di
Rosario Volpi
L’impatto
della crisi economica finanziaria mondiale sviluppatasi nel 2008 è divenuta
evidente
in Africa e in Madagascar nel 2009, ha aggravato pesantemente la situazione, già precaria, di milioni di persone. Come in
altri paesi in via di sviluppo in Madagascar si è registrato un forte aumento
dei prezzi di prodotti alimentari di base come il riso, l’olio, il mais e,
secondo i rapporti della Fao, proprio il prezzo del riso è quello che ha
registrato l'aumento maggiore a seguito dell'imposizione di nuove restrizioni
all'esportazione da parte di alcuni tra i maggiori Paesi esportatori.
Il prezzo
del riso, alimento base per la popolazione Malgascia, è continuato ad
aumentare
a causa delle numerose calamità naturali che in questi anni si sono abbattute
sull’isola rossa. Siccità prolungate e piogge insufficienti, alternate al
passaggio di numerose tempeste tropicali, con intense piogge e forti venti,
hanno messo seriamente a rischio la produzione e la raccolta del riso. Secondo
lo studio, realizzato dall’Organizzazione per l’agricoltura e l’alimentazione
(Fao) e dal Programma alimentare mondiale (Pam/Wfp) nell’ultimo anno periodi
prolungati di siccità nel sud e cicloni tropicali nell’est sono stati
all’origine di un netto calo produttivo. Ciò continua a minacciare direttamente
la sicurezza alimentare di migliaia di persone che indebolite dalla
malnutrizione sono più esposti a malattie come la malaria e la diarrea.
A gravare
negativamente sulla situazione economica e sociale della grande isola africana
è stata anche la lunga crisi politica iniziata nel gennaio 2009 a seguito della
quale diverse organizzazioni umanitarie internazionali si sono ritirate dal
Paese.
Conseguenza
diretta di questo clima surriscaldato dalla bagarre politica è stata la
chiusura
di molte aziende e il crollo del turismo. Disoccupazione, sospensione di una
parte degli aiuti umanitari
hanno causato un ulteriore deterioramento delle condizioni di vita dei
malgasci. A destare ulteriore preoccupazione è l'assenza quasi totale dello
Stato. Si è venuta a creare, infatti, una situazione caotica in cui ognuno
decide e agisce come meglio crede
Cambiamenti
climatici, difficoltà economiche crescenti, crisi politica, infrastrutture
limitate, sono il quadro generale in cui ci siamo trovati a lavorare in questo
triennio. Se infatti, Ambalakilonga, per la sua conformazione fisica può
rappresentare una “isola felice”, risente certamente e pesantemente di questi
eventi che hanno coinvolto l’intera Isola e la sua popolazione.
Le
difficoltà crescenti della gente hanno fatto aumentare il numero di persone che
bussano
alla nostra porta per chiedere un sostegno economico, sanitario, scolastico,
alimentare.
Sono aumentate le richieste da parte delle istituzioni o di Associazioni, di
accogliere
giovani in difficoltà nella nostra comunità. Insieme alla nostra disponibilità
di camminare a fianco a questa gente, è aumentato però anche il costo della
vita che si ripercuote sul budget che abbiamo a disposizione. In questi anni
abbiamo cercato, il più possibile, di rispondere a queste richieste di
“assistenza”, facendo ricorso a donazioni di amici della comunità ed evitando
di gravare eccessivamente sulle finanze del Centro destinate alle attività
ordinarie ed alla Formazione ed Educazione.
(Scheda Paese a cura di Rosario Volpi, Esf)
Rosario Volpi, 34 anni, ha vinto il
Premio volontariato internazionale 2013.
Puoi leggere la sua intervista: Dallo Zen di Palermo al Madagascar, per educare
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