In Madagascar circa la metà
dei bambini con meno di 5 anni di età sono rachitici a causa degli effetti
irreversibili della malnutrizione che li colpiscono durante i primi mille
giorni di vita. Questi piccoli sono esposti ad un rischio maggiore di contrarre
malattie e di uno sviluppo cognitivo compromesso, oltre che di una morte
prematura. Il paese africano è il sesto dove si registra il più alto tasso di
rachitismo nel mondo, la povertà ne è la causa principale. Secondo le stime riportate
dal Southern Africa Regional Food Security Update 2012, l’80% dei 20 milioni di
abitanti del Madagascar vive con un dollaro al giorno o anche meno, e le
famiglie povere spendono quasi tre quarti del loro reddito per l’acquisto di
generi alimentari. Un altro fattore che contribuisce al rachitismo sull’isola è
costituito dagli alti tassi di infezioni contratte durante la gravidanza e
l’infanzia. L’alimentazione precaria fa si che le ragazze non raggiungano il
pieno sviluppo fisico almeno fino all’età di 21 anni, età nella quale molte di
loro sono già madri. Circa il 39% delle donne malgasce sono alte un metro e
mezzo e hanno maggiori probabilità di partorire bambini sottopeso. Nella
capitale Antananarivo, la preferenza della popolazione di mangiare fiocchi di
riso preclude una dieta varia e di conseguenza si riflette negativamente
sull’alimentazione. A livello nazionale, in 6 mila centri è stato avviato un
programma nutrizionale con lo scopo di migliorare la salute alimentare. I
centri offrono proposte nutrizionali e lezioni di cucina per incoraggiare il
consumo di una vasta gamma di cibi nutrienti locali disponibili più economici.
Inoltre, qui vengono monitorati i bambini con meno di 5 anni di età. (AP) (
Agenzia Fides)
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