Giornata ad Antananarivo
Stamattina quando sono
uscito dal mio angusto bungalow ho cercato con lo sguardo il “Rova”, il vecchio
palazzo reale dei Merina (tribù che governava la zona nell’era precoloniale) da
cui, all’arrivo dei primi missionari e colonizzatori venivano gettati nel
dirupo i cristiani.
Questo antico palazzo
quadrato con le torri agli angoli, è uno dei pochi monumenti dell’era
precoloniale che sono riuscito a vedere, situato in cime alla collina più alto
di Tanà domina la capitale affacciandosi dall’alto sul lago di Anosy.
Ecco, questa splendida
vista che dovrebbe essere un’antichità dell’isola, è ormai deturpata da ben 7
piloni delle telecomunicazione (di cui ben più alti del Rova).
Poi siamo partiti in
auto avventurandoci di nuovo nel caos della capitale, ci siamo fatti per ben 3
o 4 volte il giro della città imbottigliati nel traffico con affianco quei
caotici mini-bus che sputano fuori in continuazione persone e fumo
terribilmente nero dai tubi di scappamento.
Girando attorno al
laghetto di Anosy ho potuto osservare bene anche il parco circostante pieno di
persone e famiglie che bivacchiano lì attorniati dai cumuli di immondizia e dai
soliti polli e galline che beccano in giro alla ricerca di qualcosa (un po’
come le persone).
Un’altra cosa
eccezionale del caos di Tanà è la quantità di bancarelle (a volte vere e
proprie in legno ma spesso delle semplici stuoie poggiate a terra) che
costeggiano e riempono ogni centimetro sul lato della strada e che anzi, spesso
e volentieri, prendono anche parte della strada stessa.
Sembra davvero che ogni
angolo della città sia un mercato a cielo aperto ed ogni strada ha più o meno
una sua tipologia di oggetti; per esempio c’è la zona di gomme e cerchioni per
auto, un altro di cavi e interruttori elettrici o un altro ancora pieno di
attrezzi da lavoro (pale, picconi, cazzuole, ecc..).
Visto che gli ingorghi
sono frequentissimi, spesso dovuti a qualche taxi scassato che non riesce più
ad accendersi in salita e che quindi deve guadagnarsi un po’ di spazio per
riuscire ad accendersi in retromarcia, ho avuto il tempo di osservare non solo
le bancarelle ma anche le persone e verso l’ora di pranzo, in cui tra il sole e
lo smog fa molto caldo, ho visto un sacco di bambini rannicchiati sotto le
bancarelle alla ricerca di un filo di ombra mentre mangiano il loro vary
(riso).
Per pranzo sono andato
da solo all’Hotel-ristorante Sakamanga (un’istituzione per i turisti della
città) dove ho mangiato un ottimo buffet con un po’ di tutto; ma la cosa
migliore del posto erano le scale e i corridoi, le cui pareti sono praticamente
un museo del Madagascar, con vecchi attrezzi da lavoro (non molto diversi da
quelli attuali), con gli strumenti musicali tipici di ogni città e ritagli di
giornale dell’era precoloniale.
Qui ho anche potuto
constatare la scortesia dei vahaza francesi che, a fatica, rispondono ad un
semplice saluto.
Nel frattempo abbiamo
girato i ministeri per le carte del centro e del mio visto.
Per quest’ultimo è tutto
a posto ma il problema ora è al mia residenza nel centro coi bambini perché,
visto che hanno già avuto problemi di pedofilia coi cooperanti, hanno storto il
naso su questo fatto ed inoltre avendo un visto turistico non potrei risiedere
fisso in un luogo.
Ora andremo a vedere se
il commissario degli affari dei minori di Fianar mi rilascerà qualche documento
per risolvere il problema altrimenti dovrò inventarmi qualche cosa per non
avere problemi giudiziari (cosa consigliata in uno stato africano se avete
letto l’articolo “penitenziario”).
Qualche idea c’è già ma
non voglio ancora fasciarmi la testa prima di romperla (anche se io credo nella
legge di Murphy quindi mi sto già preparando).
Dopo tutti gli
sbattimenti, mentre la mie rotelle viaggiavano ancora a mille alla ricerca di
qualche soluzione dell’empasse sulla mia residenza, siamo andati a fare un giro
nella “haute ville” dove ho potuto vedere da vicino il Rova e da dove mi sono
goduto uno squarcio di tramonto sulla sterminata distesa di case e colline
della capitale.
Poi siamo tornati al
nostro “tranquillo” hotel fuori città, in cui c’era una festa di malgasci che
sparavano brutta musica commerciale occidentale da un mini-bus, dove mi sono
mangiato una buona anatra con patate annaffiata da due bei birrozzi ghiacciati.
Infine, per chiudere
bene la giornata, mi sono fatto una bella chiamata di un’ora e mezza coi miei
genitori in cui ho potuto sfogare un po’ delle frustrazioni di questa
esperienza, visto che a volte mi sento davvero come Don Chisciotte contro i
mulini a vento ma di questo parlerò meglio in un altro articolo.
Ora, accompagnato da un
po’ di musica, mi preparo a dormire che domani mi aspetta il viaggio di
ritorno…
Oggi qui è arrivato
l’autunno e ha portato con sé un velo di tristezza.
Inoltre il 28 per me è
sempre un brutto giorno, specialmente oggi che rappresenta un mezzo giro di
Boa…
In più mi si è scaricata
la chiavetta internet e quindi sono isolato dal mondo esterno.
Il cielo fuori dalla mia
finestra è costituito di nuvole cariche di pioggia e si sente il mugolio del
vento tra gli alberi che si insinua in ogni porta o finestra aperta creando
correnti per tutta la casa.
I rumori che si sentono
dalla mia camera, sono più o meno sempre gli stessi con lo starnazzare delle
papere nel piazzale, i galli che cantano qua e là per i cortili e il costante
sferragliare delle stoviglie nella cucina. (tutto questo ovviamente quando non
ci sono i bambini se no si sentono solo le loro urla!!).
Negli ultimi giorni è
stata terminata la prima sala adibita a dormitorio quindi abbiamo avuto un bel
da fare nell’arredarla a puzzle cercando di utilizzare al meglio lo spazio che
avevamo.
I bambini ci hanno messo
un po’ ad abituarsi al cambiamento visto che la prima sera erano, tutti mezzi
assonnati, fermi davanti alla porta chiusa della vecchia stanza senza capire
bene dove dovevano andare.
Ora abbiamo guadagnato
un po’ di spazio e la casa diventa sempre più vivibile sia per me sia per il
personale che ora ha una stanza singola ciascuno anche se ci sono ancora
residui di cantiere un po’ ovunque.
Nel pomeriggio andrò
alla scuola di Silvie (la ragazzina più grande della casa (13 anni)) per
assistere al suo spettacolo di danza e già mi immagino quanti sguardi avrò
addosso e quanto lei potrà tirarsela con le sue amiche a presentarsi con un bel
giovane Vahaza!!!
Nel frattempo ieri sono
arrivati i risultati di Melinda che diagnosticano tubercolosi, ma la cosa
strana è che lei ha terminato la cura per questo pochi mesi fa ed essendo un
trattamento molto pesante per il fisico (quindi sul suo debilitato ancor di
più) bisognerà seguirla molto bene e cercare in tutti i modi di farla mangiare
per rinforzarla.
Domani io e la
responsabile andremo Tanà per terminare le pratiche del mio visto e questo
significa che dovrò guidare 10 ore (cosa che già odio fare) oltretutto su
queste terribili strade piene di camion e di buche.
Speriamo in bene….
Io e
il maledetto Sonno
Ormai sono 20 giorni che
sono arrivato in Madagascar…
Le giornate passano ed
alcune anche davvero veloci ma il mio problema stanno diventando sempre di più
le notti.
Non sono ancora riuscito
una volta a dormire bene tutto filato e la mattina mi sento sempre stanco morto
(mettete anche che cmq mi alzo tutte le mattine alle 6) ma oggi è stata davvero
terribile.
Ho passato l’interna
giornata col mal di testa (e in questo i bambini non hanno aiutato visto che
urlano come degli ossessi) perché stanotte sono stato svegliato verso le 2 da
un branco di cani che passavano sulla strada e che hanno continuato a fare un
baccano terribile per almeno mezz’ora; poi ovviamente alle 4 e mezza, come
tutte le mattine, è iniziata la liturgia islamica nella moschea dall’altra
parte della collina (non so se vi è mai capitato di sentirne una ma
praticamente è un urlo continuo e monotono).
In tutto questo devo
aggiungere anche i problemi di organizzazione del centro che una volta sveglio
iniziano a frullare per la testa rendendomi impossibile riaddormentarmi.
Inoltre qui ho
ricominciato a sognare e faccio sempre sogni molto complicati e contorti in cui
si mischiano le persone nuove di qui con le vecchie conoscenze ed in cui si
vanno ad intrecciare italiano e francese…
Non so se ho reso l’idea
ma solitamente le mie notti sono un’inferno e con questa bella riflessione e
nella speranza di riuscire a riposare vi auguro Buonanotte a tutti.
Visto che non so se è
già stato pubbliato da VareseNews ve lo metto già qui in anteprima...
Un pomeriggio, terminato
il giro nei centri per fare le ultime foto, mi è stato proposto di andare nel
carcere di Manakara per dar da mangiare ai detenuti.
Ho accettato…
Premetto che ovviamente
non mi è stato possibile documentare nulla di questo con foto.
La struttura è davvero
piccola, divisa in 5 stanze di diverse dimensioni in cui sono stipati circa 300
uomini (tra cui anche un vahaza francese).
All’ interno delle
stanze non ci sono letti, cuscini o coperte, ma chi ne ha una, possiede una
stuoia di paglia su cui dormire. Su di esse, durante il giorno, si “organizza”
una specie di mercato interno al penitenziario in cui si vendono sigarette,
carne e pesce essiccati e qualche vestito.
La vita lì dentro deve
essere davvero dura, anche perché lo stato non si preoccupa di fornire viveri e
medicinali (questo viene fatto dai diversi centri delle suore), ma non si
preoccupa neppure di dare un processo ai prigionieri e quindi, come in una
buona storia kafkiana, molti di questi uomini passano anni della loro vita,
senza colpe, chiusi in 50 m², mangiando (quando c’è) un tozzo di pane e 2
banane.
Ovviamente per questo
non esiste una mensa con tavoli e panche, ma tutti i detenuti si mettono
accovacciati in fila in cortile in attesa del loro rancio.
Negli ultimi anni
l’associazione ha messo a disposizione dei fondi per portare avanti alcuni
processi e il risultato è stato che su 100 persone, 85 sono uscite di prigione
perché innocenti o perché avevano già scontato più della loro condanna.
In tutto questo però
devo dire che negli occhi dei detenuti non ho visto disperazione rabbia o
cattiveria ma, appunto come nel processo di Kafka, una serena rassegnazione al
loro destino…
Sarà un bene o un
male???
Oggi giornata di sbattimenti e di attese…
La giornata l’ho
iniziata svegliandomi alle 4:30 senza più riuscire a dormire…
Alla fine verso le 5 e
mezza mi sono alzato e sono andato a bermi un bel caffè della mia immancabile
moka da viaggio.
Fatto ciò ho seguito
tutti i passaggi del risveglio dei bambini e della loro preparazione per andare
a scuola ed almeno lì ho iniziato a vedere dei miglioramenti.
Una volta che tutti i
bimbi sono usciti io, la responsabile e una bambina (Melinda) con sua mamma
siamo usciti prima per portare la piccola dal dottore e poi per iniziare le
pratiche per il prolungamento del mio visto.
Gli ospedali anche qui
hanno tempistiche abbastanza lunghe e quindi abbiamo passato la mattinata tra
diversi uffici ospedalieri ed infine siamo andati dal pediatra che, dopo aver
fatto la visita e richiesto una lastra al torace, ci ha detto di tornare nel
pomeriggio per il ricovero della piccola.
Nella pausa a pranzo
siamo passati dal direttore dell’ospedale cattolico di Fianara (padre Zocco)
che sarà il mio garante per il visto e lì sono iniziati ad uscire i primi
problemi. (E te pareva!!!!)
Alla fine, con il mio
visto attuale, potrò stare qui soltanto ancora 2 mesi (fino al 5 luglio) e
questo perché superata quella data (cioè la soglia dei 3 mesi) ho bisogno di un
visto di residenza che mi può essere rilasciato solo in Italia. [MERDA… Qui
l’unica soluzione che ho trovato è quella di andare in un altro paese vicino
per una vacanza e poi rientrare in Madagascar con un nuovo visto turistico].
Io di questa cosa avevo
già parlato con l’associazione che “stupidamente” ha pensato ci poter fare
tutte le pratiche a lavori in corso ed invece non è così…
Non potete capire il
nervoso che avevo addosso perché oltretutto mi sono passato tutto il pomeriggio
a girare uffici governativi dove ognuno mi diceva una cosa diversa e per ogni
colloquio dovevo aspettare delle ore (il primo ufficio mi aveva addirittura
detto che dovevo tornare direttamente il 6 maggio e in quel momento mi si è
davvero gelato il sangue nelle vene).
Alla fine sono riuscito
a strappare il prolungamento di 60 giorni e dopo aver compilato tutti gli
incartamenti abbiamo portato la bambina all’ospedale per ricoverarla.
Nel frattempo delle
attese mi sono fatto spiegare un po’ cos’ha Melinda e dovrebbe avere una rara
patologia delle ossa che non la fa crescere (ha 7 anni e pesa circa 8 kg) e
probabilmente le sue prospettive di vita non sono molto longeve.
Quando sono entrato in
pediatria ero incazzato nero per la storia del visto, per il fatto di essermi
fatto mille sbattimenti negli ultimi mesi per poterne lavorare solo 3; pensavo
alle mie tempistiche di Curriculum e opzioni future ma una volta dentro alla
corsia di pediatria, sentendo quelle decine di bambini piangere e lamentarsi
dal dolore, vedere i loro genitori accanto pronti a tranquillizzarli e
guardando Melinda, magrissima con gli occhioni gonfi pieni di lacrime mi sono
sentito una merda nel mio egoismo e lì mi sono ricordato di una frase che
descrive quello che deve essere il senso del mio viaggio
“Tutti crediamo che quello
che facciamo sia importante, che le persone pendano dalle nostre labbra, che
diano importanza a quello che facciamo e pensiamo...
La verità è che devi
considerarti fortunato se anche solo di tanto in tanto, fai sentire qualcuno,
chiunque, un po' meglio!!!”
Oggi prima giornata di libero dal centro…
Sono uscito con Patricia
e Yvonne che mi hanno portato a fare un giro per la città.
Siamo partiti dalla casa
a piedi e dopo una passeggiata abbiamo preso un taxi per accorciarci la strada.
Sul taxi, un’auto
normale d 5 posti, eravamo in 8 e siamo partiti sferragliando per una strada
sterrata costellata di buche.
Poi finalmente il centro
città dove però stranamente non c’era nessuno e dopo una decina di minuti
abbiamo capito il perché….
C’era uno spettacolo di
due cantanti famosi malgasci e tutta, ma davvero tutta la città era in coda per
andare a vederli.
Non avendo né voglia né
interesse a stare lì abbiamo preso un altro taxi e sempre sferragliando per le
strade piene di buche (questo taxi e questa strada forse più di prima) le
ragazze mi hanno portato alla “point de vue” cioè il punto più alto da cui si
vede tutta la città.
Qui appena arrivati,
ovviamente, sono stato assaltato dalla solita orda di ragazzini mendicanti che
però questa volta mi hanno sorpreso dalla loro organizzazione.
Appena ho detto di
essere italiano ne è saltato fuori uno dal gruppo che aveva imparato a memoria
la sua bella cantilena per chiedere, alla fine, i soliti SOLDI…
Questa scena si è poi
ripetuta sia con un inglese sia con una coppia di spagnoli ognuna nella propria
lingua.
Io per fortuna ero
“protetto” dalla presenza delle due ragazze malgascie perché gli alti vahaza
non hanno avuto scampo…
Dopo esserci goduti la
bella vista della città e fatto 4 risate siamo tornati a casa dove ho avuto la
sorpresa di vedere che una delle 2 donne della cucina non si era presentata al
lavoro senza avvisare nessuno….
Domani mi toccherà darle
una bella strigliata!!!
Primo sabato alla “Casa
della Gioia”…
Con il weekend i bambini
non vanno a scuola e quindi sono stati tutto il giorno in giro per il centro a
giocare…
Ovviamente io, specie
per i più piccoli, sono il gioco preferito e a volte devo proprio fermarli
perché se no arrivano tutti insieme e non riesco a gestirli e rischiano di
farsi male a vicenda.
Inoltre ho il problema
della comunicazione con loro visto che non parlano francese e a volte questa
situazione diventa frustrante perché non riesco a capire cosa mi chiedono.
Piano piano imparerò
almeno un po’ di parole di malgascio così da riuscire ad esprimermi con i
bimbi.
Nel frattempo gli sto
insegnando qualche giochetto per farli divertire come il farli salire sui miei
piedi e poi io cammino e loro con me (dovreste vedere i piccoli come ridono!!!)
oppure un altro giochetto per tenerli un filo a distanza è quello di fargli
battere il 5 partendo dall’altezza del loro braccio e poi alzo la mano così che
debbano saltare per continuare a batterlo (questo va bene se sono in pochi
perché in tanti saltando sbattono uno contro l’altro buttandosi a terra e facendosi
male).
Comunque gestire 22
bambini per 24h è davvero pesante anche perché non avendo come da noi migliaia
di giochi bisogna aguzzare l’ingegno per trovargli qualcosa da fare ma comunque
devo dire che anche loro sanno ingegnarsi bene nell’utilizzare qualsiasi
oggetto come un gioco solo che a volte diventano un po’ pericolosi e quindi
anche lì devi avere mille occhi per controllare tutto.
Adesso finalmente sono
andati a dormire e quindi ho un po’ di tempo per me per rilassarmi con un bel
birrozzo ghiacciato e una bella sigaretta.
Lo so che è sabato sera
ma qui per ora è il massimo che posso permettermi!!!
Oggi giornata di riunioni….
Ne abbiamo dovute fare
2, la prima per discutere del menu e degli orari dei pasti, la seconda per
parlare di come organizzare le prime ore della giornata così da non perdere
tempo coi bambini e farli arrivare sempre a scuola in orario.
Alla fine di
quest’ultima, Finalmente, il personale ha iniziato ad esprimere le proprie
opinioni ed è anche saltato fuori che loro avevano “paura” di me in quanto Chef
e della mia posizione nei confronti del loro datore di lavoro cioè
l’associazione.
Io ho cercato di
tranquillizzarli dicendogli che alla fine anche io sono qui a lavorare
esattamente come loro e che il mio obiettivo di vedere questa casa che funziona
bene deve essere anche, no anzi soprattutto, Loro.
Ora spero che il clima
nella casa e il nostro livello di collaborazione migliori giorno per giorno.
Vediamo se, riusciremo a
diventare un po’ più organizzati ed efficienti.
Mah Speriamo!!!
Mi è stato fatto notare
che effettivamente non ho mai spiegato il perché del nome del blog…
La parola Vahaza in malgascio significa straniero e più precisamente viene utilizzata pr chiamare tutti i “bianchi” che passano in questo paese.
Quando ho letto questa cosa su un libro mi è sembrato un buon nome da utilizzare e un buon modo anche per me di approcciarmi a quella che sarebbe stata la mia esperienza.
Spero di aver chiarito il significato e se avete altre domande io sono qui…
La parola Vahaza in malgascio significa straniero e più precisamente viene utilizzata pr chiamare tutti i “bianchi” che passano in questo paese.
Quando ho letto questa cosa su un libro mi è sembrato un buon nome da utilizzare e un buon modo anche per me di approcciarmi a quella che sarebbe stata la mia esperienza.
Spero di aver chiarito il significato e se avete altre domande io sono qui…
Oggi giornata davvero pienissima!!!
Il tutto è iniziato con
la prima vera alba che sono riuscito a vedere qui in Madagascar col sole che
cacciava fuori la testa da dietro la collina, per poi passare ad una bella
strigliata di Graziella (la presidente degli Amici del Madagascar) con il
personale del centro visto che hanno fatto uscire i bocia con i grembiulini
sporchi e visto che i malgasci sono molto suscettibili e permalosi ci sono
state un paio ore di tensione…
Dopo Graziella è partita
e con questo da oggi sarò davvero l’unico europeo in tutto il campus
universitario (infatti devo dire che ogni volta che mi muovo sento addosso gli
occhi di tutta la gente che incontro per strada).
Dopo pranzo, per la
prima volta, ho accompagnato i bambini a scuola (loro felicissimi e tutti
attaccati alle mie mani e pantaloni J) e sono andato a conoscere la
direttrice (suor Andrè) che è stata molto contenta di incontrarmi e mi sono
accorto di quanto sia importante qui essere un vahaza che lavora coi bimbi.
Lei mi ha offerto la sua
disponibilità per qualsiasi cosa (parlare, andare a vedere la scuola e le
classi e conoscere gli insegnanti (oggi non avevo tempo…sarà per un’altra
volta)) e mi ha ringraziato mille volte davvero di cuore di essere passato da
lei (infatti mi sentivo quasi in imbarazzo da quanta gratitudine gratuita).
Nel pomeriggio ho
iniziato effettivamente il mio lavoro di organizzazione del centro con la prima
stesura del menu settimanale e dopo essere andato a riprendere i bambini a
scuola (sempre felicissimi di vedermi tanto che mi saltano letteralmente al
collo) sono andato, insieme a Patricia (una delle ragazze che lavora nel
centro), al mio primo supermercato malgascio per dare un’occhiata ai prezzi
degli alimenti, così da potermi fare un’idea della realizzabilità del mio menu.
Il supermercato (nella
seconda città più importante del Madagascar) è una specie di nostro alimentare
da paese (solo un po’ più grande) in cui viene venduto di tutto, dagli alimenti
ai televisori.
Lì mi sono comprato un
paio di bei birrozzi che mi posso tracannare per rilassarmi mentre vi scrivo
quindi SALUTE e buona serata a tutti!!!
Oggi, dopo aver passato
praticamente 15 ore a letto, mi sono alzato e stavo finalmente bene.
Ho iniziato ad andare a controllare il cantiere e a parlare col geometra che si occupa della costruzione per avere informazioni sul programma del progetto.
Viste le modifiche richieste dall'associazione dal progetto originale, hanno dovuto rifare parte delle fondamenta per allargare il futuro dormitorio.
Osservando i lavori ho anche capito perchè ci sono così tanti cumuli di sassi(di tutte le dimensioni) per le strade, visto che vengono utilizzati, insieme alla malta, per le costruzioni delle fondamenta di tutti gli edifici.Nella mattinata sono andato anche a fare un giro col geometra (che penso sarà un buon appoggio per muovermi in città senza problemi) e ho anche conosciuto sua moglie (una donna veramente bellissima per i miei gusti), che lavora nel penitenziario di Fianara.
Ora finalmente dopo essere stato strapazzato dai bambini posso buttarmi nel letto sperando di riuscire a dormire!!!
Ho iniziato ad andare a controllare il cantiere e a parlare col geometra che si occupa della costruzione per avere informazioni sul programma del progetto.
Viste le modifiche richieste dall'associazione dal progetto originale, hanno dovuto rifare parte delle fondamenta per allargare il futuro dormitorio.
Osservando i lavori ho anche capito perchè ci sono così tanti cumuli di sassi(di tutte le dimensioni) per le strade, visto che vengono utilizzati, insieme alla malta, per le costruzioni delle fondamenta di tutti gli edifici.Nella mattinata sono andato anche a fare un giro col geometra (che penso sarà un buon appoggio per muovermi in città senza problemi) e ho anche conosciuto sua moglie (una donna veramente bellissima per i miei gusti), che lavora nel penitenziario di Fianara.
Ora finalmente dopo essere stato strapazzato dai bambini posso buttarmi nel letto sperando di riuscire a dormire!!!
Oggi viaggio da Manakara
a Fianarantsoa dove mi fermerò per iniziare effettivamente il mio lavoro...
Viaggio pessimo con arrivo tremendo visto che ho appena fatto in tempo ad arrivare che sono stato attaccato da spasmi allo stomaco e febbre...
La cosa mi preoccupa abbastanza perchè, come detto ieri, ho avuto quelle cazzo di punture di zanzara...
L'unica cosa che posso sperare è che sia stata colpa del caffè di stamattina che aveva un gusto terribile e magari è stato solo quello...
Comunque la mia prima giornata nel centro l'ho passata rannicchiato nel letto in preda ai brividi e ai conati di vomito (scusate la brutalità nello scrivere ma l'africa è anche questo)
Viaggio pessimo con arrivo tremendo visto che ho appena fatto in tempo ad arrivare che sono stato attaccato da spasmi allo stomaco e febbre...
La cosa mi preoccupa abbastanza perchè, come detto ieri, ho avuto quelle cazzo di punture di zanzara...
L'unica cosa che posso sperare è che sia stata colpa del caffè di stamattina che aveva un gusto terribile e magari è stato solo quello...
Comunque la mia prima giornata nel centro l'ho passata rannicchiato nel letto in preda ai brividi e ai conati di vomito (scusate la brutalità nello scrivere ma l'africa è anche questo)
Ultimo giorno di Manakara....
Oggi ho passato l'ultimo giorno nella città sull'oceano anche se stamattina, effettivamente, non eravamo lì ma a Vohipeno dove ci siamo presi anche un paio di acquazzoni mentre eravamo coi bambini (non che mi sa dispiaciuto prendermi un po' di acqua fresca).
Nel pomeriggio, dopo aver finito gli ultimi lavori, mi sono fatto una bella passeggiata sull'oceano e mi sono fermato a rimirare le onde (oggi più alte del solito) e ad ascoltare il loro continuo e rilassante fragore...
Ma la notizia di oggi (bruttissima) è UNA sola...2 punture di zanzare!!!!!
Ora voglio almeno sperare che la legge di Murphy si sbagli questa volta perchè la profilassi antimalaria lascia un 10% di non copertura...
Attendiamo i giorni sperando di non avere sintomi....
Oggi ho passato l'ultimo giorno nella città sull'oceano anche se stamattina, effettivamente, non eravamo lì ma a Vohipeno dove ci siamo presi anche un paio di acquazzoni mentre eravamo coi bambini (non che mi sa dispiaciuto prendermi un po' di acqua fresca).
Nel pomeriggio, dopo aver finito gli ultimi lavori, mi sono fatto una bella passeggiata sull'oceano e mi sono fermato a rimirare le onde (oggi più alte del solito) e ad ascoltare il loro continuo e rilassante fragore...
Ma la notizia di oggi (bruttissima) è UNA sola...2 punture di zanzare!!!!!
Ora voglio almeno sperare che la legge di Murphy si sbagli questa volta perchè la profilassi antimalaria lascia un 10% di non copertura...
Attendiamo i giorni sperando di non avere sintomi....
Finalmente stamattina è
bello fresco...Ieri dopo una giornata torrida e senz'aria è arrivato un bel
acquazzone che ha portato via un pò di afa rendendo la giornata più vivibile...
Uno dei problemi che sto trovando in questo viaggio è la difficoltà nel dormire e nel riposarmi...Non saprei dire il perchè, forse il cambiamento di clima, forse le cose che vedo ogni giorno o forse le emozioni che queste immagini mi suscitano non mi lasciano quella pace e tranquillità necessaria al riposo...Va beh...
Oggi siamo andati ad Andemaka, un piccolo villagio nel sud del Madagascar, dove l'associazione ha il suo primo amore, cioè il primo centro costruito, che ha al suo interno circa 110 bambini disabili.
Qui ho conosciuto una suora sarda straordinaria... Suor Luisa è in Madagascar ormai da 47 anni e alla sua veneranda età di 80 anni mi ha sorpreso la quantità di energia e voglia che ha e che riesce a trasmettere...
In questo viaggio ho visto che posso trovare persone molto discutibili ma anche persone davvero fantastiche!!!
Uno dei problemi che sto trovando in questo viaggio è la difficoltà nel dormire e nel riposarmi...Non saprei dire il perchè, forse il cambiamento di clima, forse le cose che vedo ogni giorno o forse le emozioni che queste immagini mi suscitano non mi lasciano quella pace e tranquillità necessaria al riposo...Va beh...
Oggi siamo andati ad Andemaka, un piccolo villagio nel sud del Madagascar, dove l'associazione ha il suo primo amore, cioè il primo centro costruito, che ha al suo interno circa 110 bambini disabili.
Qui ho conosciuto una suora sarda straordinaria... Suor Luisa è in Madagascar ormai da 47 anni e alla sua veneranda età di 80 anni mi ha sorpreso la quantità di energia e voglia che ha e che riesce a trasmettere...
In questo viaggio ho visto che posso trovare persone molto discutibili ma anche persone davvero fantastiche!!!
Oggi il caldo é davvero pesante...
a metà mattina avevo le mani che tremavano e mi sento ancora un po' debilitato ma con questa afa non ho alcuna soluzione se non soffrire e aspettare la notte.
Almeno a pranzo mi sono consolato con mezza boccia di vino bianco ghiacciato e una scorpacciata di aragosta e calamari direttamente sull'oceano!!!!!
Ora pero' basta coi divertimenti e vorrei scrivervi qualcosa di un po' più forte...
Stamattina a San Michel mentre facevamo le foto é arrivata una bambina che aveva uno sguardo completamente "Vuoto"..... Ormai magrissima abbiamo chiesto il perché di questa situazione...
Questa bimba (8 anni) é stata abbandonata dalla madre naturale, non accettata dalla matrigna e chissà quali altre ingiustizie ha subito e allora puoi capire quello sguardo e da li' é stato davvero forte il pensiero di imedesimarsi in lei, provare a capire quali difficoltà e quale tristezza puo' provare una bambina che a soli 8 anni, senza aver fatto nulla di male a nessuno si trova senza famiglia, senza amore e senza alternative....
(ora che sappiamo della situazione abbiamo chiesto alle suore di seguirla e tenerci aggiornati sulla sua condizione)
A volte il mondo sa essere davvero Stronzo!!!!
a metà mattina avevo le mani che tremavano e mi sento ancora un po' debilitato ma con questa afa non ho alcuna soluzione se non soffrire e aspettare la notte.
Almeno a pranzo mi sono consolato con mezza boccia di vino bianco ghiacciato e una scorpacciata di aragosta e calamari direttamente sull'oceano!!!!!
Ora pero' basta coi divertimenti e vorrei scrivervi qualcosa di un po' più forte...
Stamattina a San Michel mentre facevamo le foto é arrivata una bambina che aveva uno sguardo completamente "Vuoto"..... Ormai magrissima abbiamo chiesto il perché di questa situazione...
Questa bimba (8 anni) é stata abbandonata dalla madre naturale, non accettata dalla matrigna e chissà quali altre ingiustizie ha subito e allora puoi capire quello sguardo e da li' é stato davvero forte il pensiero di imedesimarsi in lei, provare a capire quali difficoltà e quale tristezza puo' provare una bambina che a soli 8 anni, senza aver fatto nulla di male a nessuno si trova senza famiglia, senza amore e senza alternative....
(ora che sappiamo della situazione abbiamo chiesto alle suore di seguirla e tenerci aggiornati sulla sua condizione)
A volte il mondo sa essere davvero Stronzo!!!!
Oggi per il primo giorno
ci siamo fermati in una città.
Dopo la colazione abbiamo iniziato il giro dei centri cominciando da quello di San Luca (140 bambini, scuola materna) dove abbiamo fatto le foto per le adozioni a distanza e distribuito dolci a tutti (mentre lo facevo avevo in testa la canzoncina di CandyMan ahahah).
Da li ci siamo spostati a san Michel (circa 800 ragazzi, scuola elementare e medie), un bel complesso davvero grande che offre istruzione ad uno dei quartieri più poveri di Manakara e qui torneremo domani per fare le foto.
Finito anche questo centro siamo andati a pranzo con la Suoperiora e suor Noely (la nostra persona di riferimento) e abbiamo anche incontrato il costruttore con cui l'associazione collabora per tutte le opere.
Il signor Romain mi é sembrato da subito una bella persona e mi ha fatto molto piacere che sia lui, sia il suo collaboratore (capocantiere di Fianara dove saro’ a lavorare), sono stati da subito ben disposti nei miei confronti sulle discussioni riguardanti il lavoro e credo che lavorero’ bene con loro...
Il pomeriggio lo abbiamo passato nel centro di Tanakidy (150 bimbi, scuola materna) dove mi sono davvero accorto di quanto sia un vahaza bizzarro con i miei pantaloni indiani (che creano sempre scompiglio qui in Madagascar)...
Vediamo come proseguirà questa avventura!!!
Dopo la colazione abbiamo iniziato il giro dei centri cominciando da quello di San Luca (140 bambini, scuola materna) dove abbiamo fatto le foto per le adozioni a distanza e distribuito dolci a tutti (mentre lo facevo avevo in testa la canzoncina di CandyMan ahahah).
Da li ci siamo spostati a san Michel (circa 800 ragazzi, scuola elementare e medie), un bel complesso davvero grande che offre istruzione ad uno dei quartieri più poveri di Manakara e qui torneremo domani per fare le foto.
Finito anche questo centro siamo andati a pranzo con la Suoperiora e suor Noely (la nostra persona di riferimento) e abbiamo anche incontrato il costruttore con cui l'associazione collabora per tutte le opere.
Il signor Romain mi é sembrato da subito una bella persona e mi ha fatto molto piacere che sia lui, sia il suo collaboratore (capocantiere di Fianara dove saro’ a lavorare), sono stati da subito ben disposti nei miei confronti sulle discussioni riguardanti il lavoro e credo che lavorero’ bene con loro...
Il pomeriggio lo abbiamo passato nel centro di Tanakidy (150 bimbi, scuola materna) dove mi sono davvero accorto di quanto sia un vahaza bizzarro con i miei pantaloni indiani (che creano sempre scompiglio qui in Madagascar)...
Vediamo come proseguirà questa avventura!!!
Salve a tutti!!!
Oggi siamo passati da Fianara a Manakara...Viaggetto tranquillo da 6 ore.
In questo spostamento sono partito da un fresco altopiano per poi passare ad attraversare tutta la foresta pluviale (una strada favolosa proprio dentro la foresta con cascate gigantesche e un umidità da MORIRE);
poi siamo ridiscesi sulle pianure dei banani e abbiamo passato una zona immensa completamente disboscata e alla fine siamo arrivati sulla costa dell'oceano indiano dove ho fatto il bagno per rinfrescarmi dal caldo torrido e....L'oceano era caldo MERDA!!!!!!!
Ora speriamo di dormire un po' stanotte visto che faccio sempre fatica a riposare...
Oggi siamo passati da Fianara a Manakara...Viaggetto tranquillo da 6 ore.
In questo spostamento sono partito da un fresco altopiano per poi passare ad attraversare tutta la foresta pluviale (una strada favolosa proprio dentro la foresta con cascate gigantesche e un umidità da MORIRE);
poi siamo ridiscesi sulle pianure dei banani e abbiamo passato una zona immensa completamente disboscata e alla fine siamo arrivati sulla costa dell'oceano indiano dove ho fatto il bagno per rinfrescarmi dal caldo torrido e....L'oceano era caldo MERDA!!!!!!!
Ora speriamo di dormire un po' stanotte visto che faccio sempre fatica a riposare...
Finalmente sono
arrivato a Fianara dopo 12 ore di auto attraversando l'entroterra del
paese; ma non é ancora finita visto che domani ci spostiamo sull'oceano con
quelle divertenti 6 ore di auto che saranno scandite dalla suora che
reciterà il rosario....
L'impatto con il paese é stato abbastanza leggero, e per questo devo ringraziare la sberla in faccia data da Calcutta (Impareggiabile!!!!).
Scusate se scrivo poco ma sono stanco e non vedo l'ora della mia stanza dove dormire un po' ma cmq oggi sono già stato chiamatoVAHAZA da dei ragazzini!!!
Beh che dire "che la mia Africa abbia inizio".
L'impatto con il paese é stato abbastanza leggero, e per questo devo ringraziare la sberla in faccia data da Calcutta (Impareggiabile!!!!).
Scusate se scrivo poco ma sono stanco e non vedo l'ora della mia stanza dove dormire un po' ma cmq oggi sono già stato chiamatoVAHAZA da dei ragazzini!!!
Beh che dire "che la mia Africa abbia inizio".
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