giovedì 20 settembre 2012

Olga del Madagascar


Mi chiamo Marie Olga Sohantenaina. Sono nata nel Nord-Est del Madagascar, nella regione della SAVA, dove ci sono le aree protette di Anjanaharibe-Sud, del Marojejy e dello Tsaratanana. Il mio nome vuol dire "buona speranza". Artisticamente mi faccio chiamare “Olga del Madagascar”.

Il lavoro
Nel periodo in cui abitavo ad Antananarivo ho ottenuto un diploma da parrucchiera ed estetista. Nel tempo libero cantavo nel gruppo di Berikely. Poi mi sono trasferita in Italia, a Torino, per seguire mio marito. Appena arrivata ho studiato la lingua italiana e la cultura del Belpaese. Quando sono riuscita a parlare meglio in lingua italiana sono andata a studiare come infermiera. Subito dopo ho lavorato fino a quando ho avuto la mia seconda figlia. Oggi ho ripreso a cantare e scrivo canzoni e poesie, anche in lingua italiana.

Sposata con
Pensate un po’ che mi sono sposata per ben tre volte (matrimonio civile, cattolico e tradizionale del Madagascar), ma con un uomo solo. Lui è Franco Andreone. È uno zoologo e si reca in Madagascar da ormai più di 20 anni per studiare la sua fauna e la sua biodiversità. È un buon marito, che risposerei ancora.

La famiglia:
La mia famiglia è composta dalle mie figlie Kintana, Serena, da mio marito, da mio papà (che vive con noi da cinque anni) e da mia suocera con cui abbiamo vissuto per diversi anni. Abbiamo anche una gattina che arriva (anche lei!) dal Madagascar e si chiama Vaniglia. La mia famiglia di origine (in Madagascar) è molto più grande: siamo 8 fratelli e 5 sorelle, di cui due (mia sorella e io) viviamo in Italia.

I figli
La più grande, Serena Crystal, ha 13 anni e, come dice il suo nome, è davvero serenissima. È nata in Madagascar ad Antananarivo, ma oggi è diventata una vera e propria "bogia nen" nella migliore tradizione di "torinesità" (non ama molto muoversi in casa). Kintana Azzurra ha cinque anni. L’ho chiamata Azzurra sperando che l’Italia vincesse la Coppa del Mondo di calcio. E, infatti, nel 2006 l’Italia ce l’ha fatta! È nata a Torino, Kintana vuol dire "stella". Proprio come una stella è brillantissima. A differenza della sorella, vorrebbe viaggiare sempre e andare spesso in Madagascar, anche perché ha imparato in fretta a parlare in Tsimihety. Serena sta preparando l’esame di terza media, mentre Kintana è all'ultimo anno dell'asilo ed è pronta ad andare alle elementari.

In Italia....
Mi sono trasferita in Italia (Torino) nel 1999 per amore. Non mi sono abituata subito ai costumi italiani: all'inizio mi sembrava che qui tutto fosse più freddo e non solo per il clima. Non mi piaceva davvero nulla di quello che c'era da mangiare. È strano, perché i cibi italiani sono fra i più buoni al mondo, ma questo l’ho capito solo dopo. Mio marito è diventato matto perché mi doveva portare spesso al ristorante cinese per mangiare riso e zuppe simili a quelle del Madagascar. Ora mi sono italianizzata e mi sono abituata (fin troppo!) alle  specialità italiane e anche piemontesi. Pensa un po' che adesso mi piace la carne cruda all'albese, adoro gli “agnolotti del plin” e cucino io stessa la “bagna cauda”!

Mangi riso o pasta
Purtroppo non mangio più il riso tutti i giorni come siamo soliti in Madagascar, ma per abituare le mie figlie alla cucina malagasy continuo a cucinare “sawaba”, “fontsy lahy” e la magnocca almeno una volta alla settimana. A loro piacciono molto e così non soffrono troppo quando arriviamo laggiù, in Madagascar. Loro sanno anche discutere in “Tsimihety”, soprattutto la più piccola, che è anche la più tremenda. Faccio tutto il possibile per conservare e mantenere i miei costumi tradizionali.

Mancano tanto
Devo dire che mi manca soprattutto la mia famiglia. Poi, ovviamente, soffro per il clima: per quanto mite e bello rispetto ad altri paesi europei, davvero non sopporto il freddo invernale di Torino. Ogni volta che nevica mi meraviglio ancora: è stata una vera emozione quando ho potuto vedere i fiocchi bianchi cadere dal cielo e ho potuto toccare la neve la prima volta. Che meraviglia!!

Dell’Italia
Mi piacciono le città italiane, sono tutte bellissime. Poi adoro la musica e i cantanti italiani (sono bravissimi!) e mi piacciono anche molto i musei.

La gente italiana è
Cortese? Io conosco solo persone gentili. Tanti bravi italiani che mi vogliono bene e che sono sempre molto cordiali con me. Purtroppo in Italia c’è anche il razzismo, che ho potuto sperimentare sulla mia pelle.

Amiche italiane
Ho tante amiche italiane e malagasy, buone e scherzose. Le mie amiche sono mamme come me, mentre gli amici sono principalmente musicisti.

Rapporti con la famiglia
I rapporti con la famiglia di mio marito sono molto buoni. Sono una donna fortunata: quando sono arrivata in Italia mia suocera mi ha accolta come una figlia. Lei mi dà una mano ogni volta che ne ho bisogno e mi aiuta molto con le mie figlie.

La religione
Sono cattolica. Appena arrivata in Italia andavo spesso a messa, poi un poco di meno. Sai perché? Perché mio marito non è credente e non prega per niente e per nessuno. Lui in chiesa ci va solo per ammirare l'architettura.

Il Vaticano e il Papa
È stato uno dei miei primi desideri quando sono arrivata in Italia, di andare a visitare il Vaticano. Ho assistito ad alcune messe di Papa Giovanni Paolo II. Invece non ho ancora avuto la fortuna e l’occasione di vedere ed ascoltare Papa Benedetto XVI.


Oltre Torino quale è la città italiana preferita
Mah, è proprio difficile da dire. Io ho lasciato il mio cuore a Capri e Firenze. Lì sì che mi piacerebbe vivere.

Preferisci dell’Italia
Come ho detto, mi piace moltissimo la cucina italiana. Poi adoro i monumenti, i paesaggi e la storia d’Italia.

Il Madagascar
Amo molto il mio paese natale e, quando posso, ci torno. Ci sono stata da poco e mi sono fermata con le mie bambine per ben tre mesi nella mia città, Andapa, dove vivono i miei familiari e i miei amici più speciali.




Quando torni
Eh sì, ho una grandissima famiglia, che mi festeggia di continuo. Ogni volta che torno da lì ingrasso, proprio perché non mi lasciano fare nulla! Oggi uno mi cucina un pollo arrosto, domani una salciccia alla moda malagasy, dopodomani un altro mi porta una torta. Alla sera non mi mancano mai le “brochette” (spiedini). Le mie cognate e le mie sorelle mi aiutano per la manicure e mi curano i capelli. Mi stufo delle trecce? Me li fanno lisci come una cinese. Mi fanno sentire una vera principessa, anche perché sono la “faravavy” (la più piccola della famiglia), però la prima che ha avuto il coraggio di lasciare il Madagascar. Ero proprio felicissima durante questa lunga vacanza, ma intanto piangevo perché non ho più trovato la mia mamma, che mi ha lasciato alcuni anni fa.

Cosa  chiedono
Di solito le mie amiche mi chiedono se possono venire in Italia con me, o se posso trovar loro un buon "partito" italiano. Poi mi chiedono di portare loro scarpe e vestiti “made in Italy”. La mia famiglia e i miei amici stretti invece quest'anno mi hanno chiesto come va l'Italia e la sua politica: sono molto informati e oramai conoscono tutto il mondo.

Faresti la stessa scelta
Vivo in due paesi meravigliosi che tutti sognano, il Madagascar e l’Italia. Inoltre, sono qui per amore e mi trovo bene. Così anche, quando sono in Madagascar, che è il mio “paradiso” personale, porto con me due passaporti, quello malagasy e quello italiano. Quindi, per rifare, davvero rifarei tutto volentieri, non solo una seconda volta, ma anche due o tre! Però… c’è un però. Mi rimane in fondo al cuore il sogno di tornare nel mio paese, perché vorrei seminare tutto ciò che ho imparato in Europa, qui “andafy” come diciamo in malagasy. Appena potrò tornerò in Madagascar con la mia famiglia!


Ciao Madagascar, sei mio, ti amo,
un giorno tornerò
Buongiorno Italia, oramai sono tua,
sei il mio amore
Olga del Madagascar

Olga partecipa alla campagna di salvaguardia della foresta del Madagascar avendo registrato un DVD 

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