mercoledì 11 giugno 2014

Riserva naturale del Lokobe

Uno degli obiettivi importanti indicato negli statuti della Fondazione Svizzera Madagascar è la preservazione dell’ambiente. La Fondazione è dunque molto sensibile in quest’ambito, nel senso che tutti i suoi progetti tengono conto di questo parametro. All’inizio dell’attività umanitaria in Madagascar (1994), i responsabili della FSM s’interessarono subito alla protezione e preservazione della Riserva integrale del Lokobe, l’unico lembo di foresta primaria dell’isola di Nosy Be, situato sulla sua parte sud-orientale, al confine col villaggio di Ambatozavavy e alle spalle della collina sulla quale è situato il villaggio eco-turistico “Fihavanana”, attualmente ristrutturato a Centro di formazione turistico-alberghiera (CFTH).
Era il 1995 quando il biologo Ottorino Pedrazzini redasse il rapporto “Salvariko”, un progetto per un intervento naturalistico in favore di detta foresta. Contemporaneamente all’avanzamento del progetto CFTH, la FSM decise, correva l’anno 2006, di rilanciare questa proposta per una gestione sostenibile della Riserva integrale del Lokobe, anche per sottolineare la complementarietà dei due progetti, che assieme potranno contribuire pienamente a uno sviluppo armonioso e durevole di questa preziosa parte dell’isola.

La Riserva del Lokobe, avendo una superficie assai ridotta (740h), è sotto minaccia di estinzione e ciò in conseguenza del bracconaggio (palme e animali), della svendita di grandi superfici limitrofe per il turismo e dell’abbattimento selvaggio di alberi per l’agricoltura e il commercio. Se dunque si vuole salvare questo ultimo pezzo ancora intatto di foresta primaria dell’isola, è assolutamente necessario intervenire con dei progetti atti a sensibilizzare ed educare la popolazione locale tramite una strategia turistica sostenibile. Una proposta per raggiungere l’obiettivo è dunque quella di organizzare un programma di cultura e di riforestazione: un’operazione che deve poter durare nel tempo. Per trovare i mezzi necessari a mantenerla attiva e operazionale, si potrebbe decidere di aprire la riserva all’eco-turismo; la via più semplice sarebbe di classificare il Lokobe come Parco nazionale, naturalmente gestito da un’organizzazione malgascia.

Riassumendo, il biologo Ottorino Pedrazzini ha accettato l’invito della Fondazione ad attualizzare il suo progetto redatto nel 1995, i cui costi di realizzazione, valutati nell’estate 2006, ammontano a Fr. 170'290.-, suddivisi in Fr. 13'950.- per lo studio del progetto finale, Fr. 13'340.- per la realizzazione del progetto “palma”, Fr. 136'000.- per quella del progetto “turistico” e Fr. 7'000.- per i costi amministrativi. Il progetto può essere visionato nella sua interezza presso la sede della FSM di Lugano (Svizzera).
 La FSM, essendosi fatta carico della promozione di questo progetto, delle procedure per sottometterlo ad approvazione delle autorità politiche e tecniche malgasce e del monitoraggio durante la sua realizzazione, sta cercando i fondi necessari per realizzarlo. Si tratta di un progetto che non solo darebbe lustro alla regione interessata, ma completerebbe pure un’opera di grande levatura, vagheggiata da 15 anni, come l’apertura di un Centro di formazione professionale a favore della gioventù malgascia per i mestieri del settore alberghiero e turistico nelle strutture, debitamente rinnovate, del suo eco-villaggio “Fihavanana”, e alle porte della riserva integrale del Lokobe: protetta, preservata e, una volta classificata come Parco nazionale, aperta all’eco-turismo. Decisione, quest’ultima, di competenza dell’apparato politico e che potrebbe essere presa, è lecito sperarlo, nel corso del 2009.  anni parecchie organizzazioni internazionali s’interessano alla protezione e salvaguardia di questa riserva. La FSM, fortemente impegnata nella gestione, sviluppo e visibilità (nazionale e internazionale) del Centro di formazione CFTH, che offre corsi specializzati nelle tecniche di guida e per la conoscenza della ricchissima flora e fauna dei parchi nazionali malgasci, è una Ong non profit pronta a soddisfare pienamente i requisiti per la salvaguardia di questo ultimo lembo ancora intatto di foresta umida dell’isola di Nosy Be.

Purtroppo a tal proposito la buona volontà, la serietà dell’impegno e un buon progetto non bastano: per la sua realizzazione è pure necessaria una certa somma di denaro, valutata nell’estate 2006, in Fr. 170'290.-

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