo scoperto essere anche lui italiano, di Roma
(quartiere di Centocelle), trasferitosi da quattro anni in questo paese per
gestire la propria attività di albergatore e ristoratore. Rimasti - ovviamente
- a pranzo e nell'attesa della preparazione dei cibi, ci siamo regalati
un bagno rinfrescante nelle acque di fronte al bungalow,
concedendoci il tempo per una rilassante pausa allietata da una freschissima
bottiglia di Sauvignon africano.
Il mare ed il panorama hanno poi
assorbito tutte le nostre attenzioni, con le inevitabili riflessioni sul nostro
personale stile di vita, che difficilmente ci consente pause di
questo tipo in luoghi altrettanto affascinanti ed incontaminati.
Anche se il nostro amico ci ha offerto
un piatto di pasta italiana, abbiamo optato senza alcuna remora per un menu
di pesce che merita di essere illustrato: crostini di pane fatto in
casa con formaggio locale, calamaro con zafferano alla griglia, filetto di
cernia con zafferano alla griglia, verdura cruda, banane flambé al rhum,
caffè (veramente buono) ed una bottiglia di Sauvignon africano. Totale: 52,00
euro per due persone. In verità, rispetto alla media dell'isola è abbastanza
costoso, ma il valore aggiunto del mare e del relativo panorama rende il prezzo
accettabile.
Sempre in tema di mangiate, vi
consiglio, tra gli altri, il ristorante Tsy Manin Kafe, nei pressi
della spiaggia di Madirokely, dove potrete gustare un'ottima aragosta a
prezzi veramente popolari.
Informazioni pratiche
Se le esperienze riportate vi hanno
fatto venire voglia di visitare il Madagascar, allora potrebbero tornarvi utili
alcune informazioni pratiche. Cominciano vedendo come arrivare: i
collegamenti dall'Italia per il Madagascar e viceversa vengono garantiti dalle
compagnie Air Madagascar e Air France.
Dall'Italia (Milano Malpensa) è
possibile volare solo verso la capitale Antananarivo, per
proseguire poi con un volo interno che in meno di un'ora porta a Nosy Be. Su
nessuno degli aerei Air Madagascar - né dall'Italia, né per i collegamenti
interni - è in dotazione la carrozzina per muoversi all'interno
dell'aeromobile. La durata del volo è di circa 10 ore, mentre la
differenza di fuso orario e di una sola ora in più rispetto all'Italia.
Attenzione: solo per i clienti di Viaggi del Ventaglio è
possibile effettuare il volo diretto sull'isola di Nosy Be.
Il modo più semplice per muoversi una
volta arrivati sull'isola è il taxi. È possibile anche noleggiare moto,
motorini e biciclette; come già detto, non è ancora previsto il noleggio
"autonomo" dei quad, disponibili solo per le escursioni con le guide.
Un viaggio in zone tropicali deve sempre
essere valutato anche dal punto di vista sanitario. L'Organizzazione Mondiale
della Sanità consiglia a chi si reca in Madagascar almeno la vaccinazione antimalarica.
Per avere tutte le informazioni del caso potete rivolgervi all'ufficio
vaccinazioni della vostra Azienda Sanitaria Locale.
Per quanto riguarda il problema
delle punture di insetti, personalmente non ho avuto esperienze
negative: al villaggio il trattamento di disinfestazione viene effettuato più
volte al giorno. Sicuramente chi vuole intraprendere escursioni dovrà
necessariamente munirsi di repellenti adatti al clima ed agli
insetti locali.
I cibi
In Madagascar è possibile mangiare bene spendendo
poco. L'elemento principale nella dieta malgascia è il vary, cioè il riso, cui
si accompagnano carni di pollo, zebù, maiale e pesce.
Tra le numerose pietanze tipiche della
cucina locale, molto varia e saporita, segnaliamo il ravitoto, spezzatino di
carne di zebù o maiale con germogli di manioca, le kitoza, sottili fette di
carne affumicata o seccata al sole e i mosakiky, spiedini di carne che vengono
serviti per strada con salse speziate, mango o patate.
Ovviamente non di sola carne è composto
il menù malgascio: ci si può abbuffare di pesce e crostacei - anche
"prestigiosi" come l'aragosta - a prezzi che fanno sorridere chi è
abituato ai conti dei nostri ristoranti.
Le bevande
Come per i cibi, anche per le bevande
c'è solo l'imbarazzo della scelta. I vini del Madagascar possono essere anche
di ottima qualità, in particolare quelli prodotti nelle regioni di Fianaranzoa
e Ambalavao. Le marche migliori sono Lazan'ny Betsileo, Berger, Grand Cru
d'Antsirabe e Clos Malaza.
Una bevanda molto diffusa è la birra: la
più comune è la Three Horses Beer, molto buona. Anche il rhum è molto popolare:
se ne trovano di economici ma anche di qualità superiore, come il rhum di
Dzamanzary e quello di Ambilobe.
Altra bevanda alcolica è la betsabetsa,
tipica della zona costiera, che viene prodotta con la canna da zucchero. The e
caffè sono molto comuni e in genere di buona qualità.
Alcuni consigli
Ecco alcune considerazioni e qualche
consiglio, in ordine sparso, per chi si appresta a visitare il Madagascar.
Alcuni suggerimenti sono banali ed andrebbero sempre tenuti presente quando si
viaggia, altri sono meno ovvi perché legati maggiormente alla realtà locale.
Trattare sempre sui prezzi: si usa così!
Informatevi sulle mance, quanto e come
darle. Considerate che lo stipendio medio di un lavoratore è di 35/50 euro
mensili.
Informatevi sempre, prima di fare
acquisti, se ciò che comprate potrete portarlo in Italia senza correre rischi
alla dogana.
Uscite dal villaggio/hotel che avrete
scelto e andate a mescolarvi in mezzo alla gente: qui la popolazione è molto
cordiale e socievole e non si corrono particolari pericoli.
La lingua ufficiale è il francese (ma
molto diffuso è il malgascio), ma scoprirete che sono in tanti a parlare anche
l'italiano.
La parte più bella del tramonto non è
quella in cui il sole tocca il mare ma quella in cui scompare sotto
l'orizzonte. Vedrete il cielo mutare dal rosso al viola al blu e, se sarete
fortunati (purtroppo a me non è capitato), potrete vedere anche il "raggio
verde"!
Provate i cibi locali: sono veramente
squisiti!
Siete in un paese straniero, ricordatevi
di portarvi tutti i medicinali di cui potreste avere bisogno (analgesici,
antistaminici, disinfettanti ecc.). Nel villaggio era presente un medico
italiano per le necessità di primo soccorso ma sull'isola non esistono
strutture sanitarie in grado di affrontare e gestire patologie importanti.
Al villaggio fanno riferimento alcune
missioni e potrete lasciare cose che non avete intenzione di riportare a casa,
come indumenti o medicinali inutilizzati.
Infine un suggerimento ormai scontato ma
che è sempre bene ripetere: anche se vi offriranno di tutto - ma veramente di
tutto, da droga a sesso - evitate accuratamente questi "articoli". Il
turismo sessuale non solo è immorale ma è anche vietato e nel paese le leggi a
riguardo sono molto rigide.
Fonte:
mobilità.com
Articoli correlati
Nessun commento:
Posta un commento