domenica 19 gennaio 2014

L’avventura di una adozione!

Da Rimini in Madagascar per un incontro

La nostra avventura in Madagascar parte da lontano, precisamente 3 anni  fa, quando dopo un anno circa di percorso presso i tribunali ed i  servizi sociali italiani per l'idoneità all'adozione internazionale  inviamo i nostri documenti sull'Isola Rossa.
L'attesa diventa più lunga e difficile del previsto, e mette a dura  prova la nostra voglia di diventare genitori adottivi. Ma teniamo duro  superando lo sconforto e il 20 maggio riceviamo finalmente l'abbinamento  del nostro piccolo A. di poco meno di 3 anni.
Due mesi dopo atteriamo ad Antananarivo nel cuore della notte.

Il mattino dopo, ancora disorientati dal viaggio, dal nuovo ambiente, e dalle poche ore di sonno, siamo in macchina, alla volta del tribunale dove finalmente conosceremo nostro figlio. Attraversare le vie di Tana, i poverissimi mercati di ogni genere ai bordi delle strade, anche quelle più centrali, vedere il volto di tanti bimbi per strada ci lascia un senso di smarrimento; ma per questa mattina tutte le nostre emozioni sono destinate all'incontro con il nostro piccolo A., quindi facciamo tutta la strada in uno stato di apparente catarsi.

L'incontro con A. non è romantico come per anni l'abbiamo immaginato; ci viene presentato e "consegnato" nel parcheggio del tribunale, lui visibilmente e comprensibilmente spaurito e disorientato e noi ugualmente impacciati e impreparati ad un incontro con quelle modalità.
La situazione non ci permette di mostrarci deboli e quindi facciamo di tutto per essere all'altezza del coraggio del nostro piccolo. Il suo primo sguardo è qualcosa che ci porteremo dentro per sempre, anche se ora abbiamo imparato ad apprezzare e ad amare le sue migliori espressioni di gioia e serenità.
Raccontare le gioie e le difficoltà dei tre mesi successivi di conoscenza reciproca è impossibile; descrivere la felicità nel vederlo di giorno in giorno affidarsi a noi, perfetti sconosciuti bianchi dal linguaggio incomprensibile, e assieme a noi creare la nostra nuova famiglia è qualcosa che non è possibile trasmettere a parole. La permanenza in Madagascar, di quasi 3 mesi, richiesta dall'autorità malgascia per il completamento della procedura di adozione, seppure effettivamente lunga e a volte logorante, ci ha dato modo innanzitutto di prendere confidenza reciproca in un ambiente più familiare per il nostro piccolo, e allo stesso tempo ha dato modo a noi di conoscere un po' meglio un paese che, per avere dato i natali a nostro figlio, ci rimmarrà sempre nel cuore. Purtroppo le condizioni logistiche, i costi di trasferimento e l'effettiva difficoltà a fare grossi spostamenti con un piccolo di 3 anni appena conosciuto, ci hanno permesso di visitare solo una piccolissima parte di questo straordinario paese. Abbiamo potuto vedere i dintorni della capitale, dove abbiamo passato la maggior parte del tempo anche per l'espletamento delle pratiche burocratiche;  i vecchi taxi Renault 4 o 2cv con le bottiglie di plastica al posto del serbatoio; i carretti a trazione umana carichi all'inverosimile; le risaie e le "fornaci" di mattoni a cielo aperto che caratterizzano la campagna attorno alla capitale. Abbiamo potuto visitare il parco di Andasibe, con i suoi magnifici lemuri (gli Indri Indri su tutti), i camaleonti e la foresta lussureggiante; dormire ai bordi della foresta con i canti dei lemuri e delle svariate specie di uccelli è un'esperienza imperdibile. Abbiamo poi trascorso  3 settimane nella magnifica isola di Sainte Marie, dove A. ha potuto vedere per la prima volta il mare (e che mare... altro che quello di Rimini), dove abbiamo quasi accarezzato dalla barca una balena ed il suo piccolo e dove abbiamo trascorso bei momenti di gioco e serenità sulle spiagge, facendo bagni e castelli di sabbia con le bimbe ed i bimbi del villaggio. Infine abbiamo visitato i dintorni di Ampefy, la cascata, il geyser e le sue apprezzatissime specialità gastronomiche. Ed ancora Andsirabe e la sua strepitosa campagna. Ma soprattutto, in questi 3 mesi, abbiamo potuto conoscere persone speciali. Abbiamo conosciuto una parte del popolo malgascio, le differenze (non solo fisiche) ad esempio tra la popolazione della capitale, della campagna e del mare, le contraddizioni, i volti dei bambini all'angolo di una strada di Tana e quelli dei bambini che giocano a cavallo di una palma o di una piroga sulle spiagge di Sainte-Marie. Tornati a Tana per completare la pratica adottiva ed ottenere i documenti di ingresso di A. in Italia, abbiamo potuto contare sul prezioso supporto di Aldo, l'ormai ex segretario dell'AIM, che sia prima che durante il nostro soggiorno ci ha fornito preziosissime informazioni logistiche e ci ha permesso di incontrare le persone giuste per completare nel migliore dei modi le pratiche dell'adozione. Grazie a lui abbiamo infatti conosciuto Mireille, della Rappresentanza Consolare Italiana in Madagascar, che ha tradotto a tempo di record i nostri documenti e curato in maniera impeccabile l'invio degli stessi a Pretoria. Anche all’Ambasciata di Pretoria abbiamo avuto la fortuna di poter contare sulla dott.sa De Maria, tanto efficiente quanto incredibilmente comprensiva delle nostre difficoltà e del nostro bisogno di rassicurazioni a tanti km da casa. E soprattutto, durante la nostra lunga permanenza nella capitale, abbiamo potuto contare su Lorenzo ed Henintsoa, che da subito ci hanno adottato e ci hanno offerto la loro amicizia, andando sicuramente oltre il loro ruolo di ristoratori e gestori della "Chez Lorenzo Guest House". Ci hanno permesso di conoscere questo paese con gli occhi di un italiano che da oltre 25 anni vive e lavora qui e con gli occhi di una malgascia che conosce (per esperienza diretta) il paese da dove veniamo, che conosce le ricchezze e  le contradizioni del suo paese e che è sensibile (come mamma e come ex-referente nel campo delle adozioni internazionali) ai bimbi che ci vengono affidati e al loro bisogno di affetto. Oltre le innumerevoli volte in cui ci ha supportato con A., il regalo più grosso che ci ha fatto è stata una sua dichiarazione dopo un paio di mesi di permanenza; quando si è detta felice di vedere A.  sereno ed inserito in maniera completa all'interno della nostra famiglia; pur sapendo che il nostro cammino era ancora lungo, questo è stato sicuramente uno dei momenti più gratificanti e commoventi della nostra ancora breve ma intensissima avventura!

Adesso ci prepariamo a lasciare questo paese, con la voglia di tornare a casa, la voglia di rivedere i nostri affetti, e la voglia di rientrare in quella normalità che però forse da adesso non sarà più la stessa. La voglia del rientro non annulla però un po' di malinconia nel lasciare questa terra e le sue persone, quindi partiamo con la promessa di tornare (nei tempi opportuni) e nella convinzione di mantenere un legame speciale con questa terra che ci ha dato un figlio e ci ha concesso uno sguardo speciale su un "angolo di mondo" che porteremo sempre con noi.
Velooma Madagascar!
Ivan e Rosetta
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