Il 90% delle persone affette da epilessia vive nei Paesi a
basso e medio reddito. La maggior parte curata con pozioni
ESORCISMO - L’assistenza fornita ai malati non può
che essere conseguente: preghiere, esorcismi e, talvolta, infusi di erbe e
massaggi addominali. Il medico non è un attore fondamentale. Tanto che, secondo
quanto riportato dai ricercatori, il dottore passa in visita una volta al mese.
Il racconto si riferisce ad alcuni campi (centri medici di fortuna gestiti per
lo più da religiosi) in Madagascar. Ma la storia raccontata è la stessa di
molti altri posti nel mondo. Uno studio appena pubblicato su un numero speciale
della rivista Lancet ha cercato di fotografare la situazione
dei pazienti epilettici nel Paesi a basso e medio reddito. E i risultati
scoperchiano un problema sanitario ancora sottostimato. L’Organizzazione
mondiale della sanità stima che circa 50 milioni di persone nel mondo siano
affette dalla malattia. E il 90 per cento di esse si concentra nei Paesi in via
di sviluppo. Una percentuale che, per i ricercatori, potrebbe essere
riconducibile all’altissima diffusione di fattori di rischio almeno in parte
prevenibili: traumi cranici, scarse cure neonatali, infezioni come la
neurocisticercosi o l’oncocercosi. Tuttavia, le stime di cui si dispone sono
tutt’altro che affidabili. «Ricavare dati credibili sull’epidemiologia
dell’epilessia nei Paesi a basso e medio reddito è molto difficile. Le indagini
che forniscono i dati di cui avremmo bisogno sono molto poche», ha spiegato uno
degli autori dello studio, Charles Newton, dell’University of Oxford in Gran
Bretagna.
TERAPIE - A rendere ancora più complicate le
indagini è il fatto che «molte persone con epilessia o le loro famiglie neanche
sono consapevoli del fatto di avere una malattia, che per giunta può essere
controllata con i farmaci», ha aggiunto Newton. Proprio quello dell’accesso ai
farmaci è il punto su cui si è più concentrata l’attenzione dei ricercatori che
hanno passato al vaglio la letteratura scientifica internazionale e
interpellato le autorità sanitarie dei Paesi interessati. Nonostante i
trattamenti per l’epilessia siano relativamente poco costosi, sei persone su
dieci, tra quelle affette dalla malattia, non godono di un trattamento
appropriato. «Sfortunatamente, strutture adeguate per la diagnosi, il
trattamento e la gestione dell’epilessia sono in pratica inesistenti in molte
parti delle regione più povere del mondo», spiega Newton. Ma non è questa
l’unica ragione dell’inadeguata assistenza sanitaria: ciò che più incide -
hanno concluso i ricercatori - è lo stigma associato a questa malattia e le
credenze sulla sua origine.
Fonte:
Corriere della Sera
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