Buongiorno a tutti.
Sono Marco, nato a
Genova, dove vivo e lavoro come grafico e come operatore foto/video.
Penso di essere tra i
fortunati che hanno trovato occupazione all'interno di quelle attività che sono
sempre state la loro passione. Infatti da sempre sono stato attratto dai
sistemi di comunicazione e divulgazione soprattutto da quelli che utilizzano la
carta stampata, la fotografia e i filmati per diffondersi.
Quando hai cominciato
Nei lontani anni '80 mi si presenta
l'opportunità di intraprendere un’attività proprio in uno di questi settori:
manco a dirlo sfrutto l'occasione e inizio quindi quella che sarà la mia lunga
carriera lavorativa come grafico editoriale. Le realizzazioni pubblicitarie,
gli opuscoli e i depliants, le collane editoriali sono stati per molti anni il
mio "pane quotidiano".
Oggi le cose sono
cambiate. Oggi l'informazione ha raggiunto ritmi a dir poco frenetici. A volte
mi capita di pensare che il sogno ideale, per coloro occupati in questo
settore, sia poter divulgare una notizia ancor prima che nasca. Così, mi sono
trovato a dover modificare il mio profilo lavorativo. Fortunatamente, vuoi per
la mia passione per la fotografia e per la realizzazione di filmati, vuoi per
essere già in qualche modo "introdotto" nell'ambiente eccomi oggi ad
occuparmi di servizi video e fotografici.
Positivismo….
Come in tutte le
realtà occupazionali (soprattutto in questi tempi di crisi) ci sono stati, ci
sono e ci saranno sempre degli alti e dei bassi e necessità di rinnovarsi.
Personalmente ho sempre cercato di affrontare queste problematiche con pensieri
"positivi" anche quando tutto sembra remarti contro: solo con la
perseveranza, l'applicazione e l'innovazione sono riuscito a superare queste
difficoltà e posso dire, oggi, di aver accumulato una certa
"esperienza" nell'affrontare situazioni difficili.
Quali altre passioni
Un'altra mia passione
sono i viaggi.
Sinceramente non
saprei dire se questo mio interesse è figlio del lavoro che faccio o se è vero
il contrario: certo è che fotografia e video si sposano perfettamente con i
viaggi e certo è anche l’opposto.
Il Madagascar
In conseguenza di ciò
un mio caro amico, presidente di una Onlus che si occupa delle problematiche
del Madagascar (Un seme per crescere), mi suggerisce un viaggio in questo paese
perchè dal punto di vista naturalistico non ha nulla da invidiare a mete
decisamente più blasonate offrendo così la meravigliosa possibilità di
documentare attraverso immagini fisse e in movimento questa realtà.
L’incanto di una natura
Partenza! Insieme al
mio amico arrivo per la prima volta in questo Paese e mi rendo subito conto
della veridicità dei suoi racconti: paesaggi da sogno… e ce n'è per tutti i
gusti! Dalle foreste di conifere alla savana, dal mare cristallino con fondali
meravigliosi ai canyon e chi più ne ha più ne metta.
Il popolo malgascio
E la gente? Che dire
della gente? Cordiale e sempre sorridente soprattutto nei villaggi, un po’ meno
nelle grandi città, dove l'attenzione da parte del turista è obbligatoria per
evitare spiacevoli avventure. Sì, perchè il rovescio della medaglia di un Paese
stupendo qual'è il Madagascar è proprio questo: una povertà dilagante e di
riflesso tutte quelle "attività" che ruotano intorno a questo fenomeno
risultano essere piuttosto numerose.
E poi….
Dopo questo mio primo
viaggio ne sono seguiti altri. Nel frattempo sono diventato socio
dell'Associazione di cui parlavo prima e questa collaborazione mi ha offerto
l'opportunità di vivere il Madagascar molto da vicino e rendermi conto di
persona di quanto bisogno ci sia in questo Paese. Si possono vedere e conoscere
cose inimmaginabili. Pensate che esistono delle tribù che fino a poco tempo fa
non conoscevano l’aratro e che hanno una vita media intorno a 35-40 anni (fonte:
jangany.tumblr.com). Quando si viene a
conoscenza, attraverso qualche documentario televisivo, di queste situazioni ci
si stenta a credere, ma quando sono la realtà che hai davanti agli occhi beh,
sicuramente hanno un impatto molto diverso sulla sensibilità di ciascuno di
noi.
L’incontro
Mi reco circa due
volte all'anno in Madagascar ed è durante uno di questi miei viaggi che ho
conosciuto Elmine. In un bar, in centro a Antananarivo. Un incontro come tanti.
Niente di più. Il francese, che è la seconda lingua dopo il malgascio parlata
laggiù, all'epoca non era proprio nelle mie corde e lei non proferiva parola in
italiano. Forse è proprio per questo che il nostro incontro ha avuto un
seguito: devo dire che è stato molto interessante e coinvolgente relazionare
con una persona che ha interessi, cultura e modi di fare completamente diversi
dai miei e viceversa.
Il matrimonio
Fattostà che dopo il
primo incontro ce n'è stato un altro e un'altro ancora fino ad arrivare alla
decisione di sposarci. Ebbene sì. Nonostante io sia già stato sposato una volta
e mi sia più volte ripromesso di non voler più sentire parlare di matrimonio,
abbiamo deciso di convolare. Sicuramente, da parte mia, una buona dose di
"responsabilità" in questa mia decisione in controtendenza (mai dire
mai, non è mai stato così vero!) è da ricercarsi nella spensieratezza di Elmine
che, nonostante le difficoltà dettate dalla quotidianità malgascia, ha sempre
il sorriso sulle labbra, la gioia di vivere insita nel suo corpo e ti fa
pensare a quanto noi siamo condizionati dal nostro stile di vita frenetico e
sponsorizzato.
Difficoltà
Posso dire quindi di
aver raccolto un'altra sfida che la vita ha messo davanti alla mia strada:
infatti la cosa più difficile sarà quella di superare la burocrazia derivante
dall'affrontare un matrimonio in un paese così lontano, soprattutto in
Madagascar dove non esiste un riferimento istituzionale italiano e dove ci si
deve affidare alle mani dell'Ambasciata francese: vuoi per la difficoltà nel
comprendere bene quali siano i documenti necessari, vuoi per la grettezza di
qualche impiegato, vuoi per i recenti fatti di cronaca che hanno dato un
ulteriore "giro di vite" ai sistemi di sicurezza internazionali,
tutto risulta molto complesso e "farraginoso" provocando così stress
e allungamento dei tempi per ottenere i vari visti necessari (ammesso di
riuscire ad ottenerli). In questo mese, e nei prossimi, mi troverò, quindi, a
scontrarmi con questa macchina burocratica, come si dice in francese "vis
à vis". Sarà mia cura, a bocce ferme, farvi sapere come è andata.
Come dicevo in
apertura la perseveranza è parte integrante del mio DNA e non mi arrenderò
sicuramente. Spero quindi che nel futuro più prossimo io possa imbarcarmi su un
volo destinazione Italia in compagnia di mia moglie Elmine.
Le foto riportate in
questa intervista sono solo un assaggio delle belle immagini che Marco ha fatto
in giro per il Madagascar, se vi sono piaciute vi invitiamo a visitare il suo
sito :
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Di Marco Carlevaro
Belle parole.
Fanno intendere quello che la maggior parte di noi umani (spero)
abbiamo nel cuore quale speranza e/o aspettativa di vita.
Ma sarà poi vero? In Madagascar non credo.
Stupendo servizio
fotografico
Faccia
a Faccia on line
Ha lavorato nel turismo a Nosy Be
Laureato in Scienze dell'educazione, ho lavorato come educatore
Pino Schintu e le sue fotografie
Intervista a Fabiola Mancinelli, antropologa del turismo che
dopo un passato nella comunicazione e nella ricerca di tendenze
ha deciso di partire per studiare il Madagascar
Il sole, il mare, le spiagge, ma soprattutto la gente
ci ha fatto pensare che la nostra pensione(sic!) che
era prossima, avrebbe potuto godere di tutto questo
Dario e Valerio
hanno creato Peter Pan nella spiaggia più bella del Madagascar:
Anakao
49 anni romano ha inaugurato a Sainte Marie il suo nuovo
Hotel
Anita Torti, nata in Madagascar, vive a Milano
si sta facendo onore sui ring di tutto il mondo
La cantante
malgascia, moglie di Franco Andreone, che vive e fa successo in Italia
Non esisteva ancora il telefono, le strade erano
piste in mezzo alla natura.
Poche capanne, una banca e un ufficio postale.
Quando Massimiliano Felici arrivò a Sainte Marie
nel 1993, l’isola era così.
Oggi vive a Ankazoberavina isola deserta situata nella zona
nordoccidentale del Madagascar
È titolare di un diving a Nosy Be
In Madagascar il negozio più bello con i vetri
di Murano
Alberto il professionista del turismo
Un biologo
arrivato da Milano al seguito di una spedizione
di studio
della foresta del parco Nazionale di Masoala
”Stefano, titolare della « Gelateria Italiana »
a Tulear, “si racconta” come e perchè è arrivato
in Madagascar
Incontrando gli amici, al rientro dal mio primo
viaggio in Madagascar,
alla domanda cosa ti sei portato dal Madagascar,
ho risposto:
“la voglia di tornare”.