venerdì 11 gennaio 2013

Cioccolato fondente: la dolcezza del Madagascar


Continuiamo le nostre degustazioni orizzontali di tavolette di cioccolato intorno al 70% di cacao con un occhio a origine e provenienza. Dopo il Chuao (antica varietà di cacao criollo prodotta nell'omonima penisola venezuelana) è la volta del Madagascar. L'assaggio – come sempre alla cieca – ha preso in esame 6 marchi di cioccolato.

Cosa contraddistingue il cioccolato monorigine del Madagascar? Dolcezza prorompente floreale e fruttata di frutti rossi, spiccata acidità che fa salivare e pulisce la bocca, rotondità e persistenza.
Pregi che abbiamo incontrato, pieni e sontuosi nella tavoletta di cioccolato criollo fondente 68% Madagascar di De Bondt (ingredienti: massa di cacao, zucchero, burro di cacao, lecitina di soia, vaniglia naturale). Dentro ci abbiamo trovato il mondo: equilibrio di dolce-amaro-acido-sapido, complessità e profondità aromatica con in evidenza – oltre ai piccoli frutti rossi – la frutta tropicale (mango, papaja), pulizia, eleganza, solubilità, bella evoluzione in bocca. Parte dolce per approdare in secondo step a una bella freschezza acidula e tornare alla dolcezza iniziale.

Tutt'altro prodotto il Sambirano Madagascar dark chocolate fine cacao 70% di Domori (marchio creato da Luca Franzoni, oggi nel gruppo Illy), che secondo lo stile della casa non concede nulla. Gioca per sottrazione: niente vaniglia, burro di cacao e lecitina di soia. Nella tavoletta entrano solo il cacao (partendo direttamente dalla fava e non dalla massa) e lo zucchero di canna, per lasciare spazio al cioccolato nella sua verità e purezza. Il Sambirano Madagascar – come gli altri prodotti Domori – è un cioccolato impegnativo e non facilmente comprensibile: può non piacere. È necessario educare il palato per poterlo apprezzare. Ma per chi supera l'iniziale perplessità è un prodotto di grande personalità che dice tante cose. E direttamente, senza intermediari di aromi ed emulsioni: prorompente complessità, sensazioni primarie cioccolatose unite a note tostate, dolcezza di frutti rossi e di frutta estiva (pesca, albicocca), una piacevole percezione salina che bilancia il gusto, scioglievolezza. E una favolosa evoluzione in bocca: dal sensazionale sprint iniziale dolce-acido, che procede per salti, svolte e slalom, si approda a una pace gustativa e a un finale lunghissimo.

Sorprendente la tavoletta fondente 68% Madagascar di Dolci Libertà, realizzato nel carcere di Busto Arsizio (Varese), premiato come migliore cioccolato artigianale d'Italia all'Eurochocolate 2010. Ingredienti: pasta di cacao, zucchero di canna, burro di cacao, lecitina di soia, estratto di vaniglia. Di solida classicità e coerente con le caratteristiche del cru, riesce a spiazzare per lo sviluppo aromatico: la piacevole sensazione dolce, mielosa e avvolgente, avvertita al primo boccone, è affiancata dalle consuete note acide e fresche di frutti rossi e dalla pennellata calda ed esotica della vaniglia ma in modo morbido e fluido, prendendosi la mano e richiamando i Tropici. E di bella solubilità nonostante la tavoletta sia piuttosto spessa.

Molto interessante anche il cioccolato fondente extra Madagascar 70% Vanini, la linea gourmet dell'azienda Icam realizzata in collaborazione con un il maestro della cioccolateria italiana Luca Mannori di Prato. Ingredienti: cacao, zucchero, burro di cacao, vaniglia. Evocativo al naso, con le note fresche dei frutti rossi che invitano all'assaggio, convince in bocca per il gusto equilibrato, rotondo e piacevolmente “sapido”, le pennellate aromatiche dei piccoli frutti, ricordi floreali e note tostate, il bel movimento in bocca, la consistenza corposa ma solubile.

L'assortimento di Amedei, uno dei più famosi marchi italiani del cioccolato di qualità (partendo dalla fava di cacao), contempla il cru Madagascar fondente extra 70% (pasta di cacao, zucchero di canna, burro di cacao, vaniglia), un cioccolato immediato nonché un classico esempio di questa provenienza: pulizia, note caratteristiche di bacche rosse affiancate da ricordi floreali di fiori bianchi dolci (gelsomino), evoluzione in bocca, acidità e freschezza, ottima solubilità e capacità di far salivare; manca un po' di persistenza.

Anche L'Atelier del Cioccolato Guido Castagna produce (partendo dalla fava di cacao) un monorigine Madagascar, il Lacrì blend 72% (oltre alle fave di cacao: zucchero, burro di cacao, lecitina di soia). Naso cioccolatoso e tostato, appena polveroso, esprime in bocca un sapore un po' scarico, leggermente sbilanciato sull'acido e astringente, con ritorni evidenti delle note tostate, una sensazione lievemente terrosa; texture molto solubile. 
 Fonte .gamberorosso.it
De Bondt | Pisa | tel. 0503 160 073 | www.debondt.it
tavoletta fondente 68% Madagascar criollo
confezione 100 g prezzo 6,80 euro

Domori | None (TO) | tel. 0119 863 465 | www.domori.com
dark chocolate cioccolato extra Sambirano Madagascar 70%
confezione 25 g prezzo 3 euro

Dolci Libertà | Busto Arsizio (VA) | tel. 0331 685 777 | www.dolciliberta.com
tavoletta fondente 68% monorigine Madagascar
confezione 100 g prezzo 4,90 euro

Vanini - Icam | Lecco | tel. 03 412 901 | www.vaninicioccolato.it
cioccolato fondente extra monorigine Madagascar 70%
confezione 75 g prezzo 3,80 euro

Amedei | Pontedera (PI) | tel. 0587 484 849 | www.amedei.com
cioccolato fondente extra 70% cru monorigine Madagascar
confezione 50 g prezzo 5 euro

L'Atelier del Cioccolato Guido Castagna | Giaveno (TO) | tel. 0119 766 618 | www.guidocastagna.it
Lacrì blend 72% Madagascar
confezione 100 g prezzo 8,80 euro
 Fonte: gamberorosso.it/

Le ostetriche tradizionali aiutano a salvare le partorienti


In Madagascar ci sono solo 4 ostetriche professioniste ogni 1000 nati vivi e, nonostante vi siano 21 scuole di ostetricia, dove si insegnano le norme igieniche per partorire e far fronte ad eventuali complicazioni, il numero di laureati non soddisfa il fabbisogno.

 Il Madagascar si trova ad affrontare una triplice sfida: rapido incremento demografico, crescente povertà e instabilità politica. E’ quanto emerge dal rapporto del Fondo delle Nazioni Unite (UNFPA) sullo Stato dell’Ostetricia nel mondo. Nel paese africano ci sono circa 3 mila centri sanitari, ma molti sono in stato di abbandono o chiusi a causa della crisi politica. Ci sono solo 4 ostetriche professioniste ogni 1000 nati vivi e, nonostante vi siano 21 scuole di ostetricia, dove si insegnano le norme igieniche per partorire e far fronte ad eventuali complicazioni, il numero di laureati non soddisfa il fabbisogno. In molte aree del paese le donne fanno affidamento su levatrici tradizionali, conosciute come ‘matrone’ che, spesso, vengono accusate di non essere in grado di far fronte alle complicazioni, minacciano il parto sicuro o fanno partorire in ambienti malsani.
Tuttavia nel Centre Sante de Base (CSB II) a Betraka, un piccolo villaggio 50km a nord della città costiera di Manakara, attualmente le matrone vengono reclutate per una campagna a favore del parto in clinica o in ospedale, con l’obiettivo di ridurre il tasso di mortalità materno e neonatale. Per far fronte alle precarie infrastrutture e alla mancanza di personale qualificato soprattutto nelle province, il governo del Madagascar ha fatto della salute materna e neonatale una priorità assoluta. Nel 2008 ha lanciato un piano nazionale che prevede assistenza sanitaria gratuita alla nascita, compresi i costosi parti cesarei, oltre all’incremento di personale ostetrico competente. Molte zone sono ancora lontane da questo obiettivo e, convincendo le ‘matrone’ a promuovere il parto negli ospedali, gli operatori sanitari hanno trovato un alleato prezioso. (AP) ( Agenzia Fides)

Insieme di corsa a favore dei progetti in Madagascar


Domenica 6 gennaio tutti di corsa per la 21esima edizione della Corrinsieme, manifestazione sportiva non competitiva organizzata dalla Polisportiva Corassori. La partenza della camminata è fissata per le ore 9 dinnanzi alla polisportiva di via Newton 150. Il ritrovo è alle 8 e le iscrizioni si raccolgono fino a poco prima della partenza; quattro i percorsi tra cui scegliere, rispettivamente di 4, 6, 10 o 14 chilometri, previsto anche un passaggio nel parco Ferrari. La quota di partecipazione (1 euro) andrà a sostegno dei progetti di solidarietà avviati in Madagascar dall’associazione di volontariato Onlus Alfeo Corassori “La vita per te”. Inoltre, durante la camminata saranno vendute le arance della solidarietà, il cui ricavato andrà per gli stessi progetti.
Per ulteriori informazioni si può telefonare alla polisportiva Corassori, tel. 059 330068. L’iniziativa si svolge in collaborazione con la Circoscrizione 4 e con il sostegno del Conad Giardino e della Banca Popolare dell’Emilia Romagna.

'Deforestazione Esportazione': la Cina è il perno del disboscamento illegale


Secondo un nuovo rapporto della Environmental Investigation Agency (EIA), la Cina è diventata il primo importatore di prodotti di legno illegali da tutto il mondo. Disboscamento illegale, che minaccia la biodiversità, emette carbonio, impoverisce le comunità locali, ed è spesso accoppiato con altri reati, è stato oggetto di una forte pressione in questi ultimi anni da parte degli Stati Uniti, l'Unione europea e l'Australia. Ciascuno di questi paesi ha attuato, o metterà in atto al più presto, nuove leggi che rendono l'importazione e la vendita di prodotti di legno illegali crimini. C’è la riluttanza della Cina per resistere al suo grande appetito per il legname illegale con le conseguenze che il commercio continua a decimare le foreste in tutto il mondo.
"La Cina è oggi il principale importatore, esportatore, e consumatore di legname illegale in tutto il mondo, si legge  nel rapporto “Appetite for Destruction”: il commercio della Cina illegale di legname,.


Lanciato oggi a Pechino, il nuovo rapporto EIA si stima che nel 2011 la Cina ha importato almeno 18,5 milioni di metri cubi di tronchi segati illegali ,  per un valore di circa $ 3,7 miliardi. Nel loro insieme, questo importo avrebbe riempito quasi un milione di contenitori di 20 piedi
 "La Cina rappresenta  la deforestazione in modo sistematico  in tutto il mondo," Doherty”, responsabile della Campagna Foreste VIA, lo spiega nel suo comunicato.
Ad esempio, il rapporto rileva che nel 2011 la Cina ha importato per lo meno 18,5 milioni di metri cubi di tronchi grezzi illegali. Quarantasette per cento di queste registrazioni illegali (5,6 milioni di metri cubi) è venuto dalla Russia, mentre il 21 per cento (2,5 milioni di metri cubi) è venuto da Papua Nuova Guinea. In Papua Nuova Guinea, la creazione di conflitti locali spesso separa i locali dalle foreste  millennarie. Il rapporto avverte che "al ritmo attuale, le foreste commerciali [in Papua Nuova Guinea] potrebbero essere esaurite in un decennio."
Le registrazioni illegali di legno confermano che l'anno scorso è arrivato dalle Isole Salomone (12 per cento), Myanmar (4 per cento), Repubblica del Congo (4 per cento), Guinea Equatoriale (2 per cento), e Mozambico (1,5 per cento).
"Più della metà delle forniture attuali di legno della Cina provengono da paesi con un alto rischio di disboscamento illegale avverte il rapporto, sottolineando che quando la Cina esaurisce foreste in un paese, si muove su un altro.
Ironia della sorte, anche se la Cina ha sempre dipeso per i tronchi grezzi e legname dall'estero, si è impegnata con sforzi erculei per far crescere e proteggere le foreste interne. Negli ultimi due decenni, la copertura forestale della Cina è cresciuta del 30 per cento, mentre-copertura forestale in tutto il mondo continua a precipitare.
"Dalla fine del 1990 il paese ha adottato misure forti per proteggere e far crescere le sue foreste. Allo stesso tempo, ha costruito una vasta industria di lavorazione del legno, che dipende dalle importazioni per la maggior parte del suo approvvigionamento di materie prime", si legge nella relazione.
In passato la maggior parte dei tronchi illegali che entravano in Cina era lavorato e spedito all'estero, ma oggi il commercio illegale si è spostato sempre più per soddisfare l'aumento della domanda interna di manufatti in legno di lusso.



"Un chiaro esempio è la moda per mobili in stile realizzati con palissandro , che ha creato una ondata di disboscamento illegale della regione del Mekong ."
Il rapporto rileva che il governo cinese "non ha fatto praticamente nulla per frenare le importazioni illegali. "
Con il suo nuovo rapporto la VIA chiede alla Cina di cominciare a prendere sul serio il disboscamento illegale. Si raccomanda alla superpotenza di apporre un chiaro divieto di importazione di legno proveniente da disboscamento illegale, introdurre leggi anti-corruzione, e la creazione di un organismo di esperti provenienti da vari dipartimenti per  sradicare il disboscamento illegale.
Nel frattempo, la relazione raccomanda  che gli Stati Uniti, l'Unione europea e l'Australia sorveglino attentamente le importazioni provenienti dalla Cina
Il disboscamento illegale, che spesso è gestito da grandi mafie internazionali, si verifica in tandem con altri reati, come la droga e di esseri umani. In alcuni paesi, attivisti e giornalisti che parlano contro il disboscamento illegale sono stati oggetto di minacce, violenza e persino omicidi. Quest'anno, un attivista sulla foresta, Chut Wutty, è stato ucciso mentre indagava sul  disboscamento illegale in Cambogia; mesi più tardi un giornalista che scopre il disboscamento illegale, anche in Cambogia, è stato trovato morto nel bagagliaio della sua auto probabilmente a causa di una ferita alla testa.
Per saperne di più http://news.mongabay.com/2012

Legno


La lavorazione del legno in Madagascar, pur essendo tradizionalmente tipica di una ristretta zona a est di Ambositra, con il passare del tempo si è estesa a tutta la regione.

Se vuoi costruire una nave, non radunare gli uomini per raccogliere il legno e distribuire i compiti ma insegna loro la nostalgia del mare ampio e infinito.
"A. de Saint Exupery"


La lavorazione del legno in Madagascar, pur essendo tradizionalmente tipica di una ristretta zona a est di Ambositra, con il passare del tempo si è estesa a tutta la regione. Attualmente sono numerosissimi i gruppi artigianali che si sono specializzati nell'arte dell'intaglio, tecnica di scultura su legno massiccio. La qualità del prodotto sta nell'abilità dell'artigiano malgascio di lavorare i legni tipici del Paese: Bois de Rose, Palissandro e, in piccole quantità, Ebano. Sono legni molto duri e considerati pregiati anche nella cultura locale.
Le lavorazioni vengono eseguite in tre stili: a basso rilievo, ad alto rilievo e a tutto tondo.
Il basso rilievo è particolarmente utilizzato per decorare scatole, vassoi, sedie Zafimaniry, tavolini. Alcuni gruppi artigianali, infatti, si limitano ad eseguire questo lavoro di finitura ed abbellimento di oggetti che altri gruppi hanno costruito lasciandoli grezzi. Ad esempio: spesso gli Zafimaniry preparano sedie o vassoi o cassepanche e le rivendono grezze ad altri gruppi familiari che le abbelliscono con decorazioni di vario tipo.
Nella maggior parte dei casi gli artigiani si occupano direttamente di tutta la lavorazione, a partire dalla scelta del legno, fino alla lucidatura. In questo caso occorre molta esperienza per garantire un prodotto di qualità. E' necessario, infatti che il legno sia ben stagionato per evitare che in futuro si deformi.
Lo stile dell'alto rilievo viene utilizzato sia per il decoro di oggetti, quali cassepanche, sedie Zafimaniry e cocotte, oppure semplicemente per fare dei quadri decorativi. Normalmente vengono riprodotte scene di vita malgascia, come le varie fasi della lavorazione del riso, le feste di villaggio con i musicisti e i danzatori, o i mandriani che portano i buoi al mercato.


 Lo stile del tutto tondo viene utilizzato per la produzione di statue di vario tipo raffiguranti sia personaggi tipici della vita di villaggio, sia animali, sia immagini sacre quali Madonne, crocifissi, presepi, sacre famiglie. Gli artigiani esperti in questo tipo di lavorazione sono spesso in grado di riprodurre una qualsiasi immagine richiesta a partire semplicemente da una fotografia o da una descrizione orale. Ovviamente il risultato sarà arricchito della fantasia e dello stile propri dell'artista.
Sempre nel tutto tondo possiamo trovare anche altri articoli, quali tagliacarte, posacenere, piedi da lampada, scacchi e i giochi per bambini, tutti decorati con immagini rappresentative del Madagascar, come il bue o l'aloalo.
In tutti questi tipi di lavorazione gli strumenti utilizzati sono molto semplici: seghe, martelli, scalpelli, carta vetrata.
Un gruppo di circa 20 famiglie si è specializzato nella lavorazione al tornio per la produzione di bomboniere o vasi. Il tornio utilizzato è piuttosto rozzo, fabbricato dagli stessi artigiani e nella maggior parte dei casi è azionato da una grande ruota che viene fatta girare a mano per la mancanza di elettricità e di impianti adeguati.

 Questo lavoro massacrante e particolarmente dannoso alle articolazioni delle braccia, è spesso eseguito da donne o bambini. Anche in questo caso infatti l'intera Famiglia collabora alla lavorazione e così l'esperienza si tramanda così di padre in figlio.
Solo recentemente in un piccolo villaggio adiacente Ambositra è stata portata la corrente elettrica, e questo ha permesso agli artigiani di quella zona di allestire alcuni atelier comuni dotati di motori elettrici per il funzionamento del tornio.
Gli atelier sono "capanne" molto semplici costruite spesso con assi di recupero e coperte da un tetto di lamiera ondulata. Quando la stagione lo permette molti lavori vengono eseguiti all'aperto, come del resto quasi tutte le attività giornaliere, altrimenti ci si sacrifica in una piccola stanza della casa, che funziona contemporaneamente da cucina e da camera da letto.
Attualmente sono circa 80 i gruppi specializzati in questi tipi di lavorazione del legno coinvolti nel progetto di sviluppo per l'artigianato (promosso da R.T.M. e Ravinala) e a cui la cooperativa Ravinala assicura un lavoro annuale. Si tratta quasi sempre di gruppi Famigliari per un totale di almeno 250 persone impegnate a tempo pieno.
Fonte: http://www.ravinala.org/

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Parigi, asta di beneficenza a favore del Madagascar


Dal 19 al 30 gennaio 2013 a Parigi si terrà una mostra organizzata da Tsara Komba Lodge per raccogliere fondi a favore di "Villages and Peoples" Ong - Un evento speciale sponsorizzato dall’Unesco con l’aiuto del Ministero degli Esteri, l'Institut Français, Ambasciata di Francia e Madagascar.

L'esposizione si concluderà con la messa all'incanto, il 30 gennaio di 72 opere d'arte (72 artisti), realizzate con porte e persiane intagliate a mano da abitanti del "Zafimaniry", altipiani del Madagascar.
Tutti i proventi della vendita di queste opere andranno ad aiutare persone svantaggiate e popolazioni che vivono con meno di un dollaro al giorno. Gli abitanti del villaggio di Antoetra, avranno così accesso all'acqua, la salute, l'istruzione e ad un ambiente dignitoso che rispetti la loro cultura.
Settandue interpretazioni artistiche realizzate da grandi maestri del legno.
Ogni opera ha due facce, la prima quella della storia di questo Paese quasi una espressione di un'arte ancestrale e l'altra quella di una lettura attraverso l'arte contemporanea. La prova che l'arte è necessariamente un'attività condivisa.
Le persone del Zafimaniry (pronunciato zafmanir), vivono tra il paese senza alberi “Betsileo” e il paese “Tanala” dove invece vi sono rimaste ancora  alcune foreste, ma solo nella parte alta. Un paese con un clima di nebbie e che appollaiato sul bordo degli altopiani, che costituisce la spina dorsale dell'isola, nel sud-est del Madagascar.
Ma quando il sole illumina il loro villaggio, i meravigliosi rivestimenti in legno scolpito e l'architettura delle loro case si traducono in qualcosa di straordinariamente suggestivo, rivelando le capacità e i talenti artistici del Zafimaniry, che si tramandano di generazione in generazione nel loro sapere ancestrale, perché la foresta è l'ambiente che nutre loro e la loro cultura.
I segni incisi che troviamo sulle porte e persiane, sono rivolti ai quattro punti cardinali stanno per: i raggi del sole, il nido d'ape e l'alveare che costituiscono la comunità ideale. Vi è anche l'uccello che vede sempre da lontano, il serpente, il saggio maestro dei sentieri della foresta, e il ragno. Il tutto disposto in combinazioni esoteriche, segni che riflettono le credenze popolari dei malgasci e le loro relazioni con il mondo invisibile.
Le competenze degli scultori Zafimaniry sono state registrate dal 2008 dall'UNESCO nella lista rappresentativa del Patrimonio Culturale dell'Umanità.
I programmi previsti per l'aiuto di questa gente sono stati elaborati in consultazione con la popolazione locale, che sono necessariamente coinvolti operativamente. Particolare attenzione è rivolta alla tutela dell'ambiente e la creazione di una economia locale, i due pilastri indispensabili di uno sviluppo sostenibile senza conflitti di sviluppo che è così importante per un futuro stabile.
"Artist Angels" per il Madagascar
Mostra aperta dal 19-30 Gennaio 2013, Lunedi - Sabato, 09:00-06:00
Asta Mercoledì 30 gennaio 2013, 20:00

Nei mercati di Natale è arrivato il Litchi, la “ciliegia” esotica

Si chiama ciliegia o uva cinese. E’ tutta  una questione di gusto. C’è chi è convinto che il retrogusto di questo frutto tropicale ricordi la ciliegia, chi invece è dell’idea che sia più simile all’uva moscato. Quel che è certo è che il Litchi conquista sempre di più il favore dei consumatori, adesso che il frutto non è più un’esclusiva sporadica e costosa di qualche supermercato ma approda anche nei mercati storici. Al dettaglio, in questi giorni, il Litchi si trova a poco più di tre euro al chilo, meno delle castagne locali. Il Litchi è un frutto esotico che presenta una buccia esterna rosata o rossa e una modesta polpa bianca. E’ prodotto  in gran parte in India e Cina, ma anche in altri paesi come Madagascar, Vietnam e Brasile. Recentemente sono state avviate coltivazioni in serra anche in Sicilia e Calabria, ma i frutti che giungono nei nostri mercati spesso sono di importazione malgascia. In Cina, dove il frutto era prediletto dalla corte imperiale, è coltivato sin dall’anno mille, ma in Europa è arrivato solo alla fine del ‘700, come tante altre curiosità botaniche. Cento grammi di polpa forniscono 60 calorie. La polpa del Litchi, amatissima dai diabetici, contiene zuccheri, potassio, rame, magnesio, fosforo, calcio, proteine, vitamine del gruppo B, e l’importante acido nicotinico, in grado di dilatare i vasi e purificare il sangue. Il seme germoglia con facilità, tuttavia per avere frutti è consigliabile la riproduzione per margotta. Infatti, le piante da seme fioriscono solo dopo dieci-quindici anni. 
MARIO PINTAGRO

Muore di FEBBRE in Madagascar la 40enne imperiese Laura Iberti. Mistero sull'improvvisa malattia


Laura si era recata presso uno sperduto villaggio dell'isola per stare al fianco del marito - il dentista di Imperia, Giovanni Bonardi - in missione di volontariato

 Se n’è andata improvvisamente, a soli 40 anni, in una terra lontanissima, il Madagascar, dov’era arrivata poco prima di Natale per una missione sanitaria insieme al marito, dentista con studio a Imperia.
Laura Iberti, di origine torinese come il marito ma da anni abitante a Imperia, prima in via Martiri dell Libertà e da poco a Caramagna, è stata stroncata da un malore lo scorso 2 gennaio. Da qualche giorno stava male, forse a causa di una reazione ad uno dei vaccini che aveva preso prima del viaggio.
Il marito, Gianni Bonardi, 43 anni, era titolare, sino a pochi anni fa, di uno studio dentistico a Sanremo. Poi si era trasferito a Imperia, aprendo un gabinetto odontoiatrico in via della Repubblica, di fronte all’Oviesse.
«Laura era una ragazza dotata di grande umanità - la ricorda Gigi Lazzarini, imperiese, cugino del marito - appena aveva un momento libero (lavorava come assistente nello studio del marito) si dedicava agli altri, agli anziani ma anche ai cani (era uno tra i volontari più apprezzati del Rifugio La Cuccia). La sua improvvisa scomparsa ci ha lasciati davvero increduli». La salma di Laura è stata cremata in Madagascar. Il rientro del marito è previsto nei prossimi giorni.
Bonardi, che è un dentista molto conosciuto per i suoi viaggi di assistenza sanitaria volontaria in tutto il mondo, è anche un grande appassionato di vela.
Fonte:Secolo XIX

Vaovao Mahafaly


Grandi novità qui da noi all’ospedale questo Natale: i magi ci hanno portato in dono 3 suore trinitarie di Valence: Suor Augustine Marie, suor  Marie Estel e  suor Rachel Maria. Sono le suore che da anni  aspettavamo!  Quando ho deciso di tornare qui , in accordo con il vescovo, è stato anche per preparare un po’ la strada alla presenza stabile di queste suore..quindi grandissima  gioia per tutti noi e per me in particolare. Molto bello poter stare per una volta dalla parte di chi accoglie… Il primo giorno abbiamo regalato loro un cappello per ripararsi dal caldissimo sole ,una borsa fatta dagli ammalati, qualche frutto tipico di qui e anche un ago..No, non per rattoppare i  vestiti, ma per togliere  le pulci penetranti dai piedi degli ammalati …lavoro quotidiano qui da noi.. “Per farlo occorre inginocchiarsi ai piedi degli ammalati” ha commentato suor Augustine Marie.
Le suore sono molto disponibili  e soprattutto sono contente di stare insieme a noi all’ospedale. E’ un grande  segno di attenzione e predilezione per i malati la loro presenza qui...di fronte soprattutto alle  parrocchie che non sono ancora pronte ad investire le loro migliori energie nel servizio ai poveri e agli  ammalati. Per ora  le suore non hanno ancora una casa e sono accampate in una appartamento  nella parrocchia di Tananbao, piuttosto lontana dall’ospedale. Ma vedo che si stanno “allenando” come podiste e stanno anche imparando ad andare in bici (..per arrivare un giorno ad usare uno scooter che il vescovo ha regalato loro!)
Il  loro lavoro dovrebbe essere accompagnamento a livello sociale e spirituale degli ammalati. La superiora , Sr Augustine Marie è  anche  infermiera professionale, laureata in Francia, ma l’ospedale  dice che non ha i soldi per assumerla,quindi per ora non entra nel merito delle cure. Ma qualche  medicazione ci scappa lo stesso..
Purtroppo sul fronte degli aiuti da parte dello  Stato ( Ambokala è un ospedale statale)  siamo ancora  messi male: siamo stati convocati dalle Direttrice Regionale della Salute per istituire una specie di Comitato di Pilotaggio dell’ospedale, ma in sostanza si tratta solo di organizzare insieme il lavoro che già noi facciamo, di rendicontare l’organizzazione della cucina  e delle attività con i malati, di cui noi già ci occupiamo … di decidere insieme cosa fare con i soldi che noi mettiamo a disposizione. Alle nostre  richieste  di aumento di personale sanitario, di un guardiano, di una partecipazione per le medicine generiche,  la risposta è sempre la stessa :” Ci dispiace, ma non ci sono soldi”. La DRS  ha anche ammesso francamente che erano state inviate da Tanà due infermiere psichiatriche per Ambokala, ma le hanno trattenute alla maternità dell’ospedale  di Manakara..” Sono molto brave.. e anche noi all’ospedale abbiamo carenza di personale”. Vita kabary. Cioè chiuso il discorso..per adesso.
Volendola vedere positivamente :  almeno hanno dimostrato apprezzamento per il nostro lavoro e se n’è parlato insieme, si sono interessati ufficialmente. Già un passo avanti rispetto al “Come và ad Ambokala? Coraggio!!...”, che mi urlava la DRS quando ci si incrociava per strada.

Alla scoperta della capitale del Madagascar


Antananarivo più familiarmente nota come "Tana" è la capitale del Madagascar. Situata negli altopiani ad un'altitudine media di 1245 m, Antananarivo è il baricentro del Madagascar. Il suo motto è "Ny arivo lahy tsy maty indray andro" o mille uomini non muoiono in un giorno solo...
La vecchia città, che ha stradine fiancheggiate da belle case tradizionali arroccate sulle colline, le cui origini risalgono intorno al XVII secolo, domina la vasta pianura del Betsimitatatra e del Laniera coperte in gran parte dai campi di riso il cui sviluppo e  sistemi di irrigazione sono stati creati da Andrianampoinimerina che governo' l' Imerina dal 1787 al 1810.
L'evoluzione della città
Nonostante i problemi della sua geografia, la città moderna è cresciuta notevolmente dopo gli anni '30.
L'installazione dei ministeri e la costruzione dell 'Hotel Hilton a Anosy, e successivamente il grande stadio Mahamasina , risalente agli anni 70, hanno rafforzato la base dei quartieri della capitale. Il commercio continua  a predominare a Tsaralalana, Analakely e Antanimena, mentre il quartiere Antaninarenina, con i suoi negozi, banche, alberghi, il suo governo e la sua grande animazione è un po 'come il centro della città reale.
Ma qualcosa di straordinario è che la città  ha conservato in alcuni quartieri il suo fascino storico, con le sue costruzioni in mattoni tradizionali, i suoi vicoli ombrosi, strade acciottolate sulle alture delle colline e sui suoi molti angoli, che si riflettono più una città di provincia che una metropoli moderna.
Una città affascinante ...
La sua caratteristica è che il terreno caotico, dove ogni collina è un vero rompicapo per gli autisti e gli urbanisti. Ma la vera sorpresa arriva per contro quando uno si inerpica sulle scalinate e i percorsi che si insinuano tra piccole case decorate con piccoli giardini. Dei gradini sui quali sono installati tutti i tipi di commerci e di mendicanti intenti a fare l elemosina. E sorpresa, proprio vicino al centro una risaia ! Forse non ci resterà ancora per molto, in quanto si trova ad affrontare l'inesorabile sviluppo urbano. Eppure questi piccoli quadrati di colore verde brillante portano con sé ancora il gusto di un piccolo paese e sottolineano che il riso è una tradizione antica in Madagascar.
La Città Alta
Anatirova o Palazzo della Regina. L'incendio di novembre 6, 1995 distrusse quasi tutto il palazzo costruito sul sito del Rova di Antananarivo. Di questo patrimonio culturale, restano solo poche mura annerite dal fuoco. Il palazzo è attualmente in fase di riabilitazione. Possiamo tradurre Rova (pronunciato Rouve ') come accampamento fortificato o fortezza, che era un tempo circondato da una recinzione fatta di pali di legno. E 'stata anche la residenza di un principe o di un re. Situato in cima a una collina o una roccia, la sua posizione ha garantito una posizione di difesa  e di osservazione ideali e  ha permesso di ritirarsi in caso di attacco. Fino alla fine della monarchia, le tombe dei governanti sono state costruite all'interno del Rova.
Guardiola del custode di Rova
La porta di accesso alla Rova è sormontata dallo stemma di "Voromahery" (l'aquila, che è un uccello potente), simbolo del potere reale.
La casa di Jean Laborde
Situato nel quartiere Andohalo, che oggi ospita gli studi di Radio Alliance française e delle mostre culturali. Al suo ritorno dall'esilio, nel 1861, Jean Laborde, che è stato nominato Console di Francia, ha costruito questa casa, completata nel 1862. La concessione di Jean Laborde si affaccia sul quartiere Mahamasina che era allora un terreno per parate militari. Costruita interamente in legno e circondata da una veranda, Jean Laborde amava intrattenere qui i suoi amici.Ha anche costruito nel 1870 un'altra casa vicina, chiamata "Maromiditra" (con un sacco di visitatori), a causa dei suoi innumerevoli ospiti.
Il tempio Ambohipotsy
Costruito nel 1863, questo tempio è stato eretto nel luogo in cui i cristiani malgasci sono stati torturati durante il regno di Ranavalona 1. Questo è opera dell'architetto Poole inglese William, che è stato il primo progettista. L'inaugurazione ha avuto luogo il 17 Novembre 1868 in presenza della regina Ranavalona II e del primo ministro.
Il tempio Ampahamarinana
A ovest del Rova. Si affaccia su Mahamasina
Cattedrale Andohalo
A metà strada per raggiungere il Rova
Cattedrale di Saint Laurent
A Ambohimanoro,sulla strada per andare al Rova
La tomba del Primo Ministro
Si trova nel distretto di Isotry, costruita nel 1835 da Jean Laborde è di ispirazione indù. Si tratta di un monumento al potere del premier che ha governato il paese nel tardo Ottocento (1835-1852 Rainiharo a Rainilaiarivony 1864-1895).
Il palazzo Ambohitsorohitra
In pieno distretto amministrativo vicino Antaninarenina. E' l'ex residenza del governatore. Ora occupata dalla Presidenza della repubblica.

martedì 8 gennaio 2013

E' nato Mattia Fanilo




Lieto Evento


Hary e Renato Brancadori partecipano la nascita del loro primogenito

Mattia Fanilo


I nostri auguri per Hary e Renato