lunedì 11 agosto 2014

VOLOHASY: passione Madagascar


Le strutture zoologiche affiliate all’UIZA(Unione Italiana degli Zoo e degli Acquari) contribuiscono alla realizzazione del progetto VOLOHASY (che in malgascio significa bambù), promosso dal Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino.
Il progetto ha luogo nella foresta pluviale degli alberi dragone di Maromizaha, nella porzione centro-orientale del Madagascar. È prevista la messa a dimora, nelle aree degradate della foresta, di piante di bambù (in Madagascar ne esistono 33 specie diverse di cui 32 endemiche). In principio ne sarà piantato un ettaro per poi estendere l’esperienza ad altri 10 ettari.
In questi territori, la foresta si riduce a causa del tavy (taglia e brucia) per far spazio a pascoli dall’estemporaneo rendimento, cui si aggiunge il taglio illegale per la produzione di carbone e di materiale da costruzione. Inoltre, nel 2012, nell’area accanto a Maromizaha, sono iniziati i lavori di estrazione mineraria che hanno ulteriormente determinato lo spostamento degli animali.

All’attività di riforestazione, UIZA affiancherà un’operazione di habitat restoration per l’Apalemure grigio (Hepalemur griseus, nella foto) e il Lemure dal naso grande (Prolemur simus), specie che vivono nelle aree di foresta limitrofa a Maromizaha e la cui alimentazione è per il 95% legata al bambù. Il Lemure dal naso grande, una specie che si pensava estinta, è stata riscoperta proprio in questa zona in numero di circa 250 individui.

Per seguire gli animali saranno installate alcune camera-traps che, opportunamente collocate tra i cespugli e munite di fotocellule, monitoreranno l’area ed entreranno in azione al passaggio degli animali.
Per la realizzazione del progetto, sarà coinvolta la popolazione locale (cinque villaggi per un totale di 4.000 persone). Una parte di queste è già impegnata in cinque vivai ed è dedita alla riproduzione di piante a scopo alimentare; contemporaneamente saranno costruite serre per produrre bambù come materiale alternativo per l’edilizia e i manufatti.

 Potrebbe interessarti anche

riforestazione del Madagascar continua grazie a Favini

Nuovi studi e un centro di ricerca specializzato per la conservazione
della biodiversità nei pressi della foresta pluviale del Madagascar

Favini sta lavorando per migliorare gli standard qualitativi di vita
della comunità di Sahavondronina, attraverso l’insegnamento delle
più innovative tecniche di coltivazione

Un progetto di riforestazione del bambù in Madagascar per tutelare
l'ambiente e salvare le due specie di lemure endemiche

Nicola, da alcuni anni, è impegnato a salvaguardare, attraverso un piano
di ripopolamento,alcune specie arboree autoctone molto preziose della famiglia dei “palissandri”

la storia di due amiche volontarie nel Madagascar

Caro vecchio rock ogni tanto riservi qualche bella sorpresa.
Come quella di un vecchio rocker cremasco che torna sulle
scene e decide di rinunciare ai proventi del suo nuovo lavoro
per fare della sana beneficenza

Lui, Nicola Gandolfi è là, per salvare la biodiversità,
in una parte di mondo che viene definita «patrimonio
dell'umanità da salvaguardare»

Nessun commento:

Posta un commento