"Avendo pubblicato su "Il mio Madagascar" l'articolo "I figli di italiani nati all’estero senza assistenza sanitaria gratuita” abbiamo ricevuto parecchie reazioni ed in particolare l'On. Francesca La Marca del PD ci ha assicurato che farà una interrogazione parlamentare e comunque una richiesta di chiarimento alle autorità competenti, in quanto ritiene incostituzionale privare i figli degli italiani della assistenza sanitaria solo per il fatto che sono nati all'estero".
Così Aldo Sunseri, responsabile Ital Uil Madagascar che cita il commento dell'On. La Marca, riportato qui di seguito per intero.
"In effetti quello che lei dice è vero e allo stesso tempo non è vero. Mi spiego meglio. La qualifica di emigrante (avente diritto alle cure ospedaliere urgenti in caso di rientro temporaneo) è stata interpretata, a partire dal Decreto Regio del 1919, numerose volte e in maniera contraddittoria dalle istituzioni, dalle leggi e dalla giurisprudenza.
Secondo me, e colgo positivamente la sua riflessione per farne oggetto di una interrogazione parlamentare e comunque di una richiesta di chiarimento alle autorità competenti, l'entrata in vigore della Costituzione italiana ha introdotto principi inderogabili come quello del diritto alla salute per tutti i cittadini italiani.
Il fatto che un cittadino italiano sia nato all'estero è secondario rispetto alla sua cittadinanza che è comprovata, solitamente, dall'iscrizione all'AIRE. A tal fine va considerata anche la sentenza della Corte di Cassazione del 25/08/1987 che ha dichiarato, e diversamente non poteva essere, l'incostituzionalità del RDL del 1919 che violava gli art. 2,3,32 e 38 della nostra Costituzione. In altre parole tutti i cittadini iscritti all'AIRE possono avvalersi della qualifica di "emigrante" anche ai fini sanitari. Chi non possiede la certificazione del consolato che attesti lo status di "emigrato" può autocertificare la propria condizione di residente all'estero e di non possedere assicurazioni private o pubbliche per cure mediche.
Lei giustamente rileva il fatto che dal sito del Ministero della Salute si evince che solo i nati in Italia hanno diritto all'assistenza sanitaria. Ma ciò, a mio avviso, sarebbe incostituzionale e coloro i quali rifiutassero di fornire l'assistenza ai cittadini italiani nati all'estero rischierebbero sanzioni penali e amministrative.
D'altronde lo stesso Ministero dell'Interno in una sua recentissima Guida per gli Italiani all'estero indica che l'assistenza sanitaria per rientro temporaneo deve essere erogata a tutti i CITTADINI ITALIANI ISCRITTI ALL'AIRE, e quindi per deduzione logica anche a coloro nati all'estero.
In ogni caso anche io credo, come lei, che ci sia bisogno di un chiarimento definitivo e incontrovertibile e mi adopererò affinché esso venga dato al più presto dalle autorità competenti. Nel frattempo La ringrazio per la Sue preziose osservazioni.
On. Francesca La Marca
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