mercoledì 17 luglio 2013

FAO: locuste minacciano il Madagascar


Occorrono almeno 22 milioni di dollari per scongiurare una grave crisi alimentare in Madagascar a causa un’estesa infestazione di locuste, in gran parte incontrollata, che sta mettendo in ginocchio il paese. Finora, gli appelli d’emergenza lanciati dalla FAO non hanno ricevuto la risposta che ci si aspettava. Per il mese di settembre, gli esperti FAO prevedono che due terzi del paese saranno infestati dalle locuste.
Sono a rischio la sicurezza alimentare e i mezzi di sussistenza di circa 13 milioni di persone, vale a dire quasi il 60% della popolazione totale dell’isola. Nove milioni di queste persone dipendono direttamente dall’agricoltura per il cibo e per i propri mezzi di sostentamento. Il Direttore Generale della FAO, José Graziano da Silva, ha sottolineato che la prevenzione e un’azione tempestiva sono decisive: “se non agiamo ora, questo flagello potrebbe durare anni, e costare centinaia di milioni di dollari. Questa potrebbe davvero essere l’ultima opportunità per scongiurare una crisi disastrosa“.
Purtroppo anche negli anni passati gli appelli per finanziare e debellare la presenza delle locuste, sono rimasti in parte inascoltati. Nel 2011-2012, sempre in Madagascar, si ebbe lo stesso problema ed anche in quel caso non si riuscirono a raccogliere i fondi necessari Anche nella regione del Sahel ci fu un’infestazione di locuste che necessitò di 570 milioni di dollari i costi per le operazioni di controllo, bonifica e ripristino dei terreni.
Conti alla mano, la FAO ha più volte dimostrato che intervenire solo quando la situazione raggiunge un punto di crisi decisamente grave, si è costretti ad affrontare sempre costi ingenti. Se invece si adottassero delle misure di controllo preventivo si riuscirebbe non solo ad evitare che tantissimi territori non vengano colpiti dal flagello delle locuste ma si dovrebbero affrontare dei costi molto più contenuti. Il programma di controllo della FAO deve essere pienamente finanziato, al fine di monitorare la situazione delle locuste in tutta l’area infestata e svolgere operazioni di controllo aereo ben mirate.
Per riuscire ad avere e attrezzature e il personale necessari per mettere in piedi una campagna anti-locuste su vasta scala a partire da settembre, i finanziamenti dovrebbero arrivare entro luglio. In caso contrario, le popolazioni di locuste non rilevate e non controllate continueranno a riprodursi e produrre altri sciami. In questo caso l’infestazione potrebbe durare parecchi anni, le operazioni di controllo essere molto più lunghe e più costose e gli effetti sulla sicurezza alimentare, sulla nutrizione e sui mezzi di sussistenza della popolazione molto più gravi.
Il programma triennale completo richiede più di 41,5 milioni di dollari. Secondo una recente missione di valutazione della FAO sull’impatto dell’infestazione in corso, in alcune parti del paese le perdite nella produzione di riso e di mais dovute alle locuste oscillano tra il 40 e il 70% del raccolto, con alcune zone dove le perdite sono state del 100%. E’ attualmente in corso una missione di valutazione congiunta per riuscire a quantificare i danni sinora arrecati alla sicurezza alimentare e ai mezzi di sussistenza, condotta dalla FAO, dall’IFAD, dal PAM e dal governo locale.
Un’analisi più dettagliata della situazione sarà disponibile nel mese di luglio, ma le risorse per iniziare a preparare gli interventi sul campo devono essere disponibili ora. Secondo le stime della FAO, le perdite nella produzione di riso potrebbero ammontare sino a 630.000 tonnellate, pari a circa il 25% della domanda totale di ri
so in Madagascar, con gravissime conseguenze per la sicurezza alimentare della popolazione. Il riso è l’alimento base di un paese dove l’80% della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno. Circa un milione e mezzo di ettari dovrà essere trattato con irrorazioni aeree nel 2013/2014 per fronteggiare un’infestazione così estesa.
di Salvatore Verde http://www.italnews.info
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