Incombe nell'isola
africana il rischio che vengano seriamente minacciati i mezzi di sussistenza e
la sicurezza delle colture e del cibo per circa il 60% della popolazione. La FAO ha lanciato la campagna
di controllo degli insetti devastatori. Una situazione già gravemente
danneggiata nella produzione di riso
Tredici
milioni di persone in Madagascar - praticamente quasi il 60 per cento della
popolazione dell'isola - rischiano la fame a causa dell'infestazione delle
locuste malgascie, che minacciano la sicurezza alimentare e i mezzi di
sussistenza. Lo segnala la FAO che annuncia anche l'inizio, entro questa settimana, delle
operazioni di ricognizione aerea per identificare e mappare le aree da
sottoporre a trattamento con i pesticidi. Nel frattempo, continuano le indagini
sul campo, condotte su base mensile sin dal febbraio 2013. E' inoltre in corso
l'approvvigionamento di pesticidi, di veicoli e di attrezzature per le
operazioni d'indagine e di controllo.
Le erogazioni spray.
Le erogazioni spray.
Le operazioni
di erogazione spray dovrebbero iniziare entro la fine del mese di ottobre, dopo
l'inizio della stagione delle piogge. Si tratta della prima di tre campagne di
controllo che si svolgeranno tra settembre 2013 e settembre 2016, come indicato
in un programma triennale, elaborato congiuntamente dalla FAO e dal Ministero
dell'Agricoltura del Madagascar. Il programma dovrebbe essere attuato e
coordinato dalla FAO, in stretta collaborazione con il Governo malgascio, in
particolare con il Ministero dell'Agricoltura, e alla fine il trattamento
coinvolgerà oltre 2 milioni di ettari di aree infestate.
Occorrono nuovi finanziamenti.
Occorrono nuovi finanziamenti.
"Dei
tredici milioni di persone a rischio, nove milioni dipendono direttamente
dall'agricoltura per il cibo e per i propri mezzi di sostentamento", ha
dichiarato Patrice Talla, rappresentante della FAO in Madagascar. "La
campagna contro le locuste è di vitale importanza per cercare di limitare altri
danni alle colture dei contadini poveri." Finora la FAO ha ricevuto
per il programma - che avrà un costo previsto di 41,5 milioni dollari per i tre
anni di operazioni - solo 23 milioni dollari. Sono tuttavia a buon punto i
negoziati per ulteriori finanziamenti poiché sono ancora necessari milioni di
dollari per completare l'intero programma.
Il controllo nei prossimi tre anni.
Il controllo nei prossimi tre anni.
"Nel
controllo delle locuste si può dire che prevenire è meglio che curare ",
ha detto Ren Wang, Vice Direttore Generale della FAO per il Dipartimento
Agricoltura e tutela del consumatore. "Abbiamo abbastanza fondi per
avviare la campagna del primo anno e cercare di portare sotto controllo l'infestazione
delle locuste, per evitare che duri anni e costi milioni di dollari. Ma abbiamo
bisogno di più risorse per le operazioni di controllo dei prossimi tre anni e
completare il lavoro".
Le campagne si concentrano su:
1) - Il miglioramento delle attività di monitoraggio e di analisi della situazione delle locuste.
2) - Irrorazioni aeree e di terra di grandi dimensioni.
3) - Il monitoraggio e la mitigazione degli effetti delle attività di controllo sulla salute e sull'ambiente.
4) - Un'analisi puntuale dell'impatto delle campagne anti-locuste sulle colture e sui pascoli.
I danni alle colture.
Le campagne si concentrano su:
1) - Il miglioramento delle attività di monitoraggio e di analisi della situazione delle locuste.
2) - Irrorazioni aeree e di terra di grandi dimensioni.
3) - Il monitoraggio e la mitigazione degli effetti delle attività di controllo sulla salute e sull'ambiente.
4) - Un'analisi puntuale dell'impatto delle campagne anti-locuste sulle colture e sui pascoli.
I danni alle colture.
Il flagello
delle locuste è iniziato nell'aprile del 2012. Vasti sciami di questi insetti
molto mobile hanno danneggiato ampie aree di terra coltivata e di pascoli.
Sebbene le locuste abbiano principalmente colpito il sud del paese, secondo una
missione di valutazione della FAO condotta nell'aprile/maggio di quest'anno, si prevede che verso la
fine del 2013 e l'inizio del 2014 alcuni sciami raggiungeranno le più produttive
regioni settentrionali. In alcune regioni si stima sia stato danneggiato il 70
per cento alle colture di cereali, tra queste quelle di riso - il principale
alimento di base - e di mais. La produzione fuori stagione è diminuita rispetto
agli anni precedenti, poiché gli agricoltori sono riluttanti a seminare a causa
della minaccia delle locuste.
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